Videogiochi > Undertale
Segui la storia  |       
Autore: Midluuna    24/04/2017    1 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
L'umana si guardò attorno, sorpresa. Erano entrate in una grande stanza tappezzata da foglie autunnali, e c'erano delle scale che portavano ad un'altra porta. Qualcosa brillava al centro del luogo. Toriel continuò a camminare verso la stanza successiva, mentre la bambina si stava avvicinando alla luce dorata. 
“Che cos'è?”. Incuriosita e affascinata, tese la mano verso essa. La luce era piacevolmente calda e, in quell'istante, lei si sentì differente. Tutte le sue preoccupazioni e paure sembrarono sparire, e per un momento si sentì forte. Al tempo stesso una parola, un concetto, riempì la sua mente, coprendo ogni altro pensiero. “Frisk... eh?”
- Uhm... piccolina? Cosa stai facendo?
La voce di Toriel fece tornare la ragazzina alla realtà. Sgranò gli occhi, guardando la capra, poi le sue mani: la luce misteriosa non c'era più. "Questo è strano..." pensò, grattandosi la testa - C'era... qui c'era una... … … huh, nulla! - alla fine disse, facendo un largo e sudato sorriso. 
Toriel la fissò con uno sguardo sospettoso, poi sbuffò e la intimò di seguirla. La bambina annuì col capo e quando la capra si voltò riprendendo a camminare, lei smise di sorridere e tornò a guardarsi le mani. “L'avrò sicuramente immaginato. Però... giuro di averla vista!”
La ragazzina continuò a seguire Toriel, mentre cercava di dimenticare quella misteriosa luce, ma risultava davvero difficile per lei. Non aveva soltanto visto la luce, ma aveva sentito anche il suo calore. E la strana parola che le era venuta in mente... era familiare e sconosciuta allo stesso tempo. Era curioso quanto inquietante. Toriel le spiegò qualcosa riguardo i puzzles nelle rovine, ma era fin troppo persa nei suoi pensieri per concentrarsi su cosa la capra stesse dicendo. Era sempre distratta e rischiò anche di combinare qualche pasticcio.
Ad un certo punto, Toriel la portò di fronte ad un manichino. Quest'ultimo sembrava vecchio, ed era coperto di graffi.
- Che cos'è?- domandò la ragazzina, indicando l'oggetto.
- Questo è un manichino. - rispose sorridendo raggiante - Devi imparare come affrontare un mostro.
La bambina aggrottò la fronte, perplessa- Mostro...? Ci sono mostri in questo posto? A parte, huh, il fiore parlante che mi ha attaccata.
La capra guardò la bambina sorpresa, poi provò a sopprimere una risatina - Certo, piccola! Il sottosuolo è popolato da mostri. Solo da mostri. Capito? Anch'io sono un mostro.
- Cosa?! Davvero? - esclamò sorpresa, sistemandosi gli occhiali danneggiati sul suo naso - Ma aspetta! Tu non sembri affatto un mostro! 
- Cosa vorresti dire?
- Intendo dire che i mostri sono brutti, spaventosi e cattivi! O almeno... lo sono nei fumetti che leggo. Però non sei spaventosa e mi stai aiutando... - rispose, sorridendo ampiamente ed arrossendo- E non sei brutta, sei bella!
Toriel ascoltò le parole della bambina a bocca aperta, poi il suo muso divenne rosso ed i suoi occhi iniziarono a sbrilluccicare, mentre si portava le mani sulle guance. Sembrava davvero commossa da quelle parole. - Oh mio... Tu sei... Sei davvero adorabile!
La ragazzina si grattò la testa, sorridendo imbarazzata - N-No, no, ho soltanto detto la verità! Comunque, cosa dovrei fare con questo... coso?
- Devi esercitarti con il manichino. Incontrerai un sacco di mostri qui e qualcuno di loro potrebbe essere spaventato dal fatto che sei un umana, e per questo motivo potrebbero attaccarti. Quindi devi imparare a come far capire a loro che non sei una minaccia.
- Oh, capito! - disse stringendo i pugni e puntando il manichino, sorridendo determinata.
Silenzio. 
La bambina continuò a fissare il manichino senza muovere un dito, mentre un silenzio imbarazzante stava riempendo la stanza.
- Ehm... Toriel...?
- Sì?- fece la capra, sorridente.
- Cosa dovrei fare esattamente, adesso?
- Non lo so.
La bambina cadde sul pavimento, shockata dalla risposta, mentre Toriel continuava a sorridere con lo sguardo perso nel vuoto.
- Prova a parlare al manichino, ciò potrebbe aiutarti a guadagnare un po' di sicurezza.
- O... Okay, ora ci provo. - disse alzandosi e avvicinandosi al manichino. Lo fissò, senza sapere cosa fare. Quindi, fece l'unica cosa che le venne in mente. Alzò la mano e l'agitò- Huh... ciao pupazzo. 
Guardò il manichino come se stesse apettando davvero una risposta.
- …
Sì sentì così stupida.
- I... Io... Io penso che per ora basti così! - rise Toriel, imbarazzata, suggerendole di seguirla - Avrai un sacco di tempo per allenarti in casa mia. Non avrai bisogno di difenderti dai mostri finché ci sarò io accanto a te.
- Ahahah... G-Già... - “Allora perché mi hai fatto fare la figura della stupida?!” pensò, sorridendo nervosamente.
Continuarono a camminare e dopo un po' Toriel si fermò, con un espressione pensierosa.
- T... Toriel? Stai bene? - domandò la ragazzina.
- Sì, non preoccuparti. E' solo che... ho dimenticato di fare una cosa molto importante. E... dovrei assolutamente farla il prima possibile. - disse tornando a sorridere – Potresti aspettare qui? Ci metterò poco tempo e tornerò subito.
- Oh... okay! Però cosa farò se incontrerò un mostro?
- Questo luogo è sicuro, non incontrerai nessun mostro se non ti muoverai da questa stanza. - rispose con il suo sorriso rassicurante. Poi cercò qualcosa in tasca e tirò fuori un vecchio cellulare - Non voglio lasciarti qua da sola, piccola mia. Quindi, tieni.
- Cosa?! Davvero?! - esclamò la bambina, con gli occhi che brillavano - U... Un cellulare... tutto per me?!
- Certamente! E' piuttosto vecchio, ma è tutto ciò che posso darti per adesso… 
- Non è affatto un problema! - ridacchiò, contemplando l'oggetto. Lei non ricevette mai un cellulare, a differenza dei bambini della sua età. Questa era una delle poche cose che riusciva a ricordare in quel momento.
La capra fece un sorriso tenero- Sei davvero una strana bambina...
- Eh, cosa intendi?
- Nulla, nulla. - lei rispose, distogliendo lo sguardo - Quindi... ora vado.
- Sei sicura che non c'è alcun mostro? - la ragazzina domandò, ancora preoccupata.
- No, non preoccuparti. Questa stanza è sicura e, quando ne senti il bisogno, chiamami senza esitazione. Va bene?
- Oh... va bene. - la bambina sorrise stringendo nervosamente il cellulare fra le sue mani. Anche se stava cercando di assumere un comportamento forte, Toriel notò la sua ansia. Quest'ultima la guardò con un espressione seria. 
- Non mi sembri così convinta.
- C-Cosa? Sono seria! S-Sto bene Toriel! Io... Io non ho paura! H-Ha... ha... - lei disse, cercando di soffocare una risata nervosa. Odiava quel tipo di risata, quel tipo di risata che faceva ogni volta che stava mentendo o cercando di nascondere qualcosa. 
Toriel appoggiò le mani sui propri fianchi, guardando la ragazzina con un espressione quasi severa - Non puoi mentirmi, sei spaventata.
- Già, eccome. - dovette ammettere, chinando il capo - … Scusami.
- Non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere spaventati, piccola. E' normale. Ma credo io sia l'unica che debba scusarsi qui. Non dovrei lasciarti qui tutta sola... - disse Toriel, mentre la sua espressione si addolciva. Poi portò la mano sotto il mantello, cercando qualcosa - Ma ho un idea di come farti sentire al sicuro! Hai con te un bastoncino o qualcosa del genere?
La bambina cercò la cosa richiesta nelle tasche della sua gonna ma, ovviamente, non trovò nulla del genere. Quindi si guardò attorno e notò qualcosa fra le foglie a terra. Era un bastoncino. Lo prese e tornò da Toriel, mentre quest'ultima tirava fuori un pezzo di carta rettangolare ed una penna, mentre scriveva qualcosa su di esso.
- Che cos'è? - domandò la ragazzina, avvicinandosi alla capra, con un espressione di curiosità sul suo viso.
- E' lo strumento che utilizzerai per comunicare loro che non vuoi combattere. - disse, sorridendo sicura di sé. Poi mostrò il foglio di carta che stava tenendo in mano alla bambina - Ta-daaa!
Vi era scritto, completamente in stampatello maiuscolo, “PIETA'”. La ragazzina guardò il pezzo di carta stranita, iniziando a sudare freddo. “Sei seria... ?”.
- Basterà mostrarlo ai mostri: capiranno subito che tu non sei affatto una minaccia!
- S-Sì... capito... - “però sembra piuttosto pietoso e imbarazzante” pensò, con un tic al lato sinistro del suo sorriso.
- Perfetto! Sarò da te in un battibaleno, piccola! - disse Toriel, arruffandole delicatamente i capelli.- Trova un modo per attaccare il foglio al bastoncino, se vuoi! E mi raccomando, non lasciare la stanza!
