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Autore: _MartyK_    23/04/2017    3 recensioni
Shin Hye è una delle tante ragazze con il sogno di diventare una star del mondo dello spettacolo e far parte di una Idol band. Ma cosa succede se nessuno riconosce il suo talento? Shin Hye è così disperata che per essere accettata si finge... un ragazzo.
Dal Capitolo 1:
Aveva appena varcato la soglia dell'ingresso della BigHit, un'altra delle case discografiche più in voga del momento. Capelli corti e sbarazzini, un ciuffo tinto di blu, felpa, jeans e sneakers ai piedi. Lo sguardo era annoiato e per certi versi strafottente. Si leccò il labbro inferiore e sorrise maliziosamente. Non era a disagio, e nemmeno nervoso.
Kim Youngjae, 17 anni, di Seoul. Questa la sua identità. La sua nuova identità.
Era abbastanza sconvolgente ritrovarsi di fronte ad un ragazzo con una voce alquanto femminile, vero? [...] D'ora in poi avrebbe dovuto frequentare più spesso quell'agenzia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Jae Rin sbattè in modo nervoso un piede a terra e si lasciò sfuggire un ringhio di rabbia, per poi abbandonarli alle loro cose sbattendo la porta dietro le sue spalle.
Fuggì letteralmente via da lì rischiando anche di inciampare, visto che aveva i tacchi alti più di quindici centimetri. Una lacrima fuoriuscì distrattamente dal suo occhio destro, percorrendo la pallida guancia e raggiungendo il collo. Si asciugò e tirò su col naso, un'altra lacrima sfuggita al suo controllo.
Doveva ammetterlo? Aveva una cotta per Jimin.
Anzi, non era corretto dire ciò, perchè loro stavano insieme.
Sin da quando erano stati ingaggiati come trainee i loro cuori erano entrati in sincronia e alla BigHit lo sapevano tutti: le sue migliori amiche le augurarono il meglio mentre gli amici di lui stavano sempre allerta. Erano una coppia perfetta, si promisero di restare insieme anche dopo il debutto, ma evidentemente il destino si era opposto.
Incominciarono a litigare spesso, facevano tira e molla per qualsiasi scusa fino a troncare i ponti. Jimin sembrava averlo fatto alla grande, lei invece no.
Era ancora innamorata, dopotutto come fai a toglierti dalla testa un ragazzo che becchi in giro almeno cinque volte al giorno?
Quella con il castano era stata la sua unica relazione seria, la prima e l'ultima. Usava i ragazzi giusto per qualche limonata di nascosto dal CEO, magari in giardino, per poi mollarli inventando le classiche scuse di una donna: 'non sei tu, sono io' era la sua preferita.
Poi era arrivato Karl, il sexy coreografo dei BTS. In realtà era stato lui a corteggiarla dalla mattina alla sera con battute squallide e complimenti non pensati davvero.
Ma a lei andava bene così, se tutto ciò serviva a farle scalare la vetta del successo più velocemente.
Non negò che quando Jimin si era beccato un occhio nero e qualche costola rotta per 'difenderla' aveva provato una certa felicità.
Non per vedere il suo ex in quello stato, sia chiaro, è solo che l'averla difesa andando oltre ogni limite le aveva fatto sperare in un ritorno di fiamma.
Poi è arrivata Shin Hye a rovinare tutto.



Le lacrime scendevano copiose sul viso, ormai se ne fregava del mascara colato e del rossetto sbavato.
Nina e Momo, le sue due amiche, l'accerchiarono e incominciarono a sputare domande a random.

- Perchè stai piangendo?-

- E' successo qualcosa?-

- Scommetto che è stato quel fottutissimo Park Jimin!-

- Dio, lascia perdere quel coglione e guardati intorno: sei circondata da strafighi!-

Jae Rin nel sentirle sclerare ridacchiò.

- Ragazze smettetela. Sono solo un po' stanca, tutto qui- spiegò con calma.

- A chi la dai a bere? Vieni in pista e scatenati!- Momo, meglio conosciuta come La Rossa, la prese per il polso e la trascinò con sè fino al centro della pista, urlando qualcosa di incomprensibile al DJ.
Jae Rin si dimenò come poteva, imprecando in qualche lingua sconosciuta. Le luci stroboscopiche illuminavano a scatti l'intera sala, la ragazza sentiva quella piacevole sensazione di smarrimento.
Iniziò a muoversi alzando le braccia e compiendo movimenti sinuosi col bacino, ogni suo gesto aveva quel non so che di puro ed innocente, quando in realtà era la malizia fatta persona. Si disse che quella era la sua festa, il suo compleanno e che doveva goderselo al meglio.
Un ragazzo le si avvicinò e le porse un drink, per poi brindare assieme. Sorrise anche se non aveva voglia di farlo.
Sorrise falsamente perchè era l'unica cosa che sapeva fare meglio.
E a lei andava bene così, le piaceva vivere in quella capsula d'oro finto fatta di complimenti, invidie, gelosie e leccaculismo a go go.

