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Autore: Generale Capo di Urano    30/04/2017    3 recensioni
[lieve Phichit x Yuuri ??] [happy b-day, Phichit ❤]
«Avevo intenzione di farti gli auguri domani, ma visto che siamo qui... buon compleanno, Phichit!» Gli restituì il favore tirandogli il cuscino, ma con le braccia fiacche riuscì solo a colpirlo sul braccio.
«Sei scarso, torna a dormire!»

***
«Che fai qua da solo?»
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christophe Giacometti, Phichit Chulanont, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Good old days
 

Detroit, 30 aprile 2010

«Phichit-kun... Phichit-kun!»
Due braccia sottili, tanto pallide da sembrare quasi bianche, presero a scuoterlo dapprima con delicatezza e poi con sempre più vigore. Il thailandese, con il volto affondato nel cuscino, mugugnò contrariato senza dare alcun segno di voler aprire gli occhi o alzarsi.
«Phichit-kun, il telefono!»
«Uff... che ore sono?»
«L’una, credo...»
Nel frattempo, dalla tasca di uno zaino bianco e blu malamente appoggiato in un angolo della stanza, “Shall we skate?” continuava indisturbata a suonare a tutto volume, grazie al cielo appena un po’ attutita – altrimenti chi li sentiva, poi, quelli della stanza accanto!
Phichit, cercando di muoversi senza neppure sollevare il capo, strisciò sul letto nel tentativo di allungarsi fino alla fonte del rumore; mannaggia a lui quando aveva mollato la sacca tanto lontano dal suo comodo giaciglio.
Yuuri – che fosse benedetto, beatificato, santificato e qualsiasi altra cosa – con un sospiro andò a recuperare il cellulare e glielo mise in mano, facendo attenzione che non gli scivolasse via. Solo in quel momento il compagno sollevò appena la testa, socchiudendo gli occhi assonnati e appannati, disturbati dalla luce fioca dell’abat-jour, e cercando di decifrare il mittente della chiamata prima di rispondere.
«Ma

«Phichit, amore della mamma, tanti auguri! Come va lì a Detroit, tutto bene? Mangi vero? Aspetta che ti vogliono fare gli auguri tutti, appena papà si decide... Junta! Junta amore vieni a fare gli auguri a tuo fratello!»
«Mamma ma lo sai che qui è l’una di notte vero...?»
«Come di notte? Oh, il fuso orario...»
Il giapponese, seduto sul proprio letto, ascoltava senza capire nulla la conversazione tra il giovane amico e il suo interlocutore – sembrava essere sua madre, o comunque un familiare – e quando questi scoppiò a ridere all’improvviso rimase a fissarlo confuso e perplesso.
Tutta la sonnolenza di poco prima sembrava essere scomparsa, sostituita da un sorriso larghissimo e bianchissimo, mentre Phichit scuoteva la testa tra sé e sé con fare divertito.
«Anch’io vi voglio bene, mamma... mi passi Junta? Ah, sei già lì... grazie! Tutto bene a casa? Sì, Junta, mangio...»
Yuuri si mise a ridacchiare, rallegrato dalla visione di quella insolita discussione telefonica. Nonostante non comprendesse una parola, le espressioni del thailandese erano quanto di più spassoso potesse esserci al mondo. Quello lo vide con la coda dell’occhio e sghignazzando gli fece la linguaccia, cercando di trattenere le risate e allo stesso tempo mettendo un dito davanti alla bocca per intimare il silenzio.
«Sì, mangio, papà, mangio...» Alzò gli occhi al cielo, ma non sembrava seccato. «E voi tutto bene? Mi passi la nonna?»
«Stai salutando tutta la Thailandia?»
«Ah, chiudi il becco! No, nonna, non dicevo a te... no nonna, non mangio solo “quelle schifezze americane”...»
Ci impiegò almeno altri quindici minuti per salutare e ringraziare probabilmente l’intera famiglia Chulanont – ma quanti parenti aveva? – prima di chiudere la chiamata e gettare il cellulare dall’altra parte del letto. Si stiracchiò, allungando le braccia sopra la testa.
«Spero che l’intera Asia stia bene.» commentò Yuuri, appoggiandosi con la schiena alla parete e incrociando le gambe. Phichit gli lanciò il proprio guanciale in piena faccia; per fortuna, gli occhiali erano rimasti appoggiati sul comodino per tutto il tempo.
«Molto divertente.» Ma anche lui rideva; non era mai stato un tipo permaloso.
«Avevo intenzione di farti gli auguri domani, ma visto che siamo qui... buon compleanno, Phichit!» Gli restituì il favore tirandogli il cuscino, ma con le braccia fiacche riuscì solo a colpirlo sul braccio.
«Sei scarso, torna a dormire!»
«Figurati, adesso non riuscirò più a chiudere occhio...»
«Tradotto dal giapponese: ronferai come un ghiro. Anzi, come Hamtaro.» Indicò il proprio criceto nella gabbietta che dormiva beato, per nulla disturbato dal rumore.
«Ancora non posso credere che tu l’abbia davvero chiamato così.»
«Offendi il nome del mio criceto?»
Il compagno venne nuovamente colpito e si lasciò andare a peso morto sul letto, come un uomo colpito a morte. Prima di potersi muovere, il thailandese gli si gettò addosso, facendogli mancare il respiro per un secondo. Ma Phichit era magro e bassino, e non causava molti danni.
«Subirai la mia vendetta!»
Nonostante i tentativi di divincolarsi, Yuuri non riuscì a liberarsi del ragazzino che pareva non avere la minima intenzione di levarsi di dosso; alla fine, la sua parte più “giapponese” e introversa dovette arrendersi a quel contatto fisico e alle risate contagiose dell’amico.
 

