Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: warblerslushie    01/05/2017    2 recensioni
"Kurt rompe il fidanzamento e lascia Blaine... 3 anni dopo è in uno strip club a festeggiare il suo "nuovo" addio al celibato... e vede Blaine lavorare... Blaine sta lavorando li nello strip club... sopportando sguardi e tocchi sgradevoli solo per assicurarsi che "suo figlio" sia ben curato.... "
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Carole Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dicembre 2013

“Oh Kurt, guardali.”

Al suono della voce del suo fidanzato , Kurt alzò lo sguardo, sorridendo tra se quando vide cosa stesse fissando Blaine.

L’amore della sua vita stava facendo l’occhiolino ad una coppia di gemelli dall’altro lato del supermercato, i bambini tutti infagottati in un passeggino doppio a qualche reparto di distanza.

I loro genitori erano impegnato a cercare qualcosa sugli scaffali e Blaine era tutto preso dai loro figli , sorridendo e salutandoli con la mano , quando i bimbi gli sorrisero, i loro sorrisi sdentati deliziarono Blaine per tutto il tempo.

Non potevano avere ..più di qualche mese, ma abbastanza grandi per restare seduti dritti ed osservare il mondo intorno a loro e Kurt si ritrovò a fissarli come stava facendo il suo fidanzato.

Perché quando guardava i bambini ( e poi guardava Blaine )poteva vedere come sarebbe stato il loro futuro.

Un giorno sarebbe successo a loro due; avrebbero avuto dei bambini ed avrebbe potuto vedere tutto ciò ogni singolo giorno; avrebbe potuto vedere i suoi amici legare con i loro figli , far loro della facce buffe e cantare per loro.

Non vedeva l’ora.



Un pesante peso sul petto di Kurt si mosse, spingendo forte sulle sue spalle mentre si sistemava a sedere sul suo stomaco.

Facendo una smorfia, Kurt aprì gli occhi , sbattendo le ciglia per il leggero buio, per vedere una scura figura seduta su di lui, la sua forma sfocata avvicinarsi sempre di più fino ad essere naso contro naso.

Oh!

“ Landon?”

“Il tuo alito puzza”

Kurt si accigliò , facendo scivolare una mano dietro la schiena di Landon mentre si metteva a sedere , spostando suo figlio dal suo petto al suo grembo.

“Il tuo non è che sia più profumato, tesoro” disse scompigliandogli i capelli già arruffati , mentre i suoi occhi assonnato vagavano per la stanza fin quando non vide un groviglio di arti addormentato  sulla poltrona a pochi passi da loro.

Blaine era sdraiato sulla grande poltrona, le gambe penzoloni , di lato, mentre dormiva supino , un braccio sotto la testa e l’altro poggiato sul suo stomaco.

Anche dalla sua posizione sul divano, Kurt poté vedere quando il suo ex fosse esausto; i suoi occhi avevano profonde occhiaie, il corpo appallottolato come un gatto, mentre dormiva nonostante la Tv fosse a tutto volume , mentre Landon cercava qualcosa da guardare.

Sospirando, Kurt alzò Landon dal suo grembo , facendolo sedere sul divano e si alzò per andare a controllare Blaine.

L’altro uomo era ancora profondamente addormentato, i ricci che ricadevano sulla sua fronte in piccoli boccoli ancora un po’ umidi e questo significava che non era tornato a casa da così tanto.

Secondo l’orologio sul muro erano passare da poco le 6 del mattino e Kurt ricordò di essersi svegliato per un secondo per vedere Blaine fermo sulla soglia solo poche ore fa.

Doveva aver avuto una nottata più lunga di quando si aspettasse.

“Blaine?” la sua voce fece a malapena agitare il suo ex .

Blaine strinse un po’ più forte il braccio in vita e tornò a dormire, la bocca leggermente aperta mentre respirava lentamente.

“Blaine.. non preferiresti stenderti sul letto? Sarai tutto indolenzito , se resti qui”

La sue preoccupazioni non ottennero nulla.

Beh.. nulla a parte un leggero russare .

Landon , che era seduto ancora sul divano a gambe incrociate, ridacchiò quando sentì il suo papà russare ed agitò il telecomando verso Kurt , sorridendo quando il suo babysitter si voltò verso di lui.

“Portalo in braccio a letto! Papà mi porta a letto così a volte”

“Oh.. Landon.. non penso..”

“Papà ha troppo sonno per camminare. Portalo tu!”

Il bambino gettò il telecomando di lato e scese dal divano con facilità , prima di avvicinarsi a Kurt che era ancora in piedi accanto alla poltrona.