E finchè andava bene a lei, andava bene a tutti.




























 * * *



































Jimin e Shin Hye decisero di tornare al dormitorio, la voglia di godersi una festa in cui erano le pecore nere era calata a picco.
Uscirono dalla villa e percorsero il lungo sentiero che conduceva fino al cancello, perdendosi nella bellezza del panorama e respirando a pieni polmoni l'aria invernale di Dicembre. In lontananza si sentiva la musica a palla che rimbombava in casa, Shin Hye ridacchiò pensando al fatto che sarebbe potuta scoppiare per quanto spaccava i timpani.
Il castano chiamò un taxi qualsiasi e raggiunsero l'agenzia. Riuscì perfino a trovare i soldi per pagare il tassista, così da non implorare in continuazione Jin o Namjoon. Una volta entrati dentro, dovettero farsi strada con la torcia del cellulare di lui, le luci erano spente da un pezzo.

- Che facciamo?- chiese lei, Jimin si chiuse la porta dietro le spalle e aggrottò le sopracciglia.

- Quello che vuoi tu-

- E se ci facessimo domande personali? Tanto per conoscerci meglio- propose lei.

- Ma tu mi conosci già- rise il moro. Shin Hye mise il broncio e incrociò le braccia al petto.

- Significa che hai qualcosa da nascondere- mormorò.

- E cosa dovrei nascondere, di grazia?-

- Magari tu e Jae Rin sapete qualcosa che io non so- suppose lei, roteando gli occhi al cielo.

- Cosa?!- sputò Jimin con gli occhi sgranati.

- Ma se ti ho appena consolata per ciò che ti ha fatto! Come puoi pensare che io...- non riusciva neanche a dirlo, forse perchè non c'era nulla da dire a riguardo.
Shin Hye lo bloccò comunque.

- E allora perchè Namjoon ha bloccato Taehyung e non l'ha lasciato parlare? Cosa stava per dire?-

Jimin capì dove voleva andare a parare e sospirò. Si sedette a peso morto sul suo letto con uno sbuffo, per poi deglutire in modo nervoso.
Non sapeva se quello che stava per dire l'avrebbe ferita oppure no. Ripensandoci però era acqua passata, perchè mai avrebbe dovuto prendersela?

- Io e Jae Rin siamo stati insieme- e lo disse nel modo più veloce e indolore possibile, tanto che Shin Hye ci pensò due volte prima di controbattere.
Dovette metabolizzare per bene ciò che quella testa di rapa le aveva confessato. Lo affiancò e annuì, torturandosi le mani.

- Okay- biascicò.

- Okay cosa? Sei triste per caso?-

- No, okay e basta-

Il castano la prese per le spalle e la tirò a sè, stringendola in uno dei suoi più calorosi abbracci.
La strinse così forte che lei cercò di divincolarsi, emettendo flebili mugolii.

- Mi pare di avertelo fatto capire che ho occhi solo per te, o devo scriverti una lettera?- ridacchiò sarcastico.
Sciolse l'abbraccio, mantenendo le mani ancorate alle sue gracili spalle. Si leccò il labbro inferiore e parlò.

- Di solito mi piacciono ragazze magre e molto più basse di me- esordì. Shin Hye si dette un'occhiata veloce e, sconsolata, capì di non rientrare nella categoria.

- Ma per te ho fatto un'eccezione- le alzò lo sguardo e sfoggiò un sorriso smagliante. Sorriso che venne ricambiato appieno dalla ragazza.

- E mi piacciono quelle coi capelli lunghi fino al sedere perchè adoro arruffarli o tirarli per dispetto- aggiunse lui. Il sorriso di Shin Hye svanì nuovamente.

- Ma per te ho fatto un'eccezione-

- J-Jimin perchè mi stai..?-

Jimin la bloccò, stavolta con l'indice posato sulle sue soffici labbra.

