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Autore: Khailea    26/04/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:

Astral
Lacie
Seraph
Daimonas
Ailea
Lighneers
Khal
Alexander
Zell
Hope
Grace
Johanna
Zero
Reika
 
 
Dopo la lezione in piscina durata quasi tre ore gli studenti andarono a rilassarsi nei vari luoghi della scuola durante l'intervallo.
Daimonas era velocemente scappato dalla piscina allontanandosi da tutti, iniziando a camminare per i corridoi tenendo lo sguardo basso. Di tanto in tanto qualcuno lo urtava ma era come se nessuno se ne rendesse conto, come sempre.
I passi e le voci di tutti erano solamente echi lontani alle sue orecchie, il ragazzo stava continuando a riflettere su quanto era appena successo.
Tutti quei volti gentili, le preoccupazioni, gli aiuti, non era abituato a simili situazioni e una parte di lui le temeva, sicuramente qualcosa sarebbe andato storto se avesse cercato di essere felice perciò preferiva rimanere nella situazione in cui era. Meglio essere soli che dover sopportare l'abbandono...
Mentre ci rifletteva si era spinto sempre più all'interno della scuola, gli studenti in quel punto erano sempre meno frequenti, solo alcuni gruppetti che non avevano niente di meglio da fare.
Uno di questi aveva notato il ragazzo camminare sconsolato e vulnerabile, sui loro visi si erano allargati dei ghigni orribili.
Prima che se ne rendesse conto Daimonas venne colpito da uno di loro alle spalle facendolo cadere.
-Hahaha guardate che bastardello abbiamo qui.-
-E' veramente una pulce, dite che ha qualche soldo con sé?-
-Chissene frega, possiamo comunque divertirci con lui.-
Afferrandolo per i capelli il gruppo di circa sei ragazzi iniziò a trascinarlo in una delle aule vuote, all'incirca si assomigliavano tutti, tatuaggi,piercing, capelli rasati, a Daimonas però non importava molto, era ovvio che tutti lo aggredissero, sembrava una preda facile quindi non c'era motivo che qualcuno si trattenesse.
"Non proverai nemmeno a ribellarti?"
Il silenzio del ragazzo fu una risposta più che sufficiente per Mostro, nel frattempo il gruppo aveva sbarrato la porta dell'aula in cui erano entrati con alcuni banchi.
"Non so se mi fanno più schifo loro o te..."
Mentre due ragazzi lo tenevano fermo un altro aveva iniziato a cercare qualche oggetto di valore tra i suoi vestiti, quando però si rese conto non aveva nulla gli tirò un pugno in faccia sputandogli poi sulla guancia.
-E' inutile non ha niente!-
In un primo momento il ragazzo fu certo che, dopo averlo picchiato, lo avrebbero lasciato andare, dovette però ricredersi quando vide che quello davanti a sé stava iniziando a togliersi la giacca ed a sbottonarsi i pantaloni, tutti lo stavano guardando senza smettere di sorridere in quella maniera orrida.
-Vado io per primo...-
Mentre le risate aumentavano sentì il ragazzo slacciarli i pantaloni e cercare di sfilarglieli, nel frattempo aveva avvicinato le labbra al suo collo mordendoglielo con forza fino a farlo sanguinare. Non era la prima volta che gli capitava qualcosa di simile ma non per questo vi era abituato, non era come quando lo picchiavano, era cento volte peggio. Cercò di muoversi per allontanarlo e scappare ma gli altri gli impedivano di muoversi, improvvisamente però il ragazzo si fermò imprecando irritato.
-Questo cappello mi da sui nervi!-
Accadde tutto in una manciata di secondi, prima il ragazzo gli afferrò il cappello lanciandolo via, prima che questo potesse riportare lo sguardo su Daimonas si sentì un brusco suono di ossa rotte.
Daimonas preso dalla rabbia lo aveva colpito con un calcio alla testa, rompendogli prima i denti e di conseguenza staccandogli la lingua che era in mezzo a loro, mentre il sangue schizzava contro i suoi compagni e sul pavimento dell'aula si sentì il secondo suono dell'osso del collo di quel ragazzo rompersi.
Prima che gli altri potessero dire qualcosa Daimonas si liberò dalla presa dei ragazzi alle sue spalle, afferrando ad uno il braccio e tirandoglielo fino a quando le ossa di queste non si staccarono dal resto del tronco. Mentre il terzo urlava gli afferrò con una mano la mandibola tirandola verso il basso e staccandogliela con brutalità.
