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Autore: Orunida    26/04/2017    0 recensioni
Questa è la storia di un paese, delle sue tradizioni secolari, è un racconto di vecchie abitudini, di vicende quotidiane e di amori. Lidia è una ragazza qualunque che trascorre ogni estate al paese in compagnia della sua vecchia e saggia nonna. Ma c'è un evento che spezza la monotonia del luogo, un vecchio rito estivo che profuma di magia e che farà conoscere a Lidia qualcuno di veramente speciale ...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inna, sulla terrazza, 3/08/2006


Le luci stroboscopiche del locale sfolgoravano alienanti. Lidia si sentiva fuori da ogni contesto possibile.  Poco più avanti Federico si faceva largo fra la folla danzante, zigzagando in modo fluido e la vista delle sue spalle sfiorò impercettibilmente le fantasie più nascoste di lei. Lo vide afferrare con destrezza una bottiglia di vino e due bicchieri di plastica da un tavolino all’angolo della sala. Seguì i suoi movimenti fin quando imboccarono la porta finestra della Torretta e si diressero fuori, sulla terrazza panoramica.

Lidia inalò con vigore l’aria della sera, aggrappandosi con forza alla ringhiera in ferro battuto, le gambe le tremavano terribilmente.

Tenne lo sguardo abbassato per un po’ fin quando la voce di Federico le arrivò carezzevole all’orecchio :

<< Allora, come te la passi Lidia ? >>

Sentire il proprio nome uscire da quella bocca tanto desiderata provocò subito in Lidia un brivido che le percorse tutta la schiena. “ Sarebbe riuscita a rispondergli con un tono di pacata normalità ?”.

Sollevò lo sguardo su di lui e l’intensità dei suoi occhi scuri e a mandorla la trafisse lasciandola basita. Mai visto niente di più terribile e bello allo stesso tempo.

Federico si appoggiò con la schiena alla ringhiera, piegando la sua gamba sinistra su una delle sbarre di ferro, in una posa di attesa quasi sfrontata. Versò un po’ di vino nei bicchieri e ne porse uno a Lidia che lo afferrò con poca grazia.

<< Me la cavo … >> E così dicendo ingurgitò con foga il suo vino arrivando a tossicchiare imbarazzata  un flebile << E tu ? >>

Lui la guardò sogghignando ed esprimendo una tenerezza nei suoi confronti che la fece arrossire.

<< Sei un pasticcio … >>

Federico sollevò una mano e sistemò una ciocca dei capelli di Lidia, passandogliela dietro l’orecchio. Poi le si avvicinò, molto; il suo naso così prominente stava quasi per sfiorare quello di lei, piccolo e all’insù, la bocca di lui contrita in un sorriso sghembo si aprì leggermente e con poco riguardo nei confronti di Lidia, si fece passare la lingua sulle labbra fini, facendola sussultare .

<< Un bellissimo pasticcio … >>

<< Perché non mi hai risposto ? >> Le parole le uscirono di bocca senza preavviso, senza che ci avesse minimamente pensato. Lidia si rammaricò subito della domanda fatta. Federico si allontanò da lei e cominciò a fissare il vuoto sotto la terrazza. Fu un momento di totale imbarazzo, nel quale nessuno dei due parlò.  Lei tenendo in mano il bicchiere vuoto, ormai lontana dalla ringhiera, fissava lui che rilassato guardava, senza porsi problemi, qualcosa di molto lontano da loro.

<< Ne parleremo … >> Rispose d’un tratto Federico interrompendo quel silenzio di cristallo.

<< Quando ? >> Lidia si lasciò di nuovo sfuggire tutta la sua indelicatezza.

<< Quando sarà il momento . >> Concluse perentorio Federico. La squadrò dall’alto in basso e si dette una piccola spinta con la gamba appoggiata alla ringhiera,per dirigersi verso di lei, che invece era ancora ferma e a pugni chiusi .

<< Tu adesso non pensarci. Ci vediamo molto presto. >> Le prese il mento con una mano, scrutandola negli occhi, che forse mai erano stati così grandi. Lidia si sentì il viso infuocare ed involontariamente le sue labbra si tesero verso quelle di Federico. Lui le sorrise e le lasciò il viso, le accarezzò un fianco e aprendo la porta della Torretta rientrò dentro senza dire una parola.

Le campane in lontananza rintoccarono la mezzanotte. Lidia sentiva freddo ma dentro di sé aveva un fuoco caldo che la colorava di una tonalità quasi incandescente comparsa sulle sue guance morbide, ancora un po’ infantili. Non riusciva a fare un passo, né avanti, né indietro. Fino a che, sull’ultimo rintocco di campana sentì una mano piccola e fragile toccarle una spalla. Si girò e Ginevra era dietro di lei, sorridente e un po’ tremante per il freddo.

<< Lidia andiamo dentro ? Ho recuperato Edi finalmente, dai ci devi assolutamente raccontare  >>.

