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Autore: M3K1317    23/04/2017    0 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 27
 
Da quel giorno, il tempo passò in fretta per i ragazzi. Gli alberi ed il terreno iniziarono a coprirsi di brina e poi di ghiaccio, mentre una silenziosa neve prendeva il posto della pioggia dei dì precedenti. Si giunse, così, al mese di Dicembre. Una Domenica mattina, JJ ricevette una telefonata dagli organizzatori del Torneo Regionale, che invitavano lui ed il capitano della sua squadra a presenziare ad un programma televisivo che si sarebbe svolto la settimana seguente, durante il quale si sarebbe colloquiato della competizione, per poi concludere con l’attesissima rivelazione degli accoppiamenti per le semifinali. Sia l’allenatore che Volt avevano dato la loro disponibilità e l’intera squadra si era data appuntamento a casa di Andrè, allo scopo di assistere in compagnia al programma.
 
Quella sera, Milo si presentò con qualche primo di anticipo, come suggeritogli dallo stesso Rocciosi. Suonò al campanello ed entrò in casa dell’amico. I due cooperarono per disporre le seggiole intorno al televisore, affinché tutti potessero guardare la televisione insieme. Dopo averne disposte la maggior parte, Hammer le contò rapidamente col dito, per poi commentare: “Ne mancano tre…”. Il padrone di casa, che si stava avvicinando con una sedia in ogni braccio, lanciò uno sguardo nello sgabuzzino, dal quale le aveva prelevate, notandolo vuoto. Quindi, fece cenno all’altro di controllare in cucina.
Il castano ci si avviò serenamente, consapevole del fatto che i genitori di Andrè fossero fuori casa. Dopo aver aperto la porta della stanza in cui era diretto, si ritrovò a bocca spalancata nel vedere un uomo tranquillamente seduto su di una seggiola di legno con un giornale in mano. “Chiedo scusa…” disse pacatamente “Non sapevo che…”. Non fece in tempo a finire la frase che l’uomo gli fece cenno con la mano di non preoccuparsi. “Piuttosto…” commentò poi posando il giornale “Andrè mi ha detto che tu sei Milo, il portiere…”. “Sì. Esatto.” rispose il castano. “Quindi, i fogli di carta contenenti le indicazioni per eseguire la Mano di Luce, appartengono a te?” chiese quindi l’altro. Il ragazzino annuì confuso. Notando il suo stato di incomprensione della situazione, l’individuo gli porse la mano e si presentò: “Sono Furda, lo zio di Andrè. Lavoro come interprete e recentemente ho tradotto i fogli di carta che mi sono stati portati da mio nipote.”. Milo rispose al saluto dicendo il suo nome ed il suo cognome, per poi aggiungere: “Aveva detto qualcosa circa una Mano di Luce…?”. “Sì. Sai di che si tratta?” chiese l’uomo alzandosi e porgendo al ragazzo la seggiola. Per tutta risposta egli scosse la testa. “Stiamo parlando di una tecnica micidiale potentissima…” spiegò Furda “In Giappone, luogo ove è stata ideata, fu nominata Goddo za Hando, ossia Mano Divina… In Italia è stata chiamata Mano di Luce. Molti portieri nel corso della storia ne hanno fatto uso… Tra di essi vi sono Endou Mamoru, Tachimukai Yuuki, Rococo Urupa… L’ultimo che l’abbia mai utilizzata fu l’australiano Johnathan Josephson Junior. Purtroppo, non fece in tempo a rivelare a nessuno il segreto della tecnica, che morì in un incidente d’auto… Con lui è morta la Mano di Luce… O meglio, fino a l’altro giorno, quando Andrè mi ha consegnato quegli appunti…”. “Quindi…” ragionò il castano “Sarebbe possibile riuscire ad eseguirla?”. L’uomo annuì, per poi dire: “Chiunque ti abbia affidato il segreto, ha riposto una grande fiducia in te…”. Detto ciò, uscì dalla stanza e si avviò ai piani superiori, mentre un confuso Milo portava la sedia nel soggiorno.
 
Dopo breve giunsero i vari compagni di squadra. André diede indicazioni affinché si disponessero ragionevolmente e tutti potessero vedere lo schermo in contemporanea. I ragazzi si passarono rapidamente di mano in mano pacchetti di patatine fritte o di biscotti, messi a disposizione dal padrone di casa. Milo riuscì a sedersi vicino a Lara, contando di sfruttare l’occasione per parlare un po’ più con lei.
All’orario stabilito, André accese il televisore, mettendo sul canale prestabilito, proprio mentre il programma stava iniziando.
 
