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Autore: __Lily    24/04/2017    1 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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TRENTOTTO

 

 

 

 

Non appena la lettera era giunta alla Cittadella, Sam aveva parlato con Gilly e fatto i bagagli, non si sarebbe perso il matrimonio del suo migliore amico, dell’uomo che aveva scelto come suo fratello molto tempo prima; tuttavia era spaventato per Gilly e il piccolo Sam, Grande Inverno non era di certo il luogo più sicuro in cui portarli ma non potevano nemmeno restare lì.
«Ovunque andrai noi saremo con te» aveva detto Gilly accarezzandogli il volto, cosa aveva visto una ragazza bella come lei in un uomo come lui?
Sam era grasso, basso, non molto bravo con la spade e un pessimo tiratore, eppure ogni giorno ringraziava gli Dei - antichi e nuovi - per avergli fatto incontrare Gilly e quel bambino che ormai aveva davvero imparato ad amare come un figlio. 

 

 

Daenerys aveva raggiunto Bran nel Parco degli Dei così come Jon le aveva chiesto.
Lo trovò seduto sopra a delle coperte vicino a quell’albero con il volto scolpito in rosso, una faccia che la osservava, la scrutava, una faccia che sembrava vedere dentro di lei, le faceva paura come quando Viserys le diceva di non svegliare il drago ma lui non era mai stato un drago.
«Principe Brandon, tuo fratello ha detto che volevi vedermi.»
«Chiamai Bran, lo preferisco. Siediti accanto a me» disse lui allungando la mano verso Daenerys, era vero quella ragazza assomigliava in modo impressionate a suo fratello maggiore, il principe Rhaegar.
Daenerys guardò un’ultima volta quell’albero dalla corteggia ruvida e fredda e il volto scolpito in rosso e poi si sedette accanto a Brandon Stark.
Tutto era bianco intorno a loro e la neve non smetteva di cadere, presto li avrebbe sommersi o così temeva.
«Cosa ti ha detto Jon?» chiese Bran guardando quegli occhi viola.
«Non molto a dire il vero, solo che mi avresti mostrato una cosa.»
«Ci proverò non posso promettere nulla. Io ho dei poteri, riesco a vedere ciò che è stato e a volte ciò che sarà, prima che Jon partisse per Roccia del Drago lo portai in una delle mie visioni. Riuscii a fargli vedere i suoi veri genitori; mia zia Lyanna e tuo fratello il principe Rhaegar.»
Daenerys avrebbe voluto dire molte cose ma non riuscì, le corde vocali sembravano annodate tra di loro.
«Come puoi riuscirci?»
«Sono il Corvo con tre occhi, a volte è un dono e altre… non vorrei tornare dalle mie visioni, lì posso ancora camminare e correre, posso vedere la mia famiglia. Non è semplice fare ritorno qui» disse indicando la neve e Grande Inverno con la sua torre distrutta, la stessa torre dalla quale era caduto sei anni prima.
«Puoi mostrarmi Rhaegar?» chiese Daenerys speranzosa, desiderava così tanto vedere suo fratello.
«Posso provarci. Dammi la mano e non lasciarla.»
Daenerys fece come chiesto, prese la mano di Brandon Stark e la strinse nella sua, era quasi un uomo quel ragazzino e portava un peso molto grande sulle spalle, tanto quanto lei e Jon.
Bran la guardò un’ultima volta e poi toccò l’albero e la luce bianca tornò ad avvolgerli, quando aprirono gli occhi non erano più a Grande Inverno e non c’era più il bianco della neve a circondarli; il sole splendeva in alto nel cielo azzurro, un immenso prato verde era difronte a loro e poco più distante si stagliava la Fortezza Rossa.
«Balerion!» urlò una bambina dai capelli marroni scuro che subito dopo li oltrepassò tentando di afferrare un gatto nero.
«So chi è quella bambina» disse Daenerys, a volte Viserys le parlava della loro famiglia, aveva sentito poche cose ma abbastanza da sapere che la bambina che inseguiva il gatto era sua nipote, la principessa Rhaenys Targaryen.
«Rhaenys non farti male» gridò la voce di un uomo, Daenerys si voltò e li vide.
«E’ Rhaegar?» domandò voltandosi verso Bran.
«Si» rispose lui in automatico, aveva già visto quel volto molte volte nelle sue visioni.
«Seguila per favore» disse Rhaegar rivolto a uno dei cavalieri, Bran lo riconobbe subito, aveva molti meno anni ma il volto spavaldo era sempre quello.
«Jaime Lannister.»
«Il fratello di Tyrion? Non lo immaginavo così.»
Rhaegar camminava sottobraccio con una donna, bellissima, occhi viola, capelli argentei, un abito chiaro bordato in oro e con delle gemme preziose.
«Madre» la chiamò Daenerys avvicinandosi a loro.
«Non possono vederci.»
«Spero che ser Jaime arrivi prima che possa farsi male.»
«Quel ragazzo è un bravo cavaliere, giovane, ma sono certa che non ti deluderà hai scelto bene figlio mio» disse Rhaella facendo una carezza al suo primogenito.
«Ci farà impazzire tutti con quel gatto.»
«Drago» lo corresse la regina sorridendogli, «sai che non vuole sentire dire che è un gatto.»
«E’ vero, che lo creda per quanto vuole è ancora piccola, un giorno capirà che non è un drago, voglio che sia felice.»
«Lo è, non potrebbe esserlo di più.»
«Forse» rispose Rhaegar guardando il punto oltre il quale era scomparsa la figlia.
«Mi sembra ieri il giorno in cui correvi su questo prato come Rhaenys e ora sei il vincitore di un torneo. Cosa c’è di vero in ciò che mi hanno raccontato Rhaegar?»
«Non voglio parlare di Harrenhall madre, ma di ciò che è accaduto mentre ero via. Non ho ancora visto Viserys.»
«Nemmeno io, tuo padre non me lo permette.»
«Perché? Che cosa sta facendo?»
«Non intrometterti nelle sue questioni.»
«E’ mio fratello, è tuo figlio, abbiamo entrambi il diritto di vederlo. Cosa è accaduto mentre eravamo via?» domandò a sua madre fermandosi.
«Nulla di cui tu debba preoccuparti.»
«Non mentirmi, non sono più un bambino madre.»
«Conosci tuo padre quanto me, sono preoccupata per ciò che racconta a Viserys, molto preoccupata.»
«Gli parlerò e ti prometto che lo vedrai.»
«Non metterti contro di lui, non dargli motivi per farti del male.»
«E’ stato un buon re ma ora non lo è più, non mi farà del male.»
Daenerys ascoltava ogni parola, cercava di imprimersi le loro voci nella mente in modo da non dimenticarle più, ma ciò che stava sentendo su suo padre, sull’uomo chiamato da tutti il Re Folle… alla fine Robert Baratheon aveva detto qualcosa di vero.
«So che ti ha fatto e un giorno…»
«Taci, sai bene che qui tutto ha orecchie. Chi te lo ha detto?»
«Non ha importanza madre, ma ti giuro che è l’ultima volta che ti fa del male» disse Rhaegar mentre i suoi occhi viola si riempivano di rabbia.
Rhaella fece una carezza e passò le mani tra i capelli argentei di suo figlio, Daenerys avrebbe tanto voluto sentire la sua mano sul suo volto, non ricordava il tocco della madre e forse non lo aveva mai sentito.
Poi Bran mise la mano sulla sua spalla e la riportò alla realtà, il grande prato verde svanì, il cielo celeste e il sole caldo svanirono e con essi la Fortezza Rossa.
Il bianco tornò a circondarli.



