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Autore: sognatrice errante 92    24/04/2017    1 recensioni
Quando la più grande minaccia mai esistita minaccia la vita stessa del Dottore e l'intero equilibrio dello spazio e del tempo, l'unico modo per riportare la pace è formare la migliore squadra di sempre, anche al costo di peggiorare ulteriormente le cose. Quando il Dottore inizia ad avvertire il pericolo ed una misteriosa ragazza lo rapisce per avvisarlo, passato e presente iniziano a scontrarsi per una nuova grande avventura. UN DOTTORE... SEI CUORI... ED UNA SOLA AVVENTURA
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - Altro, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STONEHENGE 1600 a.C. (ORE 17.30)

- Dovremmo andare su Skaro e fermarli sul nascere – urlava Dieci.

- Dovremmo cercare di capire chi è il tizio che ci ha avvisati – ribatteva Undici

- Dovreste piantarla e starmi a sentire. Andremo su Gallifrey prima che arrivino e li aspetteremo al varco – disse Dodici per zittirli, ovviamente senza riuscirci.

Amy se ne stava seduta su una delle grandi rocce che formavano Stonehenge, la testa che ciondolava da un lato all’altro, con lo sguardo perso mentre ascoltava i deliri dei tre Dottori che giocavano a chi aveva il cacciavite più lungo da più di un’ora. Avevano chiarito, anche se con qualche protesta, che sarebbero partiti tutti. Il problema era PARTIRE.

Nessuno dei tre sembrava ascoltare ciò che dicevano gli altri. Nessuno dei tre sembrava voler fare un passo indietro. Nessuno dei tre diminuiva il tono delle urla, anzi sembravano farsi più assordanti minuto dopo minuto.

Amy non apriva bocca da un po’, sapeva che se lo avesse fatto sarebbe scoppiata e non voleva ancora dar fuoco alle polveri, la situazione era già sufficientemente delicata anche se quei tre non sembravano rendersene conto. Anche Rose seduta al suo fianco aveva uno sguardo esasperato e si teneva la testa tra le mani mentre fissava attonita la scena. Clara invece, era diversa, e lo era in un modo che trasmetteva pura tranquillità ad Amy. Non sapeva esattamente cose le facesse provare quella sensazione. Se ne stava ferma in piedi con la schiena contro una roccia, e al contrario di loro non fissava quei tre testoni con sguardo annoiato o furioso, lei sorrideva. Era come se non volesse perdersi neanche un secondo di ciò che accadeva, come se tutto ciò che desiderava fosse finalmente d’avanti a lei. Era come se guardasse… era come…

Amy seguì il suo sguardo fino in fondo e si rese conto che, Clara non prestava attenzione a l’intero scenario. Clara guardava…

- Perché non ci dividiamo allora, visto che con voi due è impossibile ragionare – La voce del suo Dottore la ridestò dai suoi pensieri. – Non ne posso più – sussurrò affondando il viso contro il petto di Rory, seduto al suo fianco, che iniziò ad accarezzarle la schiena per tranquillizzarla.

- Bene allora ognuno per la sua strada e tanti saluti – disse a quel punto Dieci, dando le spalle agli altri avviandosi verso il suo TARDIS. – Va bene, basta così – Amy scattò in piedi senza neanche rendersene conto – Voi tre, piantatela – disse quando li raggiunse e li pietrificò con lo sguardo.

- Amelia ascolta… - - Sta zittò Dottore o giuro che ti faccio tacere io – lo interruppe lei seria a tal punto che lo video quasi sbiancare. Per fortuna anche gli altri seguirono il suo esempio. – Visto che a quanto pare voi tre non riuscite a comportarvi in modo maturo… - iniziò mentre gli altri le si affiancavano e i tre Dottori si scambiavano sguardi di sfida, - Credo che nessuno di voi tre debba prendere le redini, infatti lascerete il posto ad uno di noi -.

Cadde il silenzio, tutti gli sguardi si posarono su lei, ma nonostante sentisse la pressione, rimase ferma nella sua posizione e non distolse lo sguardo dai tre Dottori. – Amy cosa stai… - - Tranquillo tesoro so quello che faccio – disse a Rory cercando di mantenere un tono autoritario quando in realtà era in preda al panico.

- Voi tre insieme, dovreste essere la più grande speranza mai esistita, ma non riuscite nemmeno a conversare senza litigare come bambini. Quindi visto che oltre alla vostra vita, l’intero universo è in pericolo, mi perdonerete se penso che l’unica possibilità di salvezza non debba finire in mano a tre poppanti irresponsabili -.

- Quindi pensi che la soluzione sia quella di dare il comando a te? – chiese Dieci in tono ironico, ma Amy sostenne il suo sguardo e sorrise – Non a me… a lei – disse indicando Clara alla sua destra che la guardò come se fosse impazzita – Amy che dici? –.

- Lei ci ha portati qui. Ha messo in pericolo la sua sicurezza per riunirci e, visto che non lo avete chiesto, ha già provato a risolvere il problema da sola andando su Skaro e cercando di rintracciare l’uomo che l’ha contattata –

Dodici rivolse a Clara uno sguardo pieno di sorpresa – Non me ne avevi parlato - - Volevo parlarne a tutti ma siete stati un po’ impegnati -. – Mentre voi tre perdevate tempo, Clara ci ha raccontato l’intera storia – continuò Amy sempre più sicura della propria presa di posizione. Vide Dodici scambiare uno sguardo complice con Clara – Cosa non mi hai detto esattamente? – chiese lentamente avvicinandosi a lei.

