Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Lady Koyuki    30/04/2017    0 recensioni
Alzando la testa, vide i bidoni presenti poco prima nel vicolo, in aria, sospesi ma in continuo movimento.
Che diavolo stava succedendo?

E se non fosse realmente finita?
E se qualcuno volesse i poteri dell'ormai sconfitto Profondo Blu?
E se qualcuno li avesse già?
Un piccolo esperimento che ho in mente da anni su un possibile "seguito" di Tokyo Mew Mew.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DARK POWER

CONFRONTO

 

Era passato ormai qualche giorno dalla breve conversazione con i due proprietari del locale; gli alieni continuavano a tenere d’occhio la città, ma non c’era nessun segnale sospetto. Per questo, tutti e tre avevano deciso di rilassarsi ma stare in guardia; le ricerche sarebbero continuate, ma molto meno serrate.
In effetti era una fortuna; dopo tutto quelle ricerche, una pausa ci stava. Per quello Kisshu aveva deciso di riprendere i pensieri contorti che aveva avuto qualche giorno prima e che inevitabilmente, mentre ci ragionava su, l’avevano portato nel posto peggiore del mondo.
Seduto su un ramo di un albero, molto sottile ma che sembrava reggere benissimo il peso del ragazzo, osservava dritto davanti a sé, attraverso una finestra illuminata; era una sera particolarmente buia e le foglie di quell’albero, posizionato in modo assurdo davanti a quella finestra, ma dannatamente comodo per Kisshu, lo nascondevano alla visuale di chiunque, aiutato anche dall’oscurità.
All’interno di quella stanza illuminata, si poteva vedere solo un letto e una sedia su cui spiccava seduto qualcuno intento a scrivere appoggiato alla scrivania.
Kisshu sospirò, tra l’ansioso e lo sconfitto.
- Sei un idiota, lo sai? – si disse come a voler convincere se stesso, prima di spiccare un salto verso la finestra, atterrando su una sorta di parapetto. Pensava che il rumore avesse attirato la proprietaria della stanza, ma questa continuava imperterrita a scrivere qualcosa, muovendo leggermente la testa.
Il verde si domandò cosa stesse facendo, ma troppo attirato dalla situazione, ne volle ampiamente approfittare; facendo meno rumore possibile, aprì la finestra, entrando nella camera. Una strana melodia raggiunse le sue orecchie, qualcosa di forte ma bello allo stesso tempo; si osservò attorno senza capire da dove venisse, ma cercando di ignorare la cosa, si avvicinò alla persona seduta alla scrivania che ancora gli voltava le spalle. Aveva lunghi capelli rossi raccolti in una coda che dondolava a ogni minimo movimento; Kisshu rimase qualche secondo in trance ad osservarla, sorridendo. Probabilmente sarebbe potuto rimanere lì per sempre.
Lentamente però, raggiunse la rossa, accorgendosi che la musica era sempre più vicina, prima di circondarle il collo con le braccia con uno scatto assai veloce.
- Ciao Micetta. –
Ichigo, che al tocco estraneo, stava per girarsi e difendersi, ebbe un sussultò al suono di quella voce; era solo Kisshu, anche se questa affermazione avrebbe dovuto spaventarla il doppio.
Mentre si avvicinava, il verde aveva compreso che la musica proveniva dalla ragazza; questa infatti si tolse due piccole cuffie dalle orecchie prima di girarsi quanto poteva per osservarlo.
- Che diavolo ci fai qui Kisshu? – chiese, cercando di ignorare palesemente il nomignolo affibbiatole che non sentiva da anni ormai.
- Ero venuto a salutarti. – rispose l’altro, sorridendo.
La ragazza si alzò dalla sedia spingendolo via e appoggiando il suo lettore musicale sulla scrivania assieme alle cuffie.
- Dubito sia solo per quello. – aggiunse, appoggiandosi al tavolo.
Kisshu in piedi in mezzo alla stanza la osservò integralmente; non era quasi cambiata, a parte essersi poco più sviluppata e aver deciso di far crescere i capelli rimuovendo quegli assurdi codini.
- Mi spiace deluderti,  - ribadì nuovamente, poggiandosi le mani sui fianchi – ma è così. –
Ichigo lo guardò scettica, restando in silenzio; anche il ragazzo era nettamente cambiato. I capelli che portava ancora legati in due code, erano più lunghi e li teneva dietro alla schiena, mentre aveva reso il suo corpo più muscoloso di prima ed era alquanto evidente. Se ne era già accorta al bar, ma nella fretta non ci aveva riflettuto su.
