Mi ritrovo qua da solo a mangiare l’hamburger che Sam mi ha portato.

Non riesco a mangiarlo. Due morsi. Poi corro in bagno a vomitare l'anima.

Ricordo tutto. Tutto.

Ogni sensazione. La rabbia. Il piacere nell’uccidere.

Io che inseguo Sammy con un martello. Sadico.

Mi guardo allo specchio. Sto sudando e tremando. Chiudo e riapro gli occhi molte volte. Il marchio mi fa male.

Mi aspetto che da un momento all’altro ritornino neri. Come la morte che ho portato.

Mi faccio una doccia. L’acqua scorre su di me, ma niente porta via il disagio che ho dentro.

Ho cercato di ucciderlo Cristo!.

Potrà dire quello che vuole Sammy, ma la realtà non cambia.

Gli ho detto cose talmente cattive che non so come faccia a non odiarmi.

Mi odio io. Lui è troppo buono.

Passo di fronte alla camera di Sammy, apro piano la porta e lo vedo ubriaco marcio.

Come biasimarlo, vorrà dimenticare. Povero il mio fratellino.

Ritorno in camera mia. Riesco a finire il panino, nonostante gli urti di vomito e il dolore al cuore.

Cerco di dormire, ma gli incubi iniziano a farsi largo nella mia mente. Ridono. Scalciano.

Dormo un sonno agitato. Al mattino sono più stanco di quando sono andato a letto.

“Come stai?” mi chiede Sammy il mattino dopo, gli occhi scuri.

Ha i postumi di una sbornia collosale.

“Sono vivo bich! Cass mi ha consigliato una vacanza, tanto là fuori è tutto tranquillo” gli rispondo, sviando il discorso.

Come dirgli che vorrei solo suicidarmi per quello che ho fatto? Che dentro me non è tranquillo per niente?

“Hai ragione jerk, che ne dici se partiamo per il lago?” mi risponde sorridendomi.

"Ci riposiamo e parliamo di tutto" Continua serio ora. Si preoccupa per me.

Come farei senza di lui? La mia ancora. La mia luce.

Così passo alcuni giorni tranquilli al lago, con mio fratello. In un limbo.

Negando la realtà, facendo finta che tutto vada bene.

Troppo schifo dirlo a voce alta. Orribile.

Ho superato il limite, sono un mostro. La realtà è questa.

Il marchio mi pressa. Lo sento pulsare. Lo ignoro.

Devo riuscirci, ma è dura. Nascondo la mano che trema.

Poi arriva un caso. Finalmente. Licantropi.

Convinco Sam a riprendere a cacciare. Lui mi raccomanda di avvisarlo se le cose si mettessero male. Glielo prometto.

Così posso almeno fare del bene, cercare di rimediare.

Poi eccole, le immagini di quello che ho fatto vive in me. Dolore. Sconforto. Rabbia anche.

Sono bravo a nasconderlo però! A tenermi tutto dentro. Mi metto la solita maschera per non far vedere il mio disagio.

"Fratellino dammi la forza di resistere! Aiutami!" Grido nella mia mente invece.

"Dean per qualunque cosa sono qui lo sai" mi dice all'improvviso Sammy guardandomi.

Lui ha la capacità di leggermi l'anima.

Gli sorrido e annuisco, mentre guido per Durham.

La vita riprende. Scorre. Continua. Io posso solo andare avanti.




Note autrice
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti