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Autore: Alicemacbride99    29/04/2017    2 recensioni
La storia si svolge nel nostro mondo, ma con i personaggi del film " Lo Hobbit" di Peter Jackson e parla principalmente dell'amore tra Bilno e Thorin, ma anche di tanti altri personaggi
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Thorin era seduto al bar, davanti a lui un caffè ormai freddo. Continuava a fissare la strada in attesa che arrivasse Bilbo . Ogni pomeriggio il ragazzo passava a salutarlo in negozio ;qualche volta, acquistava un mazzo di fiori e quando tardava o non veniva per qualche motivo, lui era capace di fissare la porta anche per ore, sembrando quasi un cucciolo in attesa del padrone. Una voce lo riscosse dai suoi pensieri:” Sei patetico lo sai?”. Era Dwalin, il fratello di Balin e insieme gestivano un piccolo bar. “ Lo sai che è mezz'ora che fissi la strada ? Lo so che stai aspettando che lui passi qui davanti per venire da te. Perché non gli chiedi di uscire e la fai finita?”

“ Non è così semplice”

Balin gli si sedette vicino, il grembiule sporco di caffè: “ Senti figliolo, da quando Frerin è morto non ti abbiamo più visto sorridere. Credo che passare un po' di tempo con questo Bilbo, possa farti bene.”

“ Non lo so Balin, non so nemmeno se lui possa ricambiare i miei sentimenti. Cioè è carino e tutto però..”

“ Però un paio di balle. Esci e basta. Gli piaci? Perfetto. Non gli piaci? Avanti il prossimo”- rispose brutale Dwalin

“ Non è il fatto di piacergli o no. Non so se abbia già qualcuno!”

“ Bhe, Dwalin ha ragione. Tanto vale provarci no?”. Thorin sospirò, pagò il caffè e se ne andò. Aveva bisogno di riflettere. Non voleva chiedergli di uscire senza sapere prima se fosse già impegnato. Forse non gli piacevano neanche i maschi, forse aveva frainteso le sue attenzioni o i suoi modi gentili. Si passò una mano sul viso. Pur avendo 30 anni si sentiva come se ne avesse 100 di più, tra quello che gli era capitato e il resto. Passò per una via del centro, abbastanza frequentata, seguendo la quale si sarebbe ritrovato al suo negozio senza dover passare davanti al salone di Bilbo. Mentre camminava notò un bimbo seduto davanti al portico di un condominio che piangeva. Era minuto, con una chioma riccioluta e corvina. Non vedendo nessuno attorno a lui, dedusse che si fosse perso. Gli si avvicinò:” Ciao piccolino”. Il bimbo alzò lo sguardo, due grandi occhi azzurri scrutavano lo sconosciuto. “ Ti sei perso?”. Il bimbo annuì, asciugandosi una lacrima con la manica della felpa arancione. I suoi lineamenti, la chioma riccioluta, quel piccolo e adorabile nasino gli ricordavano qualcuno. “ Io mi chiamo Thorin. Tu come ti chiami??” chiese Thorin. Il piccolo tirò sul con il naso, traendo un profondo sospiro, senza rispondere. “ Non sei di queste parti vero?”. Il piccolo, senza proferire parola, scosse il capo. “ Facciamo così, adesso noi andiamo a prenderci un dolcetto, poi appena ti sarai tirato un po' su il morale, cerchiamo i tuoi genitori. Ok?”. Il bambino alzò lo sguardo e annuì, afferrando la mano tesa dell'uomo. Mentre ripercorrevano la via, Thorin non poteva smettere di pensare a chi gli ricordasse. Arrivati al bar, Balin offrì una cioccolata calda al piccolo e alcuni biscotti. Nonostante le gentilezze mostrategli, il bambino non accennava un sorriso e non spiccicava nemmeno una parola. “ Forse è autistico”- ipotizzo Dwalin a bassa voce. “ No, non credo. Piuttosto sembra molto timido. Tu che dici Thorin?”. Ma lui non ascoltava, continuava a fissare il bambino: manine minute, carnagione chiara.... C'era qualcosa in lui che era molto familiare. Il suo broncio gli ricordava quando Kili da piccolo era triste e solo una cosa lo faceva sorridere. L'uomo si avvicinò:” Hey piccolo, ti piace la magia?”. Mentre mordeva un biscotto annuì.

Thorin mostrò una moneta in una mano, poi la mise in un pugno, recitò un piccolo incantesimo e poi avvicinò il pugno al piccolo:” Soffia”. Il bimbo soffiò e rimase stupito quando quel mago riuscì a far sparire la moneta. Dopodiché l'uomo cercò di farla riapparire rimettendo la mano a pugno e facendo soffiare l'assistente, ma qualcosa sembrava non funzionare. Fece finta di non trovare la moneta:” Hey Balin vieni un attimo qui”. Appena l'anziano si avvicinò, cominciò a frugargli nella lunga barba bianca, estraendo la monetina. Il bambino rise, una bellissima risata piacevole come il rumore dell'acqua di un ruscello scrosciante. Thorin fece un piccolo inchino, mentre il piccolo applaudiva:” Grazie signori e signore. Ma questa magia non sarebbe stata possibile senza il mio grande assistente!” disse indicando il piccolo. Balin, Dwalin e alcuni clienti del bar applaudirono, facendo arrossire il bimbo. “Avanti, presentati al tuo pubblico!” lo esortò l'uomo. Il bimbo scese dalla sedia, fece un piccolo inchino e disse:” Frodo Baggins, piacere di conoscervi!”. Una tonnellata di mattoni caddero sulla testa di Thorin. Adesso aveva capito chi gli ricordasse. Che fosse il figlio di Bilbo?

