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Autore: telesette    26/04/2017    1 recensioni
Cerys An Craite, regina delle Isole di Skellige, si ritrova nelle mire di un gruppo di assassini al soldo di un misterioso mandante. Secondo Ermellino il druido, la proposta di matrimonio del giovane Jarl Eruik O'Bain potrebbe spazzare via i dissensi e garantire alla sovrana un forte peso politico su tutti i suoi nemici. Tuttavia Hjalmar, fratello di Cerys, preferisce chiedere l'aiuto di Geralt e Ciri per indagare e scoprire chi desidera la morte di sua sorella...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ciri, Geralt di Rivia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA

Questa fanfiction si ricollega ad una ipotetica ending di "The Witcher 3" con due requisiti di trama fondamentali: l'incoronazione di Cerys An Craite come Regina delle Skellige, e il BEST ENDING con Ciri e Geralt che intraprendono assieme la Via del Witcher. L'idea nasce da una discussione amichevole su un forum, dove molti hanno espresso varie idee e soluzioni per rendere quantomeno plausibili certe coppie.
Detto ciò, rivolgo un caro saluto ed un ringraziamento a: Marcello, Alessandra, Vittorio, Manuela, Francesco, Simona, Alex, Edoardo... E a tutti voi lettori e lettrici auguro BUONA LETTURA & BUON DIVERTIMENTO !!!

L'Autore 


***

Il Matrimonio di Cerys
immagini tratte da internet

Ciri ansimò profondamente.
La corsa per inseguire quel dannato Katakan, mentre questi fuggiva agilmente tra le pozzanghere e gli acquitrini melmosi dove le gambe affondavano quasi fino al ginocchio, si era rivelata molto più dura del previsto. Per tenere il passo col mostro aveva dovuto ricorrere innumerevoli volte al suo potere di teletrasporto, consumando una gran quantità di energia, e adesso che lo aveva raggiunto quasi non riusciva a brandire l'arma con la forza necessaria.

- Vuoi una mano? - gli domandò Geralt vedendola in difficoltà.
- Non ci provare nemmeno - mormorò Ciri in risposta, roteando la sua lama Rondine con un abile gesto da spadaccina. - E' mio!

Il Katakan ruggì minaccioso.
Né Ciri né Geralt si scomposero, dinanzi ai rossi occhi della creatura o alle sue fauci spalancate e alle lunghe dita affilate come rasoi. Geralt si mantenne in disparte, lasciando a Ciri il compito di fronteggiare il mostro in prima linea, ma chiaramente pronto ad intervenire nel caso che il Katakan si fosse rivelato un osso duro.
Nell'attimo in cui la creatura si lanciò all'attaccò, Ciri scattò di lato e lo ferì leggermente al braccio. Il Katakan soffiò di rabbia, fissando la ragazza attraverso due iridi color rosso fuoco, e il suo corpo prese a vibrare come se tutti i suoi muscoli fossero tesi e pronti. Geralt capì immediatamente che il mostro stava per sferrare il contrattacco, sfruttando le sue dita e la sua velocità per scagliare contro Ciri una furia tagliente pressoché inarrestabile con la sola lama, ma prima che potesse avvertirla il Katakan era già partito all'azione.
Ciri fece del suo meglio, deviando una buona parte dei colpi, ma l'istinto e l'indiscussa abilità con la spada non le risparmiarono comunque una brutta lacerazione al fianco e alla spalla.
Vedendola in difficoltà, il Katakan gongolò soddisfatto. Subitò provò ad azzannarla al collo ma, sottovalutando la capacità di recupero della ragazza, si ritrovò con un dente in meno. La spada di Ciri era stata ancora più rapida della sua furia omicida, staccandogli di bocca parte della sua arma naturale, tuttavia questo anziché indebolirlo lo aveva fatto infuriare ancora di più. 

- Oh-oh - fece Ciri preoccupata. - Non... Non sei arrabbiato, vero?

