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Autore: nikita82roma    28/04/2017    3 recensioni
Rick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedale gravemente ferita. Si parte da "Always" ma il percorso poi è completamente diverso.
FF nata da un'idea cristalskies e con il suo contributo.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rick Castle, William Bracken | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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La svolta che cercavano arrivò un giorno quasi per caso. Avevano continuato a fare ricerche, cercando sempre di evitare di scoprirsi più del dovuto per non dare nell’occhio, ma alla fine scorpirono che Nicole Church prima di lavorare per la Surge Trust Corp aveva lavorato per una società interinale che l’aveva temporaneamente assegnata alla sede di New York della Future Forward. Era lì che aveva conosciuto Lerry Morrison ed era lì che erano entrati in contatto con George Rosen. Quello era sempre lo stesso periodo nel quale la Tree of Life Childcare aveva avuto un importante incremento dei finanziamenti ricevuti, permettendo un’ampliamento della struttura, fino a diventare un punto di riferimento nel quartiere.

- Cosa pensi Castle? - Gli chiese Beckett una sera a casa mentre sul divano stavano riguardando le carte.

- Ragionavo. Pensavo a come collegare tutte queste “coincidenze” e farle diventare qualcosa di concreto… - Rispose lui pensieroso.

- Vuoi condividerle con me? Ti ascolto! - Si sistemò appoggia al divano nell’angolo opposto a lui, voltandosi per guardarlo e le sembrò che non stesse aspettando altro che cominciare il suo racconto.

- Nicole Church non è quella ragazzina dolce che sembra. È una ragazza molto ambiziosa che vuole soldi e successo sul lavoro, ma non si fa problemi ad accettare lavori minori per cominciare la sua strada. Lavora alla Future Forward e lì grazie alle sue capacità e alla sua curiosità comincia a controllare troppo a fondo i conti trovando degli strani spostamenti di denaro con somme ingenti che entravano e uscivano e passavano tutte per un’ente benefico. Nel frattempo conosce il suo futuro fidanzato ed insieme decidono che quella storia poco chiara doveva avere degli altri attori. Così contattano Rosen e da lui arrivano a Bracken e cominciano a ricattarlo. Prima Nicole si accontenta di poco. Poi chiede di più e alla fine Bracken decide di farla fuori, portando via la sua penna usb dove ci sono tutti i file con le prove. Quando scopre che c’è una foto di lei con Rosen fa uccidere anche lui e poi inscena il suicidio di Bell per far cadere la colpa su di lui. Morrison che era l’altro che poteva sapere la verità, distrutto dal dolore per la perdita della fidanzata, si uccide anche lui, così nessuno sa più nulla.

- Perfetto Castle. Dobbiamo solo provare tutto quanto con le prove. - Sospirò Beckett.

- Già. Però sono sicuro che sia così. O qualcosa di simile. - Insistette lui.

Quelli erano i momenti più frustranti. Quando sapevano che la soluzione era così vicina ma mancava sempre qualcosa per arrivare a chiudere il cerchio e ad avere le prove schiaccianti che ci fosse Bracken dietro a tutto quello ed anche a molto di più.

- Ehy Beckett… Ci arriveremo. Ne sono sicuro. Ci arriveremo. - Kate si sdraiò appoggiando la testa sulle sue ginocchia lasciando che lui la accarezzasse.

- E se non ci dovessimo riuscire? Se non troveremo mai nulla su di lui? Che vita faremo Castle? Sempre a guardarci le spalle? Sempre a scappare? Metteremo sempre in pericolo la nostra famiglia, tua madre, tua figlia, che vita faranno loro? - Si rannicchiò di più contro di lui come se avesse bisogno di sentirsi protetta.

- E se lo prenderemo presto? Se questa storia finirà tra poco? Se ci sposiamo e viviamo felici e contenti?

- Castle… ti prego… - Kate chiuse gli occhi mentre la sua ultima frase gli rimbombava in testa.

- Che c’è? Non ti piacerebbe?

- Sì ma… Non è il momento, lo sai.

 

 

- Beckett! Abbiamo scoperto una cosa interessante. Nessuno aveva controllato gli spostamenti di Morrison prima, dando per scontato il suicidio. L’ultimo posto dove è stato, dai tracciati del suo telefono è un club nel Queens sulla 51esima. - Ryan le fece vedere la mappa della zona. 

- Cosa c’è di interessante? - Chiese non capendo la sua euforia per un club di infimo livello fuori zona.

- Ricordi Flynn? Anche lui era stato in quel club, guarda, abbiamo trovato una corrispondenza qui. - Le fece vedere un altro tabulato. - Ed anche il misterioso Maddox risulta che sia stato lì più volte dai tracciati. Ci era sfuggito, non avevamo mai collegato questo luogo come punto di contatto, Flynn c’era stato una sola volta ed anche Morrison risulta esserci stato solo quella sera, negli ultimi tempi da quando abbiamo i suoi tabulati.

