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Autore: Soul Mancini    25/04/2017    4 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

I have to meet you


System Of A Down - Innervision




Ellie ♫


Avevo sentito tante volte mia sorella suonare, ma vederla così concentrata sulla sua darbuka davanti a un pubblico d'eccezione mi riempiva il cuore di gioia; potevo quasi affermare di essere più emozionata di lei e dovevo trattenermi per non scoppiare a piangere.

Johanna aveva posato lo sguardo su un punto indistinto davanti a sé e aveva assunto un'espressione seria, interrotta sporadicamente da qualche smorfia. Adoravo le espressioni buffe che metteva su inconsapevolmente in certi momenti, la prendevo sempre in giro per questo motivo.

Io avevo le guance leggermente arrossate, anche se non riuscivo a capire il motivo; sorridevo come un'ebete e incrociavo lo sguardo dei ragazzi, che mi lanciavano a loro volta occhiate entusiaste e raggianti.

Non potei fare a meno di ridacchiare quando notai Daron muoversi leggermente a tempo, in equilibrio precario sul bracciolo dalla parte opposta del divano.

Quando Johanna terminò la sua performance, si levò un grido di approvazione generale e il chitarrista, in preda all'euforia, le mollò all'incirca mezza dozzina di pacche sulle spalle e sulla schiena.

Ehi ragazza, mica male!” commentò John, annuendo ripetutamente come per confermare le sue stesse parole.

Lei fece spallucce e ringraziò, tentando subito dopo di sdrammatizzare; in realtà quando i nostri occhi si incontrarono capii subito che si trovava in imbarazzo e allo stesso tempo non riusciva a credere a ciò che le stava capitando.

I vostri live devono essere davvero pazzeschi!” esclamò Shavo dalla sua postazione in un divanetto vicino.

Mi avvicinai a lui con un sorriso. “Allora è un peccato che non abbiate assistito a quello di oggi, penso che un'occasione del genere non ricapiterà più.”

Eh sì, ora mi avete incuriosito... ma non è detto che non ci ritroviamo di nuovo da qualche parte, no?”

Serj, che fino a poco prima aveva occupato il posto accanto a lui, si era alzato per raggiungere gli altri; così ne approfittai e mi sedetti.

Shavo, Los Angeles è grande, questa è la prima e ultima volta che ci incontriamo” dovetti ammettere a malincuore. Poi un pensiero mi balenò in mente e mi illuminai: “A meno che il prossimo mese, a fine gennaio, non decidiate di venire a vederci: abbiamo una data per l'inaugurazione di un nuovo locale, ora però non ricordo come si chiama...”

Uh, avete un'altra data! Non lo so, sia io che i ragazzi abbiamo tanti impegni e non è facile metterci d'accordo per uscire tutti insieme, senza contare che dobbiamo essere discreti al massimo per non essere presi d'assalto dai fans... ma spero di esserci.”

Non potei fare a meno di sorridere, ma del resto da circa dieci minuti non facevo altro. Era surreale sentirsi dire quelle parole da Shavo, una persona che tra l'altro avevo conosciuto solo un quarto d'ora prima.

Basta, io sono offeso!”

Il grido di Daron interruppe la nostra conversazione; il chitarrista si stava infatti dirigendo a passo di marcia nella nostra direzione con un broncio teatrale e decisamente poco credibile.

Oh, che paura, ho scatenato l'ira di Daron Malakian!” ribatté Johanna ironica, indirizzandogli una linguaccia.

Non scherzare con il fuoco, Johanna!” la ammonì lui in finto tono minaccioso, posizionandosi sul bracciolo accanto a me.

Sentivo chiaramente la sua presenza e la cosa mi metteva un po' a disagio: Daron mi era da subito parso strano, non avevo saputo bene come prenderlo e avevo notato in lui degli improvvisi sbalzi d'umore che lo rendevano inquietante. In genere non avevo nessun problema ad avvicinarmi agli altri, mi era stato detto che in certe occasioni risultavo perfino sfacciata, ma con lui non sapevo proprio come fare.

