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Autore: HakunaMatata_3    30/04/2017    0 recensioni
Dal testo:
""Mamma! Papà!" urlo. Sono a qualche metro da casa.
Mi precipito nel piccolo salotto, poi volo in cucina. I miei stanno già cenando.
"Dove sei stato?" chiede mia madre. Papà non mi guarda nemmeno.
"In giro. Chi sono quelli con due figlie? Al di là del fiume, dopo l’emporio".
Mio padre sbuffa e fa stridere il coltello sul piatto mentre taglia una fetta di carne dura come la suola di una scarpa. Prendo un piatto dalla credenza e mi verso un po’ di zuppa.
"Sono gli Evans. Si sono appena trasferiti qui, Dio solo sa perché. Questo posto è una tale topaia…".
Non la sento più.
Penso solo a quella famiglia, così unita e felice. Alla madre sempre sorridente e al padre scherzoso. Alle bambine, felici. E poi quegli occhi. Quegli occhi verdi, più verdi del verde stesso. E i capelli rosso scuro, rosso come il sangue. Bella.
Bella di una bellezza che migliora la giornata, bella di una bellezza che arriva al cuore e mette radici lì."
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One shot su Severus Piton e Lily Evans sulle note della bellissima "Occhi" di Zucchero.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Occhi…
https://www.youtube.com/watch?v=Ux_HH5AGKuA
Poi ho visto gli occhi tuoi rotolando verso casa. Chiamare i miei, che bella sei, che belle fai le be lle sere. Sai, ho visto gli occhi tuoi. Quando scende la bellezza infondo al cuore

Poi non ce la faccio più.
È una calda sera d’estate, a Spinner’s End. I miei stanno litigando sulla cottura della carne da servire a cena e, mentre si urlano contro, sgattaiolo via di casa, esasperato dall’ennesima discussione.
Prendo a vagare senza una meta e mi spingo più in là di quanto abbia mai fatto durante le mie fughe da casa. Mi nascondo a dei ragazzi che fumano poggiati a un muro, l’aria sciatta e da finti adulti che non gli si addice per niente. Continuo a camminare, poi giungo al retro di una casetta.
Una famiglia sta cenando nel piccolo cortile: la madre serve qualcosa che non riesco a distinguere, mentre il padre racconta una storia. Le due bambine si piegano a metà dalle risate e una fitta d’invidia mi attraversa: è passato tanto tempo da quando papà mi ha fatto ridere.
Una delle bambine, quella con i capelli rossi, volta un po’ il capo proprio mentre io mi giro per andarmene. Un lampo verde nel buio della sera e la confusione nella mia testa. Incespico e corro via.
<< Mamma! Papà! >> urlo. Sono a qualche metro da casa.
Mi precipito nel piccolo salotto, poi volo in cucina. I miei stanno già cenando.
<< Dove sei stato? >> chiede mia madre. Papà non mi guarda nemmeno.
<< In giro. Chi sono quelli con due figlie? Al di là del fiume, dopo l’emporio >>.
Mio padre sbuffa e fa stridere il coltello sul piatto mentre taglia una fetta di carne dura come la suola di una scarpa. Prendo un piatto dalla credenza e mi verso un po’ di zuppa.
<< Sono gli Evans. Si sono appena trasferiti qui, Dio solo sa perché. Questo posto è una tale topaia… >>.
Non la sento più.
Penso solo a quella famiglia, così unita e felice. Alla madre sempre sorridente e al padre scherzoso. Alle bambine, felici. E poi quegli occhi. Quegli occhi verdi, più verdi del verde stesso. E i capelli rosso scuro, rosso come il sangue. Bella.
Bella di una bellezza che migliora la giornata, bella di una bellezza che arriva al cuore e mette radici lì.

Come vorrei… Come sei bella, flying away. Tu scendi da una stella, flying away. Così talmente bella, flying away

Come vorrei parlarti.
Sono nascosto dietro a una siepe mentre osservo te e tua sorella in altalena. Chiacchierate e ridete, poi aumenti la velocità in maniera vertiginosa. I capelli danzano nel vento, come la fiamma di un fuoco scoppiettante. Come sei bella.
Tua sorella strilla e ti intima di rallentare, ma tu non le dai retta, anzi, ti stacchi dall’altalena. Voli via, i capelli ancora turbinanti, le braccia aperte come un angelo proveniente dalla più brillante delle stelle e venuto sulla terra. Petunia continua a strillare, mentre tu atterri con grazia al suolo. Così talmente bella…
Continui a parlare con tua sorella e dentro di me si consuma una lotta interiore.
Poi non resisto, volo anche io. Schizzo via dal mio nascondiglio, in silenzio, e ti parlo.
Ovviamente, rovino tutto.

