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Autore: LadyVaderFrancy    25/04/2017    6 recensioni
Un alro piccolo esperimento per i miei nuovi propositi. Oh non c'è bisogno che vi dico chi sono i protagonisti dopo tutto questo tempo, vero? Va bene lo ripeto... i soliti, Severus ed Harry.
Una FF divertente e piuttosto insolita. Se volete sapere di cosa parla... date una sbirciatina dentro. Vi do solo un paio di indizi... pozioni, libri e sentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 4  L’amore è cieco

 

… Due braccia piuttosto magroline lo avevano afferrato da dietro.

La sua risposta fu immediata. Afferrò la bacchetta e dopo una sola sferzata, sentì la presa su li lui annullarsi completamente, seguita dal rumore di un tonfo….

 

 

 

Quel manto oscuro volteggiava sinuosamente nell’aria, il suo movimento era ipnotico, come lo sguardo del suo proprietario. Nel momento in cui lo aveva intravisto non era riuscito a trattenersi. Doveva avvicinarsi, voleva parlargli, voleva disperatamente toccarlo.

Il contatto con quella morbida stoffa, lo aveva spedito direttamente in paradiso. Ma come tutte le cose belle, purtroppo era durato solo un brevissimo istante. Non aveva fatto nemmeno in tempo ad avvolgerla con le braccia, che una forza invisibile gliela aveva strappata via brutalmente, scagliandolo a terra.

La perdita di quella vicinanza, era stata estremamente più dolorosa della botta che aveva preso sia sulla testa che sul braccio destro.

Si massaggiò la nuca, e mentre si sedeva riaprì gli occhi. Lo vide, lui era lì in tutta la sua magnificenza. Era bello e dannato come un angelo caduto. I suoi occhi d’ossidiana bruciavano come tizzoni ardenti. Harry si rese conto, che poteva restare lì seduto per terra come un idiota, a guardarlo per tutta l’eternità.  L’unica cosa che riuscì a sussurrare, fu il suo nome “Severus… “

 

Quando si era sentito afferrare da dietro, aveva reagito d’istinto. I lunghi anni di spionaggio, lo avevano preparato ad affrontare qualsiasi attacco previsto o meno.

Ringraziò Salazar e tutti i fondatori, che aveva maledetto l’idiota sopravvissuto solamente con un leggero schiantesimo, invece che con una meritatissima maledizione senza perdono. Di certo anche il suo grande autocontrollo e la sua lucidità mentale erano stati fondamentali nel rammentargli in extremis, che si trovava in una scuola e non nella cerchia del Signore Oscuro.

 

Sia l’autocontrollo che la lucidità mentale erano entrambi andati a farsi benedire, nel preciso istante in cui il marmocchio aveva pronunciato il suo nome con quel tono maledettamente lascivo. Una furia cieca lo invase, paragonabile solo a quella di un orda di lupi mannari. “Potter, razza di idiota! Perché non sei alla torre o in una qualsiasi classe!”

 

Oh Merlino, mi sembra leggermente contrariato, perché poi? Non credo di aver fatto nulla di male.

Oh però è così sexy quando è arrabbiato… Gli viene quella adorabile rughina tra le sopracciglia...  Certo preferirei che mi dicesse qualcosa di carino invece di urlare in quel modo… ma la sua voce è così… oh Merlino potrei venire anche solo sentendolo parlare.

Oh per Godric! Mi sta guardando così… Intensamente. Fo-forse allora gli piaccio anche io almeno un pochino?!

Oh sarei così fortunato… ad essere proprio io il prescelto tra tutti!!!  Chissà in quanti spasimano per lui, e chi non lo vorrebbe è così… splendido!

 

Severus fissò severamente il Golden Boy, sembrava troppo perso dai suoi pensieri per notare la sua indignazione. Pensieri di certo sconvenienti, che purtroppo lo riguardavano. Sembrava un vero babbeo, con quel sorriso irritante stampato su  quella faccia da schiaffi…  beh più babbeo del solito! Merlino santo quel filtro doveva essere molto più potente di quanto si era aspettato. Così determinato ad avere una risposta raggiunse il Grifondoro con tre grandi falcate, lo afferrò per il colletto e in malo modo lo strattono per rimetterlo in piedi. “Allora? Vuoi rispondermi Potter! 20 punti dal Grifondoro per la tua mancanza di rispetto!”