Il logo della trasmissione era un pallone da calcio sui cui esagoni neri visibili comparivano le scritte “L’Ultimo”, “Minuto” e “di Gioco”. Queste, unite tra loro formavano il nome del programma desso. Dopo la scomparsa del simbolo, lo scenario visibile fu quello di un salotto, ai cui lati era disposto il pubblico ed al cui centro si trovavano due divani e due poltrone. Queste ultime erano occupate dai due conduttori: un uomo di colore dai capelli neri ed una giovane donna dai capelli rossi.
Questi procedettero a spiegare gli argomenti di cui avrebbero parlato nel tempo successivo, per poi presentare gli ospiti. “Cominciamo con una squadra a molti ben nota!” disse lui con voce decisa “Sono i campioni dell’anno passato! Sono tra le dieci squadre giovanili più forti d’Italia! Sono gli Icebergs!”. Quindi, mentre gli applausi si diradavano, la donna introduceva dettagliatamente i due individui che stavano entrando: “Ecco a voi l’allenatore Artemisio Ritegni ed il capitano Dan Freddi!”. Entrarono le persone chiamate in causa. Dan era un ragazzino dalla carnagione pallida, nemmeno paragonabile a quella del suo allenatore, e con gli occhi azzurri. I suoi capelli erano biondi ed era vestito elegantemente.
Dopo che questi si fossero seduti su di uno dei due divani, il presentatore procedette ad introdurre i prossimi ospiti: “Viene ora il momento di qualcuno di non del tutto nuovo a quest’ambito! Ecco a voi i rappresentanti della Fire&Ice!”. Come in precedenza, fu la donna a specificare nomi e cognomi: “Vi presento l’allenatore Terrie Loci ed il capitano Flame Calorco!”. Anche questi due individui fecero la loro comparsa nello studio, per poi sedersi sul divano frontalmente posto a quello ove si trovavano gli altri due.
Al che, il presentatore procedette ad enunciare qualche informazione anche sui successivi due ospiti: “Chi sta per entrare è una coppia davvero desueta! Uno dei due è al suo primo rodeo, mentre l’altro è il più giovane veterano tra gli allenatori italiani!”. Quindi la donna procedette: “Ecco a voi l’allenatore dell’Alleanza Infinita JJ Strada ed il capitano Volt Tundir!”. Il duo fece la sua entrata. Era palese quanto Volt non si sentisse a suo agio nell’abito elegante che gli era stato imposto.
Infine, la stessa procedura fu utilizzata per gli ultimi due ingressi. L’uomo disse: “Ultimi ma non per importanza, entrano i rappresentanti della squadra più misteriosa e dal nome più tetro di tutto il Torneo: la Dark Org.!”. “Vi presento l’allenatore Gerardo Latini ed il capitano Rich Deception!” aggiunse quindi la donna. Mentre il duo faceva la sua entrata, era visibile il desiderio di Volt di saltare alla gola del suo ex-compagno di squadra.
Il programma procedette trattando con ciascuna coppia di allenatore e giocatore le rispettive partite giocate nel Torneo Regionale. Mentre Terrie e Flame si limitarono ad esporre qualche pensiero o preoccupazione avuta durante le suddette partite, Dan si sforzò di trasmettere tutta la sua passione per lo sport nelle parole, compensando il quasi totale silenzio di Artemisio, che intervenne soltanto per confermare o precisare alcune informazioni. Fu quindi il turno di Volt e JJ. Questi si sforzò di mantenere il contegno tipico dell’allenatore, limitandosi ad esplicitare qualche dato tattico, pur avendo cura di non rivelare troppo ai suoi opponenti. Invece, Tundir poté dare libero sfogo ai suoi pensieri, che fecero la stessa impressione che avevano fatto le parole di Dan: una voglia matta di tornare in campo.
Infine, i presentatori si rivolsero ai rappresentanti della Dark Org.: “Voi avete vinto la vostra prima partita a tavolino, perciò non possiamo farvi domande su di essa.” disse l’uomo “Quindi abbiamo pensato di farvi una domanda di diverso tipo. Rich, tu hai giocato nell’Alleanza Infinita il tuo debutto in questo torneo, ma adesso ti presenti come capitano della Dark Org.. C’è una qualche motivazione per un cambio così netto?”. Il ragazzo, mantenendo un’espressione neutra, rispose: “In realtà avevo da tempo intenzione di giocare per la Dark Org.. Si è trattato solo di avere il tempo per eseguire il trasferimento a livello burocratico.”. La fredda risposta del giovane fece arrabbiare notevolmente Volt, che si trattenne solo grazie ad una gomitata di JJ che lo richiamò all’ordine.