Poi ho visto gli occhi suoi come grano in mano al vento, son ciliegie del mio pianto. Così tanto io ti sento. Sai, ho visto te con lui. Quando scende la tristezza in fondo al cuore

Poi rovino tutto ancora una volta.
Sono mesi che non mi parla e sono mesi che non dormo.
Sono mesi che i suoi occhi verdi non si posano più su di me.
Come ogni venerdì, condividiamo la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure. In pochi hanno passato il corso e ora seguiamo solo in otto. Sono già seduto al banco quando la vedo entrare e decido di provare, per l’ennesima volta, a parlarle. Sussurro il suo nome e, come una sorta di riflesso, si volta nella mia direzione. Lo stomaco fa una capriola, ma i suoi occhi non si sono spostati nemmeno di un centimetro, che subito volano nella direzione opposta, come spazzati via da una folata di vento.
Folata che li fa puntare sulla figura di James Potter. L'ha chiamata subito dopo di me.
<< Cosa c’è? >> gli chiede e sorrido un po’ per il suo tono acido.
<< Remus oggi non viene, è… è malato. Ti va di farmi compagnia? >>.
Lily non gli risponde, si limita a puntare verso il fondo dell’aula, lontano da dove sono seduto io, con Potter al seguito. Non posso far altro che pensare che me lo merito, l’ho voluto io. Gli occhi si riempiono di lacrime di rabbia e mi concentro più che mai sulle parole del professore, appena arrivato in aula. Mi concentro sulla lezione. Sulle Arti Oscure.
La lezione finisce e Lily e Potter schizzano fuori dell’aula, diretti al parco per raggiungere Black e Minus. Li seguo a distanza, pronto a riprovare a parlarle. Mary MacDonald la chiama e lei saluti Potter. Con un bacio. All'angolo delle labbra. Corre verso Mary, ma la scena alla quale ho appena assistito mi rimane in mente.
Lei e Potter. Insieme. Il mio cuore è sopraffatto dalla tristezza. Mi giro e torno nel castello. È finita.

Come vorrei… Come sei bella, flying away. Tu scendi da una stella, flying away. Così talmente bella, flying away

Come vorrei che il Signore Oscuro mi ascoltasse.
Come vorrei convincerlo che non sia tuo figlio quello che deve morire. Rodolphus si punta la bacchetta alla tempia ed estrae un filo argenteo. I suoi pensieri prendono forma e venti Mangiamorte si chinano ad osservare quel ricordo. Quando la vedo sbucare dal nulla, mi sento morire. È ancora così bella. La Lily dei ricordi di Rodolphus vortica a mezz’aria, vola davanti ai miei occhi, come quando aveva dieci anni e mi sembrava caduta dalle stelle. Sempre così bella. Continua a volare lì, come da bambina, ed è così vicina che vorrei afferrarla e trarla in salvo.
Poi il ricordo svanisce, non ho sentito nemmeno una parola, ma sembra che quello stralcio di conversazione spiata abbia portato una buona notizia. Il Signore Oscuro sorride e le mie viscere si contorcono.

Dov’è che il vento ti porta via? Dov’è che il cielo tramonta? Quando scende, la tristezza invade gli occhi

Dove?
Dove sei andata? Dov’è che il vento ha portato il tuo sguardo, questa volta? Dov’è che il cielo sprofonda nel mare? Dove devo andare per raggiungerti?
Morta.
Morta per proteggere i tuoi ideali, morta per salvare tuo figlio. Morta con tuo marito.
E io qui a piangere tutte le lacrime che non ho mai pensato di avere.
Siamo nuovamente a chilometri di distanza.

Come vorrei… Come sei bella, flying away. Tu scendi da una stella, flying away. Così talmente bella, flying away

Come vorrei riaverti.
Come vorrei che fossi qui, che mi guardassi di nuovo con i tuoi occhi verdi.
Sono al tuo funerale. Sei morta, ma sei ancora bella.
Tra la tanta gente riconosco Petunia. Silente ha detto che è sposata con un Babbano e che tuo figlio ora vive con lei, ma è lì da sola. Il suo sguardo è vacuo, perso in ricordi che nemmeno credeva di possedere ancora. Forse pensa a quando eravate ancora unite, a quel tempo senza la magia, dove il rischio più grande era volare veloce sull’altalena.
Punto lo sguardo su James Potter, steso accanto a te, la sua vita spezzata come la tua. Due stelle cadenti.
Il celebrante smette finalmente di parlare, poi, con un colpo di bacchetta, fa comparire due tombe. E tu e la tua bellezza vi separate per sempre da me.
Flying away te ne vai. Te ne vai. Te ne vai. Via. Via. Via



  
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