Gli ultimi tre avevano estratto dei coltelli e si erano avvicinati per colpirlo ma lui fu nuovamente più veloce di loro, ad uno infilò le dita negli occhi trapassandogli poi il cranio, al terzo lo colpì con la mano rigida allo stomaco facendo una pressione tale da riuscire a perforare la carne, sentiva gli organi del ragazzo muoversi sotto le sue dita ma non gli interessava minimamente, ne di lui ne delle loro urla di dolore.
Schivò poi un colpo del terzo portandosi alle sue spalle colpendolo alla schiena, la spina dorsale di questo si spezzò sotto quel singolo colpo dato con forza brutale.
Non perse un attimo ad osservare i corpi di quei cinque che sentì un rumore alle sua spalle, il ragazzo a cui aveva spostato il braccio stava cercando di scappare spostando i banchi della scuola, in meno di un secondo Daimonas gli era già vicino ed afferrandogli la testa l'aveva spinta contro la parete fino a quando non si ruppe sotto la forte pressione, il sangue aveva lasciato una grossa macchia sulla parete.
Lentamente il ragazzo si girò verso il punto il cui il suo cappello era caduto, raggiungendolo a passi. Era un ricordo prezioso della persona a lui più cara, era l'unica cosa di cui gli importava veramente e a nessuno avrebbe permesso di distruggerglielo, non era in grado di controllarsi quando qualcuno lo toccava senza il suo permesso ed una parte di lui non voleva neppure farlo.
Non era fiero certo di ciò che faceva in quei momenti di pura rabbia, ma non per questo se ne pentiva, rimettendosi il cappello sulla testa uscì in silenzio dall'aula, non curandosi del sangue che gli macchiava i vestiti, nessuno avrebbe pensato non fosse suo.
Qualcuno però aveva notato quanto successo, o per meglio dire, aveva notato Daimonas uscire dalla stanza coperto di sangue.
Incuriosito Lighneers entrò nell'aula non appena Daimonas fu abbastanza distante da non notarlo, ciò che vide lo lasciò piacevolmente sorpreso, un largo sorriso si dipinse sul volto del ragazzo...
 
-Secondo me non dovresti fidarti.-
-Come?-
Durante la lezione Seraph aveva più volte tenuto d'occhio Ailea, non perché tenesse a lei ma perché fare attenzione a ciò che i rivali facevano si poteva sempre rivelare utile, era rimasta sorpresa però quando l'aveva vista chiacchierare così a lungo con quel ragazzo.
Qualcosa dentro di lei le diceva che non doveva fidarsi, dopotutto tutti gli uomini facevano schifo.
-Parlo di quel ragazzo.-
-Khal?-
-Non dovresti dargli così tanta confidenza.-
-Non gli ho dato confidenze, ci avevano messi in coppia, tutto qui.-
Rispose la ragazza tirando un sasso contro la parete della scuola, quando le due volevano rilassarsi senza lottare andavano in un angolo esterno della scuola in cui non passava mai nessuno, era una rientranza con una finestra su ogni parete, in questo modo potevano entrare in classe quando volevano.
Seraph guardò scettica la ragazza, che si sistemò gli occhiali, non aveva fatto nulla di strano con quel ragazzo, avevano solo parlato, lo trovava uno come tanti.
-Non credo sia tutto qui.-
-Tu vedi problemi anche dove non ci sono.-
-Sono solo previdente, non c'è nulla di male, mi evita una morte dolorosa.-
-Hai paura mi possa ammazzare?Tieni così tanto a me?-
Diventando rossa la ragazza le tirò un calcio.
-Sai dire solo idiozie.-
Per un lungo attimo il silenzio calò tra le due, Ailea alzò poi lo sguardo sorridendole.
-Non mi capiterà niente se parlerò con lui altre volte.-
-Conti già di parlarci ancora?-
-Siamo nella stessa classe quindi mi pare ovvio.-
Seraph abbassò lo sguardo accigliato, raccogliendo a sua volta un sasso e colpendo la parete.
-Solo per la scuola avrai contatti con lui?-
Quel ragazzo non le ispirava una particolare fiducia, se Ailea lo avesse avvicinato certamente lui avrebbe cercato di parlare anche con lei, visto che le due ragazze spesso erano insieme, e la cosa non le andava a genio. Aveva visto tutte le ragazze attorno a lui, sicuramente era solo un viscido verme alla ricerca di conquiste.
-Solo per la scuola, rilassati.-
Sospirando Seraph tornò a sedersi vicino alla rivale, da quando l'aveva conosciuta non le aveva mai mentito, quindi in un parte poteva fidarsi.
-Tu invece vai d'accordo con il cowboy.-
-Chi?-
-Il fratello della gatta.-
In un primo momento non capì a chi si riferisse, poi l'immagine di Astral le balenò nella mente.