“Parlando di stranezze e peculiarità,” disse quindi la donna, fissando la telecamera come se fosse il suo interlocutore “l’Alleanza Infinita è ad oggi la sola squadra ad aver schierato una ragazza durante questo Torneo. Inoltre questa ragazza altri non è se non la sorella minore dell’allenatore Strada! Mi dica allenatore: secondo lei perché nessuno aveva mai fatto una simile scelta in passato?”. La domanda era posta in tono neutrale, ma a JJ parve un’accusa di favoritismi per una sua stretta parente. “Dovendo essere onesto, non saprei.” si sforzò di rispondere con calma “Molto probabilmente il mito fasullo dell’incapacità delle donne in questo sport è alla base di tutto. È molto facile che ciò si sia autoalimentato nel tempo, poiché vedendo che nessuna ragazza aveva mai partecipato ad un’edizione del Torneo, quelle che vi potevano essere interessate cambiavano idea, giungendo anche a pensare che fosse proibito da una qualche regola. Premesso che una simile regolamentazione sarebbe illegale, specifico che dal mio punto di vista, qualunque ragazza che voglia giocare sarà sempre la benvenuta, purché dimostri abilità sufficienti.”. Volt rimase sorpreso dall’abilità con cui JJ si era districato in una domanda mirata a metterlo in difficoltà.
Ci fu un breve botta e risposta tra allenatori ed intervistatori, durante il quale emersero interessanti novità sugli Icebergs e la Fire&Ice, che Strada si annotò mentalmente, contando di sfruttarle qualora una di quelle squadre fosse l’avversaria. In determinati momenti, parve che JJ ed Artemisio fossero sul punto di iniziare una conversazione separata dagli altri, date le loro frequenti allusioni a tematiche che i restanti presenti non coglievano affatto. Al contrario, in più di un’occasione parve che Volt fosse sul punto di saltare alla gola di Rich, ma il suo allenatore riuscì sempre a trattenerlo.
Quindi, dopo una pausa pubblicitaria, il programma riprese. Lo studio era identico a come era stato visto l’ultima volta sullo schermo, eccezion fatta per un contenitore sferico di plastica trasparente, con una cavità in cima, al cui interno si trovavano quattro cubetti opachi di quattro colori diversi: rosso, blu, giallo e viola. I presentatori spiegarono come questo sarebbe stato usato per estrarre a sorte gli accoppiamenti delle semifinali. Quindi, la donna si rivolse a Flame, cui disse: “Per favore, vuoi estrarre tu per primo?”.
Il ragazzo annuì e procedette ad alzarsi ed estrarre il cubetto rosso. Non appena esso uscì dall’urna, su ciascuna delle sue sei facce comparve il numero due. Quindi, sullo schermo posto come fondo dello studio, comparve uno schema per gli accoppiamenti del torneo ed il logo della Fire&Ice andò ad occupare il secondo slot.
Al che, il presentatore fece cenno a Volt di estrarre subito dopo. Il ragazzo obbedì e prelevò il cubetto blu. Sulle sue facce comparve la cifre tre e lo stemma dell’Alleanza Infinita comparve nel terzo spazio, segno che essa avrebbe affrontato chiunque avesse estratto il numero quattro.
Si alzò quindi Rich, che, senza esitazioni, prelevò il cubetto giallo. Su ognuna delle sue facce comparve lentamente una cifra. Gli sguardi di Tundir e di Deception non si staccarono nemmeno per un istante dall’oggetto, finché il numero non fosse completamente leggibile su di esso: quattro. Il logo tetro della Dark Org. apparve affianco a quello dell’Alleanza Infinita, segno che le due squadre si sarebbero scontrate in semifinale.


ANGOLO DELL'AUTORE
Inizio a prenderci gusto a scomparire per quasi un anno da questa sezione per poi farvici ritorno e continuare questa fiction! Mi auguro ci sia qualcuno di interessato! Di certo non ho più speranze che vi sia qualcuno del mio "pubblico passato", devo quindi sperare in un "nuovo pubblico" di lettori! Che dire? Mi auguro che questo capitolo possa essere gradito e che qualcuno possa dilettarsi anche nel lasciare una recensione!
 
  
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