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Autore: Valdream00    27/04/2017    1 recensioni
Questa storia racconta le origini della saga, racconta una storia d'amore a cui il libro non rende giustizia, l'inizio dell'amore tra Andrea e Beatrice, i genitori di Sofia.
"correva l'anno 1990..."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Andrea, Beatrice Guarieri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 5

TELEFONATE E STRANE OSSESSIONI


POV’S BEATRICE

Sto rientrando a casa sperando di trovarci zia Sofia ma non riesco a togliermi dalla testa quell’arrogante ragazzo del litigio vicino alla spiaggia, alla fine al mare non ci sono andata e tutto per colpa sua, mi ha talmente innervosita che l’unica cosa che voglio fare adesso è solamente chiudermi in camera per tutta la giornata.
Come se non bastasse il mio viscerale odio per questa città ora ci si mettono pure i suoi abitanti.

Arrivo a scorgere in lontananza il portone dalle maniglie dorate e capisco di essere finalmente arrivata a casa. Non faccio in tempo a mettere le chiavi nella serratura che il portone si apre rivelando la figura minuta di mia zia.

“Ei Bea! Allora come è andata la prima passeggiata per Matera di quest’anno?” mi chiede.
“ Al solito, comunque gli abitanti di questa città diventano ogni anno peggio esattamente come le sue stupide stradine piene di sassi…” le risposi ancora di cattivo umore per lo scontro con il ragazzo sconosciuto.
“Sono sicura che Matera prima o poi inizierà a piacerti, esattamente come i suoi abitanti” conclude con un sorriso.

Decido di lasciare la zia in cucina e salire in camera a farmi una doccia calda, solitamente mi fa tornare il buon umore, potere più unico che raro visto il mio carattere.
Non appena esco dalla doccia, ancora avvolta nell’asciugamano azzurro cielo, decido di chiamare Carlotta.
Carlotta è la mia migliore amica praticamente da sempre, c’era quando ancora ci sporcavamo di pittura all’asilo, c’era il primo giorno di scuola, c’era quando tra le medie e le superiori i miei sono entrati in crisi ed io mi rintanavo a casa sua pur di non sentire le urla.

Così recupero il mio Nokia 5110* blu dalla borsa e digito il numero, a rispondere è, come al solito, la sua voce un po’ nasale che subito m riempie di nostalgia per casa e per la mia solita vita.

“Ciao Carly! Che fai di bello?” le chiesi tanto per iniziare la conversazione
“Oi Bea! Che bello sentirti, solita vita sai come è…Ieri sono uscita con quello che ho conosciuto in palestra, hai presente l’appuntamento più noioso della storia?! Tu piuttosto, come va a Matera?”
“ ahahaha immagino, comunque te lo avevo detto che quel tizio non mi convinceva per niente…anche qua solita vita, figurati che oggi ho persino litigato con un ragazzo di un arroganza fuori dal normale guarda…”
“Ma almeno era carino?”
“Carly io ti sto dicendo che ci ho litigato e che sono rimasta incazzata tutto il giorno per colpa di un idiota e tu mi chiedi se è carino?”
“ahahah era per sapere comunque se reagisci così significa che lo era…bene, ora scappo che mia mamma mi sta chiamando da mezz’ora. A presto Bea”
“Ciao scema!” chiudo la chiamata sorridendo, si, in effetti era carino.

Mi vesto e decido di scendere anche io per cena, io e zia parliamo un po’ dopo di che lei si mette a guardare un film sdolcinato in TV mentre io salgo in camera con la scusa della stanchezza.

POV’S ANDREA

Rientro in casa a sera tarda dopo aver passato tutta la giornata in spiaggia con i miei amici.
Saluto papà e Tommy e me ne vado subito a letto sperando di addormentarmi subito e senza pensieri, eppure,  strano a dirsi, l’ultima cosa che mi compare davanti agli occhi prima di crollare tra le braccia di Morfeo sono quei dannatissimi smeraldi  sconosciuti.
 
   
 
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