Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    30/04/2017    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Peabody gratificasse i detenuti con un gemellaggio?
E se il suddetto gemellaggio venisse fatto con il penitenziario femminile?
Riuscirà Evelyn a tenere buoni i fratelli e a tener nascosto il suo lato competitivo?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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In questo capitolo ho fatto un po' la perfida, chiedo in anticipo perdono.

 

 

Joe borbottava, convinto di non essere sentito, mentre i fratelli restavano in silenzio e in attesa.

Evelyn stava appoggiata alla porta della cella, con le braccia incrociate e sospirando.

Possibile che Joe fosse davvero così stupido?

"Un gemellaggio....che cosa ridicola"

William e Jack si guardarono "Il gemellaggio è una cosa diversa da ciò che pensi"

"Allora perché fanno venire qua le donne!?" Chiese "a chi piacciono due marmocchi?"

"Alla mamma ne sono piaciuti quattro, di cui due gemelli e uno rognoso" commento Evelyn, osservandosi le unghie come se avesse detto una cosa ovvia.

Jack e William indietreggiarono mentre Averell si nascose sotto al cuscino.

Joe iniziò a cambiare colore da blu a viola e da verde a rosso paonazzo.

"Chi ti credi di essere ragazzina!?"

"Sono colei che è cresciuta assieme al suddetto rognoso"

Joe ringhiò e, vedendolo partire in quarta, William e Jack lo afferrarono per le braccia e lo tennero fermo per evitare che prendesse a schiaffi Evelyn.

Non l'avrebbe mai fatto davvero, ma di certo non sarebbe stato fermo.

Se poi si teneva conto che Evelyn era un maschiaccio stavano freschi, sarebbe partita la lotta.

Joe disse cose irripetibili mentre la ragazza sembrava non sentirlo.

Averell, che era rimasto nascosto sotto al cuscino, rispuntó fuori e lo guardò.

"Però è vero che sei rognoso" disse sottolineando l'ovvio.

Non l'avesse mai detto.

Joe si infuriò di più e i gemelli non riuscirono a tenerlo.

Si sfogò su Averell mettendolo KO.

Quando fu calmo, cosa che accadde dopo quasi dieci minuti, poterono riprendere il discorso.

"E comunque la mamma è la mamma" disse Joe iniziando a camminare avanti e indietro.

"Ma Joe..." intervenne William "il gemellaggio consiste nel conoscere la cultura e le usanze di un altro popolo"

"Peabody ha scelto il penitenziario femminile per farci contenti" aggiunse Jack, mentre Evelyn gli lanciò un occhiata.

"E cosa credete che si faccia con una donna!?"

"Non quello che pensi te" rispose Evelyn

"Tu sta zitta razza di pulce!"

"Parla per te razza di nano da giardino"

"Nano da giardino lo dici ad un altro!" Joe stava per infuriarsi di nuovo ma per fortuna venne bloccato dai gemelli e da Emmet e Pit, che fecero capolino nella cella.

"Evelyn Dalton nella tua cella"

Evelyn sbuffó e diede un bacio al volo a Jack, che salutò sorridendo e arrossendo come un ebete.

Poi guardò Joe "Nano" e se ne andò, senza lasciargli il tempo di ribattere.

Chiusa la porta della cella, William sospiró e Jack pure.

Era difficile stare in celle seprate per evitare disastri.

Averell aveva lo sguardo da cane bastonato.

"Perché quando litigano loro due finisco sempre in mezzo io?"

"Sta zitto imbecille" lo ammonì Joe, che emise uno sbuffo simile ad un grugnito "quella pulce sta alzando troppo la cresta" disse "e la cosa peggiore è che ho capito perché"

Attirò l'attenzione dei fratelli che, pur essendo abituati alle uscite di Joe, non riuscivano mai a capirlo.

"Ragionate, è una donna!" Disse "ed è una Dalton, potrebbe approfittarne per evadere"

Gli altri tre si guardarono

"E come?"

