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Autore: Lovy91    27/04/2017    7 recensioni
Kaito è alla ricerca di Pandora, la pietra preziosa che è costata la vita a suo padre Toichi. Dopo l'ultimo furto cambia tutto: Saguru sospetta di Kaito e l'organizzazione ha deciso di scoprire se il ladro è veramente Toichi Kuroba. In particolare il rapporto con Aoko comincia a cambiare e il ragazzo si rende conto della delusione enorme che proverebbe se scoprisse che lui è Ladro Kid.
Il più grande ladro del mondo si rende conto di essere in mezzo a un triangolo pericoloso da cui dipende la sua libertà, la vita e l'amore...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Ginzo Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo

La giada tedesca


<< Kaito! >>.
La ragazza dai capelli scuri urlò il suo nome con tutto il fiato che aveva in gola. Camminò con rabbia verso il ragazzo che sorrideva soddisfatto dello scherzo. Aoko Nakamori era stufa degli scherzi che Kaito Kuroba le faceva di continuo. Aveva attirato tutta la classe verso uno dei suoi numeri di magia, aveva chiesto alla ragazza di scegliere una carta e lei ne aveva presa una e rimessa nel mazzo. Non appena l'aveva riposta si erano trasformate in minuscoli pezzetti di carta, con i botti. La sorpresa provata fu ancora più grande quando Kaito le disse quale fosse la carta pescata. Sorpresa che divenne rabbia furiosa quando disse di che colore era il reggiseno di Aoko: nella confusione dei botti ne aveva approfittato per sbirciare la spallina del reggiseno, con un movimento impercettibile.
Mostrò la carta intera magicamente apparsa nella mano destra. << Aoko ha scelto il quattro di cuori e ha il reggiseno di colore nero in pizzo! >>.
La ragazza aveva le guance scarlatte e ora voleva prenderlo a pugni.
<< Quanto sei bambina! >>, sbuffò lui.
Lei gli mostrò il pugno. << Voglio vedere se riderai ancora! >>.
<< Dai Aoko >>, cercò di calmarla Keiko.
<< Sei uno sbruffone e un pervertito! >>.
<< Addirittura! >>, esclamò Kaito. Mosse la mano e apparve un fiore colorato. << Pace? >>.
Ecco.
Questo fu il pensiero di Aoko. La faceva infuriare con la sua arroganza, con quel modo di fare antipatico e poi, come se fosse davvero magia, diventava il ragazzo più affascinate e dolce. E lei ci cadeva, con tutte le scarpe.
Senza guardarlo prese il fiore. << Per ora sì >>.
Lui le fece un saluto e uscì dalla classe. Si assicurò che non potesse vederla e poi annusò il fiore.


