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Autore: JEH1929    30/04/2017    2 recensioni
E così era stato deciso: avremmo abitato insieme.
Io mi ero gettata a capofitto nella novità senza pensare veramente cosa essa potesse veramente comportare, come mi succedeva sempre. Come al solito avevo riflettuto assai poco e così avevamo iniziato a visitare un appartamento dietro l’altro, quanto più vicini possibile all’università.
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“Sarò la tua sabbia, la tua erba, il tuo cielo, la tua felicità. Ti amo. Tua per sempre, Sana”
E mentre stringo fra le mani il libretto e non riesco a trattenere una piccola lacrima, che mi brucia gli occhi, penso a quanto la sorte possa essere ironica e a quanto sia facile che tutto ciò che pensavi avresti posseduto per sempre possa essere perduto in un millisecondo.
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Fanfiction su Sana e Akito e su quello che potrebbe essere loro successo dopo la fine del manga.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con un abile slalom riesco a liberarmi di tutte le persone che si fermano a parlare in aula alla fine della lezione o che vorrebbero provare a rivolgermi la parola, senza molto successo ovviamente.
Finalmente raggiungo il cortile e tiro un sospiro di sollievo, dirigendomi verso la mensa, per raggiungere Sana. La lezione è finita più tardi del previsto, quindi lei sarà già lì. Mi pregusto la sua espressione sorpresa e magari la comparsa di quel sorriso che dedica soltanto a me. Magari lascerà perdere anche quell'Hiroto Ogino per parlare con me. Sembrano in buoni rapporti, più di quanto potessi sperare, ma è probabile che siano soltanto amici, considerando che lui è anche fidanzato. Non devo proprio preoccuparmi. Per una volta nella mia vita sono tranquillo. Specialmente dopo ciò che mi ha detto su Kamura ieri sera: non penso che avrò alcun tipo di problema con lui, nonostante sembri ancora così innamorato di lei. Sana ha detto chiaramente che lo vede soltanto come un amico e che le fa male ferirlo ogni volta, rifiutandolo. Ciò significa che non lo ama.
Qualcuno mi scuote una mano davanti al viso, ma ci metto un po’ di tempo per mettere a fuoco il volto della persona che mi sta salutando.
- Ciao. – dice.
La osservo per un attimo, incerto, e alla fine riconosco Rumi. È una bella ragazza, un tipo sveglio e interessante.
Le faccio un cenno di saluto con la testa.
- Stai andando da Sana? – chiede ammiccante.
Non rispondo alla domanda.
- Pensavo fosse con te. – dico.
- Io me ne vado a casa per oggi. Ho mal di testa e le mie lezioni sono finite. Sana è rimasta con Hiroto.
- Ah.
- Quando li ho visti per l’ultima volta erano seduti al nostro solito tavolo. È quello…
- Lo so qual è. – rispondo più bruscamente di quanto vorrei.
Lei mi lancia uno sguardo stupito, ma non commenta, poi riprende a parlare.
- Lo stava ancora consolando.
- Eh?
- Hiroto si è lasciato con la sua ragazza e Sana se ne sta prendendo cura come di un cucciolo abbandonato. – Rumi scoppia a ridere, senza rendersi conto del dolore che le sue parole mi causano.
Sono sbalzato nel passato, a quella sera, la festa di metà compleanno. Quando avevo detto a Tsuyoshi che Sana adorava salvare i cuccioli abbandonati e che probabilmente io ero soltanto un altro di loro, Tsuyoshi poi mi aveva suggerito di rivelare i miei sentimenti a Sana, visto che lei non li avrebbe mai compresi. Lei si è sempre presa cura dei cuccioli abbandonati e quelli hanno sempre finito per innamorarsi di lei. Esattamente come è successo a me. E Sana non si è mai resa conto di quanto tutti la trovassero dolce, allegra, bellissima, assolutamente perfetta. Improvvisamente mi ritrovo in ansia e teso. Rumi sembra notare il cambiamento.
- C’è qualcosa che non va? – chiede.
- Devo andare. – le dico bruscamente, una brutta sensazione che si fa strada dentro di me.
La supero velocemente, avvicinandomi al tavolo da dietro l’albero, senza che loro possano vedermi. Appena li vedo, mi blocco.
Sana sta ridendo di qualcosa, con la sua risata contagiosa ed esplosiva e Hiroto la guarda, completamente assuefatto e con la faccia da pesce lesso. Improvvisamente lui le prende una mano e l’attira più vicino a sé, quasi a volerle sussurrare qualcosa. Lei si china per ascoltare, ma dopo aver ascoltato le parole del ragazzo, si allontana leggermente. A questo punto vorrei avvicinarmi, vorrei prendere quel tizio per le spalle e gettarlo il più lontano possibile da lei, ma qualcosa me lo impedisce, sono come immobilizzato al mio posto. Vedo Sana riflettere qualche secondo e poi sorridergli. E quel sorriso mi colpisce dritto al petto. Poi lei dice qualcosa, continuando a sorridere. Si scambiano qualche altra battuta, lui sembra imbarazzato e anche lei, poi Sana si avvicina a lui, per baciarlo.
Prima di vedere oltre, mi volto e mi allontano di corsa. Quanto posso mai essere stupido? Come potevo mai sperare che avremmo avuto un’altra possibilità? Ne abbiamo avute così tante e le abbiamo buttate tutte. Adesso basta. E mentre corro con tutta la forza che ho in corpo, capisco che adesso è veramente finita.
 