"Può confondersi fra le ragazze ed uscire con loro e poi al momento giusto zac! Evaderà e noi resteremo qui come degli imbecilli"

William e Jack riuscirono finalmente a capire.

Jack sperava che non facesse davvero una cosa del genere mentre William ammise che era un piano geniale degno di una Dalton.

Averell guardò Joe "Ma come può confondersi fra le ragazze?" Lei e nostra sorella!"

Joe si portò una mano sul volto

"Jack dagliele tu io non ho più la forza" e si udì il suono di un ceffone.

 

*******

 

Il mattino seguente, all'alba, i detenuti erano già in cortile, pronti ad accogliere le detenute.

Peabody, sempre meno convinto, stava davanti al cancello assieme alla signorina Betty

"Si fermeranno qualche giorno, speriamo in bene"

"Si rilassi signor direttore, vedrà che andrà tutto per il meglio"

Il direttore deglutì, quella frase non significava nulla di buono.

Rantanplan, che camminava in mezzo alle persone, osservava i detenuti con gli occhi sgranati.

-Che succede? Sta arrivando l'ape regina?-

I Dalton stavano in silenzio, mentre Joe macchinava il suo piano infallibile.

Nel pensare osservó nel loro angolo e vide Evelyn.

Entrambi si lanciarono uno sguardo di sfida e poi lo distolsero.

Si udirono suoni di zoccoli provenire da lontano e, qualche minuto dopo, qualcuno bussò alla porta.

Le guardie aprirono e fece il suo ingresso un lungo carretto trainato da quattro cavalli.

-Ho capito!- pensò Rantanplan -sono arrivate delle bistecche giganti!-

"Mio caro Melvin!" Un uomo alto e dai lunghi baffi neri spuntò fuori dal carretto e si avvicinò a Peabody.

"Come stai vecchio mio?" l'uomo strinse Peabody tanto da soffocarlo e fargli schioccare le ossa.

"Ellis Ludwig...che piacere" disse fra un gemito e l'altro il direttore.

Ellis si sistemò e guardò la signorina Betty "E lei deve essere la signorina Betty dico bene?" Fece il bacia mano alla donna, che arrossì "una giovane donzella come lei dovrebbe lavorare in un posto diverso, ma chi sono io per giudicare?" Tornó a guardare Peabody, lanciando un piccolo sguardo ai detenuti "bene mio caro Melvin, come da accordi ecco le mie ragazze" indicò il carretto, da cui non scese nessuno "te le affido a te" e risalì

"Ma..." Peabody si sentiva preso alla sprovvista "e le regole e..."

"Tranquillo mio caro Melvin, tornerò fra qualche giorno"

Insieme ad una delle guardie, che aveva guidato il carro, partì in una nuvola di fumo e, quando essa so diradò, c'era un gruppo di ragazze in divisa carceraria, ma nessuna guardia che le supervisionava.

I detenuti iniziarono a fischiare e fare complimenti, mentre Peabody era rimasto senza parole

"Non erano questi gli accordi!"

-Sono fin troppo grandi come bistecche- pensó deluso Rantanplan -e poi hanno ancora i peli dei loro defunti animali quindi non sono commestibili-

Il gruppo di ragazze non era tanto grande, erano dieci e una più bella e formosa dell'altra.

Lunghi capelli raccolti in una coda, da brune a bionde e da corvine a rosse.

"Buongiorno direttore" salutò una di loro, che fece capire che era la capa del gruppo "io sono Fantine" sorrise amichevolmente e con uno sguardo a dir poco ammagliante.

La signorina Betty si insospettì ma rimase zitta per il bene dei detenuti, in fondo era stata una sua idea.

Anche le altre si presentarono ed iniziarono a fare risolini spargendosi fra i detenuti, che ad uno ad uno svenivano dall'emozione.