Kaito era nel cubicolo del bagno dei maschi, con il tablet. Stava scorrendo gli ultimi articoli su Ladro Kid e sulla nuova gemma, indicata da Jii. Una giada, tra le più preziose al mondo
Era di proprietà di una facoltosa famiglia giapponese: il nonno, Kaii Hasegawa, l'aveva trovata nel caveau di una villa tedesca durante la seconda guerra mondiale. L'aveva portata in patria e fondato, grazie al suo ingegno, un impero tessile. Quella pietra era considerata un portafortuna, morto nel 1977 era stata ereditata dal figlio, Sen Hasegawa, ed ora dalla nipote, Suko Hasegawa.
Avevano deciso di mostrarla al pubblico, era già pronto a mandare un avviso a quel pasticcione di Ginzo Nakamori.
<< Sarà divertente >>, mormorò fra sé e sé. Spense il tablet e uscì dal cubicolo, trovandosi davanti a Saguru. Aprì il getto dell'acqua e si lavò le mani, in silenzio.
Saguru era un ottimo detective, aveva tentato di prenderlo più volte e non poteva immaginare che il ladro a cui tanto dava la caccia era a due banchi di distanza, nella stessa aula. La cosa lo divertiva parecchio, soprattutto quando gli sfuggiva, il giorno dopo era intrattabile.
Il ragazzo, d'altro canto, trovava Kaito irritante e non sospettava che fosse Ladro Kid, anche se doveva ammettere che era un'illusionista molto bravo. I suoi scherzi e modi di fare erano per lui immaturi e il ghigno quando non prendeva il famigerato ladro lo faceva arrabbiare, anche se non dava a vederlo. Sembrava che godesse dei suoi fallimenti.
Kaito finì di lavarsi le mani e uscì dal bagno. Era una giornata fredda, era gennaio e uno strato di neve bianca ricopriva Tokyo, ottima per confondersi.
Vide delle ragazze distribuire dei fogli e lui ne prese uno. Riguardavano il festival d'inverno che si sarebbe tenuto quel sabato, dalle 17 alle 22. Il foglio azzurro con i fiocchi di neve preannunciava un concerto, bancarelle del cibo e una gara per il costume migliore. Lo appallottolò e fece per buttarlo nel cestino, una volta tornato in classe.
<< Non ci vieni? >>.
Gli occhi azzurri di Aoko lo fissavano, mani dietro la schiena.
Dopo il colpo, forse. << Ho già un impegno! >>.
<< Uff, come sei antipatico... >>, disse lei, non molto felice. << Speravo venissi almeno a vedere la gara >>.
<< Perché? Tu partecipi? >>.
<< Sono una delle presentatrici! >>.
Si mise a ridere e l'occhiataccia di Aoko lo fece smettere. Stava per dirle che non poteva ma leggeva negli occhi la speranza. Era timida e sicuramente era un modo per sconfiggere quello che per lei era un difetto. La conosceva da dieci anni ed era sempre stata così.
<< D'accordo, cercherò di fare un salto >>.
Saltellò dalla felicità, poi si fermò e abbassò lo sguardo. << Non partecipi? >>.
<< Cioè? >>.
<< Dovresti partecipare anche tu alla gara! Il costume migliore vince una cena per due al ristorante francese >>.
Kaito non aveva tempo per pensare a quelle stupidaggini. Poi capì che saperlo in gara le rendeva più facile compiere quella sfida con se stessa. Avrebbe trovato qualcosa all'ultimo minuto.
<< Promesso >>.
Le si illuminarono gli occhi. << Non deludermi! >>.
Quelle due parole punsero qualcosa nell'animo di Kaito. Aoko era la figlia dell'ispettore che gli dava la caccia, se avesse saputo che era lui Ladro Kid, la delusione l'avrebbe annientata. Perciò si disse che ci sarebbe stato, ad ogni costo.


Il vecchio Jii salutò Kaito con fare affabile, voleva davvero bene a quel ragazzo. Kaito scrisse l'annuncio e lo spedì come al solito alla polizia. Poi cominciò a studiare la storia dell'edificio e gli esterni, per capire come accendervi. Come diceva suo padre, in una delle sue lezioni registrate, prima del gioiello bisogna pensare al luogo in cui è custodito. Quel pomeriggio si recò alla residenza, si travestì da anziano e camminò per le strade eleganti intorno alla struttura. Contò tre piani, tre grandi finestroni per lato, tranne al piano terra che erano solo due sulla facciata davanti, in mezzo c'era la porta d'entrata con una scalinata di marmo lucido. I sotterranei venivano utilizzati per le vecchie opere e per conservare la strumentazione. Il sistema d'allarme era localizzato in ogni finestra e alla porta d'entrata, con sensori sensibilissimi. Il tetto era piatto ma sarebbe stato sicuramente pieno di agenti. Un'altra lezione di suo padre sull'illusione riguardava la semplicità: sarebbe entrato dalla porta d'ingresso, le telecamere non l'avrebbero inquadrato. Sapeva perfettamente che non appena sarebbe giunto il messaggio, Nakamori avrebbe piazzato agenti fino a sabato, immaginando un sopralluogo.
Come se fosse tanto stupido da mandare il messaggio e andare a controllare dopo! A quel pensiero sorrise e poi decise di andarsene a casa, per studiare la teca in cui sarebbe stata contenuta la gemma.


<< Kid! >>.
Nakamori stava alla sua scrivania bevendo un caffè, che sputò sulla scrivania, imbrattando i fogli della relazione su cui stava lavorando.
<< Kid ha mandato un messaggio! >>.
Il collega glielo consegnò e lui lo lesse:



Verrò a rubare la giada tedesca, al museo Miura sabato, quando al rintocco della mezzanotte mancheranno 86 rintocchi diviso due!
A sabato,


                                                                                                                                                                                    Ladro Kid


Nakamori avvertì il fastidio, l'arroganza che trasudava da tutti i suoi messaggi e l'incredibile voglia di prenderlo per ripagare tutte le umiliazioni subite. << Presto! Mettete le pattuglie al museo immediatamente! Voglio i contatti del direttore, del gestore, perfino dell'addetto delle pulizie se serve! Stavolta non deve sfuggire! >>.
<< Sì signore! >>