Per tutta risposta, il mostro le sferrò un poderoso manrovescio.
Ciri provò a parare il colpo, ma la forza del mostro era tale che le fece volare via l'arma dalle mani. Subito Geralt balzò in avanti, distraendo il Katakan per consentire a Ciri di recuperare la spada, ma l'essere non aveva alcuna intenzione di cambiare bersaglio. Malgrado l'esperienza, anche Geralt si ritrovò scagliato all'indietro come un fuscello, battendo dolorosamente la schiena contro un albero, mentre il Katakan puntò inesorabilmente contro Ciri che annaspava nella melma alla ricerca dell'arma.

- Eccola...

Le sue dita avevano appena incontrato l'elsa di Rondine ma, prima che potesse impugnarla per difendersi, l'istinto la spinse a voltarsi e a vedere l'orrida mano del mostro calare mortalmente su di lei.
In quella però, una terza spada apparve dal nulla e salvò Ciri appena in tempo. Il Katakan spinse inutilmente contro la lama che gli bloccava gli artigli, cercando di disarmare anche il nuovo arrivato, ma questa volta si trattava di un umano con ampie spalle muscolose e una forza da orso dei ghiacci.
Geralt sollevò lo sguardo e, pure se mezzo intontito dalla botta, riconobbe la stazza e l'imponente figura di Hjalmar An Craite, figlio primogenito del defunto Crach An Craite, meglio noto come lo "Sterminatore di Giganti" a seguito di una memorabile impresa ad Undvik.

- Ciao Geralt - gridò Hjalmar con la sua voce chiara e possente da uomo di Skellige. - Non vi dispiace, vero, se vi do una mano?
- Hjalmar ?!? - fece Ciri sbigottita.
- Bentrovata Ciri - sorrise. - Ti trovo bene, davvero, sei... più bella di... Scusa un momento!

Malgrado la forza e la prestanza fisica, Hjalmar non poteva permettersi di fare il seduttore e contrastare un Katakan allo stesso tempo. Ciri vide le vene e le tempie di Hjalmar rosse e gonfie per lo sforzo ma, per quanti tentativi facesse, il mostro non riusciva a farlo vacillare neppure di un centimetro. La creatura azzannò l'aria, cercando di mordere Hjalmar al volto, ma questi gli serrò la mano attorno alla gola e ricambiò i rossi occhi della creatura con uno sguardo quasi altrettanto iniettato di sangue.

- Non ti azzardare a soffiarmi in faccia, sai - ringhiò Hjalmar tra i denti. - Hai un alito disgustoso!
- HYAAARRRGHHH !!!
- Ah, ma allora sei proprio in cerca di rogne!

Ciò detto, Hjalmar assestò un pugno poderoso al volto della creatura e, così facendo, gli staccò via l'altro dente.
Il Katakan gemette di dolore, mentre il sangue sgorgava denso e copioso dalla bocca, ma non ebbe tempo di sentire altro perché Geralt approfittò dell'occasione per conficcargli la lama nella schiena passandolo da parte a parte. Ciri a sua volta, raccogliendo Rondine, decapitò il mostro con un unico movimento rapido ed elegante e il tutto si concluse tra spruzzi rossastri ed una carcassa immobile e puzzolente nel fango.

- Un trofeo di tutto rispetto - commentò Hjalmar, raccogliendo la testa sanguinante del Katakan con una risata. - Un bestione così farebbe un figurone sopra il caminetto e... e... Perché mi guardate così, che ho detto?

Sia Geralt che Ciri scoccarono a Hjalmar un'occhiata colma di disapprovazione.
Nella foga del combattimento non vi era stato modo di chiarire l'arrivo di Hjalmar sul Continente ma, data la tendenza di questi a divagare, ancora non si decideva a metterli a parte sul motivo della sua visita.

- Credevo che tua sorella avesse bisogno di te, per mantenere l'ordine a Skellige - sentenziò Ciri. - Non è che hai preso una nave di nascosto, per andare a fare razzìe a sua insaputa, vero?
- Ma... Ma no, certo che no!
- Cosa ti porta qui, Hjalmar - s'informò dunque Geralt. - Sei venuto a cercarci di tua iniziativa, oppure vuoi farci credere che si tratta di una piacevole coincidenza?