-Ah quello, solo un altro idiota.-
-Come tutti giusto?-
-Te inclusa.-
Senza risponderle Ailea le tirò al ginocchio uno dei sassi che teneva in mano, quei battibecchi che avevano quotidianamente la divertivano, anche se certe volte Seraph la faceva veramente infuriare, prima che l'altra potesse reagire sentirono qualcuno avvicinarsi a loro velocemente.
-Nya Astral vieni!-
Lacie era corsa per tutto l'edificio cercando un posto adatto in cui sedersi all'ombra, aveva voglia di rilassarsi e non si era certo accontentata del primo posto che il fratello le aveva trovato, era stato molto più divertente trascinarlo ovunque senza sosta, non era difficile credere che Astral fosse un ragazzo molto forte visto tutto l'allenamento che involontariamente la sorella lo costringeva a fare.
Lei nel frattempo aveva finalmente trovato il posto perfetto, non le importava che fosse già occupato da qualcuno, più si era più poteva divertirsi.
Sar e Seraph osservarono Lacie correre verso di loro e sdraiarsi a terra iniziando a rotolare, Ailea non riuscì a trattenere una risata per la vivacità della ragazza mentre Seraph manteneva come sempre il suo tono pacato, non la infastidiva si fosse avvicinata ma il fatto ci fosse anche suo fratello non la rendeva particolarmente felice. Anche il ragazzo era della stessa opinione, tra i due non scorreva certo buon sangue.
-Lacie sei sicura di voler stare qui?Ci sono tanti altri posti...-
-Nya no!Qui è perfetto nya!-
-Aaaaah va bene...vi dispiace se ci sediamo qui.-
-Fate pure.-
Rispose  facendo spallucce, Astral preferì mettersi distante dall'altra ragazza facendo attenzione a come si comportava la bionda, non si fidava di qualcuno che poteva ferire con una spada la sua sorellina.
-Nya si sta così bene qui nya!-
-Vero, è un posto tranquillo...-
Lacie non se ne rese conto ma l'atmosfera si era raggelata, anche Ailea l'aveva notato ma ne era più divertita che altro.
-Allora, tu ti chiami Astral giusto?-
-Si tu sei?-
-Ailea,eri in coppia con Daimonas in piscina oggi mi pare.-
-Si...-
Ancora gli bruciava il fatto di non essere stato in grado di aiutare Daimonas, non era stato abbastanza veloce per fare nulla, se ci fosse stata Lacie al suo posto...
-Tralasciando il piccolo incidente mi pare non si sia trovato male. Non deprimerti però, nessuno pensava non fosse in grado di nuotare.-
In qualche modo le parole della ragazza lo rincuorarono, era felice che ci fosse qualcuno che non lo accusava.
-Grazie.-
-Sei troppo buona.-
Purtroppo non si poteva dire lo stesso per Seraph, che cercava di tenere Lacie lontana dalle sue gambe premendole la mano contro la testa per allontanarla.
-Nya hai un profumo buonissimo lo sai?Nya!-
-E' sapone, lo usa chi si lava.-
Alzando gli occhi al cielo Ailea tornò a parlare con Astral.
- Certo che tua sorella è veramente piena di energie.-
-Già, non è facile starle dietro certe volte.-
-Almeno non ti annoi mai.-
-Si hai ragione, se non ci fosse non saprei veramente che fare.-
-Non so quanto le faccia bene essere così tenera però.-
-Cosa intendi?-
-Beh, basta guardarla.-
Una ragazza carina, apparentemente spesso distratta e con la testa tra le nuvole, senza armi a portata di mano.
-E' il tipo di ragazza che molti amano come preda.-
Il viso di Astral s'incupì, non amava vedere sua sorella come una preda e ancor meno immaginare qualcuno che la vedesse in questo modo.
-Di questo non devi preoccuparti.-
Facendo spallucce la ragazza riprese a lanciare sassi contro la parete, non voleva certo metter becco in questioni che non la riguardavano, però era divertente vedere Seraph in difficoltà, Lacie continuava a tentare di abbracciarla ma senza molti risultati.
-Voi siete da molto in questa scuola?-
Chiese Astral improvvisamente curioso, era il primo anno di lui e Lacie dopotutto.
-Dal primo anno, all'inizio non era facile, ma ci si fa l'abitudine.-
-In che senso non era facile?-
-Niente che ti riguardi.-
Rispose secca Seraph lanciando al ragazzo un occhiataccia, fortunatamente Astral poteva parlare più con  Ailea che con lei, altrimenti era certo le avrebbe puntato la pistola alla testa, già la mano era pronta sul manico dell'arma.