Mentre i suoi amici facevano amicizia con il bambino, adesso più allegro e più amichevole, lui fissava il bambino, vedendo sempre l'immagine di Bilbo riflettersi nell'esserino. Era troppo somigliante!. “ Frodo!” - gridò una voce conosciuta - “ finalmente ti ho trovato! Mi hai fatto venire un colpo!” disse Bilbo abbracciando il piccolo. “ Non ti allontanare più senza il mio permesso ok? Lo sai che è pericoloso” Aggiunse con un tono preoccupato.

“ Sì lo so zio, ma quando mi sono perso, questo mago mi ha trovato!”, disse indicando Thorin.

“ Un mago? Ma cosa..”- disse alzando lo sguardo, sorridendo alla vista dell'amico. “ Oh grazie Thorin, non so proprio come ringraziarti, spero che non ti abbia dato troppo disturbo. Mio nipote può essere un vero birbante a volte..”

Nipote? Aveva sentito bene? “ Oh no figurati, anzi”

Salutati e ringraziato Balin e Dwalin i tre si diressero al salone di Bilbo. Camminavano l'uno a fianco all'altro, con Frodo che li precedeva.

“ Dunque anche te alle prese con i nipoti eh?”

“Eh già. È un piccolo diavolo scatenato quando ci si mette. Non posso voltarmi un attimo che lui è già sparito.”

“ Eh eh anche i miei erano... anzi, sono dei diavoli. Potrebbero fare a gara eh?”

“ahahah già. Meglio portarlo a casa, si è già scatenato abbastanza per oggi.”

“ Casa sue è lontana?”

“No, lui vive con me sopra il salone”

“e i suoi genitori?” chiese Thorin, rendendosi conto di essere stato troppo invadente.

“ Purtroppo i suoi genitori sono morti in un incidente d'auto un anno fa. Da allora vive con me”

“Oh mi dispiace, non volevo essere scortese”

“ No no figurati...” il cellulare del ragazzo vibrò, mostrando il messaggio della babysitter che diceva di non poter venire. “ Ah cavolo, dovrò annullare l'appuntamento.”

“ Se vuoi lo tengo io tuo nipote. Non è un disturbo”

“Oh sì per favore zio, posso andare con lui?” implorò il piccolo. Bilbo alzò un sopracciglio sorpreso. “ Ok va bene. Lo vengo a prendere alle 18 se riesco a finire in tempo”.

Frodo passò il tempo nel negozio di Thorin, giocando con Kili e Fili nel retro. Alle 18:30, Bilbo non era ancora arrivato, così Thorin dovette strappare il piccolo Frodo ai due ragazzi (che imploravano di adottarlo) per recarsi al salone. Il piccolo dormiva, con la testa appoggiata alla spalla dell'uomo. Forse era così sentirsi genitore, soprattutto di un bambino così carino e vivace come lui. Se mai avesse avuto dei figli, non gli sarebbe dispiaciuto che fossero come lui. Giunto al salone, Thorin intravide Bilbo, mentre si congedava dal suo cliente. Avrebbe potuto riconoscere quella chioma lunga e bionda ad un kilometro di distanza: Thranduil, quel maledetto pezzo di merda. Per fortuna non l'aveva notato mentre se ne andava nella sua costosa macchina di lusso. Bilbo gli orse in contro appena vide l'amico con il nipotino. “oh grazie, questo cliente mi ha trattenuto a lungo. Mi dispiace dia averti disturbato anche sta volta”

“Ma no, figurati. È stato un piacere. Frodo è un bimbo meraviglioso”

“Sì lo so. Non so cosa farei senza di lui. Purtroppo da quando ha perso i genitori si è molto chiuso in sé stesso. Appunto oggi mi è sembrato un miracolo che avesse parlato (addirittura riso) con un perfetto sconosciuto. Sei sorprendente!” disse sorridendo. Quel complimento colmò il suo cuore di gioia.

“ Se vuoi quando sei impegnato con il salone posso badare io a lui. Anche i miei nipoti si sono affezionati”

“ Incredibile, sei riuscito a fargli fare amicizia! Assolutamente, sempre se per te non è un disturbo. Dopo quello che ha passato, questo piccolo ha bisogno di sorridere un po'”.

Si salutarono, dandosi appuntamento per l'indomani. Mentre tornava a casa, Thorin inspirò l'aria umida dell'autunno. Era meraviglioso avere un legame più solido con Bilbo adesso, ma la vista di quello stronzo di Thranduil lo aveva infastidito. Ovunque andasse quell'uomo, seminava discordia. Questa volta, però, non glielo avrebbe permesso.

   
 
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