Sabato arrivò in fretta.
Il giorno prima Aoko si era raccomandata di non deluderla e di nuovo qualcosa di fastidioso aveva pizzicato la coscienza di Kaito. Non si sentiva in colpa per i gioielli che rubava, visto che li restituiva e, a parte un po' di trambusto e qualche migliaio di soldi pubblici spesi per la sua cattura, non creava molti danni. Doveva ammettere che l'unica cosa che lo rendeva inquieto era la possibilità che Aoko scoprisse che fosse il bel ladro gentiluomo.
Gli aveva consegnato il numero dieci e doveva essere sul palco massimo per 20.30. Il pomeriggio, come di consueto, mise a punto i dettagli e preparò la divisa con tutti i gadget salvavita, come li definiva lui. Perché se Nakamori l'avesse acciuffato sarebbe finito in prigione per molti anni e...
Stava mettendo delle piccole bombe fumogene all'interno della manica e si bloccò.
E non vedrei più Aoko, lei mi odia.
<< Signorino >>.
<< Dimmi Jii >>.
<< È tutto pronto >>.
<< Benissimo >>
<< Sua madre, la signora Chikage Kuroba, l'attende per una videochiamata sul portatile >>.
Kaito sospirò e lasciò il sotterraneo per andare nella sua camera. Gettò un'occhiata al salotto della casa di fronte, quella dei Nakamori. Aveva ampie vetrate e lui riusciva a vedere Aoko quando cucinava, guardava la TV e cenava spesso da lei, non era la migliore delle cuoche, però. Il signor Nakamori tollerava quel ragazzino in giro per casa poiché lo conosceva da bambino, erano vicini di casa da anni anche se aveva trovato bizzarri i signori Kuroba e gli era dispiaciuto per la morte di Toichi. Sghignazzò pensando che Ladro Kid cenava a casa sua e lui nemmeno l'immaginava.
<< Kaito! >>.
La voce di sua madre lo riportò nella sua stanza e si sedette alla scrivania.
<< Ciao mamma, come te la passi a Parigi? >>.
La signora Kuroba era seduta in un caffè della grande metropoli francese, sorseggiando una cioccolata calda. Ci viveva da parecchio e lì teneva i suoi spettacoli, Kaito era grande abbastanza per vivere nella villa insieme a Jii senza di lei.
<< Benissimo. Anche se c'è freddo e la neve, Parigi è sempre incantevole. Quando verrai a trovarmi? >>.
<< Veramente mi domandavo quando saresti tornata a casa >>.
<< Oh tesoro, ti manca la mamma? >>, gli domandò.
<< Non trattarmi come un bambino! >>.
La fece ridere. << Presto, Kaito. Intanto potresti venire qui insieme ad Aoko >>.
<< Perché proprio Aoko? >>, domandò, senza sapere perché si fosse irritato.
<< Le piace Parigi, non lo sapevi? >>.
Annuì, certo che lo sapeva. << Comunque sono costretto a lasciarti, devo iniziare a prepararmi >>.
<< Oggi ruberai la giada tedesca. Mi raccomando, sta attento >>.
Kaito guardò sua madre, era particolare ma straordinaria. Era stata una ladra, aveva conosciuto così suo padre, il suo grande amore era morto a causa della sua vita segreta eppure non aveva esitato quando anche il figlio era diventato un ladro, per vendicarlo.
<< Promesso mamma. Io sono Ladro Kid >>, alzò il pollice. << Non mi prenderanno mai >>.


Aoko finì di pettinarsi allo specchio e agganciò la forcina con gli strass. Aveva raccolto i capelli e ne aveva lasciato una parte sciolti. Indossava un vestito nero e calze bianche. Prese qualche respiro e cercò di non pensare che si sarebbe ritrovata di fronte a tutta la scuola.
Ma chi me l'ha fatto fare?!
Keiko, la seconda presentatrice, le disse che dovevano andare sul palco, ancora chiuso al pubblico, per cominciare i preparativi e provare le musiche. Rigida, si alzò e andò con lei, sbirciando l'orario: le 19.30.
Non deludermi, Kaito.