 

Harry sorrise beatamente, come se fosse stato premiato invece di essere stato punito. “NOOO, Io-io la rispetto moltissimo! Lei mi piace molto, è il mio professore preferito, lo sa? Anzi sei la mia persona preferita, no è troppo poco… sei la migliore di tutto il mondo!  Io-io bacerei la terra deve cammini, se solo potessi dimostrartelo in qualche modo…” poi si avvicinò al corpo dell’uomo intenzionato a dimostrarglielo immediatamente “Dio… lo sai che ha un ottimo profumo. Posso averne un pochino?” poi inspirò profondamente “Spezie e pergamena… Ahhhh irresistibili!”

 

Oh Salazar divino! Questo è molto più grave del previsto! Potter di norma era una testa di legno insopportabile, ma questa versione smielata e stucchevole era a dir poco rivoltante. Così in preda al totale disgusto, lo spinse indietro con forza, in modo da farlo indietreggiare di almeno un paio di passi. “Non-ti-azzardare-a-toccarmi-di-nuovo… o giuro che non vedrai l’alba di un nuovo giorno”.

 

“Vuol dire che posso toccarla, solo di notte? Uffa però! Ma va bene allora… meglio di niente. Ma non sarà facile! Tu sei così bello: con quei capelli setosi, e le labbra sottili… Sono così invitanti, come i ghiaccioli in una calda giornata estiva…e i tuoi occhi? Oh Wow quelli farebbero girare la testa a chiunque. Posso avere una tua foto? Voglio metterla qui nella tasca interna della toga, così starai sempre vicino al mio cuore….”

 

Quella fu l’ultima frase che riuscì a pronunciare.

 

Harry sentì la magia del mago vestito di nero avvolgerlo.

In un primo momento si era sentito euforico, all’idea di essere toccato dalla sua magia, almeno fino a quando si rese conto che nonostante muovesse le labbra per esprimere ad alta voce tutto il suo amore per l’uomo, lui lo aveva silenziato! Si chiese il perché. Forse non era stato abbastanza gentile e premuroso? Se le cose stavano così, doveva assolutamente rimediare!

Stava per avvicinarsi di nuovo al pozionista, ma prima che riuscisse a farlo, l’uomo sbottò.  “Almeno non sarò costretto ad ascoltare le tue idiozie, mentre andiamo da preside”.

Le sue parole ebbero un effetto inaspettato. Potter, sfoggiava uno sguardo estasiato all’idea di essere trascinato da lui, fino all’ufficio del preside. Merlino santissimo aveva voglia di schiaffeggiarlo! Per evitare di perdere la testa sibilò “Ora… camminerai due passi davanti a me. Se solo OSI avvicinarti alla mia persona o cerchi di toccarmi o semplicemente ti sento respirare troppo vicino, che Merlino ti aiuti Potter! Sono stato chiaro?”

 

Il ragazzo cercò inutilmente di protestare.

 

“Fa solo un cenno con la testa, razza di idiota!”

 

Harry annuì. Ma sembrava avere un’espressione poco rassicurante in viso. Gli ricordava quella di suo padre, poco prima di essere la vittima di uno dei suoi pessimi scherzi.

Per rafforzare l’idea, nella testaccia vuota del Golden Boy, che era assolutamente off Limits per lui, afferrò la bacchetta e lanciò una fattura pungente piuttosto potente al di dietro del ragazzo che era sopravvissuto solo per tormentare la sua misera esistenza.

 

Harry aprì la bocca, probabilmente aveva emesso un guaito.

Vedendo la faccia indignata del moretto, ghignò soddisfatto “Muoviti Potter!”.

Con lo sguardo ferito e l’espressione corrucciata Harry finalmente iniziò a camminare.

 

Oh è così vicino, posso sentire i suoi passi dietro di me. Il mio cuore batte come un tamburo, forse sta per venirmi un infarto. Beh non sarebbe poi così male… sarebbe costretto a baciarmi per farmi la rianimazione… Ohhh sarebbe fantastico! Però potrei non ricordarmelo… e sarebbe un vero peccato.

Vorrei solo stringermi a lui.  Vorrei che mi avvolgesse con il suo mantello. Oh deve essere il sogno di ogni studente… potrei fermarmi di colpo e sarebbe lui a toccarmi allora… Oh so che lo desidera quanto me.

 

Senza ulteriori riflessioni si arrestò di colpo. Ma il pozionista era preparato, così gli lanciò due incantesimi pungenti, uno che colpì di nuovo il fondoschiena e l’altro la spalla sinistra.  “La prossima volta, che tenti nuovamente di fare il furbo con me, ti pietrifico Potter”.

 

Ovviamente Harry non era riuscito a trattenersi, così il viaggio era proseguito con un Grifondoro che galleggiava a mezz’aria a poco meno di due passi dal pipistrello dei sotterranei.

