Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Dea Agnesa    29/04/2017    5 recensioni
MALEC.
Alec è un giovane ragazzo di 18 anni, non potrebbe chiedere di meglio perchè si è appena diplomato e non vede l'ora di trascorrere una serena estate con i suoi amici prima di iniziare il college.
Purtroppo non sempre le cose vanno come ci aspettiamo.
A volte un semplice giorno come tanti altri può trasformarsi in un incubo.
Quando tutto cambia, come si comporterà Alec per superare il dolore? chi potrà aiutarlo?
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alec rimase per un attimo impietrito con la bocca aperta. Suo padre evidentemente notò che qualcosa non andava perchè chiese:

- Alexander...è tutto ok?-

- Mmm?- fece Alec alzando gli occhi verso il padre.

- Cosa succede? - chiese Robert indicando il cellulare. - I tuoi fratelli stanno bene? Max? -

- Si si, loro stanno bene. - disse subito Alec mentre digitava velocemente un messaggio. - Questo ...è...mi ha mandato un messaggio Magnus. -

- Bane? -

- Già...- disse cauto Alec.

- Cosa c'è tra voi due? - chiese Robert con un po' troppa tranquillità per Alec.

- Che...cosa? Cosa intendi? - rispose Alec distogliendo lo sguardo e arrossendo.

- La mattina prima che venissi dimesso dall'ospedale. - iniziò Robert. - Ho sentito parlare tua madre con il capo reparto dell ospedale intimandogli di non far entrare nella tua stanza “l'uomo glitterato dallo sguardo perverso”...- allo sguardo di disapprovazione di Alec, aggiunse subito Robert, alzando le mani – parole sue!....quando gli ho chiesto spiegazioni mi ha lanciato uno sguardo che, credimi, nonostante sia un poliziotto, con un'arma sempre in tasca, ho temuto per la mia vita...-

- Si ...lo sguardo “che uccide” della mamma. -

- Poi prima di andarsene ha detto che “quel porco lussurioso stava deviando il suo bambino”...e ovviamente ha detto che è colpa mia. -

- Ma..- Alec strinse forte le mani sul bordo del tavolo. - ...non mi sta deviando!! e poi non è colpa tua! Ma cosa gli prende?! -

- Credo che in parte sia anche colpa mia. - rispose il padre con sguardo triste.

- Papà...-

- Lasciamo stare. - disse il padre con un gesto della mano. - Allora, devi andare? -

- Si...dovrei proprio andare. -

- Ti do un passaggio? - gli chiese Robert alzandosi e lasciando alcune banconote sul tavolo.

- Veramente ho la macchina. -

- Hai la macchina? E da quando?- chiese Robert sorpreso.

- Ehm...non è mia...è di Magnus. - disse mentre camminavano fianco a fianco verso l'uscita.

Erano appena usciti dal locale e Alec precedette suo padre verso la Porsche. Suo padre si guardava intorno, camminando con le mani in tasca, ma quando il figlio si fermò e tirò fuori le chiavi della macchina restò di stucco. Si passò una mano sul viso e disse, con un sorrisetto in volto :

- Una Porsche? Non si smentisce mai quell'esibizionista che non è altro...-

- Non la usa spesso, dice che è più rilassante per lui prendere un taxi. - disse Alec alzando le spalle.

Il padre lo guardò senza parlare. Rimasero così a studiarsi un po' a vicenda, Alec con le guance un po' arrossate e Robert con un'espressione indecifrabile in volto.

Fu il padre il primo a parlare e quello che disse fece spalancare gli occhi ad Alec per la sorpresa.

- Fa quello che ti rende felice, Alexander. Crediamo di avere tutto il tempo per realizzare i nostri sogni, per trovare la persona giusta, ma non è vero...tu stesso hai provato cosa significa essere sul punto di morire, quindi ricordati...vivi la tua vita al meglio, non accontentarti, non aver paura di mostrare quello che sei...- Robert appoggiò una mano sulla spalla del figlio e gli sorrise incoraggiante.

- Papà...- Alec aveva un groppo in gola che gli impediva di parlare.

Suo padre gli aprì lo sportello della macchina e lo spinse all'interno.

- Vai...il tuo ragazzo ti aspetta-

Alec rimase senza parole, avrebbe dovuto dirlo lui stesso al padre che stavano insieme ma non ne aveva avuto il coraggio. Adesso non era più necessario riuscire a trovare le parole giuste perchè Robert era riuscito a capire da solo come stavano le cose. Alec si chiese cosa lo avesse tradito, se il suo arrossire quando gli aveva detto che era stato Magnus a mandargli il messaggio o piuttosto il sorrisetto da ebete che gli incorniciava il viso ogni qualvolta pronunciava il suo nome.