Sospirando, Ichigo si staccò dalla scrivania per dirigersi al suo letto, passando accanto al verde.
- Quindi siete qui per cercare una fonte di potere uguale o simile a quella di profondo Blu, giusto? – chiese la rossa, sedendosi delicatamente sul letto mentre il verde le dava ancora le spalle.
Kisshu si sorprese momentaneamente, girandosi ad osservarla curioso.
- Tu come lo sai? – domandò.
Dubbioso, rielaborò mentalmente la conversazione avuta con Ichigo qualche giorno prima e ebbe nuovamente la conferma che non aveva accennato nulla sulla sua missione lì.
- Ho i miei informatori. – gli rispose lei, sorridendo – Quindi? – chiese nuovamente.
Kisshu la guardò scettico, prima di avvicinarsi lentamente a lei, sorridendo e abbassandosi per arrivare al livello del suo viso; la rossa non si mosse, ma arrossì, mentre lui le prese il mento con le dita, osservandola negli occhi. Istintivamente Ichigo prese il polso del ragazzo per spostarglielo ma sembrava essere impossibile; l’altro la guardava semplicemente negli occhi, senza muoversi.
- Le informazioni sono importanti; sai cosa voglio in cambio delle mie. – disse maliziosamente, senza staccare gli occhi da quelli cioccolato di lei.
Ichigò provò nuovamente a togliersi la mano di Kisshu dal mento, con successo stavolta, ma solo per concessione del verde ovviamente che smise di fare forza, prima di alzarsi e ricambiare il suo sguardo.
- E pensi che mi fiderei a uscire con te, da sola, solo per delle informazioni? – chiese, quasi irata.
Kisshu ghignò, allegramente. La cosa che gli piaceva di più di Ichigo era che non smetteva mai di combattere, anche battaglie fatte solo di parole. Ma stavolta era convinto che la curiosità avrebbe vinto.
- Come ti pare, – aggiunse, prima di avvicinarsi nuovamente al viso della ragazza, forse troppo vicino – Ma non ti dirò nulla così. – continuò, prima che Ichigo potesse indietreggiare.
La rossa lo guardò nervosamente, mentre Kisshu le rivolse un sorriso malizioso.
- Sei un ricattatore. –
- Forse. Ma e’ divertente. – rispose lui, ghignando - Ci vediamo Micetta. – aggiunse, prima di scoccarle un bacio sulla guancia così velocemente che Ichigo non riuscì nemmeno ad allontanarsi.
- Sei un idiota! – gli disse lei, cercando di colpirlo, inutilmente.
Il verde rise leggermente prima di indirizzarsi verso la finestra, ignorando la ragazza.
- Ci vediamo! – le ribadì, issandosi sul balconcino della finestra.
In un secondo però, Ichigo lo prese per il polso, istintivamente e senza pensarci; il verde si girò leggermente sorpreso, incontrando due occhi determinati, come solo lei poteva essere, ma altrettanto sorpresi.
Passarono qualche minuto in silenzio, fermi; lui la osservava in attesa mentre lei sembrava pensare intensamente a cosa dire.
- Okay. Va bene. – disse improvvisamente, causando un sorriso allegro e un’enorme sorpresa all’altro – ma guai a te se fai qualcosa che possa infastidirmi, chiaro? Accetto solo per le informazioni. – aggiunse, forse un pochino preoccupata.
Kisshu accettò di buon grado, prima di spiccare un salto e andarsene; stava ritornando verso la sua astronave, veramente di buon umore. Non si aspettava di certo che Ichigo si sarebbe arresa così facilmente, ma non gli dispiaceva per nulla; ci doveva essere un motivo se aveva accettato così in fretta e lui era curioso di scoprirlo. Sembrava non fosse cambiato per nulla il rapporto fra di loro ma in realtà erano cresciuti tanto. Entrambi.
Probabilmente, quattro anni prima, non si sarebbe astenuto dal baciarla seriamente e stuzzicarla molto di più, ma era certo che questo avrebbe solo portato alla stessa situazione di stallo di quel tempo. Non voleva inimicarsi Ichigo, mai più, e di certo non sperava in qualcosa come l’amore, ma finchè era lì poteva godersi anche e semplicemente la sua compagnia. Gli avrebbe fatto bene.

 

Quanto mai aveva accettato quella proposta assurda; uscire da sola con Kisshu. Si diede della stupida.
