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Autore: FreddyOllow    24/04/2017    0 recensioni
[Fallout: New Vegas]
Durante i suoi viaggi il corriere incontra uno strano scienziato nei pressi di Novac.
L'uomo sta studiando una specie chiamata i Lakelurk.
E' intenzionato a pagare bene qualsiasi mercenario disposto a proteggerlo durante le sue ricerche.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, sole survivor maschio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina. Il sole si era innalzato da poco in cielo, illuminando il deserto sconfinato del Mojave. Alcuni suoi raggi penetravano debolmente dentro l'edificio. Il dottore si era svegliato prima dei mercenari e già preparava le sue cose per il viaggio.

Il corriere e Ginevra erano rimasti per tutto il tempo all'ingresso senza fiatare. Dopo un po la donna si alzò e si diresse verso la stanza in cui aveva nascosto il suo zaino. Il corriere rimase immobile.

Dopo qualche secondo il capo mercenario si svegliò, gridando ai suoi uomini di alzarsi e di prepararsi per il viaggio. Era infuriato per il fatto che il dottore si era svegliato prima di lui. 

Passarono 30 minuti quando tutto il gruppo uscì dall'edificio. Il cecchino raggiunse la sommità di una roccia e scrutò l'orizzonte. Non vedeva nessuno, se non innumerevoli sassi. Fece cenno al gruppo di continuare.

Il corriere avanzava assieme a Ginevra e il capo gruppo all'inizio della fila, nel mentre il dottore era scortato dal resto dei mercenari. Il cecchino gli affianca sui lati, spostandosi da una roccia all'altra.

Tutto sembrava tranquillo. Un leggero venticello dava un po di vita a quel deserto sconfinato. Il dottore si affiancò al Corriere.

<< Scusami >> esordì il dottore, ricevendo l'attenzione del corriere << Il covo dei Lakelurke dista a due chilometri da qui. Se proseguiamo ancora per questa strada, faremo tutto il giro. Forse è meglio prendere una strada secondaria che passa per le montagne >>

<< Lo so bene >> rispose il correre << Ma sai almeno chi abita sulle montagne? >>

Il dottore scosse la testa.

<< I supermutanti >> sottolineò il corriere, indicando le montagne alla sua destra << Faremo meglio a evitarli. Non voglio correre il rischio. Meglio proseguire con calma senza buttarci nella fossa dei leoni >>

Il dottore rimase in silenzio. Prima di venire nel Mojave non sapeva del fatto che sulle montagne si fossero insediati i supermutanti. Aveva sentito parlare di loro, li aveva anche visti, ma non credeva che si fossero insediati proprio lì. Le sue ricerche erano una priorità assoluta e voleva finirle al più presto. Passare tra le montagne, per raggiungere il covo dei Lakelurke, era una scelta che doveva fare. Aveva perso fin troppo tempo in questi mesi e non voleva perderne dell'altro.

<< No >> disse il dottore poco dopo. Il corriere lo guardò stranito << Dobbiamo passare da quelle montagne. Sono io che vi pago e di conseguenza sono io ad avere l'ultima parola su dove andare >>

<< Davvero vuoi complicarti la vita così? >> sorrise il corriere << Lo sai che finiresti per diventare il pranzo di qualche centauro? >>

<< Correrò il rischio >> rispose il dottore serio << Vi pago per proteggermi. Quindi esigo che voi mi proteggiate >>

<< D'accordo >> aggiunse il correre << Andremo sulle montagne >>

Ginevra, che aveva ascoltato tutto il discorso, non disse nulla. Per lei fare un po di tiro al bersaglio era sempre divertente e fracassare la testa dei supermutanti lo era ancor di più. Odiava quei mutanti. Ne aveva uccise a bizzeffe, anche solo per divertimento. La loro stupidità la irritava. Quando qualcuno offriva del lavoro che richiedeva l'uccisione dei supermutanti da un luogo, lei era sempre la prima che si faceva avanti. Nessuno osava accettare quell'incarico. I supermutanti erano molto forti con le armi bianche, ma anche con armi molto pesanti: mitragliatori a canne rotanti, fat man e altro. Per lei era quasi un hobby ucciderli. Molte persone importanti nel Mojave, quando avevano problemi di questo tipo, si rivolgevano sempre a Ginevra. Aveva sempre un pallottola disponibile per ogni testa dei supermutanti.

