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Autore: Michelle_Dayana    27/04/2017    0 recensioni
Dayana Brook da piccola pensa di avere tutte le risposte alle domande sul futuro.
Sa bene come sarà la sua vita tra dieci,venti,trent'anni e pensa che niente possa minare le sue certezze.
Ma non è sempre così.
Il futuro è imprevedibile e non si può controllare, lo ha imparato bene.
Sarà pronta a vivere tutte queste svolte e cambiamenti?
Imparerà che nonostante quanto possa essere difficile è possibile sempre andare avanti?
Imparerà che ciò che conta è vivere Qui e Ora?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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21 Agosto 2016
Los Angeles
 
Sin da piccola ho sempre saputo cosa avrei voluto fare da grande, quindi quando mi chiedevano dove mi vedevo nel futuro rispondevo senza neanche dubitare
«A Hollywood, famosa e pronta a ricevere il mio primo premio oscar»
E devo ammettere che, per quanto non sia mai stata fortunata nel mondo delle scommesse quella volta ero riuscita ad azzeccare quasi  tutto ciò che sognavo di fare.
All'età di 25 anni mi trovavo a Hollywood, famosa e forse più vicina a quella statuetta di quanto non lo sia mai stata.
Il punto però è che non avrei mai immaginato che in questa macchina, ferma davanti al red carpet che mi avrebbe condotto al interno del Dolby Theatre, non sarei stata da sola.
La persona seduta accanto a me era stata un incognita che non pensavo avrei mai aggiunto alla mia vita.
È arrivata in un momento buio, un momento caratterizzato da ombre,  delusioni e insicurezze. Perché era quello il modo in cui mi sentivo durante il mio ultimo anno di liceo, ma poi è arrivato lui e ha cambiato tutte le carte in tavola, ha mescolato tutte le mie insicurezze e ha posto degli obbiettivi da raggiungere non più sola ma da raggiungere assieme.
«Ti senti pronto? Lo sai che se vuoi puoi sempre entrare da un'altra porta. Lo so che le prime volte può essere confusionario e caotico» gli chiedo  prima di aprire la portiera per  scendere dalla macchina
«Lo sai che sono pronto, voglio accompagnarti» è la sua risposta, e io dentro di me so che è la verità.
Potevo vederlo dal suo sguardo che era veramente pronto, forse pronto come io non lo sarò mai.
 
Non sarò mai pronta a condividerlo con il resto del mondo.
 
Non sarò mai pronta a condividere il suo sguardo verde brillante e pieno d’allegria, il suo sorriso contagioso adornato da quelle tenere fossette che spero non lo abbandonino mai.
Mi volto a guardarlo per un ultima volta prima di scendere dalla macchina ed essere circondati da flash, voci e urla.
«Allora siamo pronti ad entrare in scena» dico mentre lui incomincia ad aprire la portiera.
Lo guardo mentre scendere dalla macchina e mettersi una mano davanti agli occhi per poterli riparare dai flash delle macchine fotografiche che avevano incominciato a scattare fotografie di ogni singolo secondo come se potessero lasciarsi sfuggire chissà quale dettaglio fondamentale in una manciata di secondi.
Lui è lì in piedi davanti a me nel suo completo blu, tutto ordinato e pettinato in una maniera così diversa dal solito e quasi rimango abbagliata nell’osservarlo.
Mi tocca persino aspettare un minuto prima di capire che è arrivato il mio momento di scendere e affrontare quei pochi metri che mi separavano dal momento più importante della mia carriera.
Quando lo vedo avvicinarsi a me per porgermi il braccio in modo da potermi alzare dalla macchina, decisamente più bassa rispetto a ciò a cui sono abituata, posso giurare di aver sentire dei versi di apprezzamento da parte dei fan posti oltre le transenne.
«Benvenuto nella tana del leone Sean» sussurro al suo orecchio quando noto il suo frenetico guardarsi attorno, concentrandosi su ogni dettaglio, catturando ogni sfumatura di ciò che lo circonda e che fino a questo momento aveva visto solamente attraverso uno schermo o attraverso i miei racconti.
«Vorrei avere la mia macchina fotografica» sussurra e non riesco a capire se era rivolto a me oppure era solo un pensiero fuggito dalle sue labbra. «Non preoccuparti, domani troverai tutte le foto che vuoi di questo momento» funziona sempre così durante questi eventi.
Non riesco a resistere e la mia mano scompare tra i suoi capelli mentre gli scompiglio leggermente in modo da non spettinarli eccessivamente
«Dai lo sai che non mi piace quando lo fai» mi risponde Sean con un tono di voce che dovrebbe apparire arrabbiato ma che non riesce ad ingannare me che lo conosco così bene. «È questo il motivo per cui lo faccio»
Mentre parliamo mi avvicino alle transenne dove sono disposti i fan.
Se sono riuscita ad essere dall’altra parte di quelle transenne lo devo solamente a loro, ed era una cosa che cerco sempre di non dimenticare mai. Non sarei mai arrivata a questi risultati se quelle poche persone che hanno visto i miei primi video non avessero incominciato a spargere la voce e quella stessa voce non fosse arrivata all’orecchio di un giovane regista alla ricerca di un volto nuovo per il suo prossimo film.
«Ciao ragazze, come state?» chiedo al primo gruppo di ragazze che riesco a vedere. I loro volti sono così pieni di gioia, dovuta alla frenesia del momento e al clima magico che si respira in tutta Los Angeles in questo giorno dell’anno, che mi fanno tornare indietro con la mente a quando ero io a fare code su code per riuscire ad ottenere un autografo e una foto.
 