Sorridendo all’altro uomo, Landon indicò suo padre poi verso la porta, correndo per il salotto quanto più velocemente le sue piccole gambe gli permettessero ( dannatamente troppo veloce secondo Kurt) .

“Ti faccio vedere io la strada”

“Landon..”

“Ti prego.. A papà farà tanto male la schiena se resta qui! Ti prego.. signor Kurt!”

Poi mettendo su , di nuovo, un’espressione da cucciolo, Landon mostrò quanto potesse essere persuasivo mentre lanciava uno sguardo a Kurt; Kurt si sentì come se avesse fatto un salto indietro nel tempo e stava ascoltando qualche stupida richiesta dallo stesso Blaine.

Alzando le spalle, Kurt si voltò di nuovo verso il suo ex , cercando di trovare il modo migliore per sollevarlo e portarlo in braccio per il corridoio senza svegliarlo.

Si chinò , le mani tremanti , mentre faceva scivolare un braccio sotto le gambe di Blaine e l’altro sotto la schiena avvolgendolo poi attorno alla sua vita sottile.

Anche dopo tutti questi anni, Blaine ancora non era leggero come Kurt ricordava; non era pesante nel vero senso della parola… ma il suo corpo era ancora difficile da sollevare e trascinare in camera da letto, quasi come lo era stato in passato quando stavano insieme e Kurt doveva affrontare le stesse circostanze.

Sbuffando, sollevò il corpo del suo ex, appoggiando la schiena di Blaine contro il suo petto, prima di voltarsi verso il punto in cui Landon lo stava aspettando in corridoio, il piccolo viso tutto illuminato mentre guardava il suo nuovo amico portare il suo papà in braccio per casa.

“Da questa parte”.

Come Kurt cominciò a camminare, Blaine si rannicchiò contro di lui, le dita appoggiate pigramente contro il petto di Kurt, proprio sopra il suo cuore, dove le poggiava sempre ogni volta che dormivano a letto insieme , un tempo.

Era il solito posto di Blaine quando stavano insieme; le sue mani si appoggiavano  al cuore di Kurt perché , come diceva sempre , tanto e tanto tempo fa, con le sue esatte parole, “Sentire il tuo cuore battere mi fa ricordare casa”.

A quel tempo, Kurt derideva le sdolcinate e romantiche parole del suo ragazzo, ma ora… ricordarle ,mentre trasportava Blaine in camera da letto, faceva un male cane.

Stringendolo più forte , Kurt girò l’angolo e seguì Landon lungo il corridoio, facendo attenzione che i piedi di Blaine non urtassero contro le strette pareti , mentre camminava.

“La stanza di papà è proprio qui” sussurrò Landon, voltandosi per indicare una porta parzialmente aperta.

Kurt sapeva dove fosse la stanza di Blaine , ci era passato davanti il giorno prima quando era uscito dal bagno, ma, quando superò la soglia, rimase sorpreso di quanto fosse bella la stanza .

Tra loro due, Kurt era sempre stato il decoratore d’interni, facendo tutte le scelte e sistemando le cose nel modo che lui riteneva più opportuno.

Blaine non diceva mai davvero molto, lasciava semplicemente che Kurt facesse tutte le scelte, ma , ovviamente, ( ovviamente, si rimproverò) Blaine sapeva come sistemare bene proprio come sapeva fare Kurt.

Ed , aggiunse mentalmente, come quell’unica volta quando viveva con te e voleva in angolo per studiare!

Ma spinse via questo pensiero perché faceva molto male.

“Puoi tirare le coperte per me, tesoro?”

Landon annuì , arrampicandosi sul letto come una piccola scimmia e con le piccole mani tirò e strattonò le coperte per disfare il letto rifatto perfettamente da Blaine.

Una volta che le lenzuola furono tirate giù, Kurt strisciò più vicino al letto, poggiando lentamente Blaine sul materasso con facilità, combattendo contro la voglia di spostare alcuni riccioli ribelli dalla fronte del suo ex, mentre fissava l’uomo addormentato.

Landon , che non si interessò allo strano momento tra il suo babysitter ed il suo papà, si tirò su sul letto e baciò il naso del suo papà prima di rotolare, tipo un coccodrillo, sul materasso e poi sul pavimento.

“Possiamo fare colazione ora?” chiese , tirando i pantaloni di Kurt che annuì distogliendo lo sguardo dal meraviglioso viso addormentato di Blaine, abbassandolo per guardare loro figlio.

Con un’ultima occhiata a Blaine, Kurt rimboccò le coperte al suo ex e prese la mano di Landon , dirigendosi con lui in cucina per trovare qualcosa da preparargli per colazione.



“Signor Kurt?”

“Si tesoro?”