Ti ho detto di chiamarmi Jo, razza di nano da giardino iperattivo!” si rivoltò Johanna trattenendo a stento una risata.

Shavo, al mio fianco, scoppiò a ridere e le mostrò entrambi i pollici su in segno di approvazione.

Scommetto che tua sorella non è così stronzetta” borbottò Daron, scrutandomi con la coda dell'occhio.

Mi schiarii la gola, a disagio. “Dipende dai momenti e da come si comporta la gente intorno a me. Può sembrare strano, ma quando mi incazzo divento una iena.”

Facciamo una foto tutti insieme?” propose Johanna, salvandomi da quella situazione complicata.

E noi che pensavamo di essercela scampata per una volta” scherzò John, saltando prontamente in piedi.

E chi ce la scatta?” si domandò il bassista aggrottando le sopracciglia.

Io!” si propose Daron.

Ma no, tu devi apparire nella foto!” obiettai.

Notai che Serj, senza perdersi in chiacchiere, aveva intercettato un tipo della security. “Ho trovato il fotografo” annunciò poi.

In maniera del tutto inaspettata, Daron afferrò il mio polso e si alzò di scatto, strattonandomi leggermente. “Tutti in piedi, tutti qui!” gridò, afferrando Serj per un braccio e trascinandolo alla sua destra.

Shavo finì tra me e mia sorella, mentre John si ritrovò alla sinistra di Johanna. Tutti circondammo le spalle dei nostri vicini con le braccia e formammo così un'unica barriera umana, simile a un grande abbraccio fraterno.

Daron, probabilmente in vena di fare il cretino, inclinò il capo nella mia direzione e cominciò a ridacchiare. Qualche secondo prima dello scatto strillò: “Adesso sorridete e dite: my cock is much bigger than yours!”

Oddio, ma che abbiamo fatto di male?” sentii bofonchiare a Shavo.

Non ci interessano le sue dimensioni” lo rimbeccò mia sorella.

Daron, le mie povere orecchie! Ti saresti almeno potuto girare se proprio dovevi gridare, no?” protestai, fulminandolo con lo sguardo.

Scusami dolcezza” biascicò lui in tono mellifluo, rafforzando la stretta del suo braccio attorno alle mie spalle.

Ero confusa, c'era qualcosa che mi sfuggiva. Quel ragazzo era davvero strano. Improvvisamente cominciai a desiderare che quel tipo della sicurezza scattasse la foto al più presto per sfuggire al contatto con Daron.

E pensare che mezzo mondo avrebbe dato la metà dei propri organi per essere al mio posto e avere l'opportunità di passare tutto quel tempo con il chitarrista dei System Of A Down. Ma io ero abituata a giudicare le persone in quanto tali, e lui a primo impatto non mi aveva fatto una bella impressione.

La voglio vedere!” strillò Johanna dopo qualche istante, correndo a recuperare il suo cellulare.

Mi accostai a lei e sbirciai nello schermo: sei espressioni incredibilmente stupide e allucinate mi si materializzarono di fronte agli occhi e mi venne spontaneo ridacchiare.

D'accordo ragazzi, ora è il caso che torniamo dagli altri prima che ci diano per disperse! È stato un piacere passare un po' di tempo con voi... aspetta, ma il basso di Noah?” fece mia sorella, guardandosi attentamente intorno alla ricerca della custodia nera del nostro amico.

Quel basso che era abbandonato qui? L'ho messo da parte perché nessuno lo prendesse, non sapevo di chi fosse” venne in nostro aiuto Serj, recuperando lo strumento da un divanetto posto in un angolo più appartato. “E dite al vostro amico di stare più attento, non si può mai sapere” aggiunse in tono apprensivo.