In che momento la mia vita è cambiata così tanto?
 
In che momento sono passata dall’essere la ragazza che, con anni di anticipo, metteva da parte i soldi per le convention ad essere una degli ospiti?
La prima a rispondere al mio saluto è  una ragazza bionda, sembra la più forte del gruppo perché a differenza delle altre ha ripreso subito contegno e riesco a scorgere nel suo sguardo la voglia di non perdere neanche un minuto della nostra conversazione.
Conversazione breve, interrotta da autografi e richieste di fotografie ma, per esperienza, so che delle volte basta solo un sorriso o un semplice saluto.
Quando mi giro per tornare al fianco di Sean riesco a sentire una semplice frase urlata dal fondo della fila che ha il potere di riscaldare il cuore e far spuntare un sorriso quasi imbarazzato sul mio viso
 
«Vedere te e Sean Dylan assieme sul tappeto rosso è una delle cose più dolci che sono successe fino ad ora»
 
Quello stesso sorriso non riesce ad abbandonare le mie labbra neanche durante le prime vere foto serie e commerciali dell’evento. Se mi vedesse ora Marcel mi urlerebbe contro tutta la sua disapprovazione visto che nello scorso servizio fotografico non riuscivo a fare un sorriso “naturale ma studiato” come voleva lui.
Potevo sentire la sua voce nelle mie orecchie mentre mi urla «Era troppo difficile ottenere questo risultato Cherie? Stavo parlando esattamente di questo!»
So che Sean si starà chiedendo cosa mi succede e perché sto sorridendo così tanto ma non riesco a trovare un momento per ripetergli la frase.
Odio questa prima fase, è un continuo di «Dayana girati da questa parte» «Un sorriso di qui» e «Mostraci bene il vestito» ma so che questo fa parte del mestiere e per quelle poche volte che devo sopportarlo lo faccio con piacere. In fin dei conti questa è la mia passione, il mio lavoro e il mio sogno.
 
Accetto il pacchetto completo.