 

 

“Spostati vecchio ammasso di fango!”

 

Il Gargoyle ghignò divertito “Parola d’ordine, Professor Piton”

 

“Perché ti ostini a chiedermela, se sai chi sono!”. Quel ammasso di sassi senza cervello lo faceva impazzire.

 

“Faccio solo il mio lavoro” rispose con fare dispettoso.

 

“Il tuo lavoro è proteggere il preside dagli sconosciuti! Sono 16 anni che lavoro qui! Ora smettila di farmi perdere tempo e fammi passare!”

 

“Oh volentieri, non appena mi avrà detto la parola d’ordine. Cosa c’è non la sa?” rispose ridendo il Gargoyle.

 

Piton stava per puntare la sua bacchetta contro il guardiano, quando sentì la voce familiare del preside provenire dalla cima delle scale. “Fallo passare Arci. Credo che oggi sia di cattivo umore”

 

La statua sbuffò. Severus per contro gli riservò uno dei suoi ghigni più perfidi. “Visto… ammasso di terriccio inutile. Potrei lasciarti in compagnia di Potter. Vi trovereste bene insieme voi due, dato che avete lo stesso quoziente intellettivo” e poi si diresse senza esitare al piano superiore, snobbando il Gargoyle.

 

Bussò come di consueto,  solo per educazione dato che il preside sapeva sempre chi batteva alla sua porta.

 

“Vieni avanti ragazzo mio”

 

L’uomo non se lo fece ripetere due volte.

 

La voce gentile del preside lo accolse. “A cosa devo il piacere?”

 

Severus fece un movimento con la mano ed il corpo pietrificato di Harry Potter, galleggiò nello studio. 

Subito dopo l’uomo iniziò a passeggiare nervosamente avanti e indietro, cercando di calmarsi per non aggredire il preside.

Dopo aver quasi scavato un solco nel pavimento sbottò. “Te lo avevo detto, che Potter non avrebbe obbedito! Mi è saltato addosso nel bel mezzo del corridoio, Albus! E se qualcuno ci avesse visti? Cosa direbbe il Signore Oscuro, se sapesse che Potter è infatuato di me!”

 

Il vecchio mago si appoggiò alla sedia, poi evocò tre tazze di tè fumante e con la solita calma che lo contraddistingueva, disse “Calmati Severus per favore. Prendi una tazza di tè oppure preferiresti una goccia al limone? E’ una delle tue” e poi gli fece l’occhiolino.

 

Il pozionista ringhiò. “L’unica cosa che voglio, è che me lo levi dai piedi! E’ perfino più irritante del solito. Albus, mi ha toccato! Avrei potuto… ucciderlo”.

 

“Ma non lo hai fatto. Questo è il motivo, per cui Harry  è in quello stato? Potresti annullare l’incanto, per favore?”

 

“NO! Non finché io sono presente. Voglio che lo punisci, duramente. E che inculchi in quella sua testa vuota, che NON DEVE USCIRE DALLA TORRE!”

 

“Severus, lo hai detto tu stesso, che ci sarebbero volute almeno due settimane per produrre l’antidoto e…”

 

“Non credo che saranno sufficienti, Albus. Il filtro è molto più aggressivo di quanto mi aspettassi in origine. Ci sono variabili da considerare. Le interazioni tra i vari ingredienti, sono del tutto inusuali. Individuare esatta composizione, potrebbe richiedere molto più tempo del previsto, mesi perfino. Devi interrogarlo, devi scoprire quale ricetta ha utilizzato e su dove l’ha reperita. Dobbiamo mettere fine a questa assurdità il prima possibile” sentenziò il pozionista con un tono molto serio. Oh prima che lo uccida.

 

“Dopo essere giunto a queste conclusioni, non ti aspetti veramente che lo teniamo rinchiuso per tutto il tempo nella torre? Per quanto riguarda il suo comportamento nei tuoi confronti, non è razionale, ma indotto contro la sua volontà. Non sarebbe corretto punirlo per qualcosa che non può controllare, non trovi anche tu Severus?”

 

Gli occhi del mago vestito di nero scintillarono pericolosamente. “Ha disobbedito! Sapeva di non poter bighellonare per il castello da solo, eppure lo ha fatto!”

 

“Non sappiamo cosa sia successo, parlerò con lui. Ora sciogli l’incanto.”

 

Severus sbuffò infastidito. Non l’avrebbe mai spuntata contro il suo mentore. Era troppo affezionato al suo pupillo, per vedere l’enorme stupidità che lo caratterizzava. “Divertitevi allora”.

