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Autore: Anown    26/04/2017    0 recensioni
[Boku dake ga Inai Machi]
Questa oneshot è un what if sul finale quindi spoiler!
Cosa sarebbe potuto accadere se Satoru non fosse finito in coma e se Yashiro avesse veramente lasciato la città? Sarebbero riusciti a prendere il killer comunque?
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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P-perché? Perché non posso ritornare?!
Non commetterei di nuovo lo stesso errore… lo giuro!


Pensai sperando in un rewind che sembrava destinato a non arrivare… Abbassare la guardia in quel modo era stato un grosso errore… non esattamente la mossa che ci si aspetterebbe da un ventinovenne!
Avevo cercato di trattenere più aria possibile prima che la macchina affondasse, ma ero certo che non avrei retto a lungo. Non sembrava esserci un modo per slacciare la cintura così cercai disperatamente di allargarla e ottenere lo spazio necessario per uscirne ugualmente. Dopo un po’ ci riuscii e mi ritrovai a galleggiare contro il tetto dell’auto, ma era troppo tardi, stavo per perdere i sensi. Con le ultime forze che mi rimanevano cercai di tirarmi fuori dall’auto passando per il finestrino. Una volta uscito cominciai a galleggiare verso la superfice, non riuscivo a nuotare per velocizzare la risalita, se rimanevo cosciente era già un miracolo. Tutto ciò che potevo fare era sforzarmi di tappare naso e bocca… quanti erano i minuti senza ossigeno che servivano perché il cervello ricevesse danni permanenti? Chissà se erano già passati…
Sentì il vento freddo sfiorarmi la pelle del viso… non potevo crederci, c’è l’avevo fatta? Il mio corpo galleggiava come fosse un cadavere. Dopo essere arrivato fino a lì era un peccato perdere i sensi e rendere tutto inutile, no?

Magari… ci penserà qualcun altro a trovarmi e portarmi in salvo… perché dovrei fare sempre tutto io…?

I sensi li persi davvero alla fine… l’ultima cosa che vidi fu il cielo, ma c’erano troppe nuvole per vedere le stelle… peccato. E poi sentì quella voce.

-Un corpo! C’è un corpo laggiù!- era la voce del padre di Yuuki.

Quando mi risvegliai ritrovai l’abbraccio di mia madre ad attendermi… piangeva… ma sembrava molto sollevata. Dopo un primo momento di confusione piansi anche io. Ero ancora vivo… faticavo a crederci, ma era così… e conoscevo l’identità dell’assassino!
Cercai di spiegare ciò che era successo, ma sembrava che Yashiro avesse realmente lasciato la città… diedero più peso alle mie parole a quel punto e indagando scoprirono l’accaduto di casi simili a quelli che avevo vissuto in un’altra realtà attorno al maestro, ma sembrava essere tutto inutile… lui era scomparso…

Non è possibile! Dopo tutti i miei sforzi… lui potrebbe ricominciare a rapire e uccidere i bambini quando più gli pare… ed io non potrò fare nulla per impedirglielo…

Ero impotente in quella situazione e anche se fossi stato adulto cosa mai avrei potuto fare? Io una persona sola… e non lavoravo nemmeno nel settore. Inizialmente volevo salvare Kayo perché ero convinto che se solo l’avessi accompagnata quella notte avrei potuto impedire la sua morte, alla fine non era affatto così semplice, anche se quel giorno non l’avessi lasciata sola sarebbe comunque rimasta uccisa. Ma impegnandomi ero riuscito a salvarla… feci lo stesso con Hiromi, con Nakanishi, avevo certato di incastrare il killer senza nessuna pista da seguire… fino a che punto ero intenzionato a spingermi? Capì una cosa, anche se scontata… Non ero un eroe! Non avevo la capacità di fare in modo che nel modo non potesse accadere nulla di brutto! Potevo impegnarmi al massimo certo, ma sempre nel limite del possibile… Non avevo a disposizione un quaderno della morte con cui mantenere la giustizia purtroppo… Potevo solo pregare che Yashiro non commettesse mai più crimini o che venisse riconosciuto e arrestato prima di ricominciare a commetterne. Ma anche se lui non ci fosse più stato… non ci sarebbe comunque stato un altro assassino a fare danni? Purtroppo era così che andava il mondo, così erano fatti gli esseri umani… io avrei potuto fare ben poco a riguardo, ma nel mio piccolo mi ripromisi che avrei fatto tutto quello che avevo la possibilità di fare se una situazione del genere si fosse ripresentata.