Erano seduti da una ventina di minuti in un bar del centro, nell’angolo opposto all’entrata e a quanto pareva il più isolato e tranquillo di tutti; Ichigo aveva scelto apposta quel locale, di certo parlare di alieni e forze oscure in mezzo a tanta gente non sarebbe stata la miglior cosa. Fino ad ora si erano limitati a discorsi stupidi, ma Ichigo era uscita con lui solamente per un unico motivo, anche se forse un po’ di compagnia non le dispiaceva, nonostante difficilmente lo avrebbe ammesso.
Davanti a lei, il verde la guardava insistentemente mentre finiva di bere la sua ordinazione.
- Quindi, siete qui per un ipotetico profondo Blu? – domandò nuovamente la rossa.
Kisshu appoggiò la tazza sul tavolo, per poi osservarla dritta negli occhi.
- Esattamente, – rispose semplicemente – da chi lo sai? – domandò curioso, mentre si sistemava meglio sulla sedia.
Ichigo lo guardò scettica.
- Direi che le domande spettano a me. – gli rispose.
- Pensavo fossero una a testa no? – insistette l’altro sorridendo.
Ichigo sbuffò irata.
- No, ho accettato di uscire con te quindi le domande le faccio io, dato che sono qui solo per queste. – ribadì, senza ammettere repliche e causando un sospiro rassegnato dell’altro – Perché credete sia profondo Blu? –
- Perché non c’è nessun altro con quella potenza e se esiste, è di egual pericolo. – rispose deciso.
- Quindi pensate possa essere pericoloso? –
- Si, se perde il controllo dei suoi poteri, potrebbe far esplodere il pianeta senza volerlo. – disse, appoggiando un gomito sulla spalliera della sedia.
- Ma come mai credete che sia su questo pianeta? – domandò la ragazza, nervosamente.
Kisshu la osservò sospettoso.
- Perché abbiamo avuto dei segnali da qui, uno quasi un mese fa e uno all’incirca tre mesi fa, – spiegò, mentre si girava a guardare la porta del locale che si era appena aperta – all’inizio credevamo non fosse importante, ma alla seconda volta… - stava per aggiungere, ma un rumore ripetitivo e fastidioso lo fece girare di nuovo verso Ichigo.
La ragazza teneva tra le mani la tazza del suo caffè che continuava a battere sul tavolo; stava tremando come una foglia.
- Ehi, Ichigo, tutto bene? – chiese, appoggiandole una mano sul braccio, molto preoccupato.
La rossa spinse via velocemente il verde, senza cattiveria ma in modo deciso.
- Si, sto bene. – rispose.
Ciò non convinse l’alieno che continuava ad osservarla in cerca di spiegazioni.
- E’ solo che…- iniziò incerta Ichigo.
Mentalmente si stava dando della stupida; non si aspettava una reazione del genere da se stessa e ora doveva inventarsi qualcosa, non poteva dirgli la verità.
- E’ che ricordo l’ultima battaglia, – continuò, decisa – non è stata facile. E mi ha profondamente segnato. – aggiunse.
Di per sé, non era una balla; davvero dopo la battaglia con profondo Blu, Ichigo era rimasta talmente scossa da continuare a sognarla la notte, senza riuscire a dormire sonni sereni. Ma in quel momento, non era quello il suo reale problema.
- Non sei l’unica. – le rispose Kisshu, appoggiandosi al tavolo con i gomiti. Kisshu non credeva pienamente a quella storia, ma sapeva che poteva essere una mezza verità, lo capiva dai suoi occhi; Ichigo lo stava guardando interrogativa, chiedendo con lo sguardo spiegazioni.
Il verde, sbuffò. Non gli piaceva aprirsi con nessuno, men che meno mostrarsi debole di fronte ad Ichigo, ma infondo le aveva promesso di rispondere ai suoi quesiti. E ora avrebbe dovuto svelare che anche lui aveva subito un trauma da quella battaglia.
- Anche io al mio ritorno sul nostro pianeta, non sono stato bene per molto tempo, – disse, dopo qualche attimo di silenzio – mi ci è voluto un po’ per superare la cosa e gli incubi erano all’ordine del giorno. – aggiunse, senza guardare la ragazza e vergognandosi di essere così fragile.
Ichigo invece lo stava fissando, tristemente; aveva trovato una motivazione quasi reale per spiegare il suo nervoso, ma avrebbe dovuto immaginare che quel motivo era doppiamente causa di malumore per Kisshu. Infondo, erano loro due gli unici, oltre a pronfondo blu, su quella dannatissima astronave. E lui ci aveva persino perso la vita, per lei oltretutto.
- Di sicuro non sarà la stessa cosa ora, – proruppe la rossa, cercando di togliere quei ricordi bui da entrambi, che lei stessa aveva tirato fuori – adesso ci sono anche le Mew Mew, già da ora. – aggiunse, sorridendo.