- Ho fatto tutte queste eccezioni perchè so che sei una ragazza speciale e a volte mi chiedo se anch'io mi sarei travestito da ragazza pur di raggiungere il mio sogno- si lasciò sfuggire un risolino. Shin Hye arrossì e abbozzò un sorriso.

- Sei la mia eccezione, Kang Shin Hye- pronunciò infine con un tono volutamente caldo e accogliente.
Il cuore di lei cominciò a battere così velocemente che si chiese se Jimin lo avesse sentito.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa, il castano la prese per il mento e unì le labbra alle sue chiudendo automaticamente gli occhi.
Sorrise sulla sua pelle e leccò il labbro inferiore di lei, cercando di essere più delicato possibile: sapeva di averla colta alla sprovvista.
La ragazza, dal canto suo, poggiò una mano sulla base del collo di lui e dischiuse la bocca, permettendogli di approfondire il bacio.
Le loro lingue s'incrociarono all'istante e dettero inizio ad una lunga e lenta danza sensuale. Jimin si staccò ripetutamente dalle sue labbra, puntando il suo sguardo su quello di Shin Hye e lasciandosi scappare sorrisetti innocenti di tanto in tanto.

Quasi senza accorgersene, la fece distendere sul suo letto, baciandole il collo e scendendo fino alla clavicola, che lambì come se dovesse marcare il territorio.
Una mano s'insinuò sotto la camicia di lei e andò ad accarezzarle l'addome piatto, provocandole brividi di piacere.

- Jimin, i ragazzi...-

Il castano la bloccò con un bacio a fior di labbra e scosse la testa, per poi riprendere ciò che aveva interrotto.
Sbottonò i bottoni uno ad uno, levandole l'indumento di dosso e lasciando scoperte le spalle. Assottigliò gli occhi nel notare che aveva ancora la fasciatura per coprire il seno.
Si tolse velocemente la sua di camicia e la lanciò in un angolo indefinito della stanza assieme a scarpe e pantaloni.
Si mise a cavalcioni su di lei e abbassò la zip dei suoi jeans, mordendosi il labbro inferiore alla vista delle sue cosce.
Le stesse cosce che aveva avuto il piacere di sfiorare qualche mese prima nei bagni della scuola, si disse mentalmente. Scosse la testa al pensiero, Shin Hye era in grado di renderlo un pervertito di prima categoria senza far nulla.
Lei passò la mano fredda sul suo petto, percorrendo con lentezza straziante il pettorale sinistro e arrivando fino agli addominali, quasi volesse gustarsi appieno la sua espressione eccitata.


Una volta che tutti e due furono seminudi, la ragazza ruppe il ghiaccio.

- Sei sicuro? Cioè, io... e tu...-

Jimin sembrava leggerle il pensiero ogni volta che apriva bocca.

- Anch'io sono vergine- sorrise imbarazzato. Per qualche strana ragione Shin Hye si sentì più sicura.
Allacciò le braccia alle sue possenti spalle e gli baciò il collo, mordendoglielo.

- Cerca di fare piano- disse con voce ovattata.

- Sarò più dolce possibile-

Il moro baciò le sue labbra ed entrò in lei per la prima volta.
Le morse voglioso il labbro inferiore, nel frattempo le spinte si fecero più decise e regolari, mantenendo la stessa dolcezza con la quale aveva iniziato.
Shin Hye, che stava sopprimendo gemiti e urla oscene, non ce la fece e ringhiò nella bocca di lui.
Jimin le sorrise rassicurante e le accarezzò una tempia, asciugandole un po' di sudore. I movimenti erano in sincronia e i bacini si alzavano e si abbassavano contemporaneamente, un po' come quando provavano le coreografie.
Raggiunsero il culmine del piacere, Jimin si accasciò esausto al suo petto e sospirò felice. Non si era mai sentito così bene in vita sua.

- E' stato... wow- biascicò Shin Hye respirando affannosamente. Jimin la prese in giro.

- Questa è la nostra prima volta e tutto ciò che hai da dire è 'wow'?- fece fintamente deluso.

- Non so come dirtelo senza risultare noiosa o ripetitiva, Jimin- replicò lei. Il viso del castano si fece curioso e gonfiò le guance come uno scoiattolo.

- Cosa vuoi dirmi?-

Shin Hye gli accarezzò la guancia, asciugando un po' di sudore dalla sua fronte.