Hjalmar si fece serio in volto, quasi senza riuscire a sostenere lo sguardo dei due amici, tuttavia mantenne intatto il tono calmo e cordiale della voce.
Era dalla battaglia di Kaer Morhen che non si vedevano e, dato che allora i funerali di Vesemir avevano lasciato ancor più amarezza nei saluti, proprio non se la sentiva di rovinare il piacere di ritrovarsi insieme dopo tanto tempo.

- E' bello rivedervi, Geralt, sul serio!
- Lo è anche per noi, Hjalmar - esclamò sincero il Witcher, stringendogli energicamente il braccio e scambiandosi una pacca sulla spalla secondo l'usanza delle isole.
- Ci sono tante cose che devo dirvi, in realtà - ammise Hjalmar con un  sospiro. - Ma preferirei farlo davanti a un fuoco... E magari anche a una bottiglia di qualcosa di forte!

***

Risultati immagini per geralt ciri gif

***

Sciolta la lingua, grazie ai fumi dell'alcool, Hjalmar non si fece certo pregare nel mettere al corrente i due Witcher sulla situazione che vigeva a Skellige.
Da quando sua sorella Cerys era diventata regina delle isole, malgrado il dissenso di alcuni Jarl, le genti prosperavano e i banditi si guardavano bene dal causare fastidi lungo la costa. Tuttavia molti recenti episodi rischiavano ora di rovinare tutto quello che Cerys stava faticosamente costruendo per garantire il futuro delle Skellige.
Geralt e Ciri ascoltarono il racconto di Hjalmar con molta attenzione.

- Malgrado gli sforzi di Cerys, quelle zucche dure dei capi più anziani non sono ancora disposti a riconoscere la sua autorità - spiegò Hjalmar. - Quei figli di puttana stanno tentando di scalzarla con ogni mezzo, arrivando persino a pagare degli assassini, e sono già due volte che Cerys ha corso seriamente il rischio di morire per causa loro!
- Sei sicuro, voglio dire, hai prove che collegano i mandanti agli esecutori di tentato regicìdio?

Hjalmar frenò dunque la sua irruenza.

- Beh, no... No, ovviamente no!
- Lo immaginavo!
- Oh, al diavolo, Geralt... Chi altri potrebbe volere la morte di Cerys? Non  ti ci mettere anche tu, con questa storia delle prove, i fatti parlano chiaro!

Geralt scosse la testa.

- Conoscevo un Witcher - mormorò Geralt, calmo ed impassibile come sempre. - Uno che venne accusato dell'omicidio del re di Temeria, anche se non lo aveva mai commesso, e che ancora oggi si porta dietro questa "reputazione" nelle chiacchiere della gente... Non so se mi spiego!
- Cazzo, Geralt - proruppe Hjalmar. - Non metterti anche tu a farmi la predica, per favore, c'è già Cerys per quello!
- Infatti vedo come la ascolti - fece Geralt con una smorfia.
- Se tu le dessi retta, ogni tanto, non ti farebbe affatto male - osservò dunque Ciri. - Soprattutto prima di lanciare accuse pesanti, senza pensare alle conseguenze!
- Io penso a Cerys - Hjalmar si infiammò. - "Scusate", se mi preoccupo più per la vita di mia sorella, anziché pesare le parole nei confronti di coloro che sputerebbero volentieri sul suo cadavere e ballerebbero sulla sua tomba... Avresti dovuto sentire lo Jarl Betuild, quando gli hanno detto del secondo attentato: secondo lui, era una "maledetta sfortuna" che quel coltello non si fosse piantato dove doveva!

Hjalmar sputò nel fuoco con disprezzo.

