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Autore: Francy_Kid    26/04/2017    3 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
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L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
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Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Cap. 24


 

Cristian osservò la città dall'alto della Tour Eiffel, inspirando profondamente e senza badare alle vertigini.

Non era mai stato così in alto prima d'ora e, se doveva essere sincero, gli creava un senso di vuoto nella pancia che gli dava la nausea; ma doveva soltanto abituarsi.

Il suo sguardo cadde verso il basso, stringendo la mano a pugno e poi riaprire le dita, osservando i guanti.

Il tessuto del suo costume era leggero e comodo, ma sperava ugualmente che d'inverno non soffrisse le intemperie: la parte sotto gli occhi della maschera era di un colore blu scuro, mentre quella superiore di color nero e il prolungamento sul ponte del naso dava l'impressione che fosse realmente il becco del volatile; il torso era caratterizzato da una specie di corpetto color blu e le braccia erano nere, fino alle mani, dove le dita erano blu; la vita era adornata da una cintura di penne in metallo blu con l'occhio rosso, ed il Miraculous fungeva da fibbia; le gambe erano blu fino al ginocchio, dove poi il materiale tornava nero.

Erano colori scuri, ma gli piacevano molto, e si era chiesto come sarebbe stato il suo mantello se ne avesse avuto uno.

Mezzanotte era passata da poco e la città era tranquilla.

Era il momento ideale per testare i suoi poteri.

Ma forse era meglio scendere sulla piattaforma, pensò con un sorriso imbarazzato, aiutato dalla sua agilità a raggiungere il luogo diventano solite le persone radunarsi ad osservare il panorama.

Sembrava che fosse diventato leggero come un volatile e, anche se non poteva volare, poteva pur sempre combattere in maniera aggraziata come un pavone: scoccando frecce grazie al suo arco!

Aveva sempre desiderato un arco e ringraziava il fatto di non aver dimenticato le lezioni al corso estivo di tiro al bersaglio fatto a dodici anni.

Guardando l'arma che aveva in mano, si accorse solo in quel momento che non aveva alcun tipo di faretra dove contenere le frecce, e, di conseguenza, nemmeno alcuna freccia; osservò meglio l'arco, notando il filo che collegava le due estremità essere fatto di un materiale luminoso e parecchio rigido.

Sarebbe servita parecchia forza per tenderlo, ma mancavano i dardi.

Forse era meglio chiedere a Master Fu come funzionava...

Tralasciando l'arma, era arrivato il momento di provare il suo potere speciale.

Chiuse gli occhi, aprendoli subito dopo aver pronunciato il nome del suo potere: «Eyesight

L'iride azzurra divenne dorata e davanti a lui vide lo stesso paesaggio in cui si trovava ma durante il mattino; l'immagine di un aereo che volava a bassa quota –tanto da sfiorare la punta della Tour Eiffel– gli sferzò davanti e lo vide sganciare dal vano una sorta di enorme scatola di metallo che andò a schiantarsi verso la strada che conduceva al Trocadero.

Dall'enorme foro venuto a crearsi per lo schianto, vide uscire una strana creatura ricoperta di lunghissimi aghi accumunati, mentre le persone che avevano assistito alla scena –fortunatamente tutte indenni– corsero il più lontano possibile per nascondersi, urlando in preda al panico.

Le immagini dell'atterraggio divennero sbiadite, e davanti al corvino si presentò un altro momento: Ladybug, Chat Noir, Volpina e lui che combattevano quella creatura.

Volpina cercava di stordirlo con le sue illusioni, ma non funzionava, vedendole tutte sparite dopo essere state colpite dagli enormi aghi.

All'improvviso, il mostro puntò su Ladybug, che si reggeva a stento in piedi per la fatica dovuta allo scontro.

Lanciando uno spillo dalla coda, la creatura sembrò ringhiare di dolore mentre si copriva il volto con le enormi zampe.

Sia Chat che gli altri due erano troppo lontani per spostarla o deviare il colpo, e Ladybug era troppo stanca per potersi muovere.

Christian vide l'aculeo avvicinarsi sempre di più alla coccinella, immobile ad attendere il suo destino, quando la visione si interruppe di colpo, lasciando il ragazzo con un mal di testa tremendo ed il corpo che tremava.

