Anime & Manga > Kimba, il leone bianco
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Autore: Minghio96    30/04/2017    1 recensioni
Il tramonto rosso cala sulla giungla morente.
Ma la vita chiede a Kimba un prezzo molto alto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giungla sta morendo.
Alla fine tutto ciò che era stato temuto è accaduto.
Quel suo regno incontaminato è stato senza guerre per troppo tempo, ma questa non è una guerra per tutti, questa ormai è una questione personale.
Una questione che gli faceva ribollire il sangue.
La sua Lia stava morendo.
I suoi amici stavano morendo.
E lui impotente stava a guardare, spettatore di quel macabro spettacolo che da giorni macchiava la giungla, il suo regno che lui con ogni fibra del suo corpo e la sua determinazione aveva sempre cercato di proteggere e di far crescere forte e rigoglioso.
Gli umani, quegli umani con i quali lui aveva sempre cercato un contatto adesso li stavano sterminando tutti pian piano, e presto sapeva che sarebbe toccato anche a lui soccombere sotto le loro angherie e i loro desideri più oscuri.
Si fermò a vedere com’era la situazione ma non era cambiato niente.
Gli accampamenti degli uomini sorgevano ancora nella savana, erano giorni che stavano lì ormai e la tossina che avevano introdotto nella giungla era micidiale e non lasciava scampo, la chiamavano la peste nera e molti animali ne erano stati purtroppo vittime.
“Dobbiamo imparare a difenderci e a curarci da soli, ma stavolta non possiamo fare proprio niente perché non conosciamo questo male, siamo impotenti di fronte a questo morbo portato dagli uomini” sono le parole del saggio Mandy, come se in qualche modo condannassero tutti a una fine prevista e senza via di scampo.
Proprio lui che era sempre riuscito anche nelle situazioni più disperate a trovare una soluzione, adesso si rivela impotente di fronte a questo incubo senza fine e si rivolge a Kimba con uno sguardo che non lascia speranze.
Per la prima volta nella sua vita, Kimba ha paura.
Ha paura di non farcela.
Ha paura di deludere tutti.
Ma non sempre c’è una soluzione a tutto come aveva pensato lui fin da cucciolo.
Il tempo sta passando lento e angosciante, Lia respira a fatica e le macchie nere su di lei sono sempre più evidenti.
Kimba si avvicina a lei.
Vuole parlare, vuole dire qualsiasi cosa ma dalla sua bocca non esce niente.
Lei lo guarda con quegli occhi spenti ma con ancora una piccola luce risplendente che illumina anche i suoi blu zaffiro, una luce che può dare false speranze ma che ancora cerca di attaccarsi alla vita.
“Sei ancora qui con me amore mio?” chiede lei con una flebile voce.
“Non me ne sono mai andato e non lo farò mai, non ti lascerò mai sola” dice lui che finalmente trova la forza di parlare, ma la tristezza nei suoi occhi è immensa per quanto lui cerchi di nasconderla.
Una lacrima scese dai suoi occhi zaffiro come acqua pura che sgorga da una cascata.
“Ma tu stai piangendo, perché piangi?” chiese ancora lei con un lieve sorriso candido e raggiante che cucì ancora la bocca al leone bianco al quale mancò ancora la forza di dire qualcosa.
Lo accarezzò dolcemente con quelle sue zampe morbide e pure, lì dove persino le macchie delle peste non avevano osato arrivare.
“Ho passato una vita meravigliosa con te, sei sempre stato dolce e premuroso con me, e io non ho mai preteso niente perché…”.
Si interruppe e cadde con la testa al suolo.
“LIA!” gridò il leone bianco cercando ancora lo sguardo della leonessa.
Improvvisamente lei aprì debolmente gli occhi e strinse forte la zampa bianca del suo leone.
“…perché tu sei già tutto quello che posso desiderare” disse lei con le ultime forze che gli erano rimaste e sorridendo ancora.
Kimba ebbe un tuffo al cuore e un brivido intenso corse sulla sua schiena.
Si accorse però che la presa della leonessa sulla sua zampa bianca era diminuita del tutto.
Si voltò di scatto verso di lei.
“LIA! RISPONDIMI! LIA!” gridò a gran voce come se stesse cercando di chiedere alla morte di non portarli via l’unico amore della sua vita.
Ma la leonessa aveva chiuso gli occhi.
Gli aveva chiusi per sempre.
Se n’era andata col suo sorriso che avrebbe scaldato anche il più freddo dei cuori, a illuminarla c’era la luce rossa del tramonto che pareva fosse tramontato con lei portandola via con sé.
Un’infinità di sensazioni ed emozioni trapassarono brutalmente la mente di Kimba come un proiettile, non riuscì a pensare più a niente.
Corse via.
Corse via come se stesse cercando di sfuggire alla vista della sua amata priva di vita e non si voltò indietro nemmeno una volta.
Inciampò e cadde a terra.
Ma la rabbia aveva preso il sopravvento sulla tristezza.
Conficcò gli artigli nel terreno e strinse i denti mostrando una smorfia inquietante.
I suoi occhi zaffiro erano gelidi e privi di ogni emozione, il suo sguardo avrebbe fatto raggelare il sangue a chiunque l’avrebbe visto.
Si rialzò ed emise un ruggito terribile che si udì per tutta la giungla e anche gli uomini si dovettero fermare per udirlo e interrompere quello che stavano facendo, era come se un silenzio mortale fosse caduto su tutti loro, un silenzio di chi aveva firmato la propria condanna.
E loro tremarono.
Sia fuori che nell’anima.
Adesso erano loro che non avrebbero avuto scampo.
Kimba avrebbe avuto la sua vendetta.
Nemmeno la morte in persona lo avrebbe potuto fermare.
   
 
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