-Diciamo solo che non è facile all'inizio imparare a vivere qui, soprattutto quando si è più piccoli.-
Non chiese come mai loro due si trovavano lì, per il momento non era una cosa che le interessava.
-Certo però che anche tu non sembri molto adatta a questo posto.-
-Come?-
Quella frase urtò l'orgoglio di Ailea, che lo guardava ora con aggressività, lui lo notò e subito cerco di spiegarsi. Seraph intanto sorrideva divertita sotto la maschera immaginandosi già una rissa tra i due.
-Non fraintendermi, lo so che sei forte e abile nelle lotte, intendo che d'aspetto sembri una normale ragazza, non hai tatuaggi, cicatrici, bende o qualsiasi altra cosa, se non fosse per i pugnali anche tu potresti essere vista come preda.-
Dopo qualche attimo di silenzio il viso della ragazza sembrò rilassarsi, dopotutto lui non aveva torto, anzi di sera lei usava questa sua apparente fragilità per farsi assalire da qualche rapinatore, per poi picchiarlo e derubarlo di tutto ciò che possedeva.
-Non ti do torto, ti sei salvato stavo per picchiarti.-
-Haha certo, non avresti avuto possibilità contro di me.-
Rispose lui in tono scherzoso, Ailea non percepì la frasi in tono di sfida e restò al gioco.
-Vuoi vedere come ti trapasso la testa con un coltello?-
Seraph nuovamente fu irritata dalla confidenza che Ailea dava con gli altri uomini, anche con Astral stava ridendo e conversando come se si conoscessero da tempo, quel giorno la trovava fin troppo ingenua per i suoi gusti, era quasi peggio della ragazza che tentava ancora di abbracciarla.
 
I quattro erano così presi dalle proprie cose che non si accorsero di Lighneers correre per i corridoi nella finestra davanti a loro, il ragazzo sorrideva ancora divertito e stava cercando come un matto Daimonas, quel ragazzo prometteva più di quanto potesse immaginare.
Lo trovò dopo altri cinque minuti buoni di corsa, ancora la divisa era sporca di sangue.
-Hey Daimo aspetta!-
Il ragazzo non appena notò Lighneers corrergli incontro temette volesse nuovamente trascinarlo da qualche parte, non era stata piacevole l'esperienza al bar e non intendeva dargli modo di fargliela ripetere. Senza ascoltare le sue parole iniziò a correre per i corridoi più velocemente che poté, Lighneers però era un osso duro da allontanare, per quanto si sforzasse lui riusciva comunque a stargli dietro ed in certi momenti anche a recuperare la distanza che gli aveva messo.
-Fermati!Voglio solo parlare!-
In qualche modo Daimonas sapeva che qualsiasi cosa gli avrebbe proposto non sarebbe stata piacevole, svoltò velocemente l'angolo di un corridoio nascondendosi subito dietro la parete di questo.
Fortunatamente il suo piano di sviare Lighneers funzionò, questo infatti non si era accorto si fosse fermato ed aveva continuato a correre senza sosta. Il ragazzo stava già per tirare un sospiro di sollievo quando sentì una dolce voce chiamarlo sorpresa.
-Daimonas!-
Girando lentamente la testa vide una persona che mai si sarebbe aspettato di vedere, era una ragazzina dai lunghi capelli neri e dai lineamenti dolci, aveva circa la sua età ed era alta quanto lui, tra le mani teneva una rosa molto particolare, era stato un regalo speciale che le aveva donato. Una rosa d'energia dal colore grigiastro. La ragazza in un primo momento lo guardò con un grande sorriso ma non appena si rese conto fosse sporco di sangue trasalì, avvicinandosi preoccupata.
-Che ti è successo, perché sei coperto di sangue?-
-Non è niente. Ma cosa ci fai qui?-
Non aveva intenzione di dirle che quel sangue non fosse suo, quella ragazza era forse una delle poche persone che poteva considerare amica, e certamente era tra quelle più care che avesse, non se voleva rischiare d'allontanarla spaventandola.
-Ecco, è una storia lunga, ma ora vivo negli alloggi della scuola, non pensavo però di ritrovarti.-
Dopo qualche attimo d'imbarazzo la ragazza abbracciò Daimonas sorridendo, titubante anche lui rispose all'abbraccio.
-Sono felice di vederti Sara, ma non è un posto sicuro questo per te.-
-Saprò cavarmela! Poi se saremo in classe assieme potremo vederci spesso e non avrò nulla di cui preoccuparmi, ma...ancora non mi hai detto cosa ti è successo.-
-Solo un piccolo incidente, ma non sono ferito, credimi.-
"Bravo raccontale altre balle, quando si renderà conto di aver perso tempo con un mostro come te sarà felicissima, quanti bei ricordi avrà di te che uccidi la gente ...."