Clara sostenne il suo sguardo per qualche secondo, Amy vide una luce nei suoi occhi in quel momento, - Non si può atterrare su Skaro nei momenti che precedono la partenza del loro TARDIS – iniziò Clara rivolta a tutti loro – Ci ho provato e riprovato, ma si finisce per atterrare sempre un secondo dopo la loro partenza -.

I tre Dottori si scambiarono sguardi perplessi, pieni di domande, o forse pieni di risposte che non erano pronti a condividere. – Forse hai cablato male i parametri – azzardò Undici con nessuna convinzione nella voce, ma con invece la lieve speranza che potesse essere quello il motivo. – Clara… - la incitò Amy.

- Credetemi ho provato ogni manovra, ogni stratagemma, anche ogni imbroglio possibile – continuò Clara in tono di sconforto – Non possiamo fermarli, andando sul loro pianeta – sentenziò sicura infine rivolgendo al suo Dottore uno sguardo che dolcemente le poggiò una mano sulla spalla per rassicurarla, prima di rivolgersi agli altri

- Protezioni del vortice – disse Dieci dopo qualche istante di silenzio tombale. – Cosa sarebbero? – chiese Rose al suo Dottore – Precauzioni speciali che impediscono di fermare un viaggio temporale, sono come interferenze di protezione per le macchine del tempo.

– Ma come? – chiese Undici più a se stesso che agli altri – Le protezioni del vortice sono fra i più antichi segreti dei Signori del tempo… - continuò interdetto dal puzzle che si stava delineando sotto i suoi occhi – Come possono i Dalek aver appreso i nostri segreti più antichi e custoditi?... come è possibile? – chiese, ma quella risposta sembrava impossibile da trovare.

- E’ ora di muoversi – disse Rory fermo prendendo Amy per le spalle – E sono d’accordo con Amy; se Clara è d’accordo, dovrebbe essere lei a guidare questo viaggio. - Approvo anch’io - disse Rose mettendosi al loro fianco e sfoggiando un sorriso d’incoraggiamento per Clara.

- Bene allora signorina Oswald… - iniziò Undici all’improvviso spiazzandoli tutti – Cosa vuoi fare? -. Clara lo guardò sorpresa – Andiamo su Gallifrey, sono riuscita ad intercettare le coordinate esatte di atterraggio nel mio ultimo tentativo di fermarli,  e combattiamo – disse infine raccogliendo la sfida. Amy sorrise contenta, era la scelta giusta affidare a lei il comando, lo sentiva, e ne ebbe la conferma quando nessuno dei tre testoni disse ribatté al riguardo, anzi si scambiarono sguardi d’intesa per la prima volta. Clara rivolse a Amy lo stesso d’intesa come ringraziamento muto per aver sbloccato la situazione e poi guardò il suo Dottore per avere un’iniezione di coraggio.

- Ai TARDIS dunque signori, si parte – disse Dieci sorridendo a Rose e facendo segno di avviarsi al loro TARDIS, ma Clara fece un passo avanti e lo fermò – In realtà veniamo tutti col tuo TARDIS – gli disse guadagnandosi il suo sguardo più sconcertato, - Come scusa? – chiese lui quasi senza fiato e Clara gli sorrise – Vedi sarà già un miracolo tenere il stabile il tempo con voi tre che interagite, direi che potremmo evitare tre versioni dello stesso TARDIS nello stesso posto visto che così eviteremmo anche di far saltare l’universo -. – E perché proprio il mio? – chiese Dieci quasi esasperato. – Perché il tuo è quello che manca da meno tempo su Gallifrey, avrà meno interferenze con voi tre a bordo -.

Amy scoppiò a ridere, tutto nell’espressione di Dieci urlava contro l’idea inimmaginabile di tutti loro nello stesso TARDIS, ma non poteva obbiettare a nulla che Clara aveva detto. Rose gli si avvicinò e gli prese il braccio, lui la guardò negli occhi, non si dissero nulla, ma Amy vide lo sguardo del Dottore addolcirsi lentamente. Rivolse a Rory un sorriso, senza un motivo vero e proprio, aveva solo bisogno di guardarlo negli occhi e lasciare che lui appoggiasse le sua labbra sulla sua fronte. Amy chiuse gli occhi perdendosi in quell’istante perfetto di pura calma ed era sicura che anche Rory stava facendo lo stesso.

- Andiamo! – disse Dieci infine e si avviò mano nella mano con Rose. Dodici e Clara lo seguirono mentre il loro Dottore si avvicinò a loro con sguardo serio. – Possiamo sempre andare a Rio… - disse. Amy si staccò dolcemente da Rory e sistemò il cravattino del suo Dottore, - Non se ne parla testone – disse sorridendo, il Dottore non rispose, l’abbracciò e si avviò insieme a loro nel TARDIS che quattordici anni prima, Amy aveva visto cadere dal cielo e gli aveva cambiato la vita.

   
 
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