Capisco che è arrivata la fine quando Sean incomincia a sbuffare di fronte a tutte le assurde richieste dei fotografi, abbiamo raggiunto il suo limite di sopportazione.
È ora di avvicinarsi ai giornalisti, in attesa di qualsiasi informazione che noi attori possiamo dare.
Le prime interviste scorrono veloci e si mantengono sul vago, avevo imparato che si ripetono le solite tre domande.
«Pensi che riuscirai a vincere il premio?»
«Sei emozionata?»
«Cosa indossi?»
Dopo l’ultimo tour promozionale lo scorso anno ho incominciato ad avere l’abitudine di preparare le risposte a casa per evitare di sbagliare oppure di fare scena muta.
L’unica intervista che mi preoccupa veramente è quella di E!, sapevo che loro avrebbero fatto solamente delle domande trovate online e non potevo minimamente immaginare cosa riuscissero a tirare fuori da dei semplici account Twitter e Facebook.
Per questo quando Sasha mi invita a salire sul palchetto dove si trova prendo un bel respiro e mi preparo a qualunque cosa può iniziare a  chiedermi quella simpatica
giornalista vestita in oro, forse per ricordare il premio a cui tutti ambivamo quella sera.
«Allora eccoti qui Dayana, iniziavamo a pensare che non saresti più arrivata» dice mentre Sean al mio fianco incomincia a  diventare rosso per poi guardarsi attorno con aria imbarazzata.
Se pensa che mi prenderò tutta la colpa del ritardo si sbaglia di grosso.
«Veramente Sasha la colpa questa volta non è mia. Qualcuno qui accanto a me ha sviluppato un’improvvisa voglia di cibo spazzatura a cui non ho saputo dire di no»
incomincio il discorso.
Era stato veramente assurdo, eravamo ormai pronti ad uscire di casa e Sean ha incominciato a fantasticare sul cibo. Ha continuato per praticamente tutto il viaggio perciò appena siamo passati davanti ad un McDonald’s ho chiesto a Joe, il nostro autista, di fermarsi per poter  prendere qualche panino e una porzione di patatine.
«Aspetta, vuoi dire che prima di arrivare siete stati in un fast food?» continua Sasha con il tono di chi si sente preso in giro e aspetta da un momento all’altro una smentita.
«Esatto. Credo che dovrebbero esserci anche delle foto oramai. Volevo prendere un menù d’asporto ma se sporcavamo la macchina di Joe, il nostro autista, penso ci avrebbe costretto a farci il resto di strada a piedi»
La faccia di Sasha non si è ancora ripresa e posso vedere il cameramen dietro di lei trattenere a stento le risate.
«Non credo di essere la prima star a fare una sosta in un fast food prima di una premiazione. Certo, forse avrei potuto evitare di indossare questo ingombrante abito ma diciamo che quando la fame chiama non la si può di certo ignorare» concludo il discorso guardando Sean accanto a me. La sua faccia ha finito la gamma di rossi a disposizione e
lentamente sta tornando di un colore più normale e umano.
Dopo essersi ricomposta Sasha continua la sua intervista «Adesso invece passiamo al gioco della serata. Devi rispondere alle nostre domande con una sola parola»
«Okay, incominciamo»
Vedo Sean avvicinarsi di più a me per prestare maggiore attenzione alle domande
«Mare o montagna?»
«Mare»
«Shopping o parco divertimento?»
Non faccio in tempo a rispondere perché una voce si sovrappone alla mia, dando ovviamente la stessa risposta che volevo dare io
«Parco, assolutamente parco divertimento»
Sia Sasha che io ci voltiamo verso Sean per guardarlo attentamente
«E se avessi voluto rispondere shopping?» gli chiedo mantenendo un tono ironico, non succederà mai che io scelga dello shopping piuttosto che una giornata in un parco divertimento ma non è necessario che Sean lo sappia subito
«Nessuno sceglierebbe dello shopping a una giornata in un parco»
Ecco, appunto
«Come si vede che sei un ragazzo Sean» dice Sasha mentre io scompiglio di nuovo i capelli del mio accompagnatore
«Passiamo alla prossima domanda, vediamo questa che mi sembra adatta per chiudere la tua intervista qui da noi. È diversa dalle solite»
«Sono pronta»
«Come ti senti ad essere accompagnata da Sean Dylan in questa serata dove tutti ti considerano ormai la vincitrice?»
Mi sembrava strano che ancora nessuno mi avesse chiesto niente al riguardo.
Nonostante mi aspettassi una domanda simile non mi ero preparata nulla.
Come potevo prepararmi una risposta per descrivere ciò che provavo nell’avere accanto a me la persona più importante della mia vita nel momento più importante della mia carriera?
Perciò mi impongo di non guardare la videocamera, di non guardare il pubblico e di non ascoltare le urla o il chiasso attorno a me.
Concentro tutto il mio sguardo su Sean Dylan e percorro con i miei occhi il suo viso, imprimendo ogni dettaglio ancora una volta nella mia mente, le sue ciglia fini posate sopra i suoi occhi verdi e il piccolo neo posto vicino alla mascella destra, le sue labbra sempre sorridenti che hanno il vizio di essere morsicate quando si concentrano troppo su qualcosa e il suoi capelli lisci e castani così scuri da sembrare quasi neri.
E rispondo, rispondo la sola cosa che posso dire in questo momento.
 
La verità
 
«Completa»
Perché è questa la differenza rispetto ai miei sogni da bambina.
Sono a Hollywood, sono famosa e forse otterrò anche il mio primo premio oscar, ma la sola cosa che mi rende veramente completa è la presenza di mio figlio accanto a me.
 
  
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