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Autore: Fenio394Sparrow    30/04/2017    1 recensioni
Sconosciuti.
Come tutti, del resto.
Non si conoscono eppure provano gli stessi sentimenti, vivono le stesse emozioni, piangono, ridono, si disperano e gioiscono insieme. Perchè sono Sensate.
Una nuova cerchia, gli stessi sintomi.
Sono ovunque.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry Milkshake



 
L’aria era fredda, il vento soffiava forte ed il cielo era plumbeo, così uniforme da far paura. Melanie sedeva al bancone con la guancia poggiata alla mano, osservando malinconicamente ciò che la circondava. Con la sinistra mescolava il frullato che aveva ordinato, anche se le era improvvisamente passata la voglia di bere. Quello era tempo da cioccolata calda, non da frappé alla fragola – il barista l’aveva guardata stupito, effettivamente - ma senza sapere perché era uscita di casa con l’assoluta certezza che il sole sarebbe spuntato, prima o poi. E invece Glasgow era rimasta fedele a sé stessa, fredda e piovosa e assolutamente scozzese, come lei.

Gli occhi nocciola della ragazza si spostarono sul bancone, dove stava tamburellando le dita in attesa di qualcosa, senza effettivamente sapere cosa. Le sfuggì un colpo di tosse e le parve di udire qualcun altro tossire subito dopo di lei. Pensò che la stessero prendendo in giro, perciò lanciò uno sguardo truce verso la fonte del suono, ma non c’era nessuno. Restò interdetta, quel suono era così vicino … non poteva esserselo immaginato. O forse sì? A volte capita, si disse, non doveva farsi tutte quelle paranoie.

«Passata la voglia di frappé?» le chiese il barista. Melanie distolse lo sguardo dal fantomatico punto in cui qualcuno aveva tossito e vide un bel sorriso e un paio di occhi azzurri.

«Ero convinta che sarebbe uscito il sole» mormorò senza alcuna inflessione particolare nella voce. «Avevo questa assoluta certezza …» lasciò cadere la frase nel vuoto, per nulla desiderosa di fare la figura della pazza davanti ad uno sconosciuto. Non aveva voglia di spendere soldi a vuoto, perciò iniziò a bere dalla cannuccia il frappé, che sapeva di fragola ed un’aggiunta non richiesta.

«Hai messo del cioccolato?» chiese leccandosi  le labbra.

Il barista annuì. «Cioccolato alla cannella, l’ho spezzettato. Ho pensato che avrebbe potuto farti piacere, vista l’aria mogia.»

Melanie sapeva che quello era un gesto carino e che avrebbe dovuto sentirsi lusingata. Sapeva che quel sorriso l’avrebbe dovuta stendere e che avrebbe dovuto rispondere alle avances, ma c’era quel fastidio che provava e l’ansia era insopportabile e non ce l’avrebbe fatta ad aspettare ancora - «Arrivederci.»

Uscì dal bar in tutta fretta – tanto aveva già pagato – lasciando il frappé e il barista a bocca aperta. Non appena mise piede all’esterno, il vento freddo l’aggredì, facendo mulinare i suoi capelli rossi nell’aria. Ripescò il berretto verde  di lana dalla borsa e si mise a camminare, le guance arrossate per il gelo, alla ricerca di uno sfogo per quell’ansia crescente.  Ma l’Età Media la sapeva, era solo …



…  solo la dinastia  Ming che gli causava qualche problema. Dannazione, ben più di qualche problema. E quel sole maledetto gli accecava gli occhi, vedeva malissimo. Belfast era dannatamente calda quel giorno, eppure il ragazzo aveva sentito il bisogno di comprare un cappello e lui non portava i capelli, perché diamine gli fosse saltato in mente non lo sapeva proprio. Si rese conto di star andando nel panico e chiuse gli occhi per rilassarsi. Tossì e subito dopo  sentì un moto di fastidio impadronirsi di lui, accompagnato da un senso di smarrimento e confusione. Aveva avuto l’impressione che qualcuno lo stesse ricopiando, ma nessuno badava a lui. Schioccò la lingua, insoddisfatto, come se avesse una bevanda in bocca, ma non riusciva ad afferrarne il sapore. Cioccolato, o forse cannella.

Il cellulare vibrò nella tasca e si affrettò a controllare i messaggi: Zach diceva che i risultati dell’esame erano stati rilasciati. Enoch sgranò gli occhi per la sorpresa – non si aspettava n lavoro così celere da parte del professore – ma si alzò con calma e si diresse verso la bacheca, ignorando il battito frenetico del suo cuore.
Basta, che ansia! – Lo percepì come un pensiero estraneo, non suo. Ma quando si è preoccupati per qualcosa, tutto appare un po’ fuori dal nostro controllo, no?

No.

Schermò gli occhi dal sole impietoso del primo pomeriggio e sgomitò per vedere il proprio nome nella lista. Considerando il suo cognome, Breen, doveva essere fra i primi. E infatti, si trovò subito. Enoch Breen. Gli parve strano dover cercare quel nominativo, nonostante l’avesse fatto decine di volte durante la sua carriera universitaria, ma era abituata ad un suono diverso, seppur simile. Aveva davvero pensato a sé al femminile? Doveva essere davvero preoccupato.

Riuscì a leggere il proprio voto e sospirò di sollievo. Quasi il massimo. Si spostò dal casino della bacheca e voltò la testa verso la ragazza accanto a sé. Aveva le guance paffute arrossate dal freddo, guanti alle mani e portava un cappellino di lana verde sopra i capelli rossi scompigliati dal vento – solo che non c’era vento per poterli scompigliare. Il capello, i guanti, la giacca, erano superflui nel tepore pomeridiano. La ragazza si accorse della sua presenza e voltò la testa verso di lui, lo sguardo penetrante. La osservò di rimando, percependo le sferzate del vento sulla pelle, poi qualcuno lo chiamò e si voltò verso Zach.
«Che stai guardando? Hai visto che bel voto che hai preso?»

Enoch indicò la ragazza accanto a lui, ma non c’era. Osservò perplesso il vuoto al proprio fianco, ma si lasciò trascinare dalla gioia dell’amico.
«Dai, che facciamo per festeggiare? Andiamo da Amanda?» propose Zach con uno sguardo furbetto.
Enoch sorrise appena, alzando gli occhi verso il sole schermato da nuvole che promettevano pioggia. «Ho voglia di frappé alla fragola.»







NdA:

Salve! Non so quanti leggeranno la storia, ma ormai ho pubblicato e quindi chi c'è c'è chi non cè ci sarà.
Non vi prometto niente, se non tanto amore. Non so come si evolverà la cosa. Melanie ed Enoch, in questa AU, avrebbero dovuto essere gli unici sensate, perchè questa è un'Alternative Universe di personaggi già esistenti. Ma potrei avere qualche idea per una Cerchia più ampia, quindi ... brace yourself.
Ringrazio tantissimo Bianca, che prima di sparire mi ha dato il permesso di usare il suo magnifico Enoch. Spero di esserne all'altezza. E spero di non aver fatto errori. Chiedo venia, ma non ho trovato nessuno nè disposto a farmi un banner, nè disposto a fare da beta.

Feniah <3
   
 
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