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Autore: _Karis    30/04/2017    4 recensioni
« Ehi, Iwa-chan, com’è la tua ragazza ideale? » gli chiede Oikawa all’improvviso.
 
In cui Oikawa ed Iwaizumi sono vicini di casa, compagni nella squadra di pallavolo, ma non poi così amici.
|| Iwaoi || accenno MatsuHana || Transgirl!Oikawa || Transfobia e misgendering || Pining ||
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Issei Matsukawa, Takehiro Hanamaki, Tooru Oikawa
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quindi, buonasera a tutti! Sono nuova qui e questa è la prima fan fiction che scrivo per questo fandom, dopo praticamente due anni che non tornavo su EFP. Sono masochista, no, per cui ho scelto un inizio un po’ difficile e se quello che ho scritto in qualche modo offende qualcuno o non ha senso o simili, davvero, scrivetemi, che provvedo a cambiare il prima possibile. Ammetto che scrivere questa storia non è stato facile: la prima parte è stata una cosa ossessiva, non riuscivo a smettere, poi mi sono bloccata e solo mesi dopo sono riuscita ad riprenderla e concluderla. Se quello che leggete vi sembra confuso o di dubbio italiano, è probabilmente così, cioè è voluto. L’idea sarebbe essere dentro la testa di Iwaizumi e seguire il corso dei suoi pensieri. I personaggi sono OOC, lo so, e colgo l’occasione anche per dire che il motivo per cui ad un certo punto si passa dal maschile, al femminile, al maschile e poi di nuovo – e definitivamente – al femminile in riferimento a Oikawa è perché anche Iwaizumi non è sicuro  all’inizio. Okay, ora sono super agitata e non so davvero cosa pensare. Spero davvero che vi piaccia, ma mi rendo anche conto che è difficile, come storia, quindi boh. E dopo questo lungo preambolo, vi auguro una buona lettura!



 

 

Guardandoti

 

Oikawa sorride alle ragazze. Oggi sono tre, tutte molto carine e tutte troppo vicine a Oikawa, non che Iwaizumi abbia alcun diritto di essere geloso in questo senso, ma beh, di fatto lo è. Per qualche strano motivo Oikawa gli piace e gli piace più di quanto vorrebbe ammettere, in un modo che non riguarda certo l’amicizia. Strano motivo. Iwaizumi scuote leggermente la testa e gli viene da sorridere, mentre ci pensa. Ci sono mille buoni motivi per provare qualcosa nei confronti di Oikawa. Sarà anche uno stronzo – e su questo non ci piove –, un fottuto piagnone e un orgoglioso del cazzo, ma allo stesso modo è un ragazzo intelligente, determinato e con cui è piacevole passare il tempo. Iwaizumi non lo dirà mai a voce alta, ma quelle volte che Oikawa gli presta attenzione si sente importante, perché all’improvviso è al centro delle attenzioni di chi di solito è sotto i riflettori. E non è solo questo, certo, è anche il fatto che Oikawa ad Iwaizumi piace, allora impreca più del solito e il cuore gli parte un po’ per la tangente.

Gli piacerebbe essere un po’ meno compagno di squadra per Oikawa e un po’ più amico, potrebbero passare più tempo insieme così, forse. Purtroppo Iwaizumi non è quel tipo di ragazzo che semplicemente riesce a fare amicizia facilmente, ad intavolare una conversazione tanto per e a fare tutto quello che di base serve per dare il via. Non lo fa consapevolmente con persone a cui di fatto non è molto interessato, figurarsi con Oikawa Tooru. Forse il mondo è stato troppo gentile nei confronti di Oikawa e non abbastanza nei suoi. Oikawa non solo è bello e intelligente, dotato nella pallavolo e popolare, ha poi tutta una serie di qualità e capacità che riescono ad eclissare completamente tutti i suoi difetti. E ad Iwaizumi cosa rimane?

Si colpisce leggermente le guance, non dovrebbe rimanere qui a commiserarsi. Chiude un attimo le palpebre e poi, quando riapre gli occhi, Oikawa è davanti a lui e gli sorride con quel suo tipico sorriso leggermente impostato. Iwaizumi vorrebbe dirgli di non fingere, di non sorridere quando non si sente di sorridere. Potrebbe dirgli che si vede quando il suo sorriso è falso, o almeno lui se ne accorge, non lo sa, ma poi pensa che lui e Oikawa non hanno quel tipo di rapporto che ti permette di dire certe cose, e rimane in silenzio.

