Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Cara93    25/04/2017    0 recensioni
Raccolta di fanfiction di lunghezza variabile. Cercherò di seguire l'ordine temporale degli avvenimenti. Saranno un insieme di pensieri, esperienze passate e speranze future di alcuni dei personaggi all'apparenza più "miserabili" di Westeros.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
'Perchè sono qui?' si chiese, per l'ennesima volta, mentre scrutava la sua nuova sistemazione, una cella 'Ah, già. Mio nipote è morto e credono che l'abbia ucciso io. D'altronde, potrebbe essere possibile, l'ho minacciato più volte e in pubblico. Cersei mi odia e approfitterà dell'occasione per liberarsi di me, anche se il vero assassino comparisse magicamente alla sua porta'. In quelle notti solitarie, nella mente di Tyrion Lannister vorticavano pensieri e ipotesi, nomi e giustificazioni. Era l'unico modo che aveva per sopportare quell'ingiustizia.

'Allora, vediamo. Chi voleva vedere Joffrey morto? Risposta difficile, ci sono molte, troppe persone. Il mio caro nipote era un re così buono ed amato!' 
Finalmente, Jaime si era deciso a fargli visita. Aveva davvero creduto che suo fratello l'avesse dimenticato, che anche lui lo volesse morto. Jaime era l'unico in famiglia che gli volesse bene. Era l'unico che non si mostrava disgustato per il suo aspetto. Era l'unico che gli avesse mostrato cosa fosse l'affetto e l'amore di una famiglia. Lo chiamavano "mezzo uomo", "il Folletto", "Mostro". Tutti quegli epiteti scivolavano via solo davanti a due cose: la consapevolezza di far parte di una famiglia potente e vendicativa, rispettata da mezzo Reame e disprezzata dall'altra metà; e l'amore di suo fratello. Ricordava ancora quando da ragazzino, aveva cercato di mettergli in mano una spada. Per suo padre era tempo perso, ma non per Jaime. Alla fine, lui, Tyrion, non era riuscito a imparare l'arte di maneggiare una spada, ma era diventato il migliore amico di suo fratello, impresa non da poco, considerato l'affetto che questi provava verso la gemella e il disprezzo che lei covava nei suoi confronti. 

'Cominciamo dai nemici più evidenti: Stannis Baratheon, chi meglio di un pretendente al trono può voler morto il re che lo occupa? Ma no, Stannis è troppo lontano e non sarebbe mai riuscito a corrompere qualcuno all'interno della corte, non dopo le Acque Nere di certo. La giovane Targaryen, ma anche qui si presentano gli stessi problemi, oltre al non indifferente ostacolo della mancanza di conoscenze nei Sette Regni. Non avrebbe mai corso il rischio di affidare un compito tanto importante ad uno sconosciuto e i suoi consiglieri o sono esuli o sono originari delle Città Libere' 
Aveva sempre sopportato le risa e gli scherzi, le occhiate di biasimo, le battute di basso livello, ma mai, mai si era vergonato di quello che era, del suo aspetto. L'unica sua fonte di vergogna, una volta giunto all'età della ragione, era la famiglia. Le imprese tanto decantate da suo padre, non erano altro che azioni ignobili e codarde. Durante la guerra di re Robert, il grande Tywin Lannister aveva aspettato la battaglia finale, per schierarsi. Suo fratello aveva infranto un giuramento e sarebbe sempre stato ricordato come un regicida, probabilmente, la stessa sorte sarebbe toccata a lui. Sua sorella cercava di attirare le attenzioni di suo padre cercando di essere simile al Lord di Castel Granito, con l'unico risultato di vedersi disprezzata. Suo nipote era un essere immondo, un mostro, plasmato dall'amore incestuoso e malato di due fratelli e quello malsano e oppressivo della madre. Tutti loro si erano macchiati di azioni vili e innominabili, definendole "onorevoli". Ma cos' è l'onore per i Lannister, se tutto ciò che hanno guadagnato è stato frutto di inganni e tradimenti? A cosa serve aver generato un re, se questo è capriccioso e fuori controllo? Probabilmente, sarebbe ancora vivo, se da bambino avesse ricevuto qualche castigo o qualche schiaffo in più. 