Una notte feci un sogno piuttosto strano…

C’era una farfalla luminosa e azzurra che mi svolazzava sopra la testa…

“Ti ringrazio…” disse una voce femminile proveniente dalla creatura, era rassicurante e familiare in un certo senso…

-C-cosa?- domandai confuso alzando lo sguardo verso di lei.

“Non credevo che qualcuno sarebbe stato mai capace di fare qualcosa per me, anche io mi ero arresa alla mia situazione, non ero nelle condizioni di chiedere aiuto… ma tu ti sei legato la mia morte al dito anche se non ci conoscevamo così bene… Ti sono veramente grata.”

-K-Kayo?- misi le mani a coppa e la farfalla ci si posò.

“Spero che ora tu possa vivere l’infanzia che ti resta e l’adolescenza in modo più sereno…”

-In modo sereno dici? Beh… la città ha subito comunque uno shock e la mia classe in particolare… Il nostro maestro… quello di cui tutti ci fidavamo… alla fine era killer seriale! Ma infondo rispetto a come potevano andare le cose…- riflettei rabbrividendo.

“Da una parte spero che non perderai la capacità di fidarti a causa di questo accaduto… ma dall’altra… cerca di essere meno ingenuo d’ora in poi! Un bugiardo come te non dovrebbe essere capace di riconoscere gli altri bugiardi?”

-Beh… no a quanto pare… e poi non sono più un bugiardo. Agli altri adesso ci tengo sul serio!-

“Già… e non eri un buon bugiardo comunque...”

-Ma infin dei conti sai che fastidio dover rivivere la scuola elementare con il cervello di uno di ventinove anni?- quella sì, era una bugia… ma una bugia scherzosa in fondo. Non mi dispiaceva affatto rivivere quel periodo, stavolta in modo più sereno e meno solitario…

“Ah… Quindi il tuo cervello non è regredito… non mi spiego la tua ingenuità a questo punto…”

-La smetti di punzecchiarmi?! Sei veramente lo spirito della Kayo morta o sei il mio senso di autocritica?-

“chissà… questo è un sogno in fondo… potrei essere tutte e due… o magari il tuo senso autocritica che sfrutta la voce di Kayo per comunicare con te... In ogni caso credo che questo sia un addio. Non ha più senso la mia esistenza ora…” cominciò a svanire.

-No! Aspetta…- raccolsi il mio coraggio e le feci una domanda. -Tu credi… Noi ci rivedremo un giorno?-

“Troppo ingenuo… ti viene così facile credere che io sia un’entità sovrannaturale anziché un parto della tua mente?”

-Non sarebbe così assurdo, i viaggi nel tempo non sono mica stati un sogno! No… Aspetta! Non andartene così!-

Nonostante tutto mi risvegliai abbastanza sereno anche se fosse stato tutto un parto della mia mente devo dire che aveva fatto un ottimo lavoro… quella era la giusta occasione per rivivere la parte di infanzia che avevo perso a causa del killer e del senso di colpa… in senso di impotenza era ancora lì, ma perlomeno non proveniva dal non aver potuto fare niente per Yuuki, almeno lui e gli altri erano salvi…
Ripensai ad una cosa che avevo pensato mentre Kayo veniva portata via dalla nonna.
“Ma non potevamo cercare di adottarla e tenerla con noi?” sorrisi ripensandoci… sono veramente un ingenuo infondo… in quell’istante me lo chiesi come se si trattasse davvero di qualcosa di così fattibile… avevo fatto davvero un ragionamento semplice da bambino in quel momento… Mi ero davvero affezionato a quella bambina che in un altro tempo non avevo avuto l’opportunità di conoscere veramente.

Il tempo vola veramente in fretta… Tutti quei propositi sul godermi la giovinezza, ma eccomi qua al penultimo anno di superiori. Tra poco mi toccherà entrare nel mondo degli adulti… di nuovo… Beh, questa volta fa molta meno paura a dire la verità.
Mentre torno a casa vedo una figura solitaria nel parco… una figura femminile, sarà una ragazza della mia età, ma non ricordo di averla mai vista in questa città… una forestiera?
La ragazza si volta verso di me… in un primo momento mi sorride poi il suo volto ritorna serio e sembra venire nella mia direzione.

-Ciao, non ci vediamo da un po’… ma non sei cambiato molto a quanto vedo.- ritorna a sorridermi e mi parla come se ci conoscessimo… L’ho veramente già incontrata o mi ha scambiato per qualcun altro? Prima che riesca a capire chi sia, la sua espressione si fa delusa e infastidita…

-Ma… sei stupido?- in effetti questo mi ricorda qualcosa…

-H-Hinazuki?!- esclamo sorpreso. -In effetti non sei cambiata molto! Ci sarei dovuto arrivare prima…- lei mi guarda stranita, ma sorride leggermente.