Daimonas cercò di non ascoltare le parole di Mostro ma quando riguardavano qualcuno a cui teneva facevano sempre più male del dovuto, prendendo la mano della ragazza iniziò a camminare per i corridoi, cercando velocemente la classe in cui sarebbero dovuti andare, non voleva metterla in pericolo.
 
Nel frattempo Lighneers si era appoggiato alla parete irritato, quel ragazzino era molto veloce a scappare ma lui sapeva dove viveva, e le lezioni non erano ancora finite, avrebbe avuto tempo per trovarlo, mentre ci pensava notò nuovamente il ragazzo biondo con cui aveva parlato l'altro giorno.
Come sempre camminava circondato da ragazze ma sembrava ancora più distante del solito, non che gli importasse molto ovviamente. Visto che Lighneers non aveva nulla da fare avrebbe provato a guadagnare qualcosa, scrocchiandosi il collo si avvicinò al gruppo di ragazze, iniziando ad allontanarle una ad una.
-Via via devo parlare d'affari!Andate a sbavare da qualche altra parte via!-
Khal notò la presenza dell'altro solo quando questo iniziò ad urlare come un matto, nonostante il gran chiasso stava allontanando anche le ragazze attorno a loro quindi non poteva dire fosse stata un'azione totalmente inutile. La sua mente però era ancora concentrata su come agire con Ailea, su quale fosse il miglior passo successivo con lei, non aveva ancora ben chiara la situazione e sicuramente il vociare delle altre non lo aiutava.
Incurante di tutto Lighneers gli posò una mano sulla spalla.
-Hey ci si rivede.-
Sapeva benissimo perché gli si era avvicinato, sena degnarlo di uno sguardo il biondo prese dalla tasca una piccola sacca in pelle al cui interno c'erano vari jewel, per ogni evenienza si portava sempre dietro del denaro in caso servisse. E se serviva ad allontanare quello scocciatore era veramente utile.
Intuendo fossero per lui il verde li afferrò al volo infilandoseli in tasca.
-Troppo gentile ma non sono solo i soldi ad avermi spinto ad avvicinarmi, sai tu non me la racconti giusta.-
-Prego?-
-Stai tutto il tempo in un silenzio tombale, certamente un motivo ci sarà, ed io voglio saperlo, sono bravo a capire quando posso fare un buon affare sai?-
-Nulla di ciò che faccio ti riguarda.-
-E' proprio questo che non mi va, se c'è un modo grosso di far soldi io voglio farne parte. E tu sembri averne uno gigantesco.-
-Levati dai piedi prima che...-
-Khal!-
Un'altro ragazzo interruppe il discorso dei due, Alexander aveva perso di vista il fratello dopo che le lezioni erano terminate e subito era andato a cercarlo, gli dispiaceva essersene andato dalla compagnia di Hope ma si erano ripromessi di rivedersi in classe. Intanto Lighneers aveva cambiato atteggiamento nei confronti di Khal, aveva intuito la minaccia e sicuramente se l'altro avesse finito la frase l'avrebbe appeso alla parete, era stato fortunato però che li avessero interrotti.
Non per questo però si sarebbe arreso, non mentiva, credeva veramente il ragazzo stesse macchinando qualcosa, lo sguardo che gli vedeva negli occhi lo conosceva bene, l'arrivo però di una terza persona lo spinse ad una veloce ritirata.
-Ci vediamo biondino, non ho finito con te.-
Khal lanciò uno sguardo fulminante a Lighneers, spostandolo poi sul fratello, anche Alexander lo guardava con astio.
-Dove stavi andando.-
-In nessun posto in particolare.-
-Non  mentirmi, ti conosco. Non so cosa tu voglia fare ma ogni volta che ti allontani senza dirmi niente succede qualcosa di spiacevole a qualcuno.-
-Non sono cose di cui tu debba preoccuparti mio caro fratellino, a te non è mai successo niente no?-
-Non per questo apprezzo che tu agisca in una certa maniera, siamo in una città di criminali ma non per questo dobbiamo comportarci come tali.-
Khal non trattenne un sorriso di scherno, suo fratello era una persona troppo buona per i suoi gusti, ancora non aveva capito che per vivere bisognava schiacciare gli altri, ma non glielo avrebbe certo ripetuto in quei corridoi.
