Film > Le 5 Leggende
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Autore: Roiben    29/04/2017    0 recensioni
Ancora poco, solo qualche metro, e infine sarà libero.
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«Tu chi sei?»
«Boogeyman, e tu?»
«Katherine»
Genere: Angst, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emily Jane Pitchiner, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Nuovo personaggio, Pitch
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Strada Verso Casa'
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capitolo 67 – Senza Tracce




«Dov’è mio padre?».


Akh deglutisce nervosamente e scuote la testa.


«Era qui fino a un istante fa» sibila Emily Jane. «Dove è finito? Tu lo sai. Devi saperlo, eri con lui» insiste.


«Mi dispiace, io… non ne ho idea» ammette Akh.


La bambina è ancora con loro, anche se non ha comunque ripreso conoscenza. Emily Jane tenta invano di trucidare Akh a suon di occhiatacce.


«Dobbiamo trovarlo. Non può essere lontano».


«Oh, può esserlo eccome» la contraddice lui. «C’è la concreta probabilità che se lo siano ripreso le Ombre. E se così fosse, chissà dove diavolo potrebbe trovarsi a quest’ora» borbotta.


Emily Jane scatta in piedi così bruscamente da far volare all’aria la poltroncina sulla quale era accomodata poco prima, e ha tutta l’aria di voler saltare al collo dello spirito della Luce (ma non esattamente allo scopo di abbracciarlo).


«Credevo che ti importasse di lui! Come… come puoi dire cose simili con tanto disinteresse?» strilla indignata.


«Disinteresse?!» reagisce a quel punto Akh, alzandosi in piedi a sua volta. «Sono forse io ad aver passato gli ultimi secoli fingendo che non esistesse?».


Emily Jane sgrana gli occhi, presa in contropiede. «Tu… non sai niente!» ringhia adirata.


«Oh, sì. Ti piacerebbe, vero?» la schernisce lui, puntandole contro i suoi occhi blu e indignati. «Beh, ti dirò una cosa, Miss Regina del Dramma: non sono mai veramente stato l’idiota che tuo padre insiste a definirmi. E sì, bella, so molte più cose di quanto ti augureresti. Ma questo, ora, non ci aiuterà affatto a ritrovarlo, ovunque sia finito». “Sempre che non sia davvero svanito per sempre” riflette, con un tremito sconvolto.


«Bene!» sbotta Emily Jane. «Allora metti al lavoro il cervello e cerca un modo per scoprire dove si trova» prega con disperazione.


Akh si passa i palmi sugli occhi stanchi e sospira. Conosce un modo, ma in quel momento non è sicuro sia praticabile. Infine risolleva lo sguardo sulla donna e rimane su di lei, pensieroso.


«Cosa?» lo incalza poco dopo, impaziente.


«Non lo sai? Eppure ne abbiamo parlato per tutto il giorno».


Emily Jane sposta l’attenzione da lui alla bambina stesa sul letto.


«Katherine? Ma è un essere umano, come potrebbe aiutarci? Inoltre non si è ancora risvegliata» protesta.


«Il piano di Pitch è andato a buon fine. Lei ha un piccolo nucleo di Luce, adesso. Forse, grazie a quello, ora potrei riuscire a ridestarla» dubita Akh.


«E poi? Anche ammesso che lei possa percepirlo, in che modo questo potrebbe esserci utile?» insiste lei.


Lui sbuffa, stizzito. «Beh, è pur sempre un punto di partenza, no? Lo sai che, se è davvero in mezzo alle Ombre, la mia Luce non servirebbe a molto. Ma lei può trovarlo, esattamente come lui ha trovato lei» spiega impaziente.


«Va bene» si arrende infine Emily Jane. «Hai ragione, proviamoci. Se… s-se andrà male, troveremo un’altra soluzione» mormora incerta.


Non esiste un’altra soluzione” pensa Akh, senza tuttavia farne parola.


Checché ne dica quella donna, l’improvvisa scomparsa di Pitch ha turbato anche lui, ben più di quanto non credesse possibile. È necessario che lo rintraccino, ha assolutamente bisogno di sapere che esiste ancora.


ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ


Akh si china cautamente sulla bambina e si sofferma a scrutarla con un pizzico di curiosità. Azzurra: la sua Luce è azzurra. Scuote la testa, perplesso per il bizzarro scherzo del destino. Oh chissà, potrebbe anche non essere affatto un caso che l’unico essere umano attualmente dotato di nucleo lo possieda della medesima sfumatura dei tratti appartenenti a uno spirito della Luce: ad Akh. Forse, anzi, era in qualche modo predestinato a imbattersi in una tale anomalia.


«Akh» bisbiglia Emily Jane, confusa dal suo comportamento.


«Sì» si riscuote lui, scrutandola colpevole. «Scusa, mi ero smarrito in alcuni pensieri» prova a giustificarsi.


