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Autore: MattySan    28/04/2017    4 recensioni
Leodore decide di fare un salto al club naturista di Yax.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sindaco Lionheart, Yax
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera era venuta così in fretta che Leodore non se n’era nemmeno accorto da quant’era assorto nel suo lavoro e decise di staccare prima per potersi dedicare ad altro, dopotutto era da quella mattina che il leone stava nel suo ufficio sopra quella pila di scartoffie e altri documenti.
Ma come passare un sabato sera quando non si è organizzato niente prima?
In una città molto frenetica come Zootropolis va sempre programmato quasi tutto prima di essere fatto, lui non l’aveva fatto e adesso se ne stava su quella scrivania con le zampe sulla testa a grattarsela cercando qualsiasi idea gli venisse in mente sul come passare quella serata.
Afferrò il cellulare e scrisse velocemente a Gazelle.
Pessima mossa.
Ancora dopo tanto tempo non si voleva proprio ficcare in testa che quasi ogni sabato sera lei ha un concerto da tenere, avrebbe potuto organizzare tutto prima e magari lei lo avrebbe potuto rinviare.
Un messaggio secco e quasi istantaneo di lei glielo ricordò.
Fantastico.
La faccia del leone si dipinse di una smorfia di sconforto ma decise ugualmente di fare una cosa, uscì da quell’ufficio e si diresse verso la macchina dopo essersi accurato di aver lasciato tutto in ordine per quando sarebbe tornato la mattina successiva, accese il motore e afferrò nuovamente il cellulare per navigare nella rubrica alla ricerca di qualsiasi numero che avrebbe potuto chiamare per un’uscita.
Ma siamo seri, chi mai sarebbe stato libero il sabato sera?
Sapeva che stava per fare una cazzata ma decise ugualmente di comporre quel maledetto numero e di far squillare anche quel maledetto cellulare.
“Pronto? Centrale di Polizia di Zootropolis”.
“Ciao Bogo, sono Leodore”.
“Leo!! Spero che sia una cosa urgente, sono pieno di scartoffie fin sopra le orecchie!”.
E già da quelle parole Leo aveva capito la situazione, e non si voleva ancora ficcare in testa che proprio quella mattina lo stesso Bogo gli aveva ricordato che era stato chiamato per fare il turno serale e non sarebbe stato disponibile.
Leo ripose il cellulare e osservò la strada.
Aveva il motore acceso da 10 minuti e non era ancora partito.
Stava pensando a quanto era assorto dal suo lavoro che gli aveva fatto dimenticare sempre le parole delle persone che gli stanno intorno e riuscì a pensare solo a una cosa: rilassarsi.
Sapeva cosa fare anche se non c’era mai stato, partì e si diresse verso il centro naturista.
Quando arrivò stava per mettersi a ridere ma non sapeva se per l’imbarazzo o per qualcos’altro, non c’era mai stato semplicemente perché si vergognava anche se era uno dei centri migliori di tutta la città, l’ideale per rilassarsi in tutta tranquillità e soprattutto in tutta libertà.
Spense il motore e scese dalla macchina dirigendosi all’ingresso, notò subito che c’era molta gente quella sera e la cosa lo meravigliò molto, pensava che magari fossero tutti a bere nei locali ma c’era evidentemente chi preferiva stare “libero” nella propria natura.
Yax era al suo solito posto con in mano il solito giornale e fumava.
“Buonasera Leo! Che sorpresa vederti qui!”.
“Hai finito di farti le canne?”.
Yax ebbe un colpo di singhiozzo quasi come fosse una reazione alle parole di Leo e gettò subito via quello che stava fumando, dopodiché sfoggiò un sorriso smagliante e innocente.
“Ma cosa dici! Non sarai mica venuto qui con un mandato da parte di Bogo vero?” disse con un sorriso leggermente nervoso.
“Sono qui solo per rilassarmi”.
“Benissimo!”.
Yax uscì dalla sua postazione e Leo notò subito che era completamente nudo e fece una smorfia di imbarazzo concentrando la sua mente su altro, Yax si diresse in un camerino facendo cenno al leone di seguirlo e appena arrivarono chiuse la porta.
“Spogliati”.
“Ma proprio tutto?”.
“Ovviamente”.
Leo era molto riluttante a farlo con Yax lì davanti a lui in quella stanza che adesso gli era sembrata rimpicciolita.