- Cosa sappiamo di questo posto? -  Chiese Kate facendo scorrere quei fogli sotto i suoi occhi e rimproverando mentalmente se stessa e gli altri per non aver visto i collegamenti con quel night, avevano avuto bisogno di un terzo elemento. Sarebbe potuto non arrivare mai. Dovevano prestare più attenzione. Percepì la presenza di Rick che guardava gli stessi fogli sporgendosi da dietro oltre la sua spalla e in un gesto inusuale ma per lei in quel momento del tutto naturale, spostò una mano indietro per cercare la sua che trovò, perché lui sapeva che la stava cercando e la portò avanti, per lei, stringendola.

- Ho chiesto ad una mia vecchia conoscenza. - intervenne Esposito - Quel night è un posto di affari per molti gruppi della città. Un po’ una zona franca, dove c’è un patto reciproco di non aggressione trai componenti anche di bande nemiche. Vanno lì per contrattare con i loro fornitori, diciamo così.

- Droga? - Chiese Kate cercando di capire meglio di cosa si trattasse e che genere di persone potessero trovare.

- Non solo. Armi, donne… un po’ di tutto, ma non per i capi, è frequentato più dalla bassa manovalanza o chi decide di cominciare il proprio giro. - Concluse Javier mentre gli altri lo ascoltavano.

- Ok. Cercate più informazioni possibili di questo posto. Direi che è il caso di fare una visita da quelle parti, stasera. - Beckett guardò gli altri detective e Castle e tutti annuirono.

- Ah Beckett, un’altra cosa, attiguo al night c’è un negozio di musica. In realtà è solo una copertura perché il suo sotterraneo si congiunge con quello del night. Dice che lì più volte hanno ospitato qualche ricercato o qualcuno che doveva sparire per un po’ dalla circolazione.

- Kate ma non ci daranno mai un mandato per entrare in quel posto con solo questi elementi. - Intervenne Price sollevando dubbi sulle poche cose che avevano in mano per permettersi una retata.

- Il giudice Markway mi deve un favore per quella bottiglia di whiskey che si è preso in omaggio l’ultima volta che ha perso a poker. Credo che gli indizi che abbiamo gli basteranno. - Ammiccò Rick.

- Bene, direi che questo problema è risolto. Altre domande? - Chiese Kate ma nessuno presentò altre obiezioni. Beckett non era solita avvalersi delle conoscenze ai piani alti di Castle, ma in questo caso sapeva che aveva ragione Nick e che nessuno gli avrebbe mai autorizzato una richiesta del genere e loro avevano un tremendo bisogno di entrare lì dentro. Se non avessero trovato nulla di utile a loro, sicuramente avrebbero tolto dalla circolazione un bel po’ di feccia, comunque sarebbe stato un lavoro utile.

 

 

Beckett e Castle viaggiavano insieme nell’auto di servizio di lei. Ryan, Esposito e Price erano nell’altra. Dopo che avevano parlato con la Gates nel pomeriggio avevano avuto l’autorizzazione a portare due squadre di rinforzo coprendo l’operazione proprio con una retata nel posto da collegare al suicidio del capitano Bell e agli omicidi di Nicole Church e George Rosen. Non era così lontano dalla realtà, in fondo. Avevano così ottenuto anche l’aiuto di una divisione della narcotici che avrebbe fatto irruzione con loro, mentre una squadra sarebbe rimasta fuori a controllare l’esterno. Il tutto sotto il coordinamento di Beckett che aveva la responsabilità di tutta l’operazione. Aveva insistito più volte con Castle chiedendogli di aspettarli in centrale e di non andare, lo conosceva sapeva che rimanere fermo ed attendere in auto, in un luogo sicuro, non era una cosa che gli si addiceva, ma  lui fu irremovibile voleva andare, voleva esserle vicino, anche solo per darle il suo supporto morale. Fu inutile per Kate spiegargli che così facendo avrebbe avuto solo una cosa in più a cui pensare, la sua sicurezza, lui voleva esserci, voleva vederla tirare fuori da lì Maddox e voleva vederla portarlo via in manette e che Beckett vedesse come lui era orgoglioso di lei. Finirono quasi per discutere su questo, con Esposito e Ryan che li invitavano a stare calmi ed alla fine lei cedette, ma fu rigorosa nel ricordargli che doveva stare fermo dove lei gli avrebbe detto, al sicuro. Così era seduto al suo fianco e la guardava guidare nervosa. Kate accostò l’auto un paio di traverse prima del punto concordato, lasciando le altre sfilare e sorpassarla.