Non si dicono molto alla fine. Oikawa l’ha visto e ha pensato di ricordargli che tra poco iniziano gli allenamenti. Come se Iwaizumi potesse dimenticarsene, no. Così Iwaizumi si alza dal suo angolo - da cui non stava lanciando occhiate alle tre ragazze e Oikawa – e insieme si dirigono verso la palestra.

 

*


 « Ehi, Iwa-chan, com’è la tua ragazza ideale? » gli chiede Oikawa all’improvviso.

Sono nello spogliatoio e si stanno cambiando. Sono rimasti solo loro due e questo potrebbe ipoteticamente mettere Iwaizumi in difficoltà, ma in realtà non succede. Di solito si concentra abbastanza intensamente su qualcosa da dimenticarsi della presenza di Oikawa e funziona. Beh, almeno fino a quando Oikawa non se ne esce fuori con certe domande.

Ora, ci sono due cose che vorrebbe dirgli: prima di tutto, di non chiamarlo “Iwa-chan” e, poi, che non dovrebbe porre certe questioni idiote, ma è Oikawa e Oikawa è fatto così e Iwaizumi ha un debole per lui, quindi sospira e risponde senza guardarlo.

 « Non lo so, – risponde sinceramente. Non ha mai pensato a certe questioni romantiche e, quando se ne è presentata l’occasione, per così dire, Oikawa era già tra i suoi pensieri, non di certo una ragazza – mi piacerebbe che fosse simpatica, penso, ed intelligente ». È un po’ misera come risposta, Iwaizumi lo sa, e non è sicuro che possa bastare a Oikawa, ma non sa cos’altro dire. Se aggiunge qualcosa, come fa ad essere sicuro che non andrà a descrivere Oikawa solo con un aspetto femminile?

Sente lo sguardo di Oikawa perforargli la nuca, ma non si volta e continua a sistemare le sue cose con ostentata pacatezza.

 « Potrebbe essere chiunque, Iwa-chan » ride Oikawa. Così la conversazione muore e il tempo di uscire e chiudere la palestra arriva.

Mentre torna a casa Iwaizumi ci ripensa, alle parole di Oikawa. Potrebbe essere chiunque sì, peccato che tra i suoi pensieri ora ci sia solo lui.

 

*


Oikawa il giorno seguente non viene a scuola. E nemmeno il successivo e ancora quello dopo. Oikawa non torna per una settimana e nessuno sa niente.

 

*


Quando Oikawa torna a scuola tutti non parlano d’altro, perché torna con un occhio nero e indossando l’uniforme femminile. Iwaizumi riesce a vederlo prima che una professoressa lo spedisca in presidenza per “mancanza di decoro” e rimane un attimo senza fiato: Oikawa ha lo sguardo basso, sembra leggermente imbarazzato e titubante, ma sul suo viso c’è l’accenno di un sorriso, un primo debole sorriso sincero e Iwaizumi non può che rimanerne incantato. Potrebbero esserci mille spiegazioni per cui Oikawa ha deciso di indossare una gonna, dalle più stupide alle più serie, ma Iwaizumi lo sa che una sola è quella possibile ed è l’ombra di quel sorriso che gliene dà la conferma.

 


Oikawa arriva agli allenamenti con l’uniforme maschile. Sembra tranquillo e ha di nuovo il suo sorriso impostato. Si comporta nella sua solita maniera irritante e rumorosa e per un po’ tutti fanno finta che la stessa mattina stesse indossando una gonna. Nessuno ne parla e si ha quasi l’illusione che non sia successo davvero.

 

*


Quando Oikawa arriva in aula con un po’ di trucco in viso, le voci iniziano ad intensificarsi. Le persone sparlano dietro le sue spalle: dicono che il padre di Oikawa se ne sia andato di casa perché si vergogna di suo figlio, che c’era qualcosa di strano in quel ragazzo fin dall’inizio e … cattiverie e malignità a cui Iwaizumi non vuole nemmeno pensare.

La popolarità di Oikawa ha ricevuto sicuramente un brutto colpo – diversi ragazzi non lo vedono più come un modello da seguire, alcuni suoi amici sembrano non volere più passare del tempo con lui, il suo personale fan-club si è ridotto in numero e in molti lo evitano –, ma, nonostante tutto, Oikawa sembra un po’ più felice.