Kaito Kuroba era una deliziosa donna bionda sulla cinquantina, con gli occhiali e le guance rosa. La folla era giunta numerosa per assistere allo spettacolo del grande Ladro Kid, i suoi fans speravano di non vederlo mai catturato.
Nakamori era nervoso, tormentava la ricetrasmittente che aveva in mano e guardava gli schermi che rappresentavano le stanze, i corridoi, i sotterranei e gli esterni.
Gli agenti erano all'ingresso, controllando chi entrava e usciva. Erano all'allerta, Ladro Kid era un mago dei travestimenti.
Saguru raggiunse l'ispettore. << La situazione? >>.
<< Mancano ancora trenta minuti >>.
<< Ventinove minuti e trentacinque secondi. Kid è già qui, probabilmente sotto la veste di qualche curioso. Avete fatto controllare tutti? >>.
<< Nessuno è risultato sospetto, detective Hakuba >>, disse un agente.
<< Uhm... >>.
Saguru non era convinto. Decise di mischiarsi alla folla perché solo così avrebbe percepito la presenza del ladro che quella sera avrebbe mascherato.
Kaito era nella stanza della teca.
La giada tedesca era poggiata su un cuscino blu, incastonata in una struttura di oro bianco e diamanti. La teca era costruita con un vetro antiproiettile e antisfondamento, avrebbe potuto solo sollevarla. L'antifurto era progettato in modo che una volta tolta la gemma avrebbe suonato e chiuso gli ingressi. L'unico modo per fuggire sarebbero stati i condotti di areazione, uno era posto a pochi metri dalla teca. Il gioiello si poteva osservare da una distanza di dieci metri.
La signorina Hasegawa era in piedi insieme al futuro marito, Ukyo Harada. Era una bella donna sui venticinque anni, capelli corti e biondi, occhi color nocciola e un portamento fiero. La donna era convinta che l'avrebbe fatta a Ladro Kid.
Gli venne quasi da ridere al solo pensiero. Aveva programmato per le venti perché sarebbe stato l'orario in cui Suko Hasegawa avrebbe raccontato la storia della giada tedesca e la gente sarebbe stata attirata proprio nel punto della teca. Lo spettacolo doveva iniziare.
Un congegno all'impianto elettrico avrebbe spento tutti le luci e lui sarebbe apparso sulla teca proprio in quel momento, prendendo il posto di Ukyo Harada. Prima andò da un poliziotto che era di guardia nel corridoio, fingendo di aver visto Ladro Kid. Una volta girato l'aveva stordito, preso la sua divisa e la faccia. Si era informato prima delle sue generalità, lo legò nel cubicolo, scotch sulla bocca e chiuse la porta. Aveva scoperto che uno dei bagni era guasto e ne approfittò, se avesse messo apposta un cartello “guasto” avrebbero subito capito che era stato lui.
<< Agente >>.
La voce di Saguru lo fece fermare a metà del corridoio. Stava in piedi a fissarlo, con quel fare da grande detective.
<< Nome, cognome, data di nascita e luogo >>.
<< Mi chiamo Gaho Sasaki, nato il 5 settembre 1985 a Tokyo >>, disse con tono militare.
Saguru lo studiò. << Qual è il colore? >>.
<< Indaco >>.
La risposta fece alzare un sopracciglio al detective. << Vada pure >>.
Lo superò con un sospiro di sollievo. La parola d'ordine del colore l'aveva scoperta per puro caso, quando era stato a cena da Aoko. Nakamori, dopo qualche birra, aveva detto alla figlia che stavolta avrebbe fregato Kaito con il colore indaco. Comprese che doveva esserci una parola d'ordine e aveva accertato che era così.
Aveva scoperto che il fidanzato di Suko Hasegawa fumava e lei non lo sopportava. La tensione di perdere il gioiello l'avrebbe sicuramente messo in ansia e sarebbe uscito fuori per fumare. L'avrebbe intercettato prima che usasse l'uscita dal corridoio secondario che dava su un piccolo spiazzo.
Erano le 19.40.
Si spostò per la sala e poi per il corridoio principale. Stava per accedere a quello secondario quando venne fermato da un'agente di grado superiore.
<< Agente Sasaki >>.
Fece il segno di riconoscimento. << Attendo ordini! >>.
<< Il colore >>.
Kaito fece un gran sorriso. << Indaco! >>.
L'agente rimase in silenzio, poi lanciò un urlo. << È Ladro Kid! >>.
Il ragazzo andò nel panico. Com'era possibile? Poi realizzò. Si era accertato che indaco fosse il colore come parola d'ordine senza pensare che lo era solo per alcune aree. Saguru l'aveva lasciato andare perché sapeva che se fosse stato Ladro Kid si sarebbe tradito.
L'agente gli mise le manette al polso sinistro ma lui si liberò, premette un pulsante al posto di un bottone e uscì fumo dalla manica. Insieme allo stupore della folla si unì a loro, liberandosi degli abiti da poliziotto e assumendo l'aspetto di un uomo sulla trentina. Saguru arrivò al volo e li mandò a controllare i condotti d'areazione.
Il suo travestimento da poliziotto era saltato e sapeva che aveva pochissimi minuti se voleva prendere il posto del signor Harada.