Nessuno di loro vedeva una donna da secoli.

Evelyn esclusa in quanto sorella dei Dalton e tutti sapevano che toccare una femmina di Dalton significava perdere i denti o peggio, la vita.

Ad Evelyn poco importava in quel momento.

Le dieci ragazze avevano stesso persino Peabody e si erano già avvicinate ai quattro fratelli.

Averell, che non sembrava minimamente turbato, cercava di parlare con una ragazza ma, avendo come sempre la bocca piena, sputacchiava e la riempiva di briciole e saliva.

Joe cercava di fare il duro ma era già caduto come una pera cotta nella morsa di quella che era la capa.

William era diventato tutto rosso come un peperone e si lasciava ammaliare da una mora molto formosa e seducente.

Persino Jack faticava a resistere e quando una biondina gli passò un dito sotto al mento, iniziò persino a sbavare.

Ad Evelyn questa cosa non sfuggì ed iniziò a fremere si rabbia in perfetto stile Joe Dalton.

Aveva solo abbastanza contegno da non mettersi in mostra.

Fantine, la capa, si avvicinò anche a lei

"Tu devo essere Evelyn Dalton" disse, ma senza ottenere risposta "ho sentito molto parlare di te"

"Sul serio?" Domandò scettica Evelyn

Fantine annuì e sorrise amichevolmente, anche se il suo tono lasciava trasparire ben altre intenzioni "Spero che in questo arco di tempo diventeremo amiche, un gemellaggio serve anche a questo no?" Poi se ne andò aggiungendo... "carino comunque il piccoletto con i baffetti" riferita a Joe.

Ad Evelyn la cosa infastidiva da morire.

Sarà istinto femminile, sarà quello che vuole, ma era sempre più convinta che un gemellaggio con un penitenziario femminile fosse una cosa stupida.

Fantine, la capa, era tutto tranne che affidabile.

Avevano tutte in aria troppo innocente.

Evelyn non era una santa e di certo non mirava a diventarla ma quelle di vedeva lontano un miglio che avevano strane intenzioni.

E i suoi fratelli ci cascavano in pieno...persino Jack.

Più lo guardava più sentiva il sangue ribollire nelle vene...ed anche qualche lacrima minacciare di uscire.

Sapeva che quelle donne avevano qualcosa in più di lei, innanzi tutto la bellezza ed infine l'astuzia.

Lei a malapena riusciva a farsi rispettare.

Si sentiva inferiore.

La signorina Betty, che sembrava del suo stesso parere, si avvicinò.

"Ho il serio dubbio di aver sbagliato qualcosa" borbottò.

"Non è colpa sua" la tranquillizzó Evelyn, che aveva comunque capito il perché dell'idea della donna.

Non aveva colpa e non poteva sapere che le femmine del penitenziario avrebbero sfruttato tutto a loro piacimento.

Ovviamente Peabody, alla fine di tutto, avrebbe di certo rimproverato la signorina Betty, ma al momento c'era ben altro in gioco.

Persino Rantanplan sembrava poco convinto di quella situazione.

-Forse non è un carico di carne gigante- pensó -sono tutte ballerine di can can!- e tentò di fare qualche movimento, per dimostrare che anche lui era in grado, ma si attorciglió e cadde a terra.

Evelyn lo considerava il cane più stupido del west ma sempre meglio di niente.

Ma la poveretta ancora pensava a Jack e a come si lasciava andare sotto le moine di una delle femmine.

Lei a malapena attirava la sua attenzione, faticava sin dai tempi in cui stavano tutti con Mamma Dalton per ottenere un saluto o un abbraccio da lui.

Era riuscita ad ottenere attenzioni e iniziare una favolosa storia assieme che adesso veniva tradita a causa di donne più belle di lei.

Non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere correndo nella sua cella.

Gliel'avrebbe fatta pagare, prima alle femmine e poi a Jack.

 
  
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