La ragazzina alzò un dito per aggiungere qualcosa, ma mamma capra era già troppo lontana per poterle dare ascolto.
Così si guardò attorno per vedere se c'era qualcun altro nella stanza. Quando fu sicura di essere al sicuro, sospirò. Sapeva che quella capra le aveva salvato la vita, ma in certi momenti sembrava prenderla in giro piuttosto che aiutarla. Guardò il bastoncino e il foglietto, poi sbuffò e si sedette sul pavimento, guardando il soffitto "Devo trovare un modo di attaccare questo coso al bastoncino..."
Lei non aveva cose come nastro adesivo o colla con lei. Senza speranze, si mise le mani in tasca. Niente colla o nastro adesivo, ovviamente. Solo un braccialetto rotto, una piccola biglia colorata ed una gomma. Sospirò, aprì la confezione della gomma ed iniziò a masticarla. Forse, l'avrebbe fatta sentire meglio. Continuò a masticare la gomma, fissando lo strumento che l'avrebbe dovuta accompagnare per tutto il viaggio.
Poi, le venne in mente un'idea. La gomma. E' appiccicosa e può attaccare le cose. La sputò nella sua mano e la usò per attaccare i due oggetti.
Ma al tempo stesso sentì un rumore dietro di lei. Spalancò gli occhi ed il suo viso divenne pallido. Tremando, si voltò lentamente per guardare dietro di sé, stringendo il bastoncino fra le mani.
Vide qualcosa. Qualcosa di familiare. Qualcosa di piccolo e blu sparire sotto il pavimento. 
La ragazzina strillò, poi si alzò in piedi e corse via, con il cuore che le martellava il petto, per lo spavento e per lo sforzo improvviso. Non era sicura di ciò che aveva visto, ma era terrorizzata.
Così corse via uscendo dalla stanza, prima di rendersene conto.

- quindi... è questo ciò che mi chiedi, eh? 
Domandò lui, con le spalle appoggiate alla porta, mentre i fiocchi di neve cadevano tutt'intorno. 
- Sì. Lo sai, questa cosa è molto importante per me. - rispose lei, con una voce seria.
Dopo un lungo silenzio, lui ridacchiò - heheheh... lo so, lo so vecchia signora. non so perché, ma sapevo mi avresti chiesto qualcosa del genere.
- C-Cosa? Davvero?
- nah, scherzavo.
- Oh... capito. E... tu lo farai, vero?
- sì, non preoccuparti, ma... ho un brutto presentimento al riguardo.
- Quale brutto presentimento?
- beh, sai... brutti presentimenti. a volte ho strani pensieri... e non posso fare nulla per fermarli. sono come... ricordi. confusi... sfuocati… per niente piacevoli.
- … Sei... serio?
- nah - lui disse, sorridendo e facendo l'occhiolino - scherzavo ancora.
Lei scosse la testa, mentre lui stava ridendo di nuovo - Oh Sans, sei davvero una strana persona... mi hai quasi fatto prendere un infarto! 
- hehe... scusami tanto. non devi preoccuparti affatto. la bimba sarà in ottime mani.
- Ti ringrazio. - disse lei, facendo un sorriso rilassato, con la guancia premuta sulla superficie della porta - Sapevo potessi contare su di te.
- heh... stai scialla. - disse lui, con il suo sorriso perenne sul proprio teschio. Chiuse gli occhi, poi si alzò in piedi - beh, è ora di tornare al lavoro. è stato bello parlare con te ancora una volta.
- Certamente! Piacere mio...
- bene. quindi... ci si vede alla mia prossima pausa.
- ... Hey?
- huh?
- Sei sicuro che... sia tutto apposto?
Ci fu un lungo silenzio fra i due. Poi, lui sbuffò - pfft. va tutto bene non devi preoccuparti affatto.
- … Capito. - disse lei, ben poco convinta. Sorrise per finta, cercando di parlare con la voce più calma e rassicurante che poteva fare in quel momento- Quindi... A dopo! Buon lavoro! 
- ci si becca vecchia signora.
Lo scheletro rimase vicino alla porta, ascoltando i passi della signora, che si facevano sempre più ovattati fino a diventare impercettibili. Lui sospiro, chiudendo gli occhi, mentre il suo sorriso stava cambiando, assomigliando più ad una smorfia. - beh...- disse fra sé e sé, tirando su il cappuccio nero- ... la verità è molto diversa. Il fatto è che... qualcosa di terribile è accaduto... qualcosa è venuto a mancare e...
Lui alzò il capo guardando i fiocchi di neve scendere dal bianco e nuvoloso soffitto della caverna - ... tutto è cambiato. sopratutto lei. 
Lo scheletro cominciò a camminare avanti a sé, allontanandosi dalla porta, circondato da alberi sui cui tronchi erano presenti piccoli e numerosi fiori blu.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: Midluuna