Nonostante ieri sera sia andata a dormire tardi e stamattina mi sia svegliata bruscamente, sento energia sprizzare da tutti i pori. Vorrei mettermi a danzare e a cantare qui davanti a tutti, come facevo quando ero una bambina, ma cerco di trattenermi, limitandomi a rivolgere sorrisi calorosi e strette di mano a tutti i possibili fan che ancora non mi avevano individuata la settimana scorsa. Hiroto mi cammina a fianco, sospirando ogni volta che dobbiamo fermarci per parlare con qualcuno, ma la sua espressione è fintamente esasperata, visto che sembra molto più tranquillo di ieri.
Oggi è la giornata più bella di settembre, il sole brilla alto, non si vede neanche una nuvola. L’aria è un po’ più fresca, ma si sta ancora bene.
Finalmente arriviamo al nostro tavolo e troviamo Rumi ad aspettarci. Ancora non ha preso niente. Faccio l’ultimo tratto a corsa per raggiungerla e la stringo in un abbraccio strangolatore.
- Che ti è preso? – scoppia a ridere lei.
- Niente, sono soltanto felice! Oggi è una bellissima giornata! – esclamo, facendo una piroette su me stessa.
- Invece per me non è tanto una bella giornata. Ho mal di testa e me ne vado a casa.
- Ma non hai lezione dopo? – chiede Hiroto.
Rumi scuote la testa e si alza.
- Sono venuta qui a salutarvi. Ci sentiamo.
- Rimettiti! – le urlo dietro, mentre si avvia verso l’uscita del cortile della mensa.
Io e Hiroto ci sediamo, con i nostri vassoi. Lui rimane in silenzio e io chiudo gli occhi, guardando verso l’alto, godendomi l’aria fresca sotto l’albero. Quando li riapro lo trovo a fissarmi.
- Sai, - inizia, - ieri sera la mia ragazza mi ha telefonato, implorandomi di rimettermi con lei.
- Davvero? E tu che le hai risposto? – esclamo felice. Mi immagino una risposta affermativa, visto l’allegria di Hiroto di oggi.
- Le ho risposto di no.
Sgrano gli occhi, stupita.
- La nostra storia era finita già da tempo e io penso che non sia mai una buona idea vivere nel passato. Capisci cosa intendo dire?
Abbasso lo sguardo. In realtà da un lato lo capisco molto bene. Era esattamente ciò che pensavo fino a… Forse fino a ieri sera o a stamattina. Arrossisco leggermente.
- Non lo so. – rispondo.
- Insomma, ho capito che non la amavo più, che non mi importava più niente di lei. Ormai appartiene al passato.
Ma per me, quel qualcuno può davvero appartenere soltanto al passato? Ed è nello stesso identico istante in cui mi pongo questa domanda che mi arriva la risposta. Certo che no. Lui non sarà mai solo e soltanto il passato.
- Per questo ti sono grato per quello che hai fatto ieri per me. Ti sei dedicata a fare quello che più piaceva a me, trascurando ciò che volevi veramente fare tu. E soprattutto, nonostante quello che ti era successo, ti sei preoccupata per me, tralasciando i tuoi problemi. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Grazie.
Scoppio a ridere, anche se mi sento piuttosto imbarazzata.
- Non ti preoccupare, davvero. Io sono fatta così.
Improvvisamente Hiroto mi afferra un polso e mi attira più vicino a sé. Io mi irrigidisco un attimo.
- Già, tu sei una ragazza veramente speciale, Sana Kurata. E non perché sei un’attrice o qualcosa del genere. Ma perché sei una ragazza capace di aiutare chiunque gli stia intorno, con la tua allegria, il tuo coraggio, la tua forza. Non avevo mai incontrato qualcuno come te.
Le sue parole sono così gentili, così dolci, così sincere eppure non posso fare a meno di sentirmi a disagio. Io non mi sento affatto in questo modo, io sono una ragazza qualsiasi. Mi scosto leggermente e cerco di sorridere.
- Mi chiedevo… ecco, - si interrompe, - se ti andasse di uscire con me?
Sgrano gli occhi, sorpresa, non credevo che volesse arrivare a questo. Resto lì imbambolata per quelli che mi sembrano secoli. Hiroto è un ragazzo carino, gentile, dolce, sincero, chiunque sarebbe felice di ricevere le sue attenzioni. È anche un bel ragazzo. E sembra che io gli interessi davvero, come Sana Kurata-ragazza e non come Sana Kurata-attrice, come invece è sempre successo fino ad ora. Però, c’è un però… Hiroto non è lui. Hiroto non potrà mai essere lui, nessuno potrà mai esserlo. In quel momento me ne rendo conto alla perfezione, come non me ne ero resa conto fino a ora. Anche se probabilmente ero l’unica a non essermene accorta.
- Scusami, Hiroto. Ma non posso.
Arrossisce.
- No, scusami tu. Sono stato troppo brusco.
- No, davvero. Sei dolce…
Fa un sorriso amaro.
- Ma tu sei ancora innamorata del tuo ex. – conclude per me.
Annuisco debolmente.
- Mi dispiace. – continuo.
- Non preoccuparti. Possiamo sempre essere amici.
Gli sorrido con calore e lui ricambia con il suo sorriso dolce.
Poi, impulsivamente, mi avvicino a lui e gli stampo un bacio sulla guancia.
- Grazie. – gli dico, - non capita spesso che qualcuno mi guardi come la vera Sana e non come la Sana attrice.
Lui arrossisce leggermente, ma poi mi sorride di nuovo. E io finalmente realizzo e capisco quello che ho voluto negare fino ad ora. Non posso stare con nessun altro perché non voglio stare con nessun altro. E non ho mai smesso di amarlo. L’unica persona per me è Akito. Nessuno potrà mai neanche vagamente sostituirlo.

**
Come avevo promesso ad alcune di voi, ecco il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia! E grazie di nuovo a tutti!
   
 
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