Mancavano cinque minuti all'inizio dello spettacolo. Aoko guardava sul retro degli spalti e Kaito non si era ancora presentato. Un senso di delusione, come un sapore amaro in bocca, iniziò a pesarle sul cuore.


<< Voglio iniziare la presentazione lo stesso >>.
<< Signorina sia ragionevole >>, disse Nakamori. << Abbiamo trovato Kid dentro l'edificio, meglio annullare tutto >>.
<< Ho detto di no! >>, disse determinata. << Non rinuncerò a questa serata. Onora la memoria di mio padre e mio nonno, non sarà quello spregevole di Ladro Kid a rovinare tutto! >>.
Nakamori non riuscì a farla ragionare e predispose un assedio migliore. Saguru era nella sala, un piccolo sorriso tranquillo solcava il suo viso.
Kaito era riuscito a prendere il posto del fidanzato, che ora faceva un tranquillo riposino accanto ai bidoni della spazzatura. Si era mosso talmente velocemente che le telecamere non avevano ripreso niente.
Mancavano due minuti.
Le luci puntarono sul gioiello e Suko iniziò a raccontare la storia della pietra preziosa, di come suo nonno l'aveva portata in Giappone dalla Germania.
Ormai mancavano trenta secondi. Kaito li contò nella sua testa e una volta arrivato ad uno si preparò a cambiarsi e prendere la gemma.
Peccato che non successe niente.
Alle 20.00 e quindici secondi la luce non si era spenta e la ragazza continuava a raccontare. Mantenne la calma e notò Saguru in prima linea, con la faccia soddisfatta. Aveva scoperto il congegno a tempo e l'aveva disattivato.
Bastardo,
fu il pensiero rabbioso verso il detective.
Anche la folla cominciò a mormorare su dove fosse Kid e Nakamori era tesissimo.
Kaito decise di usare il piano B.
Un urlo attirò l'attenzione di tutti i presenti. << Kid! Kid! >>.
Un uomo, Jii travestito, indicò un manichino del famigerato ladro nell'ingresso.
<< Prendetelo! >>.
<< Maledetto! >>, fu il commento di Suko Hasegawa.
Saguru non ci cascò ma la folla lo trascinò per qualche metro, sufficienti per Kaito. Tagliò manualmente i fili dell'antifurto, alzò la teca e prese la giada. Lanciò una carta tagliente e il manichino esplose.
<< Ma che?! >>. Nakamori si voltò troppo tardi.
Ladro Kid era in piedi sulla teca, in modo da raggiungere agilmente il condotto, sapeva che dopo sette metri si fermava nello stanzino delle scope e sarebbe fuggito dalla finestra.
<< La giada tedesca! >>. Saku stava per svenire. << Ukyo dov'è?! >>.
<< Non si preoccupi, signorina. Sta facendo un sonno ristoratore nel giardino! >>.
La folla impazzì e le fan si scatenarono.
<< Prendetelo, non lasciatelo fuggire! >>.
<< Alla prossima, mie cari spettatori! >>.
Del fumo uscì da sotto la teca e fece tossire tutti. Saguru puntò il condotto e ci vide sparire il mantello bianco di Ladro Kid. Aveva studiato la pianta e sapeva che sarebbe arrivato nello stanzino. Ma anche stavolta Kaito era stato più furbo di lui perché, a volte, la semplicità della magia era la cosa migliore: aveva chiuso la porta a chiave e Saguru non aveva certo una copia. Uscì dalla finestra aprendola piano e volò via.
Alla luce della luna guardò la gemma e non vide nessuna scintilla rossa.
<< Un altro buco nell'acqua >>, disse, riponendola nella tasca interna. Guardo l'orologio: le 20.20. Per un attimo rimase confuso e poi si ricordò.
<< Oh no! >>.