Guardò suo padre mentre metteva in moto la macchina e si ripromise di dargli le dovute spiegazioni, lui meritava di sapere tutto.

Robert guardò il figlio andare via, con sguardo carico di preoccupazione.

È una strada tutta in salita quella che hai scelto, figliolo...pensò Robert girandosi e incamminandosi.

Si fermò dopo qualche passo per accendersi una sigaretta e osservò una coppietta di fidanzati passargli vicino ridendo animatamente.

Dovrò fare un discorsetto a Magnus uno di questi giorni...

 

 

 

Magnus era seduto sulla poltrana del soggiorno di casa sua, sbuffava infastidito e tamburellava le dita sul bracciolo, di fronte a lui, seduta con le gambe accavallate e le braccia conserte, vi era Maryse.

- Hai intenzione di rimanertene seduto là? - chiese questa con una falsa gentilezza che non gli apparteneva.

- Si, è esattamente la mia intenzione. -

- Hai molti difetti, Magnus, che se iniziassi ad elencarli invecchieremmo qui insieme...ma speravo che almeno ti avessero educato ad essere gentile e offrire una tazza di thè agli ospiti. -

- Agli ospiti graditi – sottolineò Magnus.

- Preparami una tazza di thè! - ordinò Maryse.

Magnus si alzò di scatto dalla poltrona, avrebbe voluto strangolare Maryse in quell'istante, ma invece si avviò a passo svelto verso la cucina. Più distanza vi era tra di loro meglio era. Non poteva essere sgarbato con lei, in fondo era la madre del suo ragazzo. Questo però non gli impedì, mentre preparava il thè, di immaginare tutti i modi possibili in cui avrebbe potuto ucciderla e poi sbarazzarsi del corpo.

Dopo un paio di minuti, Magnus tornò in salotto, diede a Maryse il thè e poi si sedette di nuovo al suo posto, osservando la donna che adesso si guardava attorno con un'espressione piena di disgusto nel volto, quasi come se Magnus vivesse nelle fogne.

- Casa tua è davvero...- Maryse cercò la parola giusta per definirla. - ...deliziosa. - il modo in cui lo disse non dava per niente l'impressione che la trovasse deliziosa.

- Senta, Maryse...- Magnus si piegò in avanti - ...non è necessario che ci intratteniamo con stupidi convenevoli. Sappiamo bene entrambi che lei non vorrebbe trovarsi qui e io preferirei dovermela vedere con un troll a mani nude...- Maryse lo guardò in cagnesco ma Magnus continuò. - ...dobbiamo solo aspettare che arrivi Alec, perchè è lui che sta cercando, no?-

- Mi dispiace deluderti Magnus...- pronunciò questo nome quasi come se lo avesse sputato, poi continuò .- ... non è con Alec che voglio parlare, ma con te!-

- Me? Se è venuta a dirmi che sono un pervertito e che mi ucciderà se sfiorerò suo figlio con un dito, sta solo perdendo il suo tempo. Io e Alec stiamo insieme.-

- Insieme..- bisbigliò Maryse. - Quanto pensi che rimarrà con te? Sei solo il primo ragazzo che gli ha mostrato di essere interessato a lui, ed è ancora così giovane...prestò capirà che non sei giusto per lui.-

- Questo lo faccia giudicare ad Alexander -

- Il tempo mi darà ragione. - rispose Maryse con un sorrisetto compiaciuto. - Ma adesso parliamo d'altro. Del motivo per cui sono qui.-

Magnus notò che Maryse non aveva neppure toccato il thè che gli aveva preparato, in effetti sospettò che gli avesse detto di volervo solo per fargli dispetto. Non aveva mai conosciuto una donna più indisponente di lei.

- Allora...- fece Magnus massaggiandosi le tempie. - perchè è qui?-

- Sapevi che Alec è stato ammesso ad Harvard?-

Quando lui non rispose Maryse continuò a parlare.

- Tra una settimana scadono le procedure di iscrizione ai corsi. Da quello che mi sembra di capire Alec non ha intenzione di frequentare il college...per stare con te!-

- Non gli ho mai chiesto di rinunciare al college!- scattò Magnus.

