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Autore: Soul Mancini    29/04/2017    2 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 32



Era un sabato mattina di inizio aprile e il sole splendeva alto in cielo. Nella camera di Cathleen, Lisa e Alice, nonostante fossero solo le nove del mattino, si poteva già udire un gran chiacchiericcio.

Ma non sentite l'odore di chiuso che c'è in questo stanza? È colpa vostra che non aprite mai la finestra!” si lamentava Cathleen con una smorfia, spalancando le ante dell'unica finestra della stanza e lasciando entrare la fresca brezza impregnata di salsedine.

Che bello, tra poco torneremo tutti in spiaggia, finalmente l'estate sta arrivando!” esultò Lisa, rimbalzando sul suo letto. Si era appena messa a sedere e ancora aveva il viso e i capelli stravolti dal sonno.

Ma che problemi avete? Io voglio dormire... Cathleen, chiudi immediatamente quella diamine di finestra o ti faccio finire direttamente in spiaggia!” gracchiò Alice con la voce ancora impastata dal sonno, stringendosi ancora di più nelle coperte e sotterrando la testa sotto il cuscino.

Ma Alice, è una bellissima giornata! Perché non ti alzi e vieni con noi a fare una passeggiata sulla spiaggia?” propose Lisa con entusiasmo, afferrando il suo cellulare e sparando a un volume insopportabile un tormentone reggaeton di quel periodo.

Con noi? Io non posso venire, ho già appuntamento con Lion!” obiettò Cathleen con uno sbuffo contrariato, mentre raggruppava tutti gli indumenti sparsi per la camera che sarebbero poi stati lavati.

Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.

No, ci mancava solo questa! Solo voi avete amici talmente malati che vengono a cercarvi alle nove del mattino... ah beh, sono come voi, i simili stanno assieme” bofonchiò Alice sempre più infastidita, lanciando uno sguardo torvo al cellulare di Lisa.

Sono Ben!” annunciò una voce familiare dall'esterno della stanza.

Ti dispiace se apro?” domandò la mora alla sua compagna di stanza ancora sdraiata.

Fai quello che ti pare, l'importante è che tu e quell'altra lasciate la stanza tra cinque minuti esatti.”

Così Lisa si avvicinò alla porta e lasciò entrare il ragazzo. “Buongiorno tesoro... ma cos'hai?” chiese, notando il viso pallido e stravolto di Ben. Era come se per tutta la notte non avesse chiuso occhio.

La porta del bagno era socchiusa e al suo interno Cathleen si stava sciacquando il viso; ma quando udì le parole della sua amica lanciò uno sguardo all'esterno e un brutto presentimento si impossessò di lei. “Ben, sei stravolto! Hai fatto after?” domandò a sua volta.

Possiamo uscire un attimo? Ti devo parlare” si limitò a proferire lui in tono piatto.

Uh, finalmente in questo posto succede qualche casino! Sono contenta, avrò qualcosa su cui ridere” sghignazzò Alice dal suo letto, osservando con fare divertito la scena che si stava svolgendo appena sotto di lei.

Cosa c'è? Aspetta un attimo, sono in pigiama e non mi sono nemmeno lavata il viso...” mormorò la ragazza con fare evidentemente preoccupato.

Preparati in fretta, ti aspetto” affermò lui dirigendosi verso il corridoio.

Lisa, ma ti sembra il modo di trattare il tuo amato? Lo fai attendere fuori dalla stanza come fosse un cane bastonato?” la rimproverò Alice rigirandosi tra le lenzuola. In realtà non le interessava, ma aveva intenzione di farla pagare alle sue compagne di stanza per averla svegliata così presto e così decise di punzecchiarle in tutti i modi.

La ragazza arrossì e invitò Ben a restare all'interno della stanza, poi cominciò a cercare qualche vestito per potersi cambiare. Trovò piuttosto strano il fatto che lui prendesse posto sul bordo del letto di Cathleen e non nel suo, ma la cosa non la sorprese del tutto; ormai era sicura che lui fosse venuto a conoscenza di tutta la verità e lei, nonostante fosse passato tanto tempo, non si sentiva ancora pronta ad affrontarlo. Era stata codarda, non aveva voluto dirgli la verità e adesso si ritrovava in una situazione per niente gradevole.

Prima o poi sarebbe dovuto accadere, in un modo o nell'altro.

Cat, quanto ci metti? Devo entrare in bagno!” gridò, bussando insistentemente alla porta.

Qualche secondo dopo la bionda aprì e Lisa poté finalmente prepararsi.

Cathleen prese posto accanto a Ben con un sospiro pesante. “Ben...”

So tutto” mormorò lui.

Non doveva succedere così.”

Tu lo sapevi?” Si voltò in direzione della ragazza con gli occhi sbarrati e contornati da delle profonde occhiaie.