Se ne pentì amaramente il giorno successivo, quando nell’alzarsi dopo aver dormito l’uno sopra l’altro in strane posizioni – Phichit era crollato poco dopo, morto di sonno – gli aveva indolenzito tutte le ossa. Chi l’avrebbe sentito, poi, Celestino!
 
 

Mosca, 30 aprile 2017

«Che fai qua da solo?»
Phichit smise per un attimo di scorrere le immagini sul cellulare per alzare gli occhi verso il proprio improvviso interlocutore. Chris gli sorrise con fare amichevole, sedendosi sulla sedia davanti alla sua e solo dopo chiedendo: «Posso farti compagnia?»
Il ragazzo annuì, con un sorriso; era sempre bello avere qualcuno con cui parlare.
Il bar in cui stavano era completamente deserto, solo una giovane cameriera bionda stava pulendo un tavolo già perfettamente lucido. Povera donna, pure lei si annoiava.
«Come mai anche tu nella fredda e inospitale Russia?»
Il thailandese appoggiò il capo su una mano, con un lieve sbuffo. «Dovevo passare un po’ di tempo con Yuuri, ma lui e Viktor sono andati chissà dove a far compere...» Girò lo schermo del telefono, mostrando una serie di foto. «La ragazza con i capelli rossi li sta tenendo d’occhio per me, mi tiene aggiornato.»
Poté giurare di aver intravisto, per un secondo, una smorfia infastidita sul volto dello svizzero. Quando parlò, però, Christophe non tradì alcuna stizza.
«Siete due piccoli stalker, vedo» scherzò.
«Io lo chiamo “assicurarsi che il proprio amico sopravviva senza avere crisi di panico a contatto con la gente” o “essere sempre aggiornati sulle relazioni sociali del proprio bff” – come dice Leo – ma anche stalking va bene.» Ridacchiò, appoggiando nuovamente il cellulare sul tavolo. «Però avrei preferito passare un po’ di tempo con lui, ultimamente ci vediamo poco, sai.»
«Ti capisco... e giuro che non è una frase detta tanto per dire, ti capisco davvero.» Chris appoggiò le braccia sul tavolino, rilassando le spalle. «Uno di questi giorni li rapiamo e li stacchiamo un po’ l’uno dall’altro, che dici?»
Gli fece l’occhiolino, e il thailandese rise di rimando. «Io ci sto!»
 
Passò una mezzoretta, per qualche minuto Phichit si dimenticò completamente del vecchio compagno; finché il telefono non vibrò nuovamente, mostrando un nuovo messaggio.
 
From: ♦ Katsudone ♦
Ci vediamo stasera... ti abbiamo preparato una sorpresa.
Buon compleanno!! <3

 
Una cuoricino, addirittura? Se era già ubriaco di tardo pomeriggio la cosa non sarebbe finita bene.
Si ritrovò a sorridere tra sé mentre fissava lo schermo del cellulare – nonostante quell’“abbiamo” che non riusciva del tutto a capire. Perlomeno, non si era scordato di lui.







Angolo... autrice? Diciamo "drogata", va'...
Titolo di merda per ff di merda, ci sta dai... proprio non mi veniva in mente nulla, già.
Comunque BUON COMPLEANNO TESORINO MIO ADORATO! Sono riuscita a scrivere qualcosa per il mio Phichit (anche se qualcosa di schifoso, ma pazienza), sono una persona (relativamente) feliciaH. E la Phichit x Yuuri è cosa buona e bella e giusta e Chris è una mammina adorabile e accenni ViChris PERCHÉ SÌ.
Katsudone perché la moglie suggerisce cose e io eseguo <3 
E nulla, un grazie e tanti biscotti a chi è sopravvissuto fino a qui!

 
   
 
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