- Qualsiasi cosa accada, tu non devi uscire da quest’auto, capito Castle? - Si voltò a guardarlo. Rick poteva notare i lineamenti del suo volto, tesi e seri. Annuì senza toglierle gli occhi di dosso. - Io devo sapere che tu sei al sicuro. Non posso preoccuparmi che ti accada qualcosa, mi capisci?

- Te lo prometto. 

- Castle, seriamente, non come al solito che poi fai di testa tua, ok?

La radio di Kate li interruppe. Price gli aveva appena comunicato che erano tutti in posizione, aspettavano solo lei. Riprese la marcia e fermò l’auto nel punto concordato, dietro uno dei blindati della squadra che li accompagnava.

- Beckett! - La chiamò Castle mentre stava aprendo la portiera richiamando la sua attenzione. - Stai attenta, per favore.

Kate si avventò su di lui, baciandolo con urgenza prima di uscire.

- Non ti preoccupare. - Gli disse mentre toglieva la sicura alla pistola e metteva il colpo in canna.

Rick la vide dare indicazioni agli altri e poi guidare il gruppo che stava facendo irruzione nel locale. Era nervoso, preoccupato e impaziente. Si aggiustava il giubbotto antiproiettile che Kate lo aveva obbligato ad indossare comunque, anche se non avrebbe preso parte a nulla. Per sicurezza, gli disse: era più scrupolosa del solito. Era il giubbotto nuovo, sempre con la sua scritta identificativa di scrittore, lo aveva fatto rifare dopo che il precedente gli aveva salvato la vita durante il presunto incontro con Smith. Sentiva alcune urla e vedeva uscire alcuni uomini portando i primi sospettati verso uno dei blindati, consegnandoli agli agenti fuori: avevano trovato sicuramente personaggi interessanti da mettere fuori dalla circolazione per un po’, almeno da questo punto di vista l’operazione stava avendo successo e nessuno si sarebbe lamentato del massiccio impiego di uomini. Poi sentì degli spari ed una grande concitazione di agenti che entravano ed uscivano. La mano fremeva sulla maniglia della portiera, Guardava nervosamente fuori e dagli specchietti, sentì altri spari e al diavolo, non poteva rimanere lì. Uscì di corsa, ma mentre andava verso l’entrata vide un’ombra che stava allontanandosi dalla parte opposta urlò e l’uomo lo vide, così come vide la pistola che aveva estratto avvicinandosi a lui.

- Castle… ci rivediamo… - Vide il volto dell’uomo illuminato da un lampione ed ebbe pochi dubbi su chi fosse. Maddox. Rick si muoveva con circospezione, molto lentamente guardando l’uomo che gli era sempre più vicino. - … Sarai molto utile stasera. È un bene che non ti ho ucciso.

Maddox ghignò facendo segno con la canna della pistola a Rick di spostarsi da lì.

- Cosa dici, scrittore. Ti uccido adesso ed uso il tuo corpo per far venire allo scoperto la tua donna, oppure la chiamo e ti uccido davanti a lei? Cosa mi consigli? - La voce dell’uomo era fredda e senza alcun accenno di tensione, caricò la pistola, pronto a far fuoco.

- Io ti consiglio di buttare immediatamente la pistola a terra Maddox. Non darmi nemmeno mezzo pretesto per ucciderti adesso. - Beckett era alle sue spalle, con la canna della pistola poggiata sotto la nuca del cecchino. Rick guardò ai loro lati e vide Price che avanzava alla sua sinistra tenendo sotto mira l’uomo che accortosi di non poter fare nulla, lasciò cadere la pistola a terra. Solo allora Kate lo colpì sul retro del ginocchio, con forza, facendolo cadere ed ammanettandolo rapidamente. 

- Maddox, ti dichiaro in arresto. Hai il diritto di rimanere in silenzio qualunque cosa dirai potrà essere usata contro di te in tribunale. Hai diritto ad un avvocato. Se non puoi permetterti un avvocato, te ne sarà assegnato uno d'ufficio… - Kate lo tirò su di forza, dopo essersi assicurata di aver stretto bene le manette ai suoi polsi. I suoi occhi si incrociarono ancora una volta con quelli di chi per due volte aveva tentato di ucciderla, non riuscendoci per una semplice casualità. Maddox non aveva abbandonato il suo sorriso beffardo e la sua aria di sfida. Price lo prese in custodia e lo trascinò senza troppi riguardi in auto con lui e gli altri due detective, mentre le altre due squadre di supporto e i detective della narcotici finivano di portare via gli uomini fermati nel night.

Beckett osservò in silenzio fino a quando Esposito non partì con le sirene spiegate portando Maddox al distretto, poi si voltò a guardare Castle dritto negli occhi e Rick poche volte l’aveva vista così arrabbiata.

   
 
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