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Autore: Gem    27/04/2017    1 recensioni
Questa è una raccolta di storie slegate tra loro e scritte per Promptember. Appariranno molti personaggi, ma la maggior parte delle fanfic sono AU e dedicate a Milo e Camus. Moltissimi generi presenti: storico, commedia, fantascienza etc.

«Vedi Cappuccetto?» il cacciatore, vestito interamente di nero, si sistemò un’arma in spalla spostando i lunghi capelli biondi dietro la schiena. Poi si avvicinò verso la creatura senza vita. «Tutti i bambini vogliono diventare cacciatori, non corrieri…»
«Smettila di chiamarmi Cappuccetto, Milo.» sentenziò severamente il corriere. «Non ho tempo per te. Il locandiere mi aspetta a Newark.»
Il bambino sbirciò il cacciatore.
Quel Milo si chinò accanto al corpo e, prese delle funi dalla cinta, iniziò a legare gli arti al corpo. Non si degnò di rispondere.
Il corriere allora avanzò di un passo. «Ci vediamo.»
«Se ti chiamo Camus resti?»
«Quando lavoro sono Corriere Rosso 11.»
«Dai, Cappuccetto è più simpatico.» il cacciatore iniziò a trascinare il corpo della bestia.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Gold Saints, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sexy shop
Rating: giallo.
Tipologia: one-shot.
Genere: generale, commedia.
Pairing: Milo/Camus
Personaggi: Milo, Camus
Avvertimenti: POV di Milo, AU, slash.
Parole: 573
Note dell’autore: Milo fa la voce grossa, e Camus… beh…
Prompt:
 
imagine one part of or both/all of your otp+ have never been in an ‘adult store’ before. one day on a whim they decide to go in one just to see what it’s like. are they freaked out, turned on, laughing their asses off, or some combination of the three?
By @ your-otp-prompts
 
 
«Guarda Camus. Ma solo a me fanno tanta pena le bambole gonfiabili?!»
Un ragazzo indicò uno scaffale in cui delle grandi confezioni erano stipate come pezzi di tetris nella più grande partita mai disputata.
«Quanto sfigato devi essere per fotterti della plastica…»
«Abbassa la voce, Milo.» fece Camus, risentito. «Non siamo soli qui dentro.»
Per confermare le sue parole, gettò un’occhiata ad altri clienti del negozio che si aggiravano tra gli scaffali. Non c’era tanta folla quanto un normale supermercato, ma evidentemente non erano in pochi quelli a curiosare tra i reparti di un… sexy shop.
«Con la scusa di regali di Natale sono tutti qui.» continuò Milo, guardandosi intorno, poi aggiunse: «Beh, comunque, quei due sono nerd sfigati che non hanno mai visto una donna in vita loro, quella è una cougar, quelle ragazze stanno comprando scherzi per un matrimonio… c’è scelta.»
«E poi ci siamo noi.» notò Camus con un certo disappunto.
Milo lo prese per il braccio e lo portò davanti uno scaffale, indicando un ripiano.
«Esatto! Roba come questa…» s’interruppe, gettando un’occhiata a un gioco sulla cui copertina c’erano due pinzette elettriche. «Mi fa capire che andremo in paradiso.»
Camus si ritrasse di scatto. «Ma che… Milo andiamo via, questo posto mi sta inquietando.»
«Aspetta, aspetta…»
Milo balzò verso un altro scaffale e prese in mano una scatola più grande delle altre.
«Delle cinghie da escursionista.» disse. «Per attaccarsi al soffitto in strane posizioni.»
Camus alzò un sopracciglio.
«Anche se la cosa più triste qua dentro sono gli estensori per il pene…» proseguì Milo, con una certa enfasi.
Uno dei presenti, non molto distante da loro, abbassò il capo verso un pacco che teneva in mano.
Camus mollò una spallata a Milo per spingerlo verso un’altra corsia di quell’eccentrico negozio.
«Ma che ti è preso?» sibilò innervosito. «Vuoi fare a pugni con qualcuno?»
Milo gli pizzicò il fianco e prese a ridacchiare. «Vuoi un vibratore a forma di pannocchia?»
«Un cosa?»
Milo indicò un oggetto sullo scaffale più vicino. Forse per la tensione, forse per l’imbarazzo o forse soltanto per l’assurdità della cosa anche Camus prese a ridacchiare e distolse lo sguardo.
«Basta. Dobbiamo andare via.»
La situazione, però, stava degenerando e le crescenti risatine dei due ne erano un chiaro segno. La parete dedicata ai vibratori era un susseguirsi di forme improbabili e assurde che né Milo né Camus riuscivano a guardare rimanendo seri.
«Banana è così classico.»
«Perché… bacchetta di Harry Potter…»
Milo sghignazzò ancora. «Un tocco magico… eh? Eh?»
Attendendo una risposta o anche solo un sorriso alla sua battuta, Milo si volse verso Camus. Tuttavia fu sorpreso di trovarlo di nuovo serio, forse addirittura confuso, mentre guardava fisso lo scaffale di fronte a sé.
«Beh?»
Seguì il suo sguardo. Una confezione nera dalle scritte verdi vivido era il motivo di tanto silenzio.
«Ovopositore alieno?» lesse Milo, perplesso, poi abbozzò un sorriso sghembo. «Beh, se questo non ti fa ridere, allora cos’altro potrebbe fare?»
Camus tentò di non rispondere, ma evidentemente i suoi occhi dovevano aver detto molto più delle sue parole, perché Milo sbiancò all’improvviso e scosse la testa.
«No.» mormorò. «Non pensarci nemmeno.»
Camus sbirciò il prezzo.
Milo abbassò le braccia platealmente. «Non dovevo regalarti quell’alieno gonfiabile. Oh Dio. E io che sparlavo di quelli con le bambole…»
L’altro gli gettò un’occhiata di disapprovazione. «Non faccio quelle cose. Con un… alieno gonfiabile.»
Milo roteò gli occhi.
«Ma con te…»
Sarebbe stato un Natale movimentato.
 
Ps http://unicagem.tumblr.com/post/135396890596/8pdvriska-i-cant-believe-this-fucking-thing-is
  
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