Doveva avvisare Fu in tutta fretta, non era importante l'orario.

Consapevole del fatto che gli restavano cinque minuti prima di detrasformarsi, saltò tra le travi della Tour Eiffel per raggiungere il centro massaggi del Grande Guardiano.

Non sapeva di preciso quando sarebbe successo, ma doveva avvisare del pericolo imminente e, soprattutto, doveva evitare che Marinette venisse uccisa.




 

Marinette sbadigliò girandosi dall'altro lato soltanto per trovare un corpo caldo accanto a lei.

Non riconoscendo chi fosse, iniziò ad accarezzare la superficie liscia di quello che doveva essere un materiale simile a lattice, quando con la mano urtò una specie di campanella, che produsse un tintinnio acuto.

Sbuffando, la ragazza si mise a sedere, guardando male il biondo sdraiato accanto a lei.

«Buongiorno, Purr-incipessa.» ghignò Chat Noir con un sorriso divertito stampato sul volto.
«Adrien, quando sei entrato?» sospirò la corvina stirando gli arti superiori e la schiena indolenziti.
«Adrien? Chi è questo Adrien?» chiese con finta curiosità il felino. «Tu ti svegli con un ragazzo ultra sexy nel letto e la prima cosa che dici è il nome di un altro -anche lui parecchio figo, devo aggiungere-? Sono profondamente offeso, Principessa.»
«Oh scusa, Gattino mio.» ridacchiò lei, decisa di stare al suo gioco poiché, dopo tutto, a lei non dispiacevano per niente questi momenti di flirt. Marinette si mise a cavalcioni sopra di lui, lasciandolo sorpreso. «È vero, sono stata proprio crudele.»
«Già, sei stata una ragazza cattiva, ed ora devo punirti.» ridacchiò provocante il felino, solleticandole le braccia con gli artigli affilati.

La ragazza rabbrividì, pensando ad ogni modo possibile per torturarlo e a come non arrossire come un pomodoro.

Quanto sperava che, prima o poi, non avrebbe più provato tale imbarazzo a fare tali cose, ma per ora era meglio prepararsi psicologicamente.

«E cosa vorresti farmi, oh grande Chat Noir?» chiese, sfiorandogli la punta del naso con la propria.
«Grande Chat Noir, eh? Mi piace.» annuì riflettendoci, prendendo una ciocca di capelli corvini e facendola girare tra le dita. «Magari posso perdonarti se fai qualcosina che mi piace.»
«C'entra per caso il tuo Chat Jr?» ridacchiò lei, arrossendo leggermente.
Il felino alzò le spalle mantenendo il suo ghigno. «Può darsi.»

Marinette sorrise innocente, per poi iniziare a muovere i fianchi lentamente, sentendolo sospirare.

Chat si sporse a reclamare la sua bocca, muovendo le sue labbra voraci contro quelle della ragazza, volendo in ogni modo possibile farle capire quanto la desiderava; spostò le sue mani ad accarezzarle il corpo, stando attento a non andare oltre alle zone che sapeva metterla a disagio: certo, voleva andare ben oltre alla situazione del momento, ma non voleva fare qualcosa che andava contro alla volontà di Marinette.

Per contro, la ragazza, ghignò, intrecciando le dita tra i capelli biondi del felino –stando attenta alle orecchie da gatto– e aumentando i movimenti del bacino.

Chat gemette nel sentire i movimenti ipnotici della corvina sopra di lui, aiutandola a mantenere il ritmo lento con le mani.

All'improvviso, tutto il piacere del momento fu distrutto da un dolore acuto al labbro inferiore e dal volto spaventato di Marinette.

«Mari, il telefono!» esclamò Sabine dalla botola aperta. «È Lila, dice che è importantissimo.»
«O-Ora scendo.» disse la giovane cercando di essere il più addormentata possibile.

Marinette fece cenno a Chat di rimanere in silenzio, mimando con le labbra la parola "scusa", per poi scendere dal soppalco per rispondere al telefono.