Il capo mercenario invece, li temeva. Non era roba per lui e il suo gruppo. A dir la verità gli aveva sempre evitati. Era abituato a compiti meno impegnativi. Scortare carovane, uomini o ripulire luoghi infestati dai predoni e altra feccia simile. Gli scontri a fuoco erano sempre gli stessi, ma mettersi contro i supermutanti equivaleva a un suicidio. Odiava i supermutanti. Era un odio assai radicato. Quella razza andava sterminata. Quasi tutta la popolazione del Mojave la pensava come lui.

Il gruppo deviò il percorso e si diresse verso le montagne, percorrendo una stradina sterrata. Il cecchino andò in avanscoperta, nel mentre tutti gli altri rimasero un po più indietro. Le montagne erano sempre più vicine. Si iniziava a intravedere persino la neve ai piedi delle rocce montuose o sui rami degli alberi. 

Il gruppo proseguì per diversi metri prima di avvistare una mandria di bighorner intenti a brucare il prato. Erano sette esemplari, tra di essi il maschio più anziano affiancato da un altro maschio più giovane. Avvistarono il gruppo e si posizionarono minacciosi verso la loro direzione, pronti a caricarli se fossero stati minacciati o attaccati. Il corriere fece segnò di deviare leggermente il percorso, lasciandoli in pace. Erano animali docili e non attaccavano se non minacciati. I due maschi Bighorner notando che il gruppo si stava allontanando, ritornarono a brulicare il prato.

<< Se ci sono BigHorner nei paraggi, vuol dire che siamo vicino ai supermutanti >> disse il corriere agli altri.

<< Come fai a saperlo? >> chiese il capo mercenario.

<< I supermutanti si nutrono delle loro carcasse >>

<< Vuoi dire che li allevano? >> il capo mercenario era piuttosto confuso.

<< Non proprio >> disse il correre << Diciamo che si prendono cura di loro. Sono l'unica fonte di cibo per i supermutanti, quindi, anche se sono stupidi, sanno che devono in un qualche modo prendersi cura di loro >>

<< Non ti seguo >> rispose il capo mercenario << Io non ho visto nessun supermutante che sorvegliava quei BigHorner >>

<< Le vedi quelle montagne? >> il corriere indicò la montagna alla sua sinistra << E' da lì che sorvegliano i BigHorner. Quando questi si allontano troppo i supermutanti li riportano di nuovo indietro facendo infuriare il maschio alpha dei Bighorner. Questo li insegue e il resto della mandria dopo un po insegue il maschio alpha per paura di rimanere senza protezione, ma i supermutanti sanno come dileguarsi tra queste montagne. Una volta fatto ciò i BigHorner rimangono lì >>

<< Interessante >> disse il capo mercenario << Non credevo fossero così intelligenti da adottare un metodo simile. Cioè, sono troppo stupidi per pensare >>

<< Quando lo stomaco è vuoto, il cervello si attiva, non credi? Tutti gli animali hanno questo capacità >> Tagliò corto il corriere.

Il capo mercenario rimase in silenzio, poi aggiunse << Quindi ci hanno visti arrivare? >>

<< Credo proprio di si >>

Il capo mercenario sobbalzò alle parole del corriere e guardò i suoi uomini, che allora volta erano spaventati all'idea di incontrare un supermutante. 

Ginevra notò la preoccupazione di questi e sorrise, nel mentre il dottore sapeva a cosa andava incontro, ma era pur sempre preoccupato.

<< Allora è meglio se ci teniamo pronti >> disse il capo mercenario, voltandosi poco dopo verso i suoi uomini. 

Questi erano più tesi di prima e si guardarono attorno nervosi. Il corriere notò questo, ma non disse nulla. In cuor suo sperava che potessero sopravvivere a un attacco dei supermutanti, ma non ci credeva più di tanto. 

D'un tratto sentirono un mitragliatore a canne rotanti che ruppe il silenzio della montagna. Tutti guardarono in direzione del suono preoccupati. Poco dopo videro cadere da una rupe molto elevata il cecchino crivellato di colpi. Si schiantò su un sasso, producendo un rumore sordo. La caduta gli spappolò il cranio. 

   
 
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