Pian piano i giorni passano e gradualmente, con i suoi gesti e le sue scelte, Oikawa mette in chiaro quello che è: sono una ragazza. Non lo dice esplicitamente, ma è così. C’è chi lo accetta, chi lo sostiene, e chi lo rifiuta. Contemporaneamente le voci diventano sempre più dure, così come alcuni studenti.

Un giorno, agli allenamenti, un ragazzo si rifiuta di trovarsi nella stessa squadra di Oikawa. La insulta pesantemente e Oikawa è immobile, troppo scioccata e ferita e umiliata dalle parole che le sono state rivolte. È la prima volta che qualcuno ha il coraggio di insultare Oikawa a voce alta. E Iwaizumi non sa bene cosa succeda, ma il suo cervello si scollega e il suo pugno impatta contro il naso di quel piccolo stronzo prima che possa rendersene conto. Poi ci sono i suoi compagni che lo afferrano per le braccia e lo allontanano da quell’idiota.

Quando Iwaizumi torna in sé, Oikawa non è più in palestra con loro.

 

Il ragazzo lascia la squadra di pallavolo e Iwaizumi viene sospeso per averlo pestato. Che poi, pestato? Gli ha tirato un pugnetto e che vuoi che sia?

Poco male, pensa, se lo meritava e le parole dei suoi insegnanti, del preside e dei suoi genitori non gli faranno cambiare idea.

 

*


 « Dovrei dirti che non avresti dovuto farlo, ma la verità è che avrei voluto farlo io e … grazie per aver preso le mie difese, in un certo senso » dice Oikawa, a testa bassa. Indossa abiti anonimi, più vicini a quelli che normalmente indosserebbe un ragazzo. Non c’è alcun tipo di cosmetico sul suo volto e porta gli occhiali da vista. Sembra a disagio, ma potrebbe essere dovuto al fatto che si trova nella stanza di Iwaizumi, a cui in un certo senso ha procurato una sospensione, e ci sono voluti dieci minuti di silenzio prima che si decidesse a parlare.

Iwaizumi è ancora nel periodo di sospensione da scuola e, quando sua madre gli ha detto che un amico era venuto a trovarlo … non sa, solo, non se lo aspettava, ecco.

 « Ti andrebbe di fare un giro? » domanda Iwaizumi. Non sa perché ha ignorato quello che ha detto Oikawa, era come in una bolla invisibile e le parole gli arrivavano ovattate. Ha agito davvero senza pensare, come in trance. Merda, non sa nemmeno perché gli ha chiesto di uscire.

 « Io – inizia Oikawa con sguardo perplesso – Sì, certo, perché no? » risponde infine, con un sorriso leggero.

Solo a quel punto Iwaizumi si accorge che stava trattenendo il fiato.

 


Il loro pomeriggio insieme si traduce in Oikawa che trascina Iwaizumi per negozi sportivi, piccole liberie e bar. Si fermano anche a guardare un gruppo di ragazzi che cantano per strada, per un po’, ma Iwaizumi deve ammettere di aver passato più tempo a guardare Oikawa di sottecchi che il gruppo.

Ad un certo punto, Oikawa si ferma davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento femminile. Alcuni secondi appena, ma Iwaizumi lo nota e vede anche il modo in cui gli occhi di Oikawa si soffermano su vestito dal taglio morbido e dai colori pastello, lungo fino alle ginocchia.

 « Possiamo entrare, se vuoi » propone Iwaizumi con tono tranquillo. Oikawa si gira velocemente verso di lui, esitante, ed Iwaizumi si rende conto che non riesce ad interpretare la sua espressione ora come ora. Vuole entrare, ma non vuole mettere Iwaizumi in difficoltà? Timore per quello che potrebbero pensare gli altri clienti? O cosa?

Iwaizumi allora sorride nel modo più gentile ed incoraggiante che gli riesce e, dopo un cenno veloce, entra nel negozio. Oikawa lo segue subito.

 « Buongiorno, posso aiutarvi in qualche modo? » li accoglie subito una delle commesse. È di corporatura esile e bassa statura, ha i capelli rossi raccolti in una lunga treccia e il viso cosparso di lentiggini. I suoi tratti sono delicati e gli occhi verdi risplendono di gentilezza. Iwaizumi si innervosisce subito per il modo in cui la ragazza lancia qualche occhiata fugace ad Oikawa.

