Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Atocheg    27/04/2017    2 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I due umani dovettero camminare a lungo, alternandosi nel trasportare Theron, prima di arrivare al campo Dalish. Di fatto, quando sentirono i versi degli halla, il sole stava ormai iniziando a scomparire dietro le montagne gelide. Appena misero piede nell'accampamento, il custode ed il mago vennero accolti da almeno una decina di arcieri che li teneva sotto tiro, ma abbassarono le loro armi all'ordine di una voce femminile, la cui fonte si manifestò nella forma di un'elfa, anziana, con un bastone magico sulla schiena e un intricato tatuaggio sul volto. Una seconda elfa, molto più giovane, anche lei con un bastone sulla schiena ed il volto tatuato, con un disegno diverso, ma ugualmente intricato, li osservava curiosa da dietro il gruppo di arcieri. Appena vide Theron, l'elfa anziana ordinò a due degli arcieri di portarlo nella sua tenda, mentre il resto del gruppo tornava alle loro attività, dopodiché la maga si voltò nuovamente verso il duo «Ma serannas, Duncan. Grazie per aver salvato un nostro fratello.»
 

«Non è me che dovete ringraziare, guardiana, ma il giovane quì presente. E' stato lui a proteggerlo dai Prole Oscura.» a quelle parole, la guardiana si voltò, verso Huwen, donandogli lo stesso cenno di ringraziamento che aveva prima rivolto a Duncan.
 

Il ragazzo, che, da quando la guardiana aveva convinto gli arcieri ad abbassare le armi, aveva compreso che l'unica protezione dal diventare un bersaglio era lei, nella speranza di restare nelle grazie dell'elfa emise un sospiro che sperò sembrasse di rammarico «Vorrei solo essere riuscito ad arrivare prima. In quel caso, forse sarei riuscito a salvare anche Tamlen...»
 
 
«O avresti incontrato altri Prole Oscura, e tu e Theron avreste subito la stessa sorte di Tamlen.» la guardiana mise una mano sulla spalla di Huwen, sorridendogli con fare materno «Il tuo desiderio di aiutare gli altri è encomiabile, figliolo, ma non pensare troppo a ciò che non hai potuto fare.» detto questo, la guardiana si congedò con urgenza per andare ad occuparsi di Theron, seguita velocemente da Duncan, che voleva riferirle qualcosa di estrema importanza. Ritrovatosi quindi da solo, Huwen decise di visitare un po' il campo, osservando cosa facessero i vari elfi: c'erano arcieri che si stavano allenando colpendo dei bersagli, guerrieri che si allenavano combattendo tra di loro, quello che sembrava essere un cantastorie impegnato a raccontare qualcosa a dei ragazzini, e tanti altri elfi occupati nelle più svariate attività. Il giovane aveva appena finito di parlare con un'elfa il cui compito era occuparsi degli halla del clan, quando infine la vide, seduta lontano dal campo: la stessa elfa che aveva osservato lui e Duncan quando erano arrivati al clan.
 

Avvicinandosi a lei, Huwen la esaminò attentamente: a differenza dei cacciatori non indossava una vera e propria armatura, ma una maglia di ferro che le copriva quasi tutto il corpo, lasciandole scoperte solo le articolazioni. Sul busto la maglia era coperta da una veste verde scuro stretta in vita da una cinta di pelle, con una sciarpa di un verde più chiaro intorno al collo. Intento ad osservarla, Huwen non si accorse di un ramo sul suo cammino, finendo così col calpestarlo, attirando l'attenzione dell'elfa, che si voltò sorpresa. Ora che la poteva osservare di fronte, il giovane notò che su braccia e gambe l'elfa indossava delle protezioni in pelle, ma che, stanamente, non indossava delle calzature, una particolarità che aveva notato anche nella guardiana. Un altro tratto che aveva simile alla guardiana era il colore dei loro tatuaggi: sebbene vi fossero molti dalish con tatuaggi dello stesso colore (l'unica eccezione era Theron, il cui tatuaggio era di un verde brillante, completamente diverso da tutti gli elfi da lui incontrati), una colorazione quasi dorata l'aveva vista solo sul volto della guardiana e sul suo. Chiaramente doveva significare qualcosa di speciale, magari ad indicare che erano maghe, viso che erano le uniche provviste di bastoni. Un'altra ipotesi che venne in mente al giovane, ma che subito rifiutò, definendola stupida, era che disegno e colori fossero semplicemente decorativi con il solo scopo, insieme ai capelli neri che le incorniciavano il volto, di far risaltare gli occhi verde smeraldo della ragazza.
 

«Oh, tu sei quello che ha salvato Theron. Aneth ara.» la voce dell'elfa lo distolse dalle sue riflessioni. Passata la sorpresa, gli aveva sorriso amichevolmente, ma in un istante l'espressione della ragazza si era fatta preoccupata «Oh, scusa, non ho chiesto qual è il tuo nome. A meno che... non è maleducazione chiedere il nome ad un umano, vero?» non gli lasciò il tempo di rispondere prima di continuare «Sono Merrill, come potresti già sapere, visto che hai parlato con molti membri del clan. Sto blaterando, scusa.»
 

Intanto, Huwen stava trattenendosi dal ridacchiare per il comportamento della dalish, facendo un respiro profondo per calmarsi, prima di rivolgerle la parola «Lieto di fare la tua conoscenza, Merrill. Io sono Huwen. Mi dispiace disturbarti, ma ero curioso sul perché ci stessi osservando prima.»
 

«Oh, quello.» Merrill ridacchiò nervosamente prima di rispondere «Ecco, non avevo mai visto degli umani prima d'ora. Sai, le madri dalish spaventano i loro figli con storie su di voi. Non voi due specificamente» si corresse rapidamente «Non credo abbiano storie su di voi. O almeno non storie spaventose.» il suo atteggiamento stava mettendo alla prova l'autocontrollo del mago, che rischiava sempre di più di scoppiare a ridere, ma quando infine Merrill cercò di correggersi nuovamente dicendo «Non che non sembri essere degno di avere una tua storia.» Huwen non riuscì più a trattenersi, lasciandosi andare in una risata che provò a mitigare coprendosi le bocca con una mano.
 

Gli ci volle qualche minuto per riprendere il controllo di sé stesso, subito ammonendosi, sicuro di aver offeso la dalish, ma quando la osservò, ciò che vide non era rabbia o offesa, ma piuttosto imbarazzo e preoccupazione «Ho detto qualcosa di stupido, non è vero?»
 

«No.» rispose velocemente lui «Non hai detto niente di stupido, è solo che di solito non mi dicono che potrei avere una mia storia. E' un bel pensiero, grazie.» Merrill a quelle parole sorrise, apparentemente sollevata, suscitando un sorriso anche in Huwen. Pur conoscendola da pochi minuti, non poteva negare che gli faceva piacere vederla sorridere.
 

Passarono un po' di tempo chiacchierando: Merrill gli spiegò che lei era la Prima della guardiana Marethari, una sorta di apprendista, oltre a esporgli alcune nozioni sugli elfi antichi. Huwen, dal canto suo, rispondeva giusto a qualche domanda sporadica da parte di Merrill, principalmente incoraggiandola a continuare le sue spiegazioni. Quando finalmente vennero interrotti da Duncan, desideroso di parlare con Huwen, tutto ciò che era rimasto della luce del giorno era un tenue chiarore nel cielo serale. Merrill si congedò velocemente, per poi camminare rapida verso la tenda della guardiana, lasciando soli i due umani.
 

«Vedo che sei diventato amico dell'apprendista di Marethari.»
 

Huwen non era sicuro gradisse il modo in cui Duncan aveva pronunciato la parola amico, o il sorriso che gli stava rivolgendo, ma preferì non commentare, sollevando le spalle «Di cosa volevate parlare?»
 

Dal canto suo, Duncan non indagò ulteriormente, ma incrociò le braccia, diventando serio in volto «Ci sarà una battaglia ad Ostagar...»
 

«Quella contro i Prole Oscura?» allo sguardo sorpreso del custode, il giovane ridacchiò «Credete che io faccia sempre l'eremita nella foresta? Ogni tanto, anche io ho bisogno di parlare con qualcuno che non stia cercando di schiavizzarmi o uccidermi, e notizie del genere saltano fuori facilmente.»
 

«Bene, allora posso venire dritto al punto. I custodi grigi hanno bisogno di reclute. Sebbene tu non ne avessi motivo, hai difeso Theron dai Prole Oscura. La tua dedizione ad aiutare è ciò che cerchiamo.»
 

«E quindi?»
 

«E quindi ti sto offrendo un posto tra di noi, ragazzo.» Duncan gli porse una mano «Viaggeremo fino ad Ostagar, e lì diventerai un custode grigio.»
 

«Io? Un custode grigio?» quando Duncan annuì, Huwen ridacchiò divertito «Non offendetevi, ma se avessi voluto qualcuno che mi dicesse cosa fare, come farlo e quando farlo, sarei diventato uno degli animaletti della Chiesa. Temo che dovrete cercare altrove.» detto questo, si alzò iniziando ad incamminarsi verso la foresta, ma si fermò dopo pochi passi «Avete detto Ostagar? Quindi anche le selve Korcari sono infestate.» Un sorriso distese le labbra del giovane, mentre nella sua mente si faceva strada un'idea «Credo che possiamo giungere ad un accordo.»
 

«Spiegati meglio, ragazzo.» mentre parlava, Duncan si era avvicinato nuovamente a Huwen, che allargò maggiormente il suo sorriso.
 

«Bene, benché io non abbia intenzione di unirmi al vostro ordine, sono pur sempre disposto ad accompagnarvi ad Ostagar per combattere i Prole Oscura. In cambio, mi garantirete protezione dai templari e, dopo la battaglia, mi lascerete libero di usare le Selve per nascondermi. Tra i chasind, gli animali selvaggi e la leggenda di Flemeth, in pochi oseranno avventurarvisi.» mentre parlava allungò una mano verso il custode «Allora, affare fatto?» a Duncan servì qualche minuto per decidere, ma alla fine accettò la proposta di Huwen, stringendogli la mano «Splendido, allora, quando partiamo?»
 

«Per ringraziarci, la guardiana ci ha offerto ospitalità all'interno di uno degli aravel. Domani all'alba torneremo alla grotta.»
 

«Ugh, dobbiamo proprio? Farei volentieri a meno di un secondo confronto con quelle schifezze a otto zampe...» solo il pensiero di riaffrontare i ragni fece rabbrividire il giovane.
 

«Hai affrontato dei Prole Oscura e ti spaventa qualche ragnetto?» l'occhiataccia che Huwen rivolse a Duncan lo divertì non poco, ma riprese presto la sua serietà «Ad ogni modo, voglio scoprire la causa della Corruzione che ho avvertito. Poi andremo a Kinloch hold: visto che non desideri unirti a noi, sarò costretto a rivolgermi a "gli animaletti della Chiesa", come li chiami tu. Confido che non avrai problemi.»
 

Il ragazzo sollevò le spalle «Fintanto che voi manterrete la vostra parte dell'accordo, posso pure sopportare di vedere quegli individui che si ritengono maghi. Poi andremo ad Ostagar?»
 

Duncan annuì «Esattamente, ma ora è meglio andare a dormire. Come ho detto, domani all'alba voglio essere a quella grotta.» con queste parole, i due raggiunsero l'aravel offertogli dalla guardiana. Era piccolo, probabilmente usato per trasportare oggetti, ma lo stesso ampio abbastanza da permettere ai due di dormire tranquillamente, riposandosi per il viaggio che stavano per compiere.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Atocheg