Sansa era nel cortile d’armi, aveva bisogno di sfogarsi e così aveva scelto di tirare con l’arco, ne aveva davvero bisogno, Arya era lì che la fissava.
Indossava i suoi abiti da allenamento, i pantaloni ai quali ancora non si era abituata.
«Smettila o mi farai sbagliare.»
«Tanto sbaglieresti comunque, non si tiene così» le disse la sorella stando seduta su un ceppo.
Aveva fatto nuovamente la treccia, a Jon che si trovava lì senza che però loro lo avessero visto, Sansa sembrava una dea, una bellissima dea, anche più bella di Ygritte.
Sansa scoccò la freccia che non finì però nel bersaglio, in nessuna parte, ma oltre di lui e cadde sulla neve.
«Te lo avevo detto.»
«Arya…»
«Devi allinearlo con la bocca» disse la voce di Jon, Sansa trasalì e lasciò cadere l’arco sulla neve fredda, Jon  si avvicinò a lei, lo raccolse e glielo porse nuovamente.
Arya saltò giù dal ceppo, guardò Sansa in modo torvo e se ne andò da Gendry lasciandoli soli nella speranza che sua sorella si decidesse a parlare finalmente con Jon.
«Che ci fai qui?» chiese lei riprendendo l’arco, prese una freccia dalla sacca che era a terra e la incoccò.
Jon posò la sua mano sulla sua ignorando la domanda, l’altra la mise attorno alla sua vita e i loro corpi furono quasi percossi da una scossa, il respiro di Sansa si fece affannoso e perse quasi la concentrazione.
«Allinealo con la bocca» disse Jon mettendo l’arco nel giusto modo, era così vicino a lei, sentiva la sua pelle, il suo profumo, il suo calore che gli mancava terribilmente, bramava di nuovo di averla, di sentirla contro di se, desiderava che fosse ancora sua.
«Immagina la freccia, la sua traiettoria, devi essere un tutt’uno con l’arco Sansa. Scocca quando sei pronta.»
Sansa fece un bel respiro poi lasciò andare la freccia, udì il suo sibilo, aveva immaginato la traiettoria e anche se non la seguì alla perfezione almeno aveva preso il bersaglio fatto di paglia in un punto qualunque.
Jon la fece voltare verso di se, quegli occhi blu gli mancavano come l’aria, senza di lei non respirava bene, l’aria non arrivava ai polmoni come avrebbe dovuto, come accadeva in passato; non riuscì a resistere e la baciò, intensamente.
Le sue labbra carnose e calde, Sansa lo ricambiò non desiderava altro ma poi…
«No» disse ansimando scontandosi da lui, mettendoci tutta la sua forza.
«Sansa, sto impazzendo senza di te.»
I suoi occhi scuri erano colmi di dolore, di impotenza la stessa che era dipinta nei suoi.
Sansa non rispose, fece una carezza sul suo volto, sentì nuovamente la barba solleticarle il palmo chiaro della mano che passò poi tra i suoi capelli ricci e scuri, lo guardò un’ultima volta e poi se ne andò lasciandolo solo nel cortile d’armi.
Arya aveva visto tutto dal ballatoio, facendo attenzione però a non essere vista.
«Devo fare qualcosa Gendry.»
«Ma non puoi, Sansa ti ucciderebbe.»
«Sta commettendo un errore, non posso lasciarglielo fare e Jon… Gendry lui deve saperlo.»
«Si, ma deve essere Sansa a dirglielo non noi.»
«Non lo farà, la conosco. E’ disposta a sacrificare la sua felicità - e non solo - per l’alleanza con Daenerys Targaryen» disse colma di dispiacere, stava soffrendo per quella situazione, stava soffrendo per Sansa e stava soffrendo per Jon.

  
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