-Ho anche più o meno lo stesso taglio che portavo quando ci siamo conosciuti… con gli occhiali di mezzo avrei dovuto fare più fatica io a riconoscerti, Satoru… ti ricordavo un osservatore migliore.- alla fine ride un po’. Sembra molto più rilassata e serena…

-Sei decisamente più carina con questa espressione e dire che alle elementari potevo vantare una fidanzata così adesso invece…- interrompo la mia riflessione scherzosa accorgendomi che lei si è improvvisamente fatta apparentemente perplessa e un po’ imbarazzata… proprio come se potesse leggermi nel pensiero… ehm, aspetta…

-Già, lo hai detto sul serio.- conferma distogliendo un attimo lo sguardo.

-Senti… cosa ti porta da queste parti?- le chiedo sinceramente incuriosito, oltre che desideroso di cambiare discorso.

-Nulla di particolare. Volevo solo disegnare alcune cose che ricordavo di questo posto.- mi dice, poi tira fuori dalla borsa un quadernetto e mi mostra dei disegni che sembrano ritrarre questo parco. Vero, pure lei vuole diventare una mangaka. Per fare i disegni ha utilizzato la tecnica del chiaro scuro, ma in realtà risultano molto più scuri che chiari… questa città le evoca ancora brutti ricordi?

-Con tua nonna come va? Ci vivi bene?- le chiedo un po’ goffamente.

-Si, certo. Lei si è una persona molto gentile.- risponde con un sorriso.

-Mi presteresti il tuo quaderno? Vorrei farti un ritratto… Sai anche io vorrei fare il mangaka.-  le domando un po’ imbarazzato. Troppo strana come domanda forse? Del resto non ci vediamo da anni. Lei sembra un po’ diffidente inizialmente…

-Uhm… va bene.- risponde. Sembra riflettere un po’ poi ricomincia a parlare. -Hai una buona memoria però… ti sei ricordato il lavoro che voglio fare. Anche se credevo che tu volessi diventare un detective, un poliziotto o magari l’avvocato. Non so… mi sembravi adatto…- dice, poi mi porge il quaderno ed una matita e una gomma che tira fuori che tira fuori dalla borsa.

-Ah, potresti avere ragione.- Chissà… potrei avere l’opportunità di trovare Yashiro o fermare individui simili… Ma forse non ne ho realmente la capacità. -Non è che ti andrebbe…- comincio a dire mentre prendo la matita e il quaderno. -Di andare a trovare pure gli altri magari…- le propongo un po’ nervoso. -Sai, non ci vediamo da molto, potresti passare da queste parti di tanto in tanto… se e quando ti va ovviamente. Potremmo… conoscerci di nuovo, vedere in cosa siamo cambiati…- lei mi guarda un po’ smarrita… -Scusa, sono un po’ nervoso… sai, rivedere una persona a cui ero così vicino dopo tanto tempo mi fa un effetto un po’ strano…-  

-Già… ma così rendi nervosa anche me.- non si direbbe, sembra un po’ fredda nel dirlo… -Anche io sono molto emozionata nel rincontrare il mio primo amico… che sarebbe anche quello che mi ha salvato la vita in un certo senso…- arrossisce un po’ poi mi guarda dritto negli occhi. -Ma non faccio l’agitata come te…- in effetti sei brava a fare la disinteressata, questo te lo concedo…

-Comunque sì, mi farebbe davvero piacere conoscerti di nuovo e vedere se riusciamo a ristabilire un rapporto fra noi.- sì… credo che sia quello il sorriso che voglio catturare sul foglio… -Voglio rivedere anche gli altri ovviamente… dai, continua a disegnare…- l’ho già catturato…


Note:

A parte lo scherzo… Satoru come si è salvato?!
Ho scritto questo what if e… non è molto positivo da un certo punto di vista… e neanche scritto molto bene temo… e neanche particolarmente decente…
In realtà, solitamente, l’aspetto romantico è l’ultima cosa che mi interessa in una storia, ansi, in alcune storie preferisco che non ci sia perché mi sembra un’aggiunta in eccesso e forzata, sì, non sono esattamente un tipo molto romantico, ma… ammetto di esserci rimasta malissimo quando Kayo è ricomparsa adulta con un bambino! Yeeee, coerenza! A parte lo scherzo non è una cosa che mi ha rovinato il finale, il rapporto fra Satoru e Yashiro però mi ha lasciato parecchio, parecchio perplessa… il manga non l’ho letto.
  
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