Certo che eravamo proprio comici io e te. Sempre uno nei pensieri dell’altra, le chiamate alle 2 di notte, i pomeriggi al parco da soli, le serate chiusi in macchina e quando a uno dei due veniva chiesto cosa ci fosse tra noi due rispondevamo “Niente”. No, non poteva non esserci niente. Forse non c’era amore, ma ci volevamo bene, tanto. Ma eravamo tutti e due troppo incasinati per ammetterlo.
 
Tu ancora scioccato per la tua ex e io con troppa voglia di scoprire il mondo e così poca fiducia nelle persone. Ci siamo incontrati in un periodo sbagliato delle nostre vite, ma tu eri riuscito comunque a conquistarmi. Tu, con quegli occhiali da ‘hipster mangia mele’ e quella voce profonda. Solo ora mi rendo conto che sei stato l’unico che era riuscito ad avere un posto rilevante nel cuore di quella ragazza con quello strano luccichio negli occhi.
 
Tu avevi il tuo lavoro, i tuoi amici, non ti mancava niente, mentre a me mancava tutto. Sentivo che il mio posto al mondo non era quel piccolo paese dove vivevo, ma una grande città, volevo trasferirmi, fare carriera. Tutte cose a cui tu non pensavi minimamente. Forse è stato questo ad allontanarci. O forse la nostra stupida idea di non provare niente l’uno per’altra. Ne ero fortemente convinta, sai? Come potevo io, innamorarmi di una persona? L’amore era una cosa che esisteva solo nei film e che nel mondo reale si era estinta decine di anni fa. Tu invece lo eri e lo sapevi, ma non me l’hai mai detto. Forse per non farmi scappare, o forse perché non volevi crederci. Sta di fatto che siamo stati due idioti perché io, scappare, l’ho fatto lo stesso. Mi sono allontanata da te, dai tuoi amici, da tutti. Senza nessun motivo, pensavo inizialmente, ma questo mi è stato chiaro dopo poco. Il motivo era che mi ero innamorata di te e non volevo accettarlo e quindi me ne sono andata. Ho finito gli studi e sono partita. Un biglietto di solo andata per un paese lontano. Sai, i primi giorni qui sono stati euforici. Non avevo un secondo libero, la casa, la spesa, il lavoro, uscire con gli amici, le carte burocratiche da firmare. Era quello che volevo: più cose possibili per non pensare, per non pensarti, per non pensare che in realtà veramente felice lo ero quando stavo con te.
 
Adesso che le acque si sono calmate, quando torno a casa la sera, mi rendo conto di che stupida sono stata. Le mie coinquiline sono simpatiche, ma mi rendo conto che io non ho bisogno di stare qui. Qui non mi sento a casa, non come mi facevi sentire tu. Quando mi stringevi e mi sussurravi le canzoni che passavano alla radio in quel momento. Quando mi inseguivi dopo che ti facevo qualche dispetto o quando, senza nessuno motivo, mi baciavi. Solo ora mi rendo conto che in quei momenti ero davvero felice.
 
Avevo pensato di scriverti, sai? Volevo sapere come stavi e magari proporti di vederci la prossima volta che sarei tornata dai miei genitori: convinta che tu avresti accettato io poi ti avrei dichiarato i miei sentimenti e tu i tuoi, e saremmo tornati qui insieme. Ci ho pensato seriamente finché non ho trovato il tuo nome nei miei contatti. Nella tua immagine profilo una ragazza dai capelli lunghi che sorride mentre tu la stringi forte, come una volta stringevi me.
 
Ho spento il cellulare e mi sono rannicchiata sotto le coperte. Pensavo che tra noi ci fosse qualcosa, ma mi sbagliavo. Sono la solita sognatrice senza speranza.
 

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Lo so, è scritto male e non ha molto senso, ma non mi interessa.
Questo è un mio sfogo personale riguardo a quello che mi è successo negli ultimi due anni.
Lo pubblico qui perché dovevo sfogarmi, ma non volevo farlo con gente che mi conosce, per cui mi sono ricordata di avere questo account ed eccomi qui.
Se volete commentare mi fa piacere, se no va bene lo stesso :)