- Forse non palesemente...ma è quello che sta accadendo. Credevi di essere un bene per lui invece sei peggio di un cancro. Da quando ti ha conosciuto la sua vita sta andando a pezzi. Te lo sei portato a Tokyo, e Dio solo sa cosa gli hai fatto fare, quando è tornato a Londra ha rischiato di morire, adesso non vive più con la sua famiglia e ha deciso di rinunciare al college, che era il sogno della sua vita. Sai quanto a studiato per essere ammesso ad Harvard?-

Magnus, per la prima volta nella sua vita, era senza parole. Quel discorso gli cadde addosso con la forza di una valanga. Avrebbe voluto ribattere solo per togliere dal viso della donna quel sorriso malefico, ma davvero non trovava nulla da dire.

Maryse per quanto irritante potesse essere, stava dicendo solo delle grandi verità che Magnus aveva paura ad ammettere. Da quando aveva incontrato Alec era riuscito solo a metterlo in pericolo. Se si fermava a riflettere razionalmente sapeva che il ragazzo era ancora giovane e doveva fare le sue esperienza e probabilmente avrebbe avuto una vita più facile senza di lui, ma egoisticamente scacciava questi pensieri perchè aveva bisogno di lui. Non poteva e non voleva perderlo.

Sono un egoista...

- Sei un'egoista, Magnus. - disse Maryse alzandosi e avvicinandosi a lui.

- Io lo amo. - rispose semplicemente Magnus.

- Lo ami? -

- Si!- rispose con voce più ferma Magnus.

- L'amore è volere il bene dell'altra persona a discapito del proprio. Tu cosa saresti disposto a fare per lui?-

- Darei la mia vita per lui. -

- Per quanto sia allettante. - sospirò Maryse – Basterà che tu ...lo lasci libero di vivere la sua gioventù...senza di te. -

- Questi giochetti con me non funzionano! - rispose Magnus alzandosi a sua volta. - Non lo lascerò...non posso. -

- Per ora convincilo ad andare al college. - gli disse Maryse avviandosi verso la porta. - Vedrai che dopo un po' di tempo sarà lui a lasciare te. -

Magnus osservò Maryse uscire dall'appartamento sbattendo la porta alle sue spalle.

Il presidente Miao ,che fino a quel momento si era tenuto alla larga, si avvicinò e iniziò a strusciarsi sulla gamba del padrone.

- Cosa devo fare Presidente? - chiese Magnus continuando a fissare la porta di fronte a lui.

Il gatto miagolò in risposta.

- Già...penso che farò così. -

 

 

 

- EXTRA-

 

Ciao a tutti, per farmi perdonare la mia assenza durata circa un mesetto, ho deciso di inserire insieme al 26esimo capitolo anche un piccolo extra con protagonisti Alec e Magnus. Il tutto si verifica dopo qualche giorno da quando Alec si è stabilito a casa di Magnus ma prima dell'incontro di Alec con il padre.

Spero vi piaccia.

Buona lettura :*

P.s. Ah dimenticavo...verso metà potrebbe prendere delle sfumature da rating rosso u.u ...io vi ho avvertito.

 

 

Quel pomeriggio stava passando più lentamente di quanto Alec avrebbe immaginato. Si trovava nell'appartamento di Magnus da solo perchè l'altro era uscito per “delle compere” che il giovane era sicuro volesse dire andare a fare shopping folle per i negozi. Ovviamente Magnus gli vietò di andare in giro e gli suggerì invece di riposare e non sforzarsi troppo.

Riposare?! Mi sta crescendo la muffa sulla testa per quanto sto fermo! ...Pensò Alec.

Non gli sembrava neanche carino che l'uomo andasse fuori a divertirsi lasciandolo solo a casa, così, giusto per vendicarsi passò qualche ora a “riordinare” l'armadio di Magnus, cosa che lui a quanto pare odiava. Il modo in cui aveva suddiviso i capi seguiva una logica tutta sua e alquanto bizzarra. Alcuni canoni classici, come ad esempio “dividere per colore” o “ dividere per tessuto” erano stati sostituiti da “ vestiti da festa sexy” o “ vestiti per un primo appuntamento” o ancora “ vestiti per i giorni no”.

Alec aveva in mano un top di lustrini neri quando sentì la porta dell'appartamento aprirsi. Gettò l'indumento nell'armadio e uscì dalla camera.

- Magnus? - chiamò

- Il “Magnifico” !- esclamò Magnus sbucando da dietro un angolo con le braccia alzate. Sembrava entusiasta. Si avvicinò ad Alec e gli alzò il viso con un dito. - Sembri corrucciato. -osservò.

- Dici? - disse spazientito Alec spostandogli la mano. - Lo sai quanto sia snervante restare chiuso qui? -

Magnus appoggiò la busta, che teneva in mano, a terra e afferrò Alec per i fianchi, facendo aderire i loro corpi.

- Mi farò perdonare. -

- Si...ok...- Alec si schiarì la gola e continuò. - Cosa hai comprato? -

Magnus guardò la busta che aveva lasciato a terra e rispose:

- Oh vedrai. Ci ho messo un po' a trovare tutto l'occorrente ma alla fine ci sono riuscito. Adesso...- Magnus prese per mano Alec e recuperò i suoi acquisti - ...vieni con me. Aspettami in soggiorno mentre io preparo una cosa. Non dovrei metterci molto. -

Di nuovo solo ….Pensò Alec mentre si sedeva e aspettava il ritorno di Magnus.

L'espressione “non dovrei metterci molto” si tramutò e divenne solo “molto”, tanto che il giovane si era quasi appisolato quando sentì qualcuno che lo scuoteva delicatamente.

- Alexander?...svegliati...-

Alec aprì gli occhi e si stiracchiò mentre Magnus gli baciava la fronte.

- Scusa ci ho messo più del dovuto...non ricordavo perfettamente come dovesse essere fatta. -

- Di cosa stai parlando, Magnus?- chiese Alec sbadigliando.

- Di questa...-

Alec notò solo allora che l'uomo gli stava passando una tazza grande e fumante.

- Mi hai preparato una cioccolata calda o...- Alec prese la tazza che gli veniva passata. - ...del thè...bhè, grazie ma ...-

Si fermò di colpo quando l'odore del vapore denso gli arrivò al naso.

- Oh Dio!!- esclamò Alec allontanando la tazza con espressione disgustata. - Ma che è questa roba?!!-

- Vedi , Alexander, ci ho pensato e...-

- Avresti anche potuto non “pensare” se il risultato è stato questo!! - lo interruppe Alec coprendosi il naso con la manica della maglietta.

- Fammi finire. Ho pensato che avevi bisogno di qualcosa che alleviasse il dolore all'addome, siccome per te è impossibile prendere un antidolorifico o ritenuto che sarebbe stata un'idea prepararti qualcosa di “naturale” ...con nessuna controindicazione. -

- A parte vomitare anche l'anima dopo averla bevuta!!-

- Ho imparato a prepararla anni fa durante un breve soggiorno in Egitto. Una deliziosa infermiera del posto, mi ha detto che in passato era molto usata per alleviare i dolori da traumi e gentilmente mi ha lasciato la ricetta. -

- Tu sei pazzo! Tu e la deliziosa infermiera!! non berrò mai questo intruglio! -

- Non fare il bambino, Alexander, non ti farà male! - disse Magnus allungandosi per recuperare la tazza che Alec teneva a debita distanza. - Sono solo delle erbe...-

- Che puzzano di letame!!-

- Non essere sciocco, non è così tremenda!-

- Bene, allora perchè non la bevi tu?! -

- IO non ho il corpo tagliuzzato e dolorante!- rispose Magnus che aveva quasi bloccato le braccia ad Alec per farlo stare fermo.

- Per quello si può rimendiare! -

Entrambi si fermarono con il fiatone, respirando forte e guardandosi negli occhi. Magnus lo afferrò dal davanti della maglietta e avvicinò i loro visi.

- Vorresti tagliuzzarmi? - chiese ad Alec.

- No...- sussurrò Alec . - vorrei lasciarti con il corpo dolorante... -

Magnus sorrise e senza distogliere lo sguardo da quello del ragazzo gli tolse dalle mani la tazza, che adesso cominciava a raffreddarsi, e la appoggiò a terra.

- E come pensi di farlo? - chiese Magnus stuzzicandolo.

Alec per tutta risposta cominciò ad arrossire ma riuscì comunque a rispondere :

- Accetto suggerimenti...-

Magnus gli lasciò andare la maglietta e con la mano appoggiata al suo petto lo spinse delicatamente per farlo adagiare sul divano. I suoi occhi da predatore non lasciarono mai quelli di Alec, che cominciò a tremare e desiderare che Magnus si stringesse a lui. L'uomo sembrò leggergli nel pensiero perchè gli gattonò fin sopra , poggiando i gomiti ai lati del suo volto e carezzandogli le labbra con il pollice.

- Ti voglio sentire di più...- azzardò Alec stringendogli le braccia in vita e muovendo i fianchi.

- Alexander... - sussurrò Magnus. - Lascia fare a me...non muoverti troppo. Ti darò degli ottimi suggerimenti che poi mi aspetto tu esegua alla perfezione.-

Magnus guardò gli occhi di Alec che non erano del solito blu, ma più scuri e con le pupille dilatate. Erano occhi pieni di passione e bastò questo per far accendere il desiderio nell'uomo che si chinò così in fretta verso le labbra di Alec che lasciò questo senza fiato. Il bacio dapprima delicato diventò sempre più deciso e Alec si ritrovò in men che non si dica senza maglietta. Poco dopo anche quella di Magnus scomparve, lanciata da qualche parte oltre il divano.

Il loro toccarsi divenne subito frenetico e il bacio lungo e passionale non accennava a interrompersi. Magnus spostò la sua mano verso l'addome di Alec quando questo cominciò a muoversi e inarcarsi.

L'uomo interruppe il bacio solo per potersi concentrare sul collo del ragazzo, mordicchiandolo e posando di tanto in tanto qualche bacio delicato, quasi a volersi scusare dei marchi che gli stava lasciando.

La mente di Alec era così annebbiata che stava per supplicare Magnus di liberare la sua erezione dai pantaloni, quando l'uomo iniziò a tracciare una linea con la lingua che partiva dal suo collo e scendeva verso il basso.

Fu in quel momento che la mano di Magnus ,dagli addominali, si spostò verso i bottoni dei pantaloni di Alec e li aprì con fare esperto.

Alec nel frattempo cominciò ad agitarsi e a gemere in modo incoerente. Magnus si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò:

- Cosa vuoi, Alexander? -

- Baciami...- rispose lui avvicinando il suo volto per incontrare le labbra dell'altro.

Magnus però si spostò, non permettendogli di baciarlo, ricevendo un'occhiata stupita dal ragazzo.

- Ti darò un bacio ...diverso- sorrise malizioso Magnus.

Prima che Alec potesse formulare un pensiero coerente, su quello che Magnus gli aveva appena detto, lo vide abbassarsi e prendere in bocca tutta la sua erezione.

- Cristo! - gridò Alec stringendo gli occhi.

Magnus non si fermò, continuò a succhiare e leccare, anche quando Alec gli afferrò i capelli spingendo la testa dell'uomo ancora più in profondità.

- Aaaah...si... non smettere...- gemeva Alec.

Quando Magnus aggiunse anche la mano, alternando questa alla bocca, Alec seppe di non avere scampo. Sapeva di essere al limite.

- Ma...gnus...spostati. - disse Alec tra un gemito e l'altro.

Quando vide che l'uomo non lo ascoltava cercò di spostargli il volto tirandogli piano i capelli ma Magnus per tutta risposta gli spostò le mani bloccandole ai lati del suo corpo.

Alec cercò di trattenersi ma Magnus era maledettamente bravo. Poi l'uomo lasciandò andare le mani del ragazzo e con le sue gli afferrò il sedere per attirarlo più vicino e alzargli i fianchi. l'angolazione diversa fece si che il membro di Alec andasse ancora più a fondo nella gola di Magnus.

Quello che accadde dopo Alec non avrebbe potuto evitarlo neanche volendolo. Le sensazioni che provava erano così travolgenti e difficili da controllare che con un gemito sommesso e liberatorio si riversò all'interno della bocca di Magnus.

Una frazione di secondo dopo realizzò quello che era appena accaduto e si alzò di scatto puntellando i gomiti sul divano. Si trovò di fronte Magnus che lo guardava sorridendo soddisfatto e leccandosi le labbra.

- Magnus...non...non volevo...-

- Mmmm – fece Magnus attirandoso a sé e strusciandosi su di lui come un gatto che fa le fusa. - Sei delizioso... -

Alec ridacchiò, ancora un po' imbarazzato, e abbracciò Magnus.

- Ma non dovevo essere io a lasciarti con il corpo dolorante? - gli ricordò Alec.

- Chi ha detto che non lo farai...- gli rispose Magnus spostandogli una ciocca di capelli ribelle dalla fronte - ...ti sto solo facendo riprendere fiato. -

- Bene... - disse Alec con un grande sorriso stampato in faccia. - ...è decisamente meglio averti in casa che stare da solo. -

- Ci puoi giurare. -

Entrambi rimasero nel divano abbracciati a coccolarsi tutta la sera. Magnus non vedeva l'ora di mettere alla prova il suo occhi blu, ma per ora voleva solo godersi il suo calore e le sue carezze leggere sul corpo, per il resto ci sarebbe stato tempo. Avevano tutto il tempo del mondo...quello era solo l'inizio.

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi qua, questa volta sono stata abbastanza veloce :) siete contenti dell'extra che ho aggiunto?? :D

Comunque ditemi la verità la state odiando Maryse, vero? XD ….

Come sempre, se vi va, lasciatemi qualche commentino.

Al prossimo capitolo :*

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Dea Agnesa