<< Aoko tocca all'ultimo numero tra dieci minuti >>, disse la responsabile dietro le quinte. Trovarsi di fronte a tutta la scuola l'aveva messa in soggezione per i primi secondi e poi si era sciolta, con l'aiuto dell'amica e la speranza nel cuore, della promessa di Kaito.
<< Lo so, sta arrivando >>, mentì o forse si stava solo convincendo...


Kaito atterrò sul cortile interno della scuola, da lontano vedeva le luci del palco. Mancavano due minuti. Cosa avrebbe fatto? Aoko l'avrebbe ucciso per la delusione...


<< Aoko! >>. La compagna di classe batteva un piede, spazientita. << Kaito non viene? >>.
<< Ecco lui... >>
Keiko arrivò alle spalle di Aoko. << È qui! Dovresti vederlo! >>.
I due occhi di azzurri della ragazza divennero più splendenti di qualunque gioiello. Corse sul palco insieme a Keiko, che le cedette la presentazione del numero 10. Emozionata, lesse il foglio.
<< Kaito Kuroba! >>.
Il ragazzo salì sul palco... vestito da Ladro Kid.
Si era trovato alle strette, peggio di quando era al museo. Avevo deciso di salire sul palco con il costume di Ladro Kid, alla fine chi avrebbe mai creduto che lo era davvero?
Infatti la folla esplose in tripudio per il costume di Kaito e lui capì di aver fatto centro.
Aoko rimase senza fiato a guardarlo, lui le fece un occhiolino. Quel completo bianco gli stava a pennello, sembrava...
La ragazza scosse la testa, era un pensiero stupido.
Dopo la presentazione richiamarono tutti i partecipanti, la busta con il terzo e secondo candidato vennero letti e vinsero un premio di consolazione. Quando lesse il vincitore della serata non poté trattenere la contentezza.
<< Il vincitore è... Kaito Kuroba! >>.
Il ladro non si era aspettato di vincere, si era, addirittura quasi dimenticato di quella faccenda. Però il sorriso di Aoko valeva più di mille premi o gioielli.
Una volta finito tutto rimasero soli. Kaito si era cambiato e poi aveva incontrato Aoko, anche lei si era tolta gli abiti di scena e l'acconciatura. L'aveva trovata bellissima.
<< Hai vinto! >>.
<< Sì, non me l'aspettavo! >>. Non era il caso di dirle che se ne era dimenticato.
<< Sei arrivato sul filo del rasoio >>, lo rimproverò lei, facendo un finto broncio.
<< Te l'avevo detto che avevo un impegno! >>, cercò di scusarsi.
Aoko rise. << L'importante è che tu sia venuto >>. Si portò le mani allo stomaco. << Non ho cenato. Tu? >>.
<< Nemmeno io! >>. Si accorse di avere fame.
<< Cosa stavi facendo che non hai nemmeno mangiato? >>
<< Avevo delle cose da fare! >>, tagliò corto.
<< Ladro Kid è fuggito >>, disse all'improvviso, un'ombra le calò sul viso. << Papà ci ha fatto un'altra brutta figura >>.
Kaito cercò di non sembrare a disagio di fronte alla tristezza negli occhi della ragazza. << Andiamo a cenare? >>
Passarono il resto della serata tra le bancarelle del festival, cominciò anche a nevicare.
Kaito e Aoko tornarono a casa per le dieci e lui la salutò, rientrando nella sua abitazione. Dalla camera vide Aoko ferma nel salotto mentre parlava con il padre, affranto. Lo consolò e, anche se non poteva sentirla, sapeva che ne stava dicendo di tutti i colori su Ladro Kid.
Ripose la gemma in una busta con l'indirizzo e poi in una cassaforte nella stanza segreta. Il giorno dopo l'avrebbe spedita indietro.
Prima di andare a dormire, stanco, ripensò all'espressione di Saguru. Si rammaricò che il giorno dopo era domenica e non avrebbe potuto vedere la sua faccia post umiliazione. Rise e si mise a letto.
Anche Aoko era andata a dormire felice, pensando, per quanto non volesse, a Kaito...



Angolo autrice!


Di recente ho iniziato a guardare Magic Kaito 1412. Adoravo il personaggio di Kaito Kuroba/Ladro Kid già guardando Detective Conan (fan accanita!) e dopo aver scoperto l'anime mi sono appassionata sempre di più!
Ho già scritto una FF su Conan in cui era presente Ladro Kid ma stavolta ho deciso di scriverne una in cui sarà il personaggio principale, insieme ad Aoko Nakamori!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e attendo opinioni!
Alla prossima ;)









   
 
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