- Oltretutto, adesso è venuta fuori questa dannata faccenda del matrimonio...
- Aspetta un attimo, quale matrimonio?
- Di Cerys - puntualizzò Hjalmar. - Tempo fa, ha ricevuto una proposta da uno dei capoclan più giovani: all'inizio si è detta contraria ma, secondo Ermellino il druido, il matrimonio potrebbe rivelarsi un'ottimo stratagemma per mettere a tacere il dissenso dei capi una volta per tutte... Cazzate, secondo me, sta di fatto però che Cerys sta seriamente riflettendo se accettare o meno!
- Capisco come ti senti - esclamò Geralt. - Ma se vuoi aiutare davvero tua sorella, devi sforzarti di mantenere la calma!
- Lo so, cazzo, lo so - tagliò corto Hjalmar, camminando attorno al fuoco nervosamente. - Geralt, non ci girerò troppo intorno: mi serve il tuo aiuto... tuo e di Ciri, ovviamente!

Geralt e Ciri si guardarono l'un l'altra, prima di rispondere.

- Hjalmar - proruppe Geralt. - Tu sai che daremmo volentieri la vita, per te e per Cerys, ma la politica è una faccenda che va ben oltre due semplici Witcher!
- Ascolta Geralt - continuò Hjalmar, scoprendo parte della camicia e mostrando ad entrambi la cicatrice di una lunga scarnificazione che partiva dalla base del collo e scendeva diagonalmente lungo lo sterno. - La prima volta che hanno attentato alla vita di Cerys, sono riuscito a deviarla solo perché mi trovavo davanti a lei; la seconda, invece, la lama è passata a meno di un palmo dalla sua fronte... Non è solo una questione politica, Cerys rischia costantemente la vita, perciò mi servono persone fidate per garantire la sua protezione!

Geralt strinse gli occhi.

- Come ti sei procurato quella?
- Non ho avuto il tempo di sfoderare la spada - spiegò Hjalmar. - Sono stato fortunato, la lama ha inciso la carne senza raggiungere nulla di vitale, ma mi sembrava di essere un maiale sgozzato... Cazzo, Geralt, non te lo sto chiedendo per me ma per Cerys: se dovesse succedermi qualcosa, chi la proteggerebbe al posto mio, eh?
- Se la metti così, il discorso cambia - annuì Geralt, battendosi le cosce e scattando subito in piedi. - Ora che il contratto per il Katakan è concluso, non penso ci sia nulla che ci impedisca di accettare la tua richiesta!

Il volto di Hjalmar si illuminò, prima che questi prorompesse in una lunga risata gutturale.

- Grazie - esclamò. - Non ho parole per ringraziarvi, davvero...
- E allora non farlo - rispose Geralt tranquillizzandolo. - Tra amici, le parole non servono!

Sentendosi rasserenato, Hjalmar si lasciò cadere di nuovo davanti al fuoco e finì di scolare quanto era rimasto sul fondo della bottiglia.
Più tardi i tre discussero insieme i preparativi per il viaggio. La nave di Hjalmar era ancorata ad una baia poco distante, dove i suoi due amici e compagni Vigi e Folan li attendevano per ripartire assieme alla volta di Skellige. Il mattino dopo, con tutte le vele al vento, l'aria del mare riecheggiò dei canti e delle possenti voci di tre autentici figli delle Isole.
Geralt e Ciri si astennero dall'unirsi ai cori, tappandosi le orecchie con le mani per quasi tutta la durata del viaggio.

- Questo smentisce la pagina quattrocentoventisei del manuale di zio Vesemir - brontolò Ciri.
- Come?
- Quella in cui è scritto che "nessun suono è peggiore dell'urlo di caccia degli Alghoul"... Comincio ad avere qualche dubbio!

Geralt le cinse le spalle con un sorriso affettuoso.

- Animo, il viaggio durerà solo qualche giorno!
- ED ERAN LE SIRENEEE... DEL MARE LE PUTTANEEE - intonò Hjalmar.
- OH-OH-OOOH !!! OH-OH-OOOH !!! - risposero Folan e Vigi in coro.
- Sai che consolazione - mormorò Ciri rassegnata.

( continua )...

   
 
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