Okay, sicuramente stanno per arrivare anche i nostri tecnici. È stato un piacere anche per noi!” Shavo si avvicinò a entrambe con un sorriso radioso e ci strinse la mano.

Il bassista mi aveva fatto da subito un sacco di tenerezza, era sempre così disponibile e dolce! Mi ero trovata da subito molto bene con lui e l'idea di perderlo totalmente di vista mi dispiaceva­.

Ciao e grazie per il cibo” si limitò a proferire Daron con una pacca sulla spalla.

Ciao pazzoide” ribattei, cercando di afferrare la sua mano; ma lui si era già allontanato e, senza rendersene conto, aveva ignorato il mio gesto.

In quel momento notai John che aveva posato una mano sulla spalla di Johanna e parlava con un sorrisetto appena accennato; sicuramente si stava complimentando. Lei annuiva in silenzio e stringeva forte tra le braccia la sua darbuka, simbolo che stava accogliendo un parere positivo con umiltà e anche un pizzico di imbarazzo, come al solito.

Ellie.”

La voce di Serj mi fece sobbalzare e mi sorpresi che si fosse ricordato il mio nome. Mi voltai nella sua direzione e me lo ritrovai accanto.

È stato un piacere conoscerti. Io ti ammiro molto, sotto tutti i punti di vista” confessai sinceramente, sperando di non risultare sciocca o inopportuna.

Lui scosse leggermente la testa e strinse la mia mano destra nella sua. “Mi raccomando, continua a esercitarti nella musica. Tu e tua sorella non dovete mai abbandonare la vostra passione, si vede che vi piace ciò che fate e avete tutto ciò che vi serve per realizzare il vostro sogno.”

Grazie, sei troppo gentile, davvero! Spero che tu abbia ragione, noi comunque non getteremo la spugna tanto facilmente!” gli assicurai, pronunciando quelle parole più per me che per lui.

Salutai anche John, poi io e mia sorella seguimmo le indicazioni che i ragazzi ci diedero per l'uscita sul retro, in modo che i fans deliranti non ci vedessero uscire dal backstage. Effettivamente quella gente mi spaventava parecchio e non volevo avere problemi con loro, alcune pazze avrebbero potuto anche aggredirci perché eravamo state in compagnia dei ragazzi.

Jo, non ci posso credere!” sussurrai in preda all'euforia mentre giravamo attorno al locale per tornare dai nostri amici.

Fuori faceva freddo, ma io e mia sorella non ce ne accorgemmo nemmeno. Eravamo avvolte da una bolla di entusiasmo tale da non accorgerci nemmeno di ciò che ci capitava attorno.

Visto? Sono stati grandiosi, tutto il contrario di ciò che pensavamo noi!”

Hai suonato di fronte a John... e lui ti ha fatto i complimenti!” Era come se me ne stessi rendendo conto allora per la prima volta e avevo una voglia matta di gridare e stritolare Johanna in un abbraccio.

John mi ha colpito molto per la sua curiosità. Insomma, non pensavo che si sarebbe interessato tanto a ciò che gli dicevo.”

È vero, ma comunque sono tutti delle splendide persone. L'unico che mi ha lasciato un po' basita è stato Daron: è strano forte quel ragazzo” ammisi, esternando finalmente ciò che mi ronzava per la testa da più di mezz'ora.

Daron, quel birbante... effettivamente è particolare, bisogna saperlo prendere. Ma io ti ho visto parlare con lui, cos'è che non ti è piaciuto?”

Non lo so, è lunatico!”

Ridemmo e mia sorella si trovò d'accordo con me.

Ormai ci trovavamo nei pressi dell'entrata del Troubadour: un gruppo di persone era riunito sul marciapiede per fumare. Cercammo i nostri amici con lo sguardo, ma non li trovammo e decidemmo di entrare. Fummo subito avvolte dalle note di Innervision; nonostante li avessimo appena visti in live e la cosa fosse stata abbastanza sconvolgente, io non ne avevo ancora abbastanza ed ero ben contenta di canticchiare quella canzone stupenda.