- Mi spiace deluderti, Micetta, – ribattè Kisshu, ricambiando il sorriso – Ryo ha scelto di non farle allenare visto che per lui il pericolo non c’è. –
Ichigo lo guardò assolutamente estereffatta.
- Che idiota! – aggiunse soltanto – ma me lo aspettavo da lui. -
Kisshu non potè fare altro che concordare con lei.
Dopo qualche minuto passato in silenzio, lentamente, Ichigo si alzò dalla sedia, prendendo la giacca dallo schienale; era ancora autunno ma non faceva per niente caldo. Indossava infatti dei semplici jeans con un maglione rosso abbastanza pesante.
- Te ne vai di già? – chiese Kisshu, osservandola con un broncio.
Ichigo sbuffò, rassegnata.
- Anche se me ne andassi, tu mi seguiresti giusto? Tanto vale che non lo fai di nascosto. – rispose la ragazza, andando alla cassa a pagare mentre il verde si rimetteva la giacca di pelle sopra ad una maglia verde e dei jeans.
- Perspicace direi. – le rispose, quando le fu vicino.
Usciti dal locale si incamminarono lentamente verso la casa della ragazza, passando in mezzo alla folla che osservava i diversi negozi sparsi per il centro.
- Come vivete sul vostro pianeta ora che avete usato l’acqua Mew? – chiese ad un tratto Ichigo curiosa.
Kisshu le rivolse uno sguardo sorpreso per la strana domanda accompagnato da un sorriso.
- Il pianeta in sé è rinato e non è molto diverso dalla terra. – iniziò il verde – Noi siamo diventati una sorta di consiglieri dell’attuale Re ed è per questo che siamo noi ad essere venuti sulla terra. –
- Ho saputo che l’idea di una possibile reincarnazione era dovuta ad un altro vostro simile. – aggiunse Ichigo.
- Quante cose ti sono state dette, – ribattè il verde, sorridendole più che curioso – si, esattamente, ma non essendo parte dell’esercito attivo ne del consiglio, gli è stata negata la partecipazione alla missione – rispose.
- Ah, capisco. – disse semplicemente Ichigo, assorta nei suoi pensieri. – Deve essere bello essere così importanti. –
- Non tanto, troppe responsabilità a volte, – ribattè Kisshu – infatti sono contento in parte che ci abbiano dato questa missione, almeno stacchiamo un po’ dal nostro lavoro effettivo. –
- In parte? – chiese la rossa.
Kisshu si dannò per aver detto quella frase.
- Si, bè, non sapevo come avreste preso voi Mew Mew il nostro ritorno sulla terra. – disse, tentando di giustificarsi.
Ichigo si fermò momentaneamente, facendo fermare anche il verde che prese a guardarla preoccupato.
- Io non sono più una Mew Mew, – rispose la rossa, alzando lo sguardo per fissarlo negli occhi – ma forse  meglio specificare. Avevi paura della mia reazione al tuo ritorno, o sbaglio? –
Ichigo aveva assolutamente centrato il punto; Kisshu non distolse lo sguardo dalla ragazza, ma sembrò innervosirsi un pochino.
- E quale sarebbe la tua reazione? – chiese, cercando di nascondere le sue emozioni.
Ichigo riprese a camminare, passandogli da parte.
- Direi che non sei più fastidioso come una volta, sei maturato. – rispose la ragazza, superandolo.
- Ah, quindi questa sorta di uscita sembra essere andata bene. – aggiunse Kisshu, raggiungendola.
Ichigo sbuffò, sapendo benissimo che mentire non sarebbe stato utile.
- Non è andata male. – rispose senza guardarlo.
Conosceva abbastanza l’elemento da sapere altrettanto bene che ora stava ghignando vittorioso.
- Non montarti la testa; volevo le mie informazioni e le ho ottenute, chiaro? – gli ribadì, cercando di essere più decisa possibile voltandosi verso di lui.
Forse fu una mossa sbagliata perché Kisshu la prese per la vita attirandola a sé e avvicinando i loro visi.
- Io non mi monto la testa, stai tranquilla. – le disse lui, guardandola negli occhi.
Ichigo arrossì vistosamente prima di spingere via l’alieno da sé.
- Ho decisamente sbagliato, non sei maturato per niente. – disse irata, riprendendo a camminare verso casa e suscitando una risata del verde.
- Neanche tu sai? – le disse lui, seguendola. – Posso chiederti però una cosa? – aggiunse.
- Ero io che dovevo fare le domande, ricordi? – rispose Ichigo decisa.
- Giusto. La prossima volta che ci vedremo potrò fartele io? – domandò nuovamente.