Le due amiche rientrarono a braccetto. Ginevra con la sua piccola statura cercò di sorreggere Lidia che aveva un passo quasi altalenante e sul punto di crollare.

Edi era appoggiata ad un muro e con fare molto estroso intratteneva due ragazzi che stavano di fronte a lei e che la guardavano adoranti.

<< Ohhh tesoro ! Finalmente eccoti ! Ti stavo cercando … Voglio presentarti Alessandro e Giacomo. Sono amici di Simone . >>

Alessandro fissò Lidia con curiosità, aveva gli occhi leggermente appannati, forse dall’alcool, indossava un cappellino che a lei sembrava alquanto stupido e mostrava un sorriso sfacciato e fastidioso. La salutò baciandola sulle guance e afferrandole i fianchi in modo troppo vigoroso per i suoi gusti.
A quel gesto Lidia alzò di poco lo sguardo e notò con sorpresa Federico, poco distante, che aveva assistito alla scena e rideva facendo trapelare quella che a lei sembrò un’espressione simile al disgusto.

<< Ehi Edi, potevi dirmelo che avevi un’amica così carina …  >> Alessandro fece una radiografia a Lidia, che si sentì un po’ offesa da tanta sfrontatezza.

Federico in lontananza continuava a guardare incuriosito. “ Ma perché ci fissa in questo modo ?” Si chiese lei.

<< Edi io dovrei tornare a casa, ha suonato già la mezzanotte, sai com’è mia nonna … >>

<< Ecco dove ti avevo vista ! Sapevo che eri uscita da una favola.. Sei Cenerentola ! >> Esordì stupidamente Alessandro dando una forte pacca sulla schiena a Lidia che non vedeva l’ora di uscire da quella situazione fastidiosa.

<< Okay Lì, salutiamo tutti e andiamo >> Edi scoccò un occhiolino di intesa all’amica, aveva capito anche lei di aver fatto una cazzata presentandole quell’ubriacone.

Mentre salutavano i due Lidia si voltò nuovamente verso il luogo dove aveva visto Federico, ma con immensa delusione, non lo trovò. Lei e Ginevra uscirono per prime, dovevano aspettare Edi che nel mentre si era lasciata andare ad uno sfrenato bacio con Simone. Li guardò con un po’ di invidia; quanto avrebbe voluto che anche per lei la serata si fosse conclusa così.

<< Sai cosa .. Mi piace quel ragazzo.. Giacomo … Abbiamo parlato un po’ stasera, mi sembrava interessato. >> Lidia si voltò verso Ginevra, aveva quegli occhioni azzurri e profondi come il mare rivolti a terra, mentre con le mani si stropicciava nervosamente una piega del vestito di tulle.

<< Che bello Gin !! Sono davvero felice per te ! >> Ed era vero.

<< Ma a te cos’è successo con Federico ? Vi ho visti parlare prima, però eri strana quando sei tornata … >>

Edi arrivò di corsa verso le amiche, spettinata , con un’espressione sorniona sul viso e tutto il rossetto sbavato. Sulla strada del ritorno Lidia si sfogò e raccontò nei minimi particolari quello che si erano detti .

<< Cazzo Lì, però non ti sai tenere niente per te ! Potevi lasciar correre, parlargliene poi! Stavate per baciarvi e gli vai a chiedere perché non ti ha risposto. Ad un ragazzo s’ammoscia … >> disse Edi ridendo.

<< Ma Edi, Lidia doveva capire il suo comportamento prima. Per me ha fatto bene a dirglielo. Alla fine non è stato educato da parte di Federico. Aveva tutto il diritto di sapere … E se ancora non le ha dato un motivo valido vuol dire che c’è qualcosa  sotto . >>

Le parole di Ginevra erano proprio quello che ci voleva per far sentire ancora più in ansia Lidia. Però l’amica aveva ragione; nemmeno a lei quadrava quel comportamento.

Lidia tornò a casa e salì le scale verso la mansarda in punta di piedi. Si stese a letto con quel pensiero fisso, guardando il grande frusciante abete fuori dalla sua finestra e dopo essersi spogliata vide cadere fra le lenzuola il fiore d’orchidea che aveva fra i capelli. Lo prese fra le mani e fece ricadere la testa stanca sul cuscino. Improvvisamente sentì qualcosa vibrare nella federa. Si ricordò con stupore il telefonino. Frugò in fretta e furia ed osservò lo schermo luminoso.

C’era un messaggio :
 
“Vieni domani alle 15 di fronte al bar della Piazza.”

Da : numero sconosciuto.

***
Con un po' di lentezza vi lancio questo nuovo capitolo che è stato molto difficile da affrontare. Il primo incontro con Federico non è stato tranquillo neppure per me.Le emozioni contrastanti  di Lidia mi rendono lunatica, ma non voglio farle una colpa poveretta.
Vi lascio con questo piccolo mistero da svelare. Chissà se indovinerete chi è la persona che si cela dietro al numero sconosciuto. 
Aspetto le vostre recensioni. Un abbraccio virtuale.
O.
 
   
 
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