Chapter 0.5 – A
scene from nothing – The distance between
us can never leave us gobbledygook
Cori gotici in
sottofondo. Un ragazzino con I
capelli a punta e l’aria imbambolata affonda silenziosamente
dentro un abisso
oscuro, e atterra delicato come una foglia d’autunno su una
grossa piattaforma
decorata con un orribile disegno dell’orco Shrek.
CRASH
BANG BUM BADABOOM GONG AAAARGHKJHADAKADF!!!
“MA
PORC**
PUT*** FIGLO DI UN*** CU*** TR****”
Il
ragazzino
dall’aria imbambolata si solleva in piedi lanciando urli di
dolore e declamando
colorite bestemmie.
“Ma
Dio****
**** *** la Ma****!!! Ma dove minchia sono?! Che sono ‘sti
cori gotici in
sottofondo che pare d’essere a messa?!”
Si
tocca
delicatamente i capelli, poi controlla che le dita siano sporche di
sangue e
sorride, tranquillizzato:
“Be’,
almeno i
capelli sono ancora abbastanza appuntiti da ferirmi i polpastrelli. Ok,
torniamo
alla domanda: come ci sono finito in una chiesa?!”
Tu non sai niente, Jon Snow. E uno che non sa
niente non può capire niente.
“Come
scusa? Ma
chi è? E chi è Jon Snow?!”
C’è così poco
tempo. E così tanti sequel inutili
da scrivere ancora.
“Eh?
C’è qualcuno?”
No, non c’è nessuno. Sono solo
una voce misteriosa
che parla all’interno della tua mente.
“Una
voce
misteriosa? Ma che vuol dire?”
Se te lo spiego non è più
misteriosa. Quindi non
te lo spiegherò.
“Ah,
ok. Ha
senso in effetti.”
OK NON RESISTO TE LO DICO
“Ma
no, ora mi
rovini il mistero! Non lo voglio sapere!”
IO SONO DIO OVVERO TETSUYA NOMURA E LA MIA
VOCE…
Il
ragazzino si
tappa le orecchie.
“LALALALALALANONTISENTOLALALALALALAAAA”
Trovo tutto ciò è molto
infantile.
“LALALALALAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”
Ok, va bene, mi arrendo, non te lo spiego. Ma non
ti illudere che lasceremo un’aria di mistero o leggenda.
Tutto ciò sarà
trattato in Kingdom Hearts III attraverso un lunghissimo e noiosissimo
spiegone[1].
“Oh,
bene così,
mi sa che faccio in tempo ad arrivare alla pensione prima che esca.
Dunqueee!
Che ci faccio in chiesa? Non è mica Pasqua!”
Non è una chiesa, imbecille,
è un ambiente onirico
appositamente progettato da me medesimo per creare un senso di mistero
e
leggenda.
“Mmmmh…
in
effetti non sembra tanto una chiesa a ben vedere. E poi tutta
‘sta cosa mi
sapeva un po’ di già visto.”
In che senso scusa?
“Non
so, è un
po’ come se negli anni avessi giocato ad una lunghissima saga
di videogame
spendendo centinaia di euro per seguire tutta la serie, e tutti i santi
capitoli cominciassero con un ragazzino coi capelli a punta come me che
passeggia su frisbee colorati col sottofondo di cori gotici.”
NON DIRE CAZZATE QUEST’INTRODUZIONE
È UN’IDEA
ORIGINALISSIMA INVENTATA DA ME MEDESIMO APPOSITAMENTE PER QUESTO
VIDEOGIOCO!
“Ehiii!
Stiamo
calmini. Hai detto che è un ambiente onirico? Quindi questo
è un sogno?”
Più che altro è
un’esplorazione all’interno del
tuo stesso cuore che serve a…
“Un
sogno?”
Non proprio, stavo anzi dicendo che più
che altro
è un trip introspettivo allucinogeno causato da indigestione
di funghetti…
“Insomma
è un
sogno”
Uff. Va bene, sì, è un sogno!
Cielo, sarai il
quindicesimo ragazzino coi capelli a punta cui faccio fare questa cosa
ma sei
il primo che fa tutte ‘ste domande.
“Momento.
Quindi
tu stai usando un mio prezioso sogno e me lo stai riempiendo di canti
gotici e
mosaici colorati?! Ma guarda che questo spazio mi serve! Qui ci facevo
almeno
due o tre sogni erotici su Jennifer Lopez!”
Senti, perché non andiamo avanti,
così forse il senso
di questa cosa ti sarà chiaro?
“Ne
dubito, ma
va bene. Che succede ora?”
Ti faccio combattere un mostro strambo. Ti suona
bene?
“Mi
sa di
déjà-vu.”