 

“Aspetta Severus. Vai nel salottino”

 

“Cosa? Perché?” rispose stizzito l’uomo vestito di nero.

 

“Fai come ho detto, per favore”.

 

Il tono del vecchio mago era stato gentile e deciso. Severus sapeva che non era una richiesta ma bensì un ordine. Sbuffò sonoramente, ma nonostante fosse riluttante obbedì.

Mentre la porta si chiudeva alle sue spalle, pronunciò un Finite Incantatem. Un attimo dopo la magia del preside avvolse l’intero salottino.

 

Harry si sentiva stordito, dolorante e piuttosto confuso. Si guardò in giro per diversi istanti, prima di rendersi conto che si trovava nell’ufficio di Silente.

“P-Preside?”

 

“Buongiorno Harry” rispose con tono bonario il vecchio mago.

 

 “Che cosa è successo? Perché sono qui?”

 

“Sembra che nonostante le nostre raccomandazioni, tu abbia vagato per il castello da solo”.

 

“Oh si… Ehm mi dispiace. E’ solo che, avevo dimenticato la mia bacchetta al dormitorio. Non c’era nessuno in giro e il professor Vitious ha detto, che Piton era impegnato per un'altra ora. Così ho fatto una corsa per andare e tornare il più in fretta possibile e poi … poi non mi ricordo più niente”.

 

“Temo che tu non sia stato abbastanza veloce. Hai incontrato il professor Piton, sulla via del ritorno, e non era affatto contento del vostro incontro”.

 

Harry emise un suono strozzato. Aveva assalito Piton nel corridoio? E come mai era ancora vivo e vegeto? “Ecco io… qualcuno ci ha visto?”

 

“Pensiamo di no. Queste disposizioni sono fondamentali, per garantire la sicurezza di entrambi, pensavo lo avessi compreso”.

 

Harry sentì un peso affondare sul suo stomaco. La delusione era più che evidente nella voce del vecchio mago. “Mi dispiace signore. E’ solo che… non avevo intenzione davvero. Starò più attento… Come mai sono ancora vivo e vegeto?”

 

“Penso che sia per puro scopo accademico, Harry. Il professor Piton è uno studioso, per lui trovare un antidoto alla tua condizione, rappresenta una sorta di divertimento. A proposito di questo argomento, mi ha anche riferito, che la ricetta da te utilizzata non è quella standard. Ricordi dove l’hai presa ragazzo mio?”

 

Harry si irrigidì. “Io non capisco, ho usato la ricetta che era nel mio libro signore. Forse gli ingredienti che sono stati lanciati nel mio calderone dai suoi Serpeverde l’hanno resa diversa” rispose sulla difensiva il Golden boy.

 

Silente lo fissò intensamente e poi aggiunse “Il professor Piton non la pensa così. Comunque se dovesse venirti in mente qualcosa in merito, sappi che la mia porta è sempre aperta per te, Harry”.

 

Il Grifondoro sentì lo stomaco contorcersi. Non gli piaceva l’idea di dover mentire a Silente, ma quel bastardo di Piton di certo gli avrebbe confiscato il libro del principe ed era un pensiero intollerabile. Così nonostante il senso di colpa, si costrinse a dire “Grazie Signore. Posso andare adesso?”

 

Il vecchio mago annuì. Il Golden boy si affrettò a d uscire, per evitare di incrociare ulteriormente lo sguardo del suo mentore. Pochi istanti dopo un Severus Piton piuttosto indignato, uscì dal salottino. La sua espressione era dura come il suo tono di voce. “Sta mentendo e tu lo sai. Ma non farai niente, non è così Albus?”

 

“Sono sicuro che Harry farà la cosa giusta, alla fine. A volte ci vuole del tempo per elaborare i propri errori. Basta saper aspettare Severus”.

 

Il pozionista ringhiò “Perfetto, ma non lamentarti se per errore invece di lanciargli una fattura pungente, la prossima volta lo uccido!” e senza aggiungere altro, uscì dall’ufficio per dirigersi nei suoi alloggi.

Angolino dello Scribacchino:

Miei cari lettori, oggi avevo un pò di tempo a disposizione e quindi l'ho sfruttato al massimo, per aggiornare almeno una delle mie FF. Spero sia di vostro gradimento... fatemi sapere cosa ne pensate. 
Sappiate che il mio cervello non dorme mai... e che nonostante il poco tempo... sono piena di nuove idee... Un abbraccio
La vostra Lady V

   
 
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