-Puoi tranquillizzarti, non ho fatto nulla, croce sul cuore.-
Disse facendosi una croce sul petto, a quel gesto Alexander si tranquillizzò, ogni volta che il fratello lo faceva significava non mentiva. Però ancora lo preoccupava di cosa gli passasse per la testa, Khal non era certo uno di quei criminali rissosi ma non per questo era meno pericoloso, e lui non aveva mai apprezzato che cose che aveva fatto in passato, non voleva che suo fratello diventasse un criminale, o peggio.
-Torniamo in classe, ora che c'è un po' di pace è giusto approfittarne no?-
-Si...-
Senza aggiungere altro i due fratelli si avviarono per i corridoi, attorno a loro chiunque fosse vicino poteva notare una strana atmosfera tetra e gelida, proprio per questa persino le ragazze che solitamente li infastidivano non si avvicinarono...
 
 
Dopo che Alexander si era allontanato Hope era corsa velocemente nello spogliatoio per asciugarsi i capelli, la piscina glieli rendeva sempre troppo vaporosi ed era difficile sistemarli, aveva chiesto per questo ad Grace e Johanna di aspettarla fuori dalla classe in cui sarebbero dovute andare.
Ci aveva messo più del dovuto così l'intervallo era volato, fece per allontanarsi dalla piscina quando sentì alcuni suoni che la incuriosirono. Avvicinandosi all'acqua notò che ancora qualcuno non era andato via, era lo stesso ragazzo con cui aveva scambiato qualche parola il giorno prima e che le aveva parlato della rissa.
Era incredibilmente veloce mentre nuotava ed era stato in grado di fare più vasche senza riemergere.
Non appena Zell tirò fuori la testa dall'acqua prese un profondo respiro, il nuoto era forse uno degli sport che lo rilassavano di più, con lo sforzo fisico non aveva il tempo di ragionare sui altri pensieri e la cosa non gli dispiaceva.
Era già pronto a riprendere quando notò una ragazza vicino alla piscina.
-Sono in ritardo per una lezione?-
Chiese ipotizzando fosse venuta a cercarlo.
-Ah nono scusami!Sono appena uscita dallo spogliatoio e non pensavo ci fosse ancora qualcuno...sei veramente bravo a nuotare, ti ho visto fare queste ultime vasche.-
-Ah ti ringrazio, è rilassante.-
-Hai ragione, scusa se ti ho disturbato.-
Salutandolo con un gesto della mano Hope fece per allontanarsi quando sentì la porta del cancello attorno alla piscina sbattere, erano entrati un gruppo di ragazzi, tenevano tutti delle armi affilate tra le mani ed il loro aspetto era tutt'altro che rassicurante.
Zell era ancora in mezzo alla piscina ma aveva smesso di nuotare non appena li aveva notati, tra le persone in quel gruppo riconobbe un ragazzo con cui aveva lottato tempo prima in un bar di scommesse.
Sapeva benissimo perché si trovava lì, ciò che più gli dava pensiero però era la ragazza, Hope infatti non aveva mosso un passo da dove si trovava, non sapeva con esattezza cosa sarebbe successo ma sicuramente nulla di buono. Purtroppo con sé non aveva nulla con cui difendersi.
Quando il gruppo si fece troppo vicino Zell si decise ad uscire dalla piscina, non sarebbe stato facile per lui lottare visto che nuotando si era affaticato ed era anche in minoranza numerica, ma non era il tipo da tirarsi indietro.
-Hey bastardo, ti ricordi di me?!-
Il ragazzo con cui aveva lottato gli mostrò il volto tumefatto, Zell però non batté ciglio.
-E' difficile dirlo, per come sei ridotto.-
Preso dalla rabbia il ragazzo si avventò contro Zell, tra le mani teneva una mazza chiodata sporca di sangue, visto il suo stato d'animo fu facile per il biondo schivarlo, gli afferrò poi il polso e sistemandosi alle sue spalle gli ruppe con un gesto secco il braccio, afferrandogli l'arma e lanciandola in acqua. Non era uno sciocco, sapeva che anche se metteva ko un nemico doveva disarmarlo, una lotta impari poteva durare molto.
Nel giro di pochi secondi gli altri ragazzi gli furono vicino, Hope osservava la scena cercando di trovare la maniera di aiutarlo ma qualsiasi cosa potesse fare non sarebbe servita, uno dei ragazzi l'aveva inoltre notata e le si stava avvicinando pericolosamente.
-Attenta!-
Non poteva pensare solo a se stesso in quel momento, schivando i colpi altrui il ragazzo corse vicino ad Hope afferrandola per le spalle ed allontanandola dal ragazzo che stava per afferrarla, questo teneva tra le mani una mazza da baseball e non appena notò l'occasione di colpire il biondo non se la fece scappare.