Sfiora appena con i polpastrelli la liscia fronte di Katherine e riesce a sentire la familiare sensazione di Luce che lo accompagna da un’intera esistenza. Accosta il volto a quello della bambina, le sue labbra si schiudono lentamente e la sua voce scivola all’esterno, formando suoni sconosciuti ai più: il verbo degli elementi. Comanda alla Luce di ridestarsi e sorgere, come un piccolo sole, riportando alla realtà colei che la custodisce. E così accade: pochi istanti dopo le ciglia di Katherine sfarfallano indolenti sui suoi occhi verdi e lei mugola assonnata, stiracchiandosi pigramente.


«Uhm… Ma è già ora di andare a scuola?» borbotta, sbadigliando.


Akh ed Emily Jane rimangono un istante a fissarsi vicendevolmente, interdetti e sorpresi. Poi Akh ridacchia, suo malgrado divertito dalla svolta inattesa.


«Akh? Che fai qui?» si informa Katherine, incerta.


«Ehm… A dire il vero non siamo a casa tua, principessa» le fa impacciatamente presente.


«Come…?» esordisce. Poi, guardandosi intorno, realizza quanto veritiere siano le parole dello spirito e prorompe «Che posto è questo?!» un filo allarmata.


«Ehm…» ritenta Akh, nervosamente. «È una storia lunga».


«Oh, no! Non iniziare con questa cosa della storia lunga» protesta vivacemente Katherine.


Infine, continuando a scrutare ansiosamente attorno a sé, i suoi occhi si posano su qualcuno che non credeva avrebbe mai più rivisto.


«Emily Jane?» chiede, incredula.


«Sì» mormora la donna, imbarazzata.


Katherine dà un’occhiata a ciò che riesce a scorgere fuori dalla finestra e, collegando gli indizi, giunge a una soluzione che, per quanto pazzesca, sembra essere l’unica possibile.


«Questa è casa tua?» torna a informarsi, desiderosa di conferme.


«Esatto» replica Emily Jane, piacevolmente colpita dalla mente veloce della bambina.


«Perché sono qui?» decide a quel punto di domandare, ritenendola di gran lungo l’informazione più importante in quel momento.


Osserva, con angoscia, gli sguardi preoccupati e nervosi che si scambiano i due spiriti, e comprende che la risposta ai suoi dubbi non le piacerà nemmeno un po’.


ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ


Con un certo impaccio, Akh ed Emily Jane si sono presi del tempo per spiegare a Katherine ciò che conoscono di quanto accaduto, dal momento in cui si sono separati per permettere a Pitch di incontrare sua figlia, fino al momento presente.


Katherine, costernata, ascolta tutto questo in silenzio e, stranamente, senza mai interrompere; persino quando Akh le spiega di come e perché lui e Pitch hanno deciso di creare, per lei, un piccolo nucleo di Luce, e di come ci siano effettivamente riusciti. Alla fine della lunga spiegazione, e dopo che un silenzio scomodo ha ammantato l’intera stanza, c’è solo una cosa che interessa sapere a Katherine.


«Dov’è Pitch?».


E quella è esattamente l’unica domanda alla quale nessuno dei presenti è in grado di dare una risposta.


ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ


«Non sappiamo dove si trovi in questo momento» ammette infine Emily Jane, scuotendo piano la testa. «Akh… Lui sospetta possa essere stato trattenuto dalle Ombre».


Katherine ha gli occhi verdi sbarrati e fissi sulla donna. A stento respira e sente nuovamente la disperazione crescere.


«Se… se lo sono ripreso?» geme sconvolta.


L’idea che il suo Pitch sia nuovamente nelle mani di quelle cose orrende le stringe il cuore in una morsa dolorosa.


«Non ne abbiamo la certezza» prova Akh, insicuro, in un maldestro tentativo di rassicurarla.


«Dobbiamo trovarlo» gracchia la bambina, sempre più agitata. «Dobbiamo! Akh, ti prego».


Un vago sorriso tende le labbra dello spirito della Luce.


«È proprio questo il motivo per cui ti ho risvegliata. Io… credo che tu possa ritrovarlo».


Lei lo fissa costernata. «Cosa?! Ma… come?».


«Ehm… Beh, ecco, non ne sono sicuro, in effetti» tentenna nervoso, torturando fra le dita i suoi poveri capelli blu. «Tu e lui… Voi siete legati, in molti modi. Lo so che sei un essere umano, certo. Ma forse… forse riusciresti a sentirlo, oppure… non so, a vederlo, magari. Non ho idea di come potrebbe funzionare, però…».


Katherine assottiglia gli occhi e annuisce seccamente.


«Dobbiamo provare» conferma asciutta.


«Esatto» mormora Akh, scorgendo Emily Jane annuire in accordo.



"Un senso di mistero mi invase il cuore e la mente, quella percezione del mondo come una pelle sottile su organi e ossa sconosciuti." (Stephen King)


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"L'uomo che ha cessato di avere paura ha cessato di preoccuparsi." (Francis Herbert Bradley)






  
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