- Non è detto succederà e di certo vorrò qualcosa in cambio. Cosa ci guadagnerei? – disse Ichigo, sorridendo sornione.
Per un attimo sembrava che era Ichigo stavolta a giocare con Kisshu. Lui le sorrise di rimando.
- Un altro pomeriggio con me. –
- Okay, allora passo – rispose la rossa ridendo.
- Sei antipatica! – gli ribadì lui incrociando le mani dietro la nuca, stizzito.
- Cosa volevi chiedermi? – domandò Ichigo, cercando di smettere di ridere.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma infondo la compagnia di Kisshu era divertente; era davvero maturato e cercava di non esagerare infastidendola troppo, Ichigo lo aveva notato. Non voleva farsi odiare da lei forse oppure semplicemente non voleva scatenare altre guerre, ma la rossa se ne era accorta e la cosa infondo non le dispiaceva.
Di certo, lui non sapeva come la sua vita era cambiata in quei mesi e forse la presenza di Kisshu non l’avrebbe resa più felice ma le avrebbe fatto bene.
- Hai davvero picchiato la nuova Leader Mew Mew? – chiese curioso.
- Io non ho picchiato nessuno! – urlò la rossa girandosi verso di lui e accorgendosi della foga con cui aveva risposto, si calmò momentaneamente – voglio dire, mi aveva provocato ma non volevo farle del male. – aggiunse, girando lo sguardo altrove, vergognandosi di quel fatto.
Kisshu la osservava curioso, immaginandosi che c’era altro sotto ma non voleva insistere rischiando di peggiorare le cose.
- Per me hai fatto più che bene, – le disse, sorridendo – sembra troppo piena di sé la biondina. –
Ichigo lo guardò sorpresa, non aspettandosi quell’affermazione per poi far comparire un sorriso sghembo sul suo volto.
- Questa descrizione mi ricorda un certo alieno dai capelli verdi che mi infastidiva di continuo anni fa. – disse, avvicinandosi al cancello di casa sua che ormai avevano raggiunto.
Kisshu mise su un broncio quasi infantile.
- Ehi, io ero nettamente meglio! – proruppe infastidito.
Ichigo rise, quasi allegramente; non le capitava da parecchio di ridere così spesso.
- Va bene, forse potrebbe essere, – gli disse Ichigo, aprendo l’inferiata – ma ora devo andare. – aggiunse, facendo notare che era arrivata.
- Spero almeno che si possa rifare un’altra uscita come questa. – ribadì Kisshu avvicinando a lei, di certo preparandosi a fare qualcosa nel suo stile.
Ichigo però lo anticipò, chiudendogli letteralmente il cancello in faccia.
- Forse, se avrò bisogno di altre informazioni, potrai approfittarne. – gli urlò, dall’interno della recinzione.
Kisshu sospirò, rassegnato. Non era sicuro di poter passare altro tempo con lei, ma quel pomeriggio era stato dannatamente bene; avrebbe dato qualsiasi cosa per riviverlo nuovamente.
Ecco, forse ci stava ricascando di nuovo, ma cercò di non dare peso a questi pensieri; stava approfittando solo del momento. Lentamente decise di incamminarsi verso la sua astronave preparandosi al suo giro di ricerche; la sua permanenza lì sarebbe stata meno fastidiosa da quel giorno forse.














*Note dell'autrice*
Si, lo so, sono in ritardo, ma giuro che martedì sera il capitolo era pronto! Poi, tra lavoro, uscite, famiglia e altro mi sono persa, scusate T.T
Sincerramente sono anche molto più presa con l'altra storia in corso, visto che manca solo un ultimo capitolo; per cui, posso dirvi che dal mese prossimo userò le mie sole energie per questa storia.
Detto questo, che dire? Allora, come vedete questo è una sorta di capitolo di passaggio e ce ne saranno altri; voglio far vedere come appunto i personaggi siano maturati e come qualcuno abbia bisogno di "appoggio morale" mentre altri solo di felicità. So bene che forse questo capitolo è troppo frettoloso e ho provato a metterlo giù e modificarlo diverse volte ma mi piace troppo per non pubblicarlo così, nonostante gli atteggiamenti di Ichigo verso Kisshu sono davvero molto cambiati, però credo che andando avanti nella storia forse diventano "spiegabili"/"motivabili".
Restano molte cose in sospeso, come chi ha informato Ichigo o il vero motivo per cui si sia agitata così tanto a sentir parlare del nuovo "nemico", ma per tutto questo c'è ancora tempo. :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 
   
 
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