- Ti amo-

Una sola frase. Due parole bastavano a scatenare tutte le emozioni esistenti sulla faccia della Terra nel cervello e nel cuore di Jimin.
Gioia, ansia, sorpresa, incertezza e fuochi d'artificio.
Perchè era talmente scosso che la sua testa era in tilt e se fosse stato un robot sarebbe comparsa la scritta Error 404 not found.
Ma non era il momento per pensare alla fantascienza. Si accorse che Shin Hye era esitante.

- Immagino questo sia il momento in cui tu rispondi con un altro 'ti amo' e tutti vissero per sempre felici e contenti- ridacchiò.
Il ragazzo le rubò un bacio improvviso, schioccandogliene uno rumoroso sulla guancia.

- Conosci già la mia risposta- disse e poggiò la testa sul cuscino, allacciandole un braccio alla vita e crollando nel mondo dei sogni.

Era un bambino felice, lui. E ad un bambino non si nega mai la felicità.



























* * *




























I ragazzi rientrarono in camera verso le tre del mattino, ritrovandosi davanti ai piccioncini belli addormentati l'uno nelle braccia dell'altro.
Namjoon e Taehyung, seppure brilli per il bicchierino d'alcool di troppo, riuscirono a focalizzare le due figure e utilizzarono quei pochi neuroni funzionanti per capire che qualcosa non andava. Yoongi era semplicemente amareggiato.
Sapeva che prima o poi quel giorno sarebbe arrivato, ma di certo si aspettava qualcosa di più intimo. Davvero erano così sbadati da ritrovarsi seminudi davanti agli altri? Sentì il leader brontolare un 'domani ne parliamo' e Taehyung e il suo essere innocente che blaterava domande a raffica: 'perchè Jimin hyung e Youngjae dormono insieme senza vestiti?', 'oddio sono gay!', 'perchè Jimin è gay e non ce l'ha mai detto?', 'anche Youngjae!'.

- Tae, chiudi quella dannata bocca! Namjoon ha detto che domani ne parliamo- sbottò irritato il corvino, ficcandosi sotto le coperte e voltando le spalle ai presenti.
Da sotto il cuscino tirò fuori la canzone che aveva scritto per Shin Hye.
Rilesse le parole, ripetendosi mentalmente quanto fosse idiota e senza un briciolo di speranza.

Love loser, ecco il titolo.








Al mattino i ragazzi ne approfittarono delle ore libere per discutere di quanto era successo durante la notte: Jimin tentò fino al ridicolo di difendere Shin Hye e mantenere nascosta la sua vera identità, fino a quando non fu proprio Yoongi a rivelarlo agli altri due.

- Youngjae in realtà è una ragazza- e lo disse come se niente fosse, con tanto di scrollata di spalle. Fu Namjoon ad attaccare.

- Perchè ce lo avete tenuto nascosto fino ad ora? Credevate di dircelo il giorno del debutto?- sbraitò contro i due.
Se il leader era furioso, non si poteva dire lo stesso di Taehyung.
Fissava a bocca aperta Shin Hye e la squadrava da capo a piedi, chiedendosi se fosse davvero la stessa persona dei giorni precedenti.

- Yah un po' di rispetto, è la mia ragazza!- si affrettò a precisare Jimin, prendendola per le spalle e tenendola dietro di lui.

- Fate facce strane solo perchè avete scoperto la mia identità. Quando credevate che fossi un maschio non vi facevate problemi- borbottò imbronciata lei.
Nel frattempo una delle donne delle pulizie irruppe in camera e spalancò la porta, avvisando i ragazzi.

- Tra un'ora farete il vostro primo photoshoot, seguitemi in camerino-


***
Annyeong popolo!! Allora-allora-allora... io non commento la scena fra Jimin e Shin Hye, nonono *si nasconde sotto il letto dall'imbarazzo*. Spero solo sia stata abbastanza fluffosa e non un qualcosa alla 50 sfumature perchè non era mia intenzione lol XD Jae Rin è semplicemente nata per fare la Idol, si è abituata così tanto alla falsità, ai finti sorrisi e ai finti 'sto bene' che ormai crede di star bene veramente, ecco tutto. Gli altri compagni di stanza hanno finalmente scoperto l'identità di Youngjae e no, non l'hanno presa tanto bene - anche perchè manca poco tempo al debutto D: -, aspettate che lo scoprano Jin, Jungkook e Hoseok ;)    vi aspettano tanti guai per il prossimo *ansia time, altro che spoiler! xD* nulla di angst, non preoccupatevi. Bacioniiii e un grazie grande grande a tutti quelli che leggono/recensiscono/seguono la storia, mi fa tanto piacere ^^    A presto!! _MartyK_ <3
   
 
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