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Autore: Love_love_22_    30/04/2017    2 recensioni
Ciaooo a tutto il popolo di Efp! Questa è la prima storia in assoluto che pubblico spero vi piaccia!
Trama:
Lucy e una ragazza con un passato da dimenticare che grazie a due persone è riuscita a ricostruirsi una nuova vita dove incontrerà persone che la faranno sentira a casa e incontrerà l'amore che le fara battere forte il cuore come mai prima d'ora.
Ma il passato potrà sempre tornare e farti cadere di nuovo ma Lucy riuscirà a rialzarsi grazie all'amore perché è questo tutto ciò di cui ha bisogno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3


Pov Lucy

~ Ero nella mia cameretta e stavo giocando con le mie amata bambole
<< Michelle guarda che bel vestitino! >> dissi mostrando alla mia bambola preferita il vestitino rosa confetto che avevo preso apposta per lei
<< vedrai che ti starà benissimo e sembrerai una vera principessa! >>

Proprio quando stavo infilando il vestitino alla mia bambola sentii la porta di casa sbattere violentemente segno che qualcuno era entrato e che quel qualcuno era anche abbastanza nervoso.
<< deve essere tornato papà, Michelle >>

Da quando la mamma non c’era più, esattamente due anni, la mia vita era cambiata radicalmente, non avevo più fatto amicizia con gli altri bambini.. non riuscivo a vederli ridere insieme alle loro mamme dopo scuola… e in più mio padre si era gettato a capo fitto sul lavoro e non lo vedevo quasi mai.

L’unico oggetto che mi era rimasto della mamma era proprio Michelle, la bambola che mi aveva regalato una volta che ero caduta e per farmi smettere di piangere mi aveva comprato quella bambola.
Oltre a lei mi rimanevano i suoi numerosi abiti nel suo vecchio armadio, lasciati lì ad ammuffire, in cui mi rifugiavo ogni volta che ne sentivo la nostalgia per sentire ancora una volta il suo odore anche se quasi inesistente.
Scesi le scale velocemente tenendo stretta Michelle, andai in cucina da dove provenivano dei rumori
<< papà? >> era lì davanti al frigorifero con in mano una bottiglia mezza vuota di qualche liquido a me sconosciuto e al sentire la sua voce si girò di scatto mostrando i suoi occhi velati di follia, dolore, rabbia e disperazione.
Sotto quello sguardo non potei che indietreggiare impaurita.
<< che cosa ci fai sveglia a quest’ora!? Eh!? Dovresti essere già a letto! >> mi urlò contro prendendomi con forza il braccio e trascinandomi su per le scale

<< m-ma sono solo le ot- >> cercai di dire mentre iniziai a piangere terrorizzata

<< sta zitta! Devi stare zitta! >> disse prima di lanciarmi sul letto.
Iniziai a singhiozzare rumorosamente
In un attimo mi ritrovai il viso per terra, mi girai smettendo di piangere con gli occhi sgranati

Mi aveva dato uno schiaffo. Forte. Molto forte.
Ricominciai a piangere per il dolore, la paura e la disperazione.
<< smettila di piangere! >> mi strappo Michelle dalle braccia e con forza stacco la testa dal resto del corpo lanciandomi entrambe le parti addosso per poi uscire sbattendo la porta.
Ricomincia a piangere stringendo a me Michelle o quello che ne rimaneva.~

Mi svegliai di soprassalto, sudata e appiccicosa …

Avevo sognato la prima volta che mio padre mi aveva picchiata, me lo ricordo in ogni suo minimo dettaglio quell’episodio e di come piansi disperata per tutta la notte abbracciata a Michelle.
D’istinto girai la testa verso il mio comodino dove appoggiata alla abat jour c’era la mia bambola con la testa cucita al resto del corpo

….



Ogni volta che sognavo mio padre il malumore mi assaliva
Mi faceva una rabbia assurda sapere che, nonostante non facesse più parte della mia vita, aveva ancora un influenza su di me, tutti gli anni di violenza fisica subita mi avevano lasciato cicatrici sia visibili che non.
I miei pensieri furono interrotti dallo sbattere della portiera
Prima di andare a scuola io e Cana siamo andate a casa di quest’ultima per prendere il suo zaino e io sono rimasta ad aspettarla in macchina.
<< Lucy tutto bene? E’ da stamattina che ti vedo strana… >> solo ora noto il suo sguardo preoccupato
<< non ti preoccupare, non ho dormito bene stanotte >> e basta solo questo perché lei sa.
Succede spesso che quando dormiamo insieme mi capita di agitarmi nel sonno e dopo molta pressione da parte di Cana gli ho raccontato dei miei incubi. È sempre molto premurosa con me quando succede e se dà una parte mi fa sentire amata dall’altra mi irrita perché non voglio sembrare debole, lo sono stata già per troppo tempo.




All’entrata della scuola ci raggiunse Levy seguita da una Juvia annoiata
<< Buongiorno ragazze! >> disse Levi raggiante
<< Ciao! >> rispose Cana con lo stesso entusiasmo
Juvia si limitò a sorridere e io la imitai, troppo stanca anche solo per parlare.
Insieme ci dirigemmo verso i corridoi e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia e uno sguardo rassicurante, Cana si diresse insieme a Juvia verso la sua classe e stessa cosa facemmo io e Levi.
Durante tutta la durata delle lezioni riuscii a resistere all’impulso di addormentarmi sia per la stanchezza che per la noia immensa e quando finalmente sentii il suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni, quasi urlai di gioia e raccattando a caso i vari libri e gettandoli in modo disordinato nello zaino mi diressi fuori dalla classe
<< Hey Lucy >> mi girai e vidi Natsu venire verso di me
<< Ciao Natsu! >> lo salutai sorridendo << Stai bene? Sei praticamente corsa via dalla classe >> incominciò mentre insieme ci dirigemmo verso l’uscita
<< Oh si sono un solo un po' stanca >>
<< Ieri a lavoro ti hanno fatto stancare tanto? >> m chiese ridendo
Solo adesso mi ricordai di ieri sera.
Non ero mai salita su una moto ed è stato tutto molto imbarazzante!
<< Anche! >> risposi << ah e grazie ancora per il passaggio non so come avrei fatto senza di te >> dissi sincera e arrossendo a quelle mie parole
<< oh figurati non è stato niente di che >> disse grattandosi la nuca
<< e scusa anche per il modo in cui ci simo salutati >> dissi dispiaciuta per il modo in cui ieri Loki mi aveva trascinato nel bar senza darmi il tempo di salutare Natsu per bene.
In quel momento sentii vibrare il mio cellulare << Lucyyy dove sei? ti sto aspettando in macchina >> disse la voce di Cana dall’altra parte del telefono prima di chiudere la chiamata. La solita.
<< scusa Natsu devo andare e… grazie ancora per ieri >> gli sorrisi e mi girai incamminandomi verso il parcheggio.
   
 
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