Ma sta’ zitto. Eccoti il mostro. Ciao
ciao, io
vado a disegnare personaggi da mettere nella prossima
fanfic-cioè, videogame
che venderà milioni di copie. Bye bye!
“Un
momento,
non ho manco un’arma!”
Ah, giusto, quasi dimenticavo. Tieni.
Una
grossa
spada a forma di chiave compare in mano al ragazzo.
È un keyblade. C’era una
promozione alla Lidl e ne
ho presi una cinquantina. E pensa te che ero andato solo per comprare
il pane,
ma finisce sempre che torno a casa con qualche keyblade in
più. Comunque
dovrebbe funzionare contro i mostri e in caso si rompa mi faresti un
grosso
favore a prendertene anche qualcun altro che ormai ne ho
così tanti che non so
più dove metterli.
Hai presente quel programma di Real Time,
‘sepolti in casa’, dove ci sono questi accumulatori
compulsivi che si riempiono
la casa di cianfrusaglie … Oh scusa, stavo divagando. Il
mostro, giusto,
eccolo:
Compare
un
mostro gigante a forma di nuvola verde con le braccia e le gambe e
chiusure
lampo dappertutto.
Figo, eh? L’ho disegnato ieri, ci sono
voluti
diciotto minuti di lavoro tondi! Uno per ogni zip!
“Strafigo”,
commenta il ragazzino senza nome, con aria poco entusiasta.
Tutto qui? Non sei spaventato?
“Hai
detto che
è un sogno, quindi direi proprio che non
c’è molto da aver paura.”
Be’, ti avviso che se ti ammazza fai game
over
comunque.
“Ah.
Ok. E come
l’ammazzo io invece?”
Richiederà sforzo e strategia. Aspetta,
fra un
momento dovrebbe apparire la scritta di premere triangolo.
“Uh,
eccola!”
Un
grosso
triangolo verde lampeggiante appare sul mostro.
Ecco, premi triangolo.
Fai pure con calma, tanto dura un bel po’.
“Okkeeey…
vai,
triangolo!”
Il
ragazzino
balza per aria colpendo il mostro dal basso col keyblade,
dopodiché volteggia in
aria come una trottola e ricade sulla creatura attraversandola da parte
a parte
con un vortice di lame, poi gli si arrampica addosso e inizia a
prenderlo a
pugni negli occhi, gli infila il keyblade in bocca e lo usa per fargli
saltare
uno a uno tutti i denti, dopodiché balza di nuovo in aria,
evoca un fulmine dal
cielo che si fonde col suo corpo trasformandolo in una sfera di pura
energia che piomba
sul mostro facendolo saltare in
aria. Alla fine non restano che briciole di mostro qua e là
e una scritta che
segnala il level up.
“Un
po’
facilino…”, commenta il ragazzo con aria delusa.
Però è stato divertente, eh?
Eh?
“Non
direi.”
E poi guarda quanto era figo il design del mostro.
Chiusure lampo ovunque! So cool!
“Si
può sapere
che cos’era, almeno?”
Ah, giusto… non ci avevo pensato.
L’ho disegnato
ma non avevo idea di cosa farci di preciso. Aspe’ che mi
invento qualcosa…
Ecco, è un… un Fartless!
“Un
Fartless?”
Un Fartless!
“E
che sarebbe
un Fartless?”
Ehm… fammi pensare… facciamo
che… sì, dai,
dovrebbe funzionare… Ecco ecco: un Fartless è un
essere nato quando un
individuo il cui cuore ha ceduto all’oscurità
trasforma tutta la propria
oscurità in gas metano attraverso un’oscura
scorreggia di oscurità! Quello che
nasce è una creatura, ovviamente, oscura, fatta interamente
di gas (oscuro)!
“Un
momento, un
momento! Negli altri giochi si era detto che le persone sono fatte di
un corpo,
un’anima e un cuore! Che c’entra adesso il
gas?!”
Be’, c’è sempre
stato anche il gas, ecco. E c’era
scritto anche ne diari di Ansem! Solo che… uhm…
vediamo… Xehanort lo aveva
cancellato, ecco!
“Ma
non c’erano
tracce di cancellature nei diari di Ansem!”
Perché ha usato un bianchetto speciale
fatto da
Naminè usando un frammento del cuore di Sora, che
è in grado di cancellare
senza lasciare tracce!
“Questa
cosa
non ha alcun senso.”
Però era veramente figo il
coso… cioè, il
Fartless, vero? Guarda quante zip!
“Ma
che
c’entra?!”
Senti, abbiamo perso fin troppo tempo e la storia
qui non procede. Quindi adesso ti svegli. Toh.
E
il ragazzino
si sveglia.