“Perché te ne stai qui? Scusami ma preferirei che tu uscissi”.
“Non posso mi dispiace, l’ultima volta che mi sono allontanato hanno rubato per la terza volta alcuni apparecchi che ho qui nella stanza, non ti preoccupare dai!” rise Yax mentre osservava il volto del leone che gli fece cenno di voltarsi e Yax annuì.
Poco dopo Leo era pronto per entrare nell’immenso giardino del club e tutti si stupirono di vederlo lì, lui d’altro canto si muoveva velocemente per cercare un posto dove sdraiarsi e rilassarsi in santa pace.
Delle leonesse passarono e gli fecero l’occhiolino con uno sguardo malizioso, lui salutò e corse velocemente sotto un arco dove si sedette.
Gli sembrava di essere tranquillo adesso ma venne fatto sobbalzare da una voce, si voltò e vide con sua grande sorpresa Gerard, il capo delle tigri di Gazelle.
“Buonasera Leo, anche tu qui?”.
“Non c’ero mai venuto veramente, ma tu che ci fai qui? Non sei al concerto con Gazelle?”.
“Non stasera dato che ho deciso di rilassarmi qui e immagino che tu sia venuto per lo stesso motivo”.
Leo era rosso in viso, lui e la tigre erano nudi come la natura gli aveva fatti e gli sembrava il momento non adatto per chiacchierare, o forse quel leone non era poi così tanto abituato alla natura “libera” dato che stava quasi sempre dietro una scrivania e immerso nella giungla urbana piuttosto che naturale.
“Vuoi che ti faccia un massaggio?” disse Gerard improvvisamente cogliendo Leo di sorpresa.
“Un massaggio?”.
“Si, sono esperto ho studiato molto in una scuola professionistica prima di iniziare a lavorare completamente con Gazelle, lo faccio come hobby”.
Leo annuì e si sdraiò su un lettino lì accanto.
Gerard iniziò il massaggio lentamente e con la più assoluta calma e concentrazione ma sempre col sorriso sulle labbra, Leo si sentì rilassato e con la mente libera da ogni pensiero, stava veramente bene lì e non avrebbe mai immaginato che le zampe di quella tigre all’apparenza grandi e distruttive potessero essere forti ma dolci e delicate allo stesso tempo.
Leo sospirò, si stava lentamente addormentando ma volle restare sveglio per sentire ancora quelle zampe sulla sua schiena, tutto il corpo gli vibrò per la pace e l’emozione che stava provando.
“Va bene così?” Gerard chiese quasi sussurrando.
“Sei fantastico” Leo disse a bassa voce.
La tigre sorrise e continuò il suo massaggio e si avvicinò ancora di più al leone fino a quando Leo sentì che c’era qualcos’altro su di lui, la cosa gli fece stranamente piacere o forse non ci faceva tanto caso dato che era intontito da quel massaggio che pareva fosse eterno.
“Gerard?” Leo disse lentamente.
“Shhhh” la tigre rispose.
Leo strinse con una zampa la coperta del lettino e sentì come una liberazione che esplose dentro di lui.
Dopo qualche minuto chiuse del tutto gli occhi e li riaprì poco dopo ritrovandosi la faccia sorridente della tigre davanti al muso, sorrise anche lui e si alzò dal lettino.
Gli era piaciuto, gli era piaciuto eccome.
Adesso si sentiva davvero rilassato e carico di energia come il vero leone che era.
“Ti ringrazio molto adesso mi sento come rinato” disse stringendo la zampa alla tigre e avviandosi verso l’uscita ma si bloccò improvvisamente, una cosa gli balenò in mente e fece per voltarsi ricevendo un biglietto da Gerard.
“Cos’è?”.
“Il mio numero”.
Leo era sbalordito.
Gerard gli aveva letto nella mente ed era riuscito ad anticiparlo.
“Ti ringrazio molto ma mi stavo chiedendo…”.
“…perché non iniziare già da stasera?” concluse Gerard.
Quella tigre era incredibile.
Leo rise e insieme a Gerard andò a rivestirsi e il loro prossimo obiettivo sarebbe stato un sabato sera da sballo.
Ora aveva un nuovo amico anche se già lo conosceva ma mai gli aveva chiesto il numero o qualsiasi contatto, è proprio vero che il troppo lavoro fa dimenticare le altre grandi e piccole cose ma Leo in questo sperava di cambiare.
 
  
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