«Grazie mamma, ora puoi tornare giù, credo mi rimetterò a dormire ancora per un paio d'ore.» sbadigliò, per poi dare un bacio sulla guancia alla madre.
«Dovresti smetterla di passare la notte a disegnare, poi ti sconvolge tutta la giornata.» si raccomandò Sabine, iniziando a scendere le scale.
«Ok, lo farò. Ciao mamma, e grazie.» disse chiudendo la botola e rispondere al cellulare. «Dimmi Lila.»
«Smettila di fare quello che stavi facendo e vieni subito al Trocadero, c'è una cosa abbastanza importante che richiede l'aiuto di noi eroi.» rispose la mora dall'altro capo del telefono, cercando di tenere a bada il fiatone per la corsa.
«Che cos'è successo?»
Lila non rispose, impegnata a urlare qualche imprecazione in italiano ad un autista che non l'aveva fatta passare sulle strisce pedonali, per poi rimettere l'apparecchio vicino all'orecchio e rispondere così a Marinette: «È apparso un altro mutante.»





 

Ladybug atterrò sul tetto della piccola torre destra del Trocadero, esattamente accanto a Volpina, seguita da Chat.

«Era ora che arrivaste! Non sapete... Che ti è successo al labbro?» domandò incuriosita la mora, allungando la mano per controllare meglio.
«Diciamo che c'entra la signorina qua presente.» sbuffò il felino lasciando che l'amica sfiorasse il taglio che aveva al labbro inferiore.
«Ti ho già chiesto scusa, ma mia madre era salita in camera e non sapevo cosa dirle se si avesse visto. "Ehi mamma, ah ti stai chiedendo come mai stavo sbaciucchiando Chat Noir? Semplice, lui in realtà è il mio ragazzo Adrien ed io sono Ladybug, ma tu non devi dirlo a nessuno perché potrebbe mettere a repentaglio la vostra vita".» recitò la corvina con tanto di moventi delle mani.
«Almeno potevi evitare di staccarmi le labbra!» esclamò indicando la propria bocca. «Mi sono appena guarite le mani e già devo preoccuparmi di un'altra ferita...»
Lila sospirò. «Ragazzi, siamo qua per una cosa più grave, lasciate i bisticci a dopo, ok?»

Senza permettere a nessuno dei due di rispondere, i tre udirono uno stridio provenire da sotto di loro; sporgendosi videro una creatura con la schiena totalmente rivestita di aghi accumunati, che venivano scagliati ad estrema velocità contro i pilastri che circondavano la piazza.

La lunga coda, anch'essa provvista di aghi, si agitava a destra e a sinistra facendo capire a Ladybug che se avesse colpito qualcuno con quell'affare sarebbe stato spedito lontano almeno una ventina di metri.

La pelle squamosa sul davanti era marrone scuro e, pensò la coccinella, quello fosse il suo punto debole.

Le braccia lunghe fino a terra erano ricoperte di aghi più corti e le mani erano sostituite da quelli che sembravano artigli lunghi circa una ventina di centimetri.

Il volto era completamente piatto, se non fosse stato per un paio di luminosi occhi gialli ed una bocca dalla quale colava bava viscida.

«Diciamo che abbiamo a che fare con una situazione spinosa.» commentò Chat Noir agitando le sopracciglia alle due partner.
«E ti pareva che non facesse nessuna battuta...» sospirò Ladybug portandosi una mano alla fronte.
«Oh andiamo, My Lady, lasciati andare. Non stare sulle spine.»

La corvina prese dei respiri profondi, dando le spalle ai suoi compagni ed iniziando a contare fino a trenta.

«Dov'è finito Peacock? Quel coso inizia ad arrabbiarsi.» disse Chat Noir indicando la creatura che colpiva le colonne con sferzate potenti.

Pochi secondi più tardi, un ragazzo in tuta azzurra e blu atterrò accanto al felino.

«A parlare del diavolo.» esclamò Volpina divertita, facendo un cenno di saluto all'amico.
«Scusate, ero lontano da qua.» si scusò, irrigidendosi non appena vide Ladybug.
«Certo che fai il tuo figurino in questo costume. Sembri un dark e mi piace.» si complimentò lei, facendolo arrossire. «Pronto per la tua prima missione? O sei nervoso?» gli chiese la coccinella, mettendogli una mano sulla spalla.
«Tutto bene, ora andiamo a sconfiggere quel... coso.» rispose con risolutezza, spostando l'attenzione su Chat. «Che hai combinato al labbro?»
«Dopo te lo spiego, ora dobbiamo agire prima che qualcuno si faccia male.»

I tre annuirono, osservando ancora una volta la creatura da sopra il tetto.

«Qual è il piano, My Lady?» domandò l'eroe vestito in nero, preparando il suo bastone.
«Allora, ho visto che il maggiore Raincomprix ha chiuso le vie per entrare al Trocadero e alla Tour Eiffel, questo ci da la possibilità di attaccare senza preoccuparci dei civili. Ma prima dobbiamo vedere che cosa sa fare. Volpina, usa le tue illusioni.» spiegò la corvina facendo annuire l'italiana che, dopo aver suonato il flauto, fece comparire una decina di Volpina che circondavano la bestia.

Il mostro ringhiò minaccioso, agitando la coda a destra e a sinistra per sparare degli aculei che completino in piano tutte le figure, che sparirono in un secondo.

«Ok, lo voglio nella mia squadra di freccette.» commentò Chat, stringendo la presa sul suo bastone, preparando a saltare.
«Resta qui. Hai visto cosa può fare?! Se ti colpisce con uno di quei cosi ti ritrovi con un buco in pancia.» lo fermò Ladybug prendendolo per il braccio.
«Vorrà dire che Plagg mangerà solo Emmental.» ammiccò lui, riponendo il bastone nella ceretta dietro la schiena.

La corvina lo guardò storto tentò di dire qualcosa, ma venne interrotta da Peacock.

«Chat, Ladybug ha ragione: potresti finire male. E Ladybug –si voltò verso di lei– tu è meglio se resti qui.»
«Che intendi dire?»
«Se entri in battaglia con noi, non solo perderemo perché siamo troppo deboli, ma tu rimarrai uccisa...» spiegò con più fermezza possibile, notando subito l'espressione spaventata di Chat.
«Come uccisa? E tu come fai a dirlo?» gli domandò Lila incredula.
«L'ho visto col mio potere: io riesco a prevedere le cose prima che accadano ed ho visto Marinette che veniva colpita da uno di quegli aghi e noi che eravamo troppo lontani e stanchi per aiutarla.» rispose, raccontando la sua visione, ancora impressa nella mente.
«Questo è fuori discussione! Io sono l'unica che può ripristinare i danni causati dal mutante.» esclamò irata Ladybug portando le mai ai fianchi con fare autoritario.

Christian aprì la bocca per aggiungere altro, ma Chat gli mise la mano sopra la spalla.

«Non so cosa tu abbia visto, ma so di per certo che Ladybug non è una che perde facilmente. Si è addirittura fatta mangiare da un t-rex per salvare un povero akumatizzato!»
«Peacock, sin dal primo akuma mandato da Papillon, io ho promesso che avrei protetto la città anche a costo della mia stessa vita da qualunque nemico l'avesse minacciata. A sconfiggere Papillon siamo riusciti, ora tocca a tutto quello che ci mandano contro gli altri.» esclamò lei con determinazione, alzando la mano e aspettando che venisse stretta.

Christian fissò la ragazza con ammirazione: sapeva di che pasta era fatta Ladybug, ma vederla rifiutare di fuggire malgrado l'avesse avvisata gli fece venire i brividi lungo la spina dorsale: era come se lei gli desse la carica di combattere.

Certo, aveva paura, ma quegli occhi azzurri gli trasmettevano la fora necessaria e vedeva quanto amava la sua città e le persone che la abitavano.

Sorridendole, le strinse la mano.

Era pronto ad aiutarla ed a fare in modo che quella visione non diventi realtà.



 

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E abbiamo un pavone spaventato, una coccinella determinata (Frisk confirm), una volpe pensierosa ed un gatto che fa il cabarettista contro un porco spino gigante.

Tutto normale.

Anyway, lo stile del costume di Peacock è ispirato a questo, solo senza coda e senza ventaglio (dato che la sua arma è l'arco):

Anyway, lo stile del costume di Peacock è ispirato a questo, solo senza coda e senza ventaglio (dato che la sua arma è l'arco):

Che succederà a Ladybug se combatte? Aspettate e lo scoprirete ;3

(Le immagini non appartengono ovviamente a me, ma a Tides su Tumblr)

Che succederà a Ladybug se combatte? Aspettate e lo scoprirete ;3

A mercoledì prossimo ^^

FrancescaAbeni

  
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