Le chiede del vestito in vetrina, se ne ha di qualche taglia più grande e di che colori. La commessa gliene porta di quattro colori diversi e Iwaizumi, seguendo i movimenti dello sguardo di Oikawa nel tentativo di capire quale gli possa piacere di più, decide alla fine di prendere quello verde menta chiaro.

Oikawa rimane immobile. Forse non capisce cosa sta succedendo e forse è meglio così.

 « Vuole un pacchetto? » chiede la ragazza dopo essersi spostata in cassa. Ed Iwaizumi sa che è stupido, perché Oikawa è lì con lui e sa perfettamente cosa andrà a trovare nel pacchetto, ma rimane un regalo, così annuisce e la ringrazia cortesemente.

 « La sua ragazza è molto fortunata – asserisce tranquillamente la commessa, mentre incarta il vestito – sono pochi i ragazzi che entrerebbero in un negozio simile per fare un regalo alle proprie fidanzate » continua. Iwaizumi è leggermente in imbarazzato ora ed è probabile che le punte delle sue orecchie si siano arrossate, ma cerca di non prestarci attenzione e si presta in un sorriso un po’ tirato, giusto per non rendere la situazione più difficile di quanto già non sia. Oikawa come la sua ragazza. Sì, magari, come no.

Iwaizumi paga, prende il sacchetto, ringrazia e, uscendo, lui e Oikawa salutano la commessa.

 


Iwaizumi si porta dietro la borsetta con il regalo per tutto il resto del pomeriggio e trova il coraggio di darla ad Oikawa solo nel momento in cui è ora di lasciarsi.

 « Se in qualche modo questa cosa ti offende o ti mette in difficoltà, non farti problemi a rifiutare di prenderlo e dirmelo. Oppure buttalo, regalalo o come preferisci » mette in chiaro, senza alzare lo sguardo dalle mani di Oikawa. Passano alcuni momenti in cui nessuno dei due si muove o parla, tesi e più lunghi di quanto sicuramente non siano in realtà. Ma poi Oikawa sorride e lo ringrazia e la sua voce sembra sincera, così come l’espressione che ha in volto.

Iwaizumi non si sente più poi così tanto in imbarazzo.

 

*


La situazione si stabilizza più o meno dopo alcune settimane: da un lato Oikawa ha un gruppo nutrito di persone che lo sostengono, dall’altro ci sono tutta una serie di persone che pensano che ci sia qualcosa di sbagliato in Oikawa, che dovrebbe vergognarsi e altre stronzate simili. E Oikawa si è avvicinato molto a lui, gradualmente, prima solo piccole e brevi conversazioni, poi Oikawa ha cominciato a sbucare ovunque, a bombardarlo di messaggi a qualunque ora del giorno – e della notte, per inciso – e a volere passare sempre più tempo con lui, senza dare alcun tipo di preferenza a riguardo. Che fossero agli allenamenti di pallavolo, in mezzo ai corridoi, davanti alla classe di uno dei due, Oikawa lasciava sempre trasparire quel poco necessario per fare capire ad Iwaizumi che lo voleva lì vicino.

 « Pensi che mi starebbe bene? » gli chiede Oikawa a bassa voce. Iwaizumi si volta e alza un sopracciglio con espressione interrogativa, lasciando capire che non capisce a cosa Oikawa si stia riferendo.

 « Il vestito, – dice piano, lo sguardo basso – quello che mi hai regalato » chiarisce, mentre la sua voce si fa sempre più flebile.

Iwaizumi sorride, scuotendo appena il capo, e: « Certo » risponde senza aver bisogno di pensarci. Oikawa, per lui, starebbe bene qualunque cosa indossasse ed è sicuro che, se Oikawa potesse indossare ciò che lo fa sentire meglio con se stessa, gli piacerebbe ancora di più.

Ad Oikawa scappa una risata imbarazzata e Iwaizumi si rende conto che è definitivamente e completamento perso per lei.

 


Il pomeriggio stesso Oikawa manda una foto ad Iwaizumi. È un selfie che lo ritrae con Hanamaki e dallo sfondo sembrano al parco. Oikawa indossa il vestito che Iwaizumi gli ha preso la prima volta che sono usciti, un cardigan bianco e un capello a testa larga. Ride anche con gli occhi e Iwaizumi è tanto orgoglioso e innamorato da fare quasi male.

 

*


È strano: Iwaizumi non credeva che sarebbe successo, ma ad essere sincero non ci aveva mai pensato, ma eccolo qui, mentre ascolta la confessione di una ragazza. Una ragazza a cui lui piace, che strano. Cosa ci troverà in lui?

Incappa nelle sue stesse parole, tant’è agitata, e Iwaizumi si sente male, quando arriva il momento di dirle che non può accettare la sua confessione, che c’è già una ragazza per lui. Non sa se tra lui e Oikawa ci potrà mai essere qualcosa a livello romantico, ma dire sì a questa ragazza non sarebbe giusto, non ora. Forse è solo il momento sbagliato.

La ragazza annuisce dopo che Iwaizumi l’ha rifiutata. Non parla perché altrimenti si potrebbe sentire che ha la voce rotta, ma comunque ha gli occhi già pieni di lacrime e Iwaizumi non sa come comportarsi. Non ha mai ricevuto una confessione prima d’ora, per cui non si è mai dovuto preoccupare di come declinare le attenzioni di una ragazza.

La guarda andare via a passo veloce, prima di tornare agli allenamenti.

 

 « Quindiii – comincia a parlare Oikawa, trascinando la parola in modo da renderla più lunga di quanto non sia – chi sarebbe questa fantomatica ragazza per cui rifiuti le altre? » domanda alla fine con un sorriso furbo in volto.

 « Stavi origliando? » lo accusa Iwaizumi subito, incrociando le braccia e assumendo un’espressione minacciosa. Deve portare l’attenzione di Oikawa da qualche altra parte, non possono continuare su questo campo, un campo pericoloso per quanto lo riguarda.

 « E dai, Iwa-chan, chi è? » continua Oikawa imperterrito, ignorando completamente la domanda-accusa dell’amico.

 « Non sono affari tuoi, Trashkawa » grugnisce allora Iwaizumi prima di dargli le spalle per dirigersi verso la sua classe. Lascia ad Oikawa giusto il tempo di dire “Che cattiveria, Iwa-chan”, poi lo saluta sbrigativamente con una mano e lì chiude il discorso.

 

*

 

 « Chiedi ad Oikawa di uscire » dice tranquillamente Matsukawa nel bel mezzo di una conversazione su tutt’altro con Iwaizumi, il quale, preso alla sprovvista, per poco non si strozza con quello che sta bevendo.

 « Cosa? » gracchia. Sono in classe, Iwaizumi è seduto al suo banco, mentre Matsukawa si dondola sulla sedia, utilizzando il banco dell’amico come appoggio per non cadere.

 « Lo sanno tutti che Oikawa ti piace, dai – un attimo di silenzio, mentre il ragazzo si gusta l’espressione scandalizzata di Iwaizumi – tranne Oikawa, ovvio. Lei pensa che tu abbia una ragazza segreta, nascosta chissà dove » aggiunge e ridacchia, guardando Iwaizumi sgonfiarsi dell’ansia raccolta dopo le sue parole.

 « Io non credo che Oikawa … » comincia titubante Iwaizumi nella sua spiegazione, prima di venire bruscamente interrotto.

 « Quanto siete ottusi! – sbotta Matsukawa – Non mi interessa niente del fatto che dovreste fare da soli. Lasciarvi fare da soli significa vedervi entrambi a deprimervi l’uno per l’altra per anni fino alla vostra morte. Lei ti piace e tu le piaci, quindi chiedile di uscire, amatevi, sposatevi e fate figli. Semplice, no? Hanamaki ed io pensavamo di metterci insieme solo per farvi vedere quant’è facile » grugnisce.

 « Le piaccio? » è l’unica cosa che dice Iwaizumi, trasognante.

Matsukawa ringhia esasperato e: « Vado a chiedere ad Hanamaki se vuole essere il mio ragazzo ».


*

 

Quindi, Matsukawa ha veramente chiesto ad Hanamaki di uscire ed apparentemente quest’ultimo ha detto di sì. La cosa che più colpisce Iwaizumi è che non stanno facendo finta: sono usciti e si sono divertiti e hanno fatto tutta una serie di cose zuccherose che fanno venire il diabete ad Iwaizumi al solo pensiero. Si sono baciati davanti a lui e non solo per dargli fastidio. Iwaizumi grugnisce, tirandosi la pelle del volto con i palmi aperti. Non può essere così semplice, non può davvero.

 « Okay, le chiedo di uscire » afferma ad un tratto con tono sicuro, scattando in piedi tanto velocemente da far cadere la sedia a terra con un tonfo sordo. Alcuni ragazzi si girano verso di lui con un’espressione perplessa in viso ed Iwaizumi si affretta a tornare seduto, in leggero imbarazzo.

 « A chi chiedi di uscire? » domanda una voce allegra alle sue spalle, facendolo sobbalzare.

 « Ma da dove diavolo sbuchi tu? » ringhia Iwaizumi, mentre Oikawa prende posto vicino a lui. Sorride e fa spallucce, poi: « Allora, chi è la sfortunata? » chiede di nuovo, curiosa.

 « Non sono affari tuoi ».

 « Uffa, Iwa-chan – sbuffa Oikawa, sdraiandosi scompostamente sul tavolino. Guarda Iwaizumi con occhi imploranti – mi dici sempre che non sono affari miei, stai diventando monotono, sai? » aggiunge con un sorriso.

 « Forse continuo a dirti che non sono affari tuoi, perché, che ne so, non sono gli stramaledetti affaracci tuoi? » risponde Iwaizumi sulla difensiva. Tutto il coraggio accumulato pochi secondi prima svanito nel nulla, vorrebbe solo mangiarsi le mani per la frustrazione. Poi cambia velocemente discorso, invitando Oikawa a seguirlo per gli allenamenti di pallavolo. Oikawa sembra intenzionato a lasciare cadere l’argomento per ora e l’amico non ha alcuna intenzione di dargli la possibilità di riportarlo a galla.

Un fottuto codardo, ecco cos’è Iwaizumi.


 

 « Dice di essere una ragazza, no? Poi solo per gli allenamenti torna ad essere magicamente un ragazzo. Cazzo, quanto mi fa schifo. Sei fortunato a non averlo visto con una gonna, per poco non rimetto ».

Probabilmente non volevano farsi beccare. Quei due idioti sono lì che sghignazzano alle spalle di Oikawa, prendendola in giro ed insultandola. Dovrebbe fare finta di nulla, forse, ma beh, Iwaizumi non può semplicemente ignorare quello che hanno detto. E se fosse stata Oikawa a sentirli e non lui? Sta faticando per essere se stessa e sono coglioni come questi che minano la sua fiducia.

I due ragazzi non lo notano, mentre si avvicina e, quando Iwaizumi li saluta, sobbalzano e lo guardano con sguardo preoccupato. Tutti sanno cosa è successo all’ultima persona che ha insultato Oikawa davanti ad Iwaizumi, in più, beh, Iwaizumi sa essere minaccioso.

 « Per caso vi va di ripetere? » domanda il ragazzo con un inquietante sorriso in volto. I due scuotono velocemente il capo in un segno di diniego.

 « No? – chiede retoricamente Iwaizumi, fingendo uno sguardo interrogativo – cosa c’è? Non volete far ridere anche me? » continua, inclinando appena il capo. I ragazzi rimangono in silenzio e Iwaizumi nel frattempo incrocia le braccia. Uno dei due deglutisce.

 « Vi conviene smetterla di dire merda della mia ragazza, coglioni – ringhia nel tono più minaccioso che possiede – e tu, vieni agli allenamenti di pallavolo, no? Bene, ti terrò d’occhio. Ora vi conviene sparire prima che cambi idea e vi frantumi le ossa » conclude. I ragazzi annuiscono velocemente e con la stessa velocità si dileguano.

Ci vogliono dieci minuti prima che Iwaizumi si renda conto di essersi riferito ad Oikawa come alla sua ragazza e oh merda, adesso sì che sarà un casino.

 

*

 

Nello stesso momento in cui si sparge la voce Iwaizumi inizia a scappare vilmente da Oikawa. Diventa sfuggente e molto impegnato. Si nasconde, per la miseria, Iwaizumi si chiede dove sia finita la sua dignità ogni tanto. E i suoi piani di fuga funzionano bene per un po’ o almeno fino a quando Oikawa lo vede sulla via del ritorno da scuola e lo insegue, letteralmente. Poi lo placca, facendolo cadere a terra.

Iwaizumi deve rimanere concentrato. Oikawa è sopra di lui e il suo viso è a pochi centimetri. Improvvisamente si accorge che Oikawa indossa la divisa femminile ed è bellissima e ha un filo di trucco ed il lucidalabbra e oddio, non può farcela. Le sue braccia si fanno di burro e nella sua testa c’è questa litania di Bacialabacialabaciala che non gli dà tregua.

 « Mi hanno detto che sono la tua ragazza, non lo trovi buffo? Cioè lo sa l’intera scuola ed io no? » chiede con fare retorico. Il suo tono è tagliente e i tratti del suo viso sono duri, in un’espressione tutt’altro che amichevole.

Iwaizumi balbetta incoerentemente prima di sputare fuori un ridicolo “Mi dispiace” e vorrebbe dire di più, ma ha la lingua arrotolata e tutto quello che dice sembra più un mugugno insensato che frasi con un reale significato.

Oikawa sospira, poi si alza. Si sistema la camicetta e la gonna, dopodiché aiuta anche Iwaizumi ad alzarsi.

 « Non devi dire queste cose solo per evitare che gli studenti sparlino di me, Iwa-chan – asserisce seria, la voce leggermente malinconica – apprezzo che tu voglia aiutarmi, ma fingerti il mio ragazzo per spaventarli non è corretto né nei miei confronti né nei tuoi » spiega. Ora sarebbe il momento giusto per smentirla, pensa Iwaizumi, per farle sapere che quello che ha detto è stato un lapsus: l’ha detto perché vuole essere davvero il suo ragazzo. Ci prova, ma alla fine le parole non gli escono e si limita ad annuire. La frustrazione gli rivolta lo stomaco.

Oikawa annuisce, poi fa una piroetta su se stessa.

 « Cosa ne pensi? – cambia velocemente argomento, il sorriso sul suo volto leggermente malinconico – come mi sta? È stato difficile convincere il preside, ma le mie ragazze sono tenaci e di grande supporto » aggiunge riferendosi al suo personalissimo fan-club, mentre le guance le diventano di una piacevole sfumatura rosata.

 « Stai bene » sorride Iwaizumi. Oh, se fa male.

 

*


Iwaizumi è un cretino. Un deficiente di dimensioni galattiche, non c’è da discuterne. Se potesse, si prenderebbe a pugni da solo, fanculo.

 

*


Era inevitabile che prima o poi succedesse. Iwaizumi l’aveva messo in conto, solo sperava che non sarebbe successo tanto presto. Beh, è evidente che si sbagliava.

È al bar con Oikawa e questa indossa un completo camicetta larga e gonna a vita alta, lunga fino al ginocchio che sta davvero mettendo in difficoltà la sanità mentale di Iwaizumi. Nemmeno il fatto che la stampa sia ad alieni lo riporta alla realtà. Anche se, di fatto, sono bastate le parole di Oikawa a farlo.

 « C’è questo ragazzo che mi piace e non lo so, pensavo di piacergli, ma niente. Non sono paziente, Iwa-chan, forse dovrei dichiararmi? Mi piace molto » sputa fuori Oikawa velocemente, rossa in volto per l’imbarazzo.

 « Ti-ti piace un ragazzo? » chiede. Il modo in cui gli si attorciglia il cuore è molto più doloroso. Uno stupido, credeva davvero di avere una qualche possibilità con lei? Oikawa è su tutto un altro livello.

 « Dai, Iwa-chan, non fare il cretino. È importante, dovrei dirglielo secondo te? » continua imperterrita.

Iwaizumi deglutisce difficoltosamente e sforza un sorriso.

 « Penso di sì » dice sincero, fa male, ma ne è davvero convinto. Chi non vorrebbe Oikawa tutta per sé? Avrà anche una terribile personalità alle volte, ma … è Oikawa. Gli si stringe il cuore al pensiero di non essersi buttato prima con lei. Non vuole costringerla al suo stesso errore, o peggio fare i propri interessi: dirle di non provarci, perché non la vuole vedere con altri se non lui. Merita di essere felice con la persona che le piace.

Oikawa sorride.

 « Cosa dovrei dirgli secondo te? » domanda ancora, speranzosa.

 « Non lo so, Shittykawa. Contrariamente a quello che pensi non sono un guru dell’amore – grugnisce, ma poi guarda il viso deluso di Oikawa e vacilla. Sospira pesantemente – non lo so, qualcosa tipo “Mi piaci davvero molto, ti piacerebbe uscire con me qualche volta?” » prova.

Oikawa ci pensa su, poi si schiarisce la voce rumorosamente.

 « Mi piaci davvero molto, ti piacerebbe uscire con me qualche volta? ».

Iwaizumi sorride tristemente.

 « Esattamente – dice – solo un idiota ti direbbe di no, stai tranquilla ». E lo pensa davvero.

Oikawa si muove nervosamente sulla sedia e “Già” borbotta, prima di chiedere ad Iwaizumi se la accompagna in un negozio che ha aperto da poco e iniziare a parlare non-stop di tutto quello che vende.

Iwaizumi intanto pensa a quanto vorrebbe che il destinatario di quella richiesta fosse lui.

 


Sono le quattro del mattino, quando Iwaizumi spalanca gli occhi nel buio della sua stanza. La consapevolezza l’ha colpito come un treno in corsa. Si alza velocemente dal letto, le coperte gli si arrotolano sui piedi e cade, imprecando tra i denti. Colpisce diversi spigoli prima d riuscire ad accendere una luce.

Guarda l’orologio. Cazzo, sono le 4:02 del mattino, ma non può semplicemente aspettare che sia un’ora decente. Prende il cellulare e compone in fretta il numero di Oikawa. Lei risponde alla terza chiamata, insultando poco velatamente Iwaizumi per l’orario con la voce ancora impastata dal sonno.

 « Se mi sono sbagliato, ti prego fa finta di nulla. In caso contrario, sono un idiota e mi dispiace e mi piaci da impazzire anche tu e voglio uscire con te » dice tutto d’un fiato. Dall’altra parte del telefono si sente solo il respiro irregolare di Oikawa e Iwaizumi non sa se essere preoccupato o no: è solo assonnata e sta elaborando le sue parole? Iwaizumi si è davvero sbagliato ed è stato così cretino da svegliare Oikawa a questi orari improponibili?

 « Oh mio- ti piaccio » ride Oikawa. Iwaizumi si sente preso in giro. Ha sbagliato a credere di piacerle, okay, ma arrivare a ridere di lui così? È sua amica, no? La conosce la sensibilità? Iwaizumi farfuglia qualche scusa a caso e mette giù il telefono in faccia a Oikawa. Lo lascia cadere a terra e poi immerge la faccia nel cuscino, soffocando un urlo di frustrazione e vergogna.

Il suo cellulare vibra, a lungo, una, due, tre volte, poi il silenzio. Pochi secondi e arrivano una serie di messaggi. Forse non dovrebbe, non vuole stare più male di quanto non stia, ma sa che è Oikawa e non resiste, così raccoglie il telefono e scorre velocemente i messaggi per leggerli.

 

(4:18)

Non chiudermi il telefono in faccia, cretino

E fammi finire

Mi piaci tu

 

(4:19)

Stavo chiedendo a te di uscire ieri pomeriggio

Iwa-chan, dai

 

(4:21)

Rispondimi

Iwa-channnn

 

(4:22)

Per favore, rispondimi

Non volevo ferirti, mi dispiace

 

(4:24)

Iwaizumi

Ti prego, rispondimi

O richiamami

 

 

Iwaizumi la richiama poco dopo.


*


« Lo sai che sei imbarazzante alle volte? » gli domanda Oikawa. Iwaizumi alza un sopracciglio, in un’espressione perplessa per farle capire che non sta capendo quello a cui si riferisce.

 « “Mi è giunta voce che hai parlato male di questa bellezza” tutto minaccioso e super sexy. E davanti a me, poi » ridacchia, prendendolo per mano.

 « Se dobbiamo parlare di individui imbarazzanti, perché non ci ricordiamo del nostro primo bacio? Eri talmente agitata che mi hai tirato una testata talmente forte contro il naso da farmelo sanguinare e poi sei andata nel panico. Non so nemmeno come hai fatto, tra l’altro » la riprende giocosamente, con un sorriso vittorioso.

Oikawa mette su il broncio e adotta una tecnica collaudata: ogni volta che la situazione sembra propendere per la vittoria del ragazzo, richiede un bacio. E Iwaizumi glielo concede sempre e non gli importa, perché è Oikawa e per lei farebbe di tutto. Per il suo sorriso beffardo, il suo adorabile broncio e il suo terribile carattere e per tutto quello che di lei ama, ogni sua singola sfaccettatura.

 

 

 


P.S. Siate buoni con me.

P.P.S. L'editor mi odia.

P.P.P.S. La parte "Mi è giunta voce che hai parlato male di questa bellezza" è ispirata ad una fanart Kagehina. Appena la ritrovo, do i giusti riconoscimenti con il link e tutto il resto.

   
 
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