Shikadai Nara aveva solo dieci anni quando suo padre affrontó con lui il
discorso 'seccature'.
Era appena tornato da un pomeriggio a casa del suo migliore amico Boruto
Uzumaki, e non aveva fatto altro che lamentarsi di quell'impiastro di sua
sorella Himawari, di otto anni.
Sotto lo sguardo divertito della madre, le spiegó come quella bambina non
avesse fatto altro che stare azzeccata a lui, nonostante lui
avesse cercato con gentilezza di scacciarla fuori dalla stanza del
fratello.
Li aveva costretti a giocare con lei tutto il tempo, fino a quando
Hinata-sama non l'aveva chiamata per aiutarla a preparare la cena, e lei lo
aveva salutato con un -Alla prossima, Shika-kun!'
-Insomma, non voglio piú avere niente a che fare con quella seccatura!-
A quell'appellativo, Temari Nara scoppió a ridere, sotto lo sguardo
stranito del figlio.
Shikamaru Nara entró in quel momento e vedendo la moglie ridere cosí di gusto,
cosa che accadeva di rado, chiese spiegazioni al figlio.
-È tutta colpa di quella seccatura di Himawari Uzumaki!- sbottó Shikadai, e
subito dopo corse nella sua camera mentre sua madre rideva ancora piú forte
e suo padre lo guardava allibito.
Che suo figlio avesse già trovato la sua seccatura personale?
Dopo aver calmato sua moglie che stava ancora ridendo al pensiero che la
Maledizione dei Nara si fosse abbattuta sul loro primogenito prima del
previsto, Shikamaru raggiunse il figlio nella sua camera, trovandolo
disteso sul letto con le braccia dietro la testa ad osservare il soffitto.
-Allora… Direi quindi che il pomeriggio da Boruto sia stato molto
movimentato…- gli disse trattenendo a stento un ghigno.
Shikadai sbuffó ancora e non rispose.
-Sai non dovresti essere cosí infastidito.- continuó Shikamaru sedendosi
sul letto del figlio -Himawari è piú piccola di te di due anni, dovresti
essere piú comprensivo con lei. Dopotutto, dubito che tu sia stato cosí
male in sua compagnia, dal momento che non te ne sei andato prima dell'ora
di cena, no?-
Shikamaru vide il figlio arrossire leggermente prima di sbottare.
-Non avrei potuto neanche se avessi voluto! Ogni volta che accennavo ad
alzarmi per andarmene quella seccatura mi fissava con i suoi seccanti occhi
azzurri e mi faceva cambiare idea! Sono stato costretto a giocare con le
bambole, papá!-
Lo disse con un tono cosí sconvolto che Shikamaru non poté fare a meno di
scoppiare a ridere.
-Vedi, figliolo,- disse dopo un po' sempre sorridendo -Questa è la
Maledizione dei Nara! Innamorarsi di donne con il pugno di ferro che ci
fanno fare sempre quello che vogliono loro! E tutto questo è maledettamente
seccante,- aggiunse poi, alzandosi -ma poi come faremmo noi senza di loro?-
Quindi uscí, lasciando solo il figlio, sicuro di avergli dato qualcosa su
cui riflettere.
Shikadai scosse la testa per un attimo.
Aveva solo dieci anni, come poteva essere giá innamorato di qualcuno?
E non di un qualcuno in particolare, ma di quella seccatura di Himawari
Uzumaki?
Sbuffó per un attimo prima di rigirarsi sul letto.
Suo padre si sbagliava.
E non avrebbe mai piú giocato con le bambole solo per vederla sorridere e
compiacersi che il suo sguardo illuminato fosse merito suo.
Non si sarebbe fatto fregare ancora una volta da quei maledetti occhi
azzurri…