Mirando alla testa cercò di colpirlo con tutta la forza che aveva e sicuramente l'avrebbe stordito se Zell non avesse alzato il braccio in tempo per pararsi, non per questo però non sentì dolore.
Il braccio fu investito da una violenta scarica ma fortunatamente al contrario della mazza non si ruppe, non volendo mostrare alcun segno di cedimento si affrettò a colpire l'altro con un calcio facendolo sbilanciare, colpendolo poi nuovamente al viso.
Non poteva trattenersi, ogni colpo era importante, fece il possibile per tramortirlo riuscendoci dopo un terzo colpo ben mirato, prima che potesse riprendere fiato però aveva già vicino altre due persone.
Hope osservava la scena come se stesse andando a rallentatore, i colpi, i ragazzi che si avvicinavano, il biondo che la difendeva, in qualche modo riusciva a mantenere la calma ma per loro non vedeva alcuna via di fuga.
Altre persone si erano avvicinate e stavolta lei non se la sentì di restare ferma, senza pensarci afferrò una parte della mazza che si era rotta, colpendo con il legno la spalla di uno dei nemici, le punte gli perforarono la carne e questo colto di sorpresa lasciò andare il tubo di ferro che aveva in mano.
Nuovamente i riflessi di Hope furono più veloci dei suoi pensieri, la ragazza infatti lo afferrò al volo colpendo il ginocchio del ragazzo. Non amava la violenza e scene simili ma certamente non sarebbe stata un peso per il ragazzo accanto a lei, non era solo una debole ragazza, sapeva difendersi.
L'ultimo ragazzo rimasto fu distratto dal comportamento di Hope e Zell subito ne approfittò per saltargli addosso ed allontanarlo da lei, anche lui era rimasto sorpreso ma certo non era così facile deconcentrarlo.
Non fu facile atterrare l'ultimo, questo era molto più robusto di lui ed il braccio ancora gli faceva male, solo quando furono al bordo della piscina riuscì a sbilanciarlo, una volta atterrato lo colpì con violenza al viso rompendogli sia il naso che i denti.
La lotta sembrava finita ed i due ne erano usciti senza troppe ferite, o almeno così sembrava.
Il primo ragazzo che aveva colpito infatti si era rialzato e saltandogli addosso aveva fatto cadere entrambi nella piscina, per qualche attimo avevano iniziato a lottare ma poi questo aveva estratto dalla tasca un particolare dispositivo in grado di generare una scarica elettrica, doveva essere impazzito visto che anche lui era in acqua.
Prima che Zell potesse prenderglielo questo lo azionò, generando una corrente elettrica che si espanse per tutta la piscina colpendo entrambi, Zell sentì il suo corpo irrigidirsi e la testa scoppiargli, per qualche attimo non riuscì più a respirare e gli arti non rispondevano ai suoi comando, la scarica non era stata forte abbastanza da faro svenire almeno.
La sua resistenza gli aveva impedito di svenire come l'altro, che galleggiava a peso morto in acqua, nonostante questo il biondo non riusciva comunque a muoversi come avrebbe voluto.
Era sicuro sarebbe stato molto difficile uscire da lì quando sentì qualcuno tirarlo per le spalle, con sua grande sorpresa vide, una volta uscito almeno con la testa dall'acqua, la ragazza che tentava con tutte le sue forze di tenerlo a galla.
L'elettricità era già diminuita quindi per lei non era stato particolarmente doloroso entrare nella piscina, forse avrebbe potuto agire diversamente ma sul momento aiutare il biondo era stata per lei la cosa migliore da fare. Zell a sua volta non accettò di lasciare tutto il peso sulle sue spalle, muovendosi il più velocemente possibile i due raggiunsero il bordo della piscina, Hope fece per sedersi e riprendere fiato ma Zell la costrinse a stare in piedi.
-Adiamocene prima che qualcun'altro si alzi.-
-Ah si, scusa...-
-E di cosa?Mi hai aiutato, quindi ti ringrazio.-
-Beh, tu hai aiutato me.-
Sorridendole il ragazzo si avvicinò assieme a lei alla porta della recinzione, nonostante fosse ancora in costume preferiva andarsene da lì, avrebbe preso un cambio più tardi in uno degli sgabuzzini della scuola.
-Il tuo braccio ti fa molto male?-
-No, è tutto a posto, tu invece?-
-Sono solo un po' intorpidita...cosa volevano quei tizi?-
-Vendetta, ma non devi preoccuparti non credo capiterà qualcosa di simile tanto presto.-
Rispose lui restando sul vago, era molto rilassato nonostante la situazione appena vissuta, era felice però la ragazza non si fosse fatta nulla.