“Stavo giocando con il tuo cellulare ed ho premuto un tasto ed ora c’è un signore in linea. Dice di essere il tuo papà!”

Landon si alzò in punta di piedi , agitando il cellulare di Kurt con un sorrisetto sul viso leggermente irritato.

Quando Kurt lo ringraziò e prese il suo cellulare, il bambino tornò di corsa in salotto per giocare davanti alla tv, dove avrebbe dovuto essere mentre Kurt era impegnato a preparare la colazione; ad ogni modo,  Landon , ovviamente, toccava anche cose che non avrebbe dovuto toccare, come il cellulare di Kurt , che lui aveva lasciato a caricare sul tavolino.

Con un sospiro , si fece forza per affrontare la discussione che avrebbe di sicuro avuto con suo padre per averlo chiamato così presto ( anche se in Ohio era molto più tardi rispetto a Los Angeles), ma quando rispose fu sorpreso di sentire suo padre ridere.

“Papà?”

“Hey ragazzo.. Ma lo sai che quel monello parla a raffica. Ha parlato per 15 minuti buoni prima che riuscissi a chiedergli di passarti il telefono!”

“Mi dispiace per questo. Sto preparando la colazione e Blaine sta dormendo ed ho dimenticato di aver lasciato il cellulare… “

“Non è un problema , ragazzo. Mi è piaciuto parlare con mio.. ehm.. nipote. Sembra un tesoro.”

“Oh.. lo è. E’ il più adorabile”.

Tirando su col naso, Kurt portò la sua attenzione sui fornelli ed andò nel panico, spalancando gli occhi quando si rese conto che la frittella che stava preparando si fosse bruciata da un lato.

“Merda! Ho appena bruciato la frittella.. Papà?.. Posso richiamarti dopo? Non sono capace a fare più cose contemporaneamente”

“Puoi sempre lasciare che parli ancora un po’ con mio nipote.. io.. uhm.. sarebbe bello..”

Kurt aggrottò le sopracciglia e gettò la frittella bruciata nel cestino prima di chiedere a Landon di tornare sistemando il cellulare sul tavolo.

Mise il vivavoce e fece sedere il bambino chiedendogli di raccontare a Burt una storia mentre lui finiva di preparare la colazione.

Landon fu felice di accontentarlo ed immediatamente iniziò a raccontare una favola su un castello magico in cui viveva un drago e di un bell’uccello canterino che faceva avverare i desideri.

Kurt ascoltò il racconto di Landon mentre cucinava, finendo facilmente parecchie frittelle quando la storia finì ( le favole includeva anche una canzone originale e Kurt pensò che sentire suo figlio fosse una della cose più belle di sempre).

Quando le frittelle furono tutte pronte e sistemate su un piatto ( con della frutta) , Landon era pronto per mangiare così si tuffò sul cibo non appena Kurt gli mise il piatto a tavola.

“Papà.. dobbiamo mangiare adesso.. ma ti chiamo appena posso , okay?”

Sentì suo padre tirar su col naso per trattenere le lacrime e Kurt scosse la testa odiando il fatto che suo padre fosse così emozionato per questo , per qualcosa che avrebbe saputo anni prima se…

Si fermò, bloccando gli stessi pensieri che lo stavano tormentando da giorni, mentre si sedeva a tavola, finendo di salutare suo padre.

Una volta che la telefonata fu terminata, iniziò anche lui a mangiare , godendosi questo tempo da solo con suo figlio.

Landon stava mormorando , apprezzando il cibo, dando , ogni tanto il pollice in su o un cenno del capo a Kurt, mentre mangiava e prima che Kurt se ne accorgesse aveva ripulito più della metà del suo piatto, spingendolo poi via con un sospiro.

“Eri veramente affamato!”

“Era tutto buono. Grazie signor Kurt!”

“Prego tesoro. Vuoi aiutarmi a pulire?”

“Okay”.

Scendendo dalla sedia, Landon si precipitò verso il lavandino , in attesa che Kurt lavasse i piatti .

Entrambi pulirono la cucina in poco tempo, mettendo via gli avanzi e caricando la lavastoviglie come se niente fosse.

Quando alcuni dei programmi preferiti di Landon stavano per iniziare in Tv, avevano finito di pulire e si stavano rilassando sul divano.

Landon si distese sul fianco con i cane di Margareth Thatcher mentre Kurt giocava col cellulare .

Fu durante questo momento di rilassamento che Kurt decise di scattare una foto a Landon da inviare al padre con la didascalia “ Incontra Landon!”

Dopo pochi secondi il suo cellulare vibrò per l’arrivo di un messaggio su cui c’era scritto quanto fosse adorabile il piccolo ometto.. e poi.. pochi minuti più tardi , