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Autore: Lady Lara    26/04/2017    7 recensioni
Tratto dall'incipit.
“Mi dispiace … mi dispiace veramente … ma il mio cuore deve restare di ghiaccio!”
La sua mente se ne stava facendo una convinzione e stava alzando dei muri spessi intorno a quel cuore. Ne aveva bisogno perché … perché quegli occhi verdi e quelle labbra di ciliegia, erano riusciti a scalfire quel ghiaccio irrimediabilmente!
Una giovanissima Emma Swan, studentessa universitaria, incontra "casualmente" un giovane che sconvolgerà la sua vita e la condizionerà nelle sue scelte professionali e sentimentali. Il destino è spesso crudele e la vita lascia traumi difficili da superare. L'amore a volte può essere un trauma, specialmente quando ti viene strappato agli albori, quando le speranze sono tante e i sentimenti sono potenti ma, una nuova possibilità fa risorgere la fenice dalle sue ceneri. Emma si chiederà come si è potuta ingannare e innamorare in breve così profondamente. Dovrà lavorare duramente su se stessa per erigere i muri che la proteggeranno, ma se la fenice risorgerà dalle sue ceneri? Sboccerà ancora l'amore? Sarà Emma la fenice? O sarà il bellissimo uomo misterioso che, da un quadro visto in un museo, tormenta i suoi sogni con i suoi magnetici occhi azzurri?
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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The man who lived twice
 
 
Incipit
 
Una mano maschile inserì e girò le chiavi sotto il volante del grosso suv nero. Il motore in moto fece sentire il suo sommesso ruggire.
Nello svolazzo di un impermeabile nero, un uomo saltò agilmente dalla scala di sicurezza, posta nel retro dell’alta palazzina fatiscente.
L’uomo vestito di nero si guardò indietro, verso le scale che aveva appena percorso. Fece un cenno della testa guardando verso la prima balaustra. Una sagoma scura rispose al suo cenno con un gesto inconfondibile del  pollice e l’indice che si univano in un cerchio, mentre l’arma che teneva nell’altra mano lanciava un veloce bagliore nel buio notturno.
L’uomo in nero, guardandosi intorno furtivamente, tirò su il collo dell’impermeabile, si passò le dita tra i capelli che gli ricaddero nuovamente sulla fronte, rendendo del tutto vano quel gesto.  Velocemente si diresse verso l’auto in moto. Con gesto deciso e veloce aprì lo sportello al lato anteriore del passeggero, trattenendo l’impermeabile si introdusse nell’abitacolo  e, con un tonfo secco, lo richiuse dietro di sé. 
 
– Vai!
 
L’uomo alla guida rispose con l’azione a quell’imperativo, inserendo la prima, mollando la frizione, schiacciando l’acceleratore e sgommando via dal buio vicolo, lasciando che le cartacce, ammucchiate fuori dai secchi della spazzatura, svolazzassero ogni dove  per lo spostamento d’aria. Un gatto randagio, spaventato, saltò fuori, strillando, da uno dei bidoni, andando a cercare rifugio dietro a degli scatoloni che sarebbero stati portati via, da lì a poche ore, dal servizio di nettezza urbana.
Il dedalo di vicoli che stava percorrendo il Suv, a quella velocità, finì presto sulla strada principale, illuminata a giorno dai lampioni.
 
– Maledizione! Frenaaa!
 
L’autista inchiodò all’unisono freno e frizione, provocando una spinta brusca a se stesso e al passeggero al suo fianco, pronti al contraccolpo, bloccandosi senza conseguenze, grazie alle cinture di sicurezza che avevano indosso.
Una giovane pallidissima era sbucata di corsa da uno dei portoni dei vecchi condomini e si era portata al centro della strada. Le sue mani affusolate e tremanti si poggiarono sul cofano del suv, miracolosamente illesa. Era palesemente disperata, chiedeva aiuto. Si portò sul lato del passeggero cercando di aprire lo sportello.
 
– Aiutatemi vi prego!
 
Avendone capito le intenzioni, il passeggero in nero chiuse automaticamente la sicura dell’auto già nel vederla portarsi verso il suo lato. La giovane sentì lo scatto e ancora più disperata batté le mani contro il vetro scuro, senza poter vedere chi si trovasse nell’abitacolo.
 
– Sbrigati parti!
 
L’uomo al volante fece una smorfia e ripartì nuovamente sgommando.
 
– Non era male la biondina! Veramente carina direi!
“Carina?”
 
Probabilmente, se glielo avessero chiesto, l’uomo in nero l’avrebbe descritta:
 
 “Bella da mozzare il fiato!”
 
Non rispose nulla e guardò dallo specchietto retrovisore sullo sportello. La ragazza era ricaduta in ginocchio, lì dove l’avevano lasciata, vestita con un paio di Jeans neri aderenti ed un maglioncino bianco, stava piangendo disperatamente con le spalle curve che sussultavano ai suoi singhiozzi.
L’autista la guardò velocemente dal retrovisore centrale.
 
– Peccato lasciarla per strada così! Non ti fa nessuna pena ovviamente! Non ti avrebbero definito “Cuore di ghiaccio” altrimenti!
 
L’uomo in nero aveva ancora il volto della ragazza impresso nella mente. Quando l’aveva vista poggiare le mani al vetro del suo lato, avrebbe voluto allungare una delle sue per asciugarle la lacrima che le scendeva sullo zigomo sinistro. Aveva visto quegli occhi verdi smeraldo tristi e profondamente angosciati, sicuramente aveva subito un dolore lancinante. La sua bocca tumida e rosso ciliegia era schiusa in quella richiesta di aiuto …
 
“Gli occhi limpidi della purezza e labbra da baciare …”
 
Un pensiero che sarebbe rimasto chiuso nella sua mente, non si sarebbe permesso di esternarlo nemmeno a se stesso.
 
– Siamo scelti per quello no? Da quando tu hai il cuore tenero? Ora sta zitto Winter Soldier e vediamo di raggiungere l’aeroporto! L’aereo per Dublino partirà tra mezzora!
– Come desideri “mio Capitano”!

Winter Soldier rispose ironicamente, ridacchiando e accelerò nuovamente. Il “Capitano” guardò ancora dal retrovisore. In una frazione di secondo la ragazza era diventata un puntino invisibile, ma era riuscito a vedere che qualcuno le si era avvicinato per soccorrerla.
 
“Mi dispiace … mi dispiace veramente … ma il mio cuore deve restare di ghiaccio!”
 
La sua mente se ne stava facendo una convinzione e stava alzando dei muri spessi intorno a quel cuore. Ne aveva bisogno perché … perché quegli occhi verdi e quella bocca di ciliegia, erano riusciti a scalfire quel ghiaccio irrimediabilmente!
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Ciao a tutti! No, questo non è il seguito che ho annunciato della mia “For love. Only for love”. Non mi chiedete da dove sia partita, so solo che questa mattina mi sono svegliata con questa pazza idea in stile giallo. Vi regalo questo incipit, fatemi sapere se lo trovate intrigante abbastanza da portarlo avanti. Ho in mente la storia, una CaptainSwan AU, credo sia intuibile di chi si parla in questo pezzetto iniziale, ma per il resto ancora vi lascio nel mistero, non so se sarà una long, ma non la voglio fare di oltre 50 capitoli come l’altra, quindi si vedrà. Purtroppo non so se posterò a cadenza precisa, visti gli impegni (per questo ho detto che è una mia pazzia), intanto concluderò “For love …”.
Un grazie a chi avrà la pazienza di leggere e recensire.
Vostra Lady Lara
 
 
   
 
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