-Grazie per non avermi lasciata da sola comunque, io mi chiamo Hope.-
-Zell, siamo in classe insieme giusto?-
-In alcune lezioni si, ma sono nuova quindi non ci eravamo ancora presentati.-
-Certamente non l'abbiamo fatto nel modo più tranquillo.-
Disse il ragazzo con tono scherzoso, la ragazza rispose con un sorriso cercando di non pensare al pericolo a cui era appena scampata ed a quello che aveva fatto, le sue mani erano sporche del sangue del ragazzo che aveva ferito.
-Credo dovresti andare nell'infermeria.-
-Tranquilla, non ho nulla di rotto, devo solo trovare un cambio ed andare a lezione.-
-Ma ti hanno rotto una mazza sul braccio!-
-Mi è capitato di peggio, ti ringrazio per la tua preoccupazione ma fidati, sto bene.-
Era vero, ed anche se così non fosse stato non lo avrebbe certo mostrato. Non tanto perché era in compagnia di una ragazza ma perché mostrare debolezza era un modo certo per attirare vari guai, Hope sospirando non se la sentì di tentare di convincerlo, lui poi sembrava molto sicuro di sé quindi perché non fidarsi?
 
Intanto Grace e Johanna stavano aspettando la ragazza fuori dalla porta della classe, molti studenti erano fuori quindi nessuno le aveva infastidite.
-E così vieni da Londra.-
-Si, ho vissuto lì per molti anni con la mia famiglia, è un posto meraviglioso.-
Ogni volta che Johanna parlava di Londra gli occhi le si illuminavano, non capitava però così spesso visto che non aveva molte persone con cui parlarne, Grace la guardava sorridendo leggermente facendo attenzione che nessun ragazzo si avvicinasse troppo a loro, erano vicino alla classe però quindi non avrebbero dovuto avere molti problemi.
-Tu invece da dove vieni Grace?-
-Da una città molto lontana da qui, anche quel posto non è niente male, abitavo vicino al mare.-
-Che bello io adoro il mare!E' così bello e i balli serali sono così divertenti.-
-Haha non sono esattamente una ragazza da balli ma si, hai ragione.-
-E come mai sei venuta qui?-
-Nessun motivo in particolare a dire il vero.-
Disse Grace mentendo, non che non si fidasse di Johanna ma solo per dirlo ad Hope aveva aspettato molto tempo, voleva prima conoscere meglio la ragazza.
-Tu hai detto che vivi nel dormitorio giusto?I tuoi due amici vengono spesso a trovarti?-
-No a dire il vero ieri è stata la prima volta, mi hanno fatto veramente una sorpresa.-
Rispose la bionda arrossendo leggermente al ricordo di Mattia che le dava un bacio sul naso prima di andarsene.
-Mi piacerebbe vederli più spesso ma nono voglio capiti loro qualcosa.-
-Posso capirti, questa città non è molto sicura.-
-Già...ma nonostante tutto ci sono comunque brave persone, come te ed Hope ad esempio.-
-Ci sono anche persone che intralciano il passaggio altrui.-
Ad interromperle fu un uomo alto dall'aspetto severo, dai capelli neri e lo sguardo tagliente, le due ragazze non potevano saperlo ma quel professore era anche il proprietario di un bar abbastanza rinomato nella città , ed a sua volta l'uomo era conosciuto dalla scuola per i suoi modi.
-Ah ci scusi professor Zero.-
Johanna velocemente si spostò dalla porta tirando per un braccio anche Grace che al contrario di lei non era stata molto accondiscendente, il professore guardò entrambe con superficialità, esattamente dietro di lui c'era una ragazza vestita con un bellissimo abito nero e viola, lo sguardo apatico e gli occhi di ghiaccio tuttavia impedivano a qualsiasi persona di tentare un approccio amichevole, questa non guardò nemmeno le due limitandosi ad entrare in classe con il professore.
Dopo una manciata di secondi Johanna se Grace sentirono provenire dalla classe un urlo di dolore, voltandosi videro che il professore aveva appena piantato un lungo coltello nelle gambe di uno studente che le teneva appoggiate sul banco. L'uomo non fu minimamente turbato dalle urla e dal sangue che aveva iniziato a colare dal banco.
-Sarà meglio per te che quel banco splenda prima dell'inizio delle lezioni, altrimenti ti taglierò quelle mani visto che, certamente, ti dimostrerai incapace persino nel pulire qualcosa.-
Sedendosi alla cattedra il professore rimase in attesa che l'intervallo finisse, scoccando poi un'occhiata severa a Johanna e Grace che ancora osservavano la scena, la prima certamente più scossa dell'altra.
Non sarebbe sicuramente stata una lezione semplice la prossima...

   
 
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