Oh, finalmente! Ma che stavate facendo là dietro, ve li siete portati a letto?” esclamò Jacob, il nostro chitarrista, non appena ci intercettò.

Lui e Noah si trovavano presso il bancone e stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza piuttosto magra dai capelli rossi.

Non avete idea di cosa ci è successo! Non sapete cosa vi siete persi!” cantilenavamo io e Johanna, saltellandogli attorno come due bambine.

Ah, meno male che vi siete ricordate!” intervenne Noah prendendo il suo basso dalle mani di Johanna.

Serj ha detto di stare più attento ai tuoi strumenti, non si sa mai cosa potrebbe capitare. Non ha tutti i torti: li lasci sempre in giro!”

Lui strabuzzò gli occhi come se avessi appena recitato chissà quale rito satanico. “Serj ti ha detto questo? Ci avete parlato sul serio? Non dire stronzate!”

Così ci lasciammo trascinare da un appassionante racconto e mostrammo loro la foto. Eravamo talmente contente che parlavamo l'una sull'altra e non riuscivamo a stare ferme.

Oddio, la faccia di Daron! L'avete vista la sua smorfia?” fece notare Jacob tra le risate.

Guarda l'espressione rassegnata di John! Perché Daron stava dicendo fesserie e sicuramente lui non ne poteva più di sentirlo blaterare, poverino!” aggiunsi.

Dopodiché il nostro chitarrista si avvicinò nuovamente alla rossa che per tutto il tempo era rimasta impalata a sorseggiare il suo drink, così io e Johanna rimanemmo in compagnia di Noah.

Cazzo, se l'avessi saputo sarei venuto con voi! Io pensavo che non li avreste nemmeno incontrati! Comunque avete avuto un culo pazzesco, li avete beccati soli soletti e avete potuto parlarci!” commentò il moro felice per noi, ma con una punta d'invidia.

Voi che avete combinato nel frattempo?” cambiai discorso, nonostante non ne avessi minimamente voglia.

Abbiamo conosciuto Sarah, la tastierista di un altro gruppo che ha suonato stasera. Nulla di che, solite cose.”

Ve la portate a letto entrambi?” s'informò Johanna.

Non mi interessa, è Jake quello che impazzisce per le rosse.”

Ti faccio notare che Jake impazzisce per qualsiasi essere umano respirante di genere femminile!”

Io nel frattempo continuavo a intonare piano le ultime parole di Innervision e ascoltavo solo in parte la loro conversazione. Nel frattempo ripensavo a quando avevo detto a Shavo del nostro concerto. Che stupida ero stata: non gli avevo comunicato né il giorno preciso né il nome del locale! Non c'erano speranze che i ragazzi potessero assistere al nostro concerto.

Pazienza, sapevo che in cuor mio non ci sarebbe stata comunque nessuna possibilità.

Tuttavia decisi di non raccontare l'accaduto a nessuno, nemmeno a Johanna, con cui non avevo segreti. Mi sentivo una stupida ad aver agito in quel modo e non reputavo rilevante quel breve scambio di battute con il bassista.



♪ ♪ ♪



Ciao a tutti!!!

Io sono contentissima che sia finalmente giunto il momento di aggiornare di nuovo, sono molto curiosa di sapere le vostre reazioni nel leggere i miei capitoli! *-*

Cosa ne pensate di Daron e il suo atteggiamento da cretino? Di Jacob e Noah non si sa ancora molto, ma vedrete che man mano che la storia procede li conosceremo meglio! :)

Ringrazio lettori e recensori per il preziosissimo supporto, spero che anche questo secondo capitolo vi sia piaciuto e... non vedo già l'ora di riaggiornareeeee!!! :3

A presto e un abbraccio a tutti ♥



   
 
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