Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: francyg6    25/04/2017    3 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il locale era pieno quella sera, ma le tre ragazze erano riuscite a trovare un tavolo, nonostante tutto. 
Si erano appena sedute che il barista si avvicinò. “Buonasera ragazze” salutò raggiante “vi porto il solito?”.
“Ciao Garrett! Per me e Bella, si grazie” gli sorrise Rosalie, non prima di aver guardato l’amica con sguardo d’intesa. 
“Io invece sta sera prendo un’insalata, grazie” Alice, ancora in piedi, lo salutò con due baci sulle guance. 
“Arrivo subito!”
Il solito erano due cheseburgher con patatine e due birre piccole. Quello era il loro locale preferito, ci andavano fin dal liceo, dove si erano conosciute.
Una volta accomodate,  Alice iniziò a guardarsi intorno. “Bella, bel biondino a ore tre!”
L’altra sbuffando si portò una ciocca scura dietro all’orecchio. “Alice, ti ho già detto di smetterla. Mi metti in imbarazzo”
“Mi preoccupo solo per te!”
Le altre due alzarono gli occhi al cielo, ormai si era messa una cosa in testa e non c’era modo di dissuaderla. Ogni volta che uscivano sembrava che Alice volesse a tutti i costi trovarle un ragazzo.
Vedendo l’amica infastidita, Rosalie cambiò argomento e si mise a parlare di moda.
Parlarono ancora un po’, finché non arrivò il cameriere con le loro ordinazioni; mentre cenavano chiacchierano del più e del meno.
Fu quando avevano finito di mangiare già da vari minuti che Alice iniziò a battere, con insistenza, la mano sul tavolo, cercando di richiamare l’attenzione delle amiche.
“Oddio ragazze! È appena entrato un angelo!”
Rosalie alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi azzurri verso la porta.
“Alice, non credi di star esagerando?” disse Bella, roteando gli occhi, mentre sfogliava il menù dei dessert.
“Questa volta Alice ha ragione , Bella. Guardalo” entrambe stavano ancora guardando verso l’entrata. Bella si girò a guardare.
Era alto, fisico asciutto e muscoloso, ma non massiccio. I capelli ramati un po’ spettanti. Camminava, sicuro di sé, verso il bancone del bar. Rimase incantata a fissarlo, finché non lo vide in viso.
Lo riconobbe subito e si girò di scatto verso le altre due. “Lo conosco”. 
Due paia di occhi la guardarono, sorpresi. 
“Vi ricordate di quel bastardo alla mia vecchia scuola di cui vi ho già parlato?”
“Quello che ti ha dato della grassa?” chiese Rosalie.
“Devi andare a parlargli e dirgliene quattro!” iniziò Alice. Lo sguardo determinato, pensando di dover convincere l’amica.
“Si penso che andrò” e così dicendo bevve l’ultimo goccio di birra rimasto nel bicchiere e si alzò.
Camminò sicura verso il bancone e fu contenta di aver messo il vestito nero con le calze velate, quella sera. Sapeva di essere bella, ed era consapevole anche dell’effetto che faceva sui ragazzi.
Era a pochi passi da lui quando lo vide alzare la mano per ordinare. Lo precedette.
“Hey Garrett! Mi daresti una birra per favore?” chiese alzando la mano per attirare l’attenzione del barman. Quello al di là del bancone le fece un cenno di assenso. 
Bella si girò verso Edward e gli sorrise timida, fingendosi imbarazzata. 
“Scusami! C’eri prima tu?”
Gli occhi di lui la squadrarono da capo a piedi. “Non ti preoccupare”.
Non l’aveva riconosciuta. Era certa che sarebbe andata così, era cambiata molto in quegli anni: era dimagrita, aveva scurito i capelli e aveva guadagnato anche qualche centimetro in altezza.
“Sei di queste parti?” le chiese. Gli occhi verdi la fissavano intensamente.
“Vivo a Seattle da qualche anno”
“Io sono nuovo. Non mi so orientare molto, è una città molto grande, io vengo da un piccolo paesino e non sono abituato” sulle sue labbra apparve un sorriso sghembo mozzafiato “Ti andrebbe di farmi da guida?” 
Bella pensò che quel sorriso doveva funzionare su tutte, e se lei non avesse saputo che razza di arrogante fosse probabilmente avrebbe funzionato anche su di lei.
Stette al gioco. “Mi farebbe molto piacere” 
Lui le offrì la birra che aveva preso, ne prese una anche per sé  e iniziarono a parlare. 
Ogni tanto, lei faceva qualche piccolo gesto per sembrare più seducente. Accavallava le gambe per permettere alla gonna di salire un poco lungo la coscia. Sbatteva le ciglia lunghe o schiudeva le labbra piene.
Era palese che lui ci stesse provando, e non poteva essere diversamente perché lei era bellissima e sensuale.
Sicuro di sé, senza giri di parole, alla fine, chiese: “Ti va di venire da me? Abito qui vicino”
Bella non aspettava altro, spalancò gli occhi, gli appoggiò una mano sul braccio e gli disse “Oddio no! Non sei proprio il mio tipo, scusa”
Dalla faccia che fece, Bella capì che non dovevano essere state molte le volte in cui una donna gli aveva risposto in quel modo. Forse nessuna mai gli aveva risposto in quel modo.
Cercò di trattenersi ma non ci riuscì e si mise a ridere. Cercò di ricomporsi e riuscì a malapena a dire: “Scusa ora è meglio che vada” e tornò al tavolo dalle sue amiche, che ormai la stavano aspettando da un po’.
“Forse è meglio se andiamo” disse, ancora ridacchiando.
Pagarono e lasciarono il locale ancora affollato. 
Si avvicinarono ad una mini rossa parcheggiata vicino all’entrata.  Rosalie prese le chiavi dalla borsa e si mise al posto del guidatore, Bella al suo fianco e Alice dietro.
“Si può sapere che gli hai detto? Ha fatto una faccia esilarante!”
La mora scoppiò di nuovo a ridere e questa volta anche le altre due si unirono a lei.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: francyg6