'Gli Stark. O almeno, quel che ne resta. La giovane Arya è uccel di bosco, nessuno ha più avuto sue notizie dall'esecuzione di Lord Strak. Potrebbe essersi camuffata e aver avvelenato il re, se fosse ancora viva, certo. Ma non avrebbe mai corso il rischio di farsi arrestare e, se ha un solo goccio di sangue di lupo nelle vene, non si abbasserebbe mai a usare del veleno. La mia devota sposa, Sansa. La sua colpevolezza è evidente nella sua fuga e certo chi più di lei avrebbe potuto cullare il sogno di vedere quel piccolo bastardo morto? Ma, se fosse stata lei, perchè limitarsi a Joffrey? Anche la mia dolce sorella l'ha più volte umiliata e ha fatto di tutto pur di vedere la sua famiglia sterminata. E poi, la piccola e dolce Sansa non è un'assassina. O meglio, non ancora.'
Si era preso le sue piccole soddisfazioni, a corte. Essere Primo Cavaliere lo aveva reso orgoglioso e sicuro come non lo era mai stato. Suo padre, finalmente, aveva deciso di riporre la sua fiducia in lui, ma poi era tornato a corte e aveva deciso che il suo operato era stato tutto un fallimento, così come lo era tutta la sua vita. Non era degno di essere un Lannister. Non era degno di essere nato. 

'I Martell odiano i Lannister da anni. E non ha alcuna importanza quale Lannister, se colpevole o innocente, debba morire. Anche se definire innocente Joffrey è veramente divertente.'  
Ripensò a tutte le chiacchiere sulla morte che nel corso del tempo, aveva tenuto: con Bronn sulla strada che li allontanava da Nido dell'Aquila. Con Shae, nella tenda del comandante, poco prima della sua prima vera battaglia. Con le prostitute dei bordelli di quasi tutti i regni. Con Jon Snow sulla strada verso la Barriera. Beh, perlomeno aveva realizzato un desiderio: aveva pisciato oltre la Barriera, anche se non si era fatto tutte le puttane dei sette regni, come si era ripromesso. Era ironico che, dopo tutte le chiacchiere superficiali, in cui parlava della morte, ma non sul serio, sicuro che non sarebbe mai arrivata, adesso rischiava veramente di morire e nessuno sarebbe corso a salvarlo. 

'Potrebbe essere stato Tywin Lannister stesso a uccidere Joffrey. Sarebbe stato più semplice manipolare un ragazzino dolce e vulnerabile come Tommen, piuttosto che un sadico irascibile come il primogenito di Cersei. Per quel che ne so, potrebbe essere stato persino un servitore. Ma chi sarebbe così sciocco?'
Aveva spesso desiderato non essere un nano. Aveva spesso desiderato di morire. Joffrey non faceva altro che ricordarglielo, non perdendo occasione di deriderlo e umiliarlo. Lo faceva soprattutto perchè nonostante la sua bassa statura, lui, Tyrion Lannister era l'unico ad aver detto a quel ragazzo ciò che era. La scenetta con i nani era stata particolarmente di cattivo gusto, non solo aveva offeso lui, ma anche Sansa e la sua famiglia. Oltre al re stesso. Se Joffrey aveva agito sapendo di umiliarlo, usando persone simili a lui perchè le riteneva inferiori, non si era schernito e offeso da solo, facendosi rappresentare da un nano? A volte compativa suo nipote per la sua pazzia, altre non poteva far altro che sentirsi offeso dal fatto di condividere lo stesso sangue, per gli dei, i Lannister sono tutto fuorchè sciocchi, ma Joffery, a confronto, era particolarmente tardo. Almeno aveva avuto la soddisfazione di evitare un ulteriore offesa a sua moglie -certo che l'aveva proprio protetta bene, eh- evitando che la testa di Robb Stark, fratello di Sansa e suo cognato, venisse portata al banchetto ed esposta al pubblico. Era una magra consolazione, ma era pur sempre una consolazione. 

'No, ci deve essere una motivazione dietro l'assassinio di Joffrey. Il suo trono, il suo potere, vendetta... che altro? Protezione. Proteggere qualcuno da lui' 
Ora, chiuso in quella cella, solo con se stesso, poteva solo fare ipotesi, perchè andare indietro con la mente, ricordare era troppo doloroso per Tyrion Lannister. Troppe persone continuavano a riaprire le ferite fresche di quei ricordi: Tywin, Cersei, talvolta Jaime, molto spesso l'aveva fatto Joffery e sempre chi non lo conosceva e lo giudicava solo per quello che poteva vedere: un nano. 

'Olenna Tyrell. Quale persona sana di mente accetterebbe di lasciare una fanciulla nelle mani di Joffery? Soprattutto se amata, come la vecchia Tyrell ama Margaery. Se avesse obiettato al matrimonio, non avrebbe ottenuto quello che voleva, una nipote regina e un'alleanza con i Lannister. Mio padre avrebbe ritenuto il rifiuto un insulto e avrebbe fatto tutto ciò che è in suo potere per distruggere Casa Tyrell. No, la vecchia Olenna non ha voluto rischiare. E, ad essere sincero, non posso neppure biasimarla' 
Le guardie aprono la porta, una lama di luce entra nella stanza. Jaime compare sulla soglia, pronto a scortarlo verso il suo destino, già segnato: un verdetto di colpevolezza in un processo-farsa.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Cara93