Lei si prese la testa tra le mani. “Sì, ma non mi volevo intromettere. Mi dispiace.”

Non ti preoccupare, tu non c'entri.”

Alice si affacciò dal suo letto a castello e sibilò: “Tradimento?”

Fatti gli affari tuoi” la ammonì l'altra con un'occhiata truce.

Lisa uscì dal bagno dopo qualche minuto: aveva indossato una maglietta rossa a maniche corte, un paio di jeans e delle scarpe di tela; aveva lasciato i capelli sciolti sulle spalle per via della fretta, cosa che non faceva mai, e non si era truccata.

Andiamo” disse Ben, alzandosi dal letto e facendole cenno di seguirlo.

Poco dopo la camera piombò in un profondo silenzio finché Alice non si rivolse a Cathleen: “Beh? Tu che devi fare, stare qui?”

No, vado da Lion. Dobbiamo andare al mare” rispose lei distrattamente.

La sua mente in realtà era occupata da ben altri pensieri: aveva l'impressione che quella gita al mare non sarebbe stata così bella e spensierata. Era preoccupata e, quando avrebbe raccontato l'accaduto al resto dei suoi amici, anche loro lo sarebbero stati.

Ma un dubbio rimaneva irrisolto: come era giunta la verità alle orecchie di Ben?


Ben, basta, voglio sapere cosa ti prende!”

I due ragazzi erano giunti nell'atrio dei dormitori femminili. Lui avrebbe preferito non dare spettacolo in quel luogo, dato che nei giorni festivi c'era sempre un gran viavai, ma Lisa l'aveva bloccato per un polso e non sembrava più intenzionata ad attendere.

Dai, non ci posso credere. Lo sa tutta la scuola e tu no?” sbottò lui con sarcasmo, puntando i suoi occhi scuri in quelli della ragazza.

Smettiamola di giocare agli indovinelli, per favore! Cosa ti hanno detto?”

Che te la spassi con un certo giocatore di basket...”

Lei divenne paonazza e fu incapace di sostenere ancora lo sguardo di lui.

Solo ora mi rendo conto di tutto il tempo sprecato con te, di tutta la fiducia che non ti meritavi. Quante volte ti ho perdonato e ti ho spiegato con pazienza i tuoi errori? Hai solo finto di ascoltarmi, mi sa che è proprio così. Ingrata” la accusò lui in tono calmo; in realtà stava cercando in tutti i modi di non farsi prendere dalla rabbia, altrimenti la situazione sarebbe degenerata. Ora che si trovava davanti la traditrice gli sembrava di non riuscire a sopportare il dolore. Si sentiva un idiota, un illuso.

Ben, io... te lo dovevo dire, scusa... ma sai come sono, no? Ormai mi conosci, sai che non riesco mai a trovare il coraggio per dire le cose e... insomma, con te e con Joel ho sbagliato tutto, mi sono invaghita di lui e ho perso di vista ciò che veramente era importante per me. Ti prego, perdonami, sono mortificata!”

Intanto lacrime salate avevano preso a scorrerle sul viso e lei non si preocupò di asciugarle, nemmeno davanti agli occhi delle ragazze che a gruppetti scendevano le scale e osservavano la scena con curiosità mentre si avviavano fuori dall'edificio.

Lui scosse la testa, quasi intenerito dalle ingenue speranze della ragazza. Ci era cascato fin troppe volte, non aveva nessuna intenzione di commettere lo stesso errore un'altra volta.

Ma dai, hai anche il coraggio di chiedermi perdono? E io cosa dovrei fare secondo te, caderti ai piedi e dirti che ti amo nonostante tutto e starò qui a farmi prendere in giro per sempre? Mi deludi, questo è davvero patetico da parte tua!”

Lei si scostò i capelli dietro l'orecchio, ancora preda dei singhiozzi. “Ti prego Ben! Ho capito il mio errore e sono disposta a fare di tutto per porre rimedio! Scarico Joel oggi stesso, ti sarò fedele per sempre, ma io... io ti amo ancora...”

Il discorso venne interrotto da una risata amara di Ben. “Mi ami ancora? Avvincente, sì. Infatti una persona che ama un'altra persona la tiene all'oscuro di un tradimento per mesi e mesi! Sai qual è la cosa che mi ferisce di più? Che io sia venuto a saperlo da altri e non da te.”

All'improvviso gli occhi di Lisa vennero attraversati da una scintilla d'ira. “Un momento. Chi è stato a dirtelo? È stato qualcuno dei nostri amici, vero? Avevo detto chiaramente a tutti che volevo dirtelo io, perché la gente non si fa i fatti suoi?” sbraitò in tono isterico.

Ha importanza sapere chi me l'ha detto?”

La ragazza posò le mani sul petto di Ben e lo spintonò con rabbia all'indietro; lui, colto alla sprovvista, barcollò per qualche istante ma poi trovò appoggio nella parete alle sue spalle.

Dimmelo, cazzo! Voglio saperlo, non è giusto!” strillò ancora Lisa stringendo i pugni.

Smettila immediatamente e non permetterti mai più. Chi me l'ha detto sicuramente tiene a me più di quanto ci tieni tu” sibilò lui in tono autoritario, bloccandole i polsi con le sue mani.

Lei sgranò gli occhi spaventata; non aveva mai visto il suo ragazzo così infuriato, aveva paura di ciò che avrebbe potuto fare. Tuttavia era talmente fuori di sé che proseguì imperterrita: “Non ordinarmi quello che devo o non devo fare! Dimmi chi è stato, porca puttana! Voglio sapere chi è il responsabile!”

Sono stata io.”

Quelle tre parole pronunciate in tono pacato interruppero la lite tra i due, che si voltarono stupiti alla loro destra, in direzione della tromba delle scale.

Tiffany stava in piedi sul gradino più alto: indossava una maglietta a mezze maniche arancione, dei leggings attillati neri e sulla spalla portava una grande e colorata borsa per il mare. Teneva le labbra serrate e scrutava Ben e Lisa con sguardo attento e sicuro.

Tu?” sussurrò Lisa incredula.

La nuova arrivata scese la rampa in fretta fino a piazzarsi di fronte a lei. “Sì, sono stata io. Perché?”

A que punto Lisa, in preda a una rabbia cieca, si divincolò dalla stretta di Ben e si scaraventò sopra l'altra ragazza con un grido.

In un attimo Tiffany si ritrovò con le mani dell'altra serrate sui suoi capelli, mentre i piedi non facevano che scalciare contro di lei, rischiando di farle perdere l'equilibrio. Lei dovette bloccarle le braccia con la mano destra e con la sinistra cercare appiglio da qualche parte per non rovinare a terra.

Ma si può sapere cosa cazzo ti prende?”

Pensavo fossimo amiche! Invece sei andata a raccontargli tutto, stronza! Esci dalla mia vita per sempre, sei un mostro! Hai capito?” strillava Lisa tra le lacrime.

A quel punto Ben, dopo qualche secondo in cui rimase spiazzato dal gesto della sua ex ragazza, intervenne per liberare Tiffany dalle sue grinfie. Lisa era un fiume in piena e, dopo averla separata dalla sua amica, dovette bloccarle i polsi dietro la schiena per evitare che tornasse all'attacco.

Adesso smettila, chiaro? Sei solo una patetica bimba isterica” ordinò Ben, lanciando uno sguardo preoccupato a Tifany; quest'ultima, palesemente sconvolta, si teneva al muro e si massaggiava un fianco dove probabilmente aveva ricevuto qualche colpo.

Perché l'hai fatto?” sbottò Lisa rivolgendole uno sguardo pieno d'odio.

Perché tu non gliel'avresti mai detto, avresti continuato a prenderti gioco di lui. Scusami Lisa, io non ho nulla contro di te, ma voglio bene a Ben e non sopportavo più questa situazione” spiegò la bionda con il fiato corto.

Ma non hai una vita a cui pensare? Non hai altro da fare che intrometterti nelle faccende altrui?” proseguì Lisa, ormai arresa e abbandonata contro Ben.

A lui quel contatto dava quasi fastidio, ma era necessario per tenere Lisa lontana da Tiffany.

Vai Tiff, vi raggiungo tra poco” disse.

Lei annuì debolmente e si diresse verso l'uscita, mentre l'altra le inveiva contro sottovoce.

Adesso la smetti? O devo tenerti bloccata per il resto della mattinata?” le domandò Ben dopo qualche istante.

Lei si scrollò di dosso le sue mani e, sempre piangendo, lo fissò con aria malinconica.

Non presentarti in spiaggia stamattina. Buona giornata, Lisa” concluse il ragazzo con indifferenza, dandole le spalle e camminando velocemente verso la porta.

Ben fu contento di essere da solo in quel momento; si prese quella passeggiata verso la spiaggia tutta per sé, per riflettere su quanto era appena accaduto.

Non avrebbe mai pensato di poter trattare con tanta indifferenza e autorità una ragazza. Soprattutto Lisa, la sua Lisa che ormai non era più sua.

Nonostante la sensazione di sollievo che sentiva dentro sé, provava anche una strana tristezza. Non era da lui agire così, non gli era proprio piaciuto come erano andate le cose.

Ma sapeva che non se ne sarebbe pentito, stavolta aveva preso la decisione giusta e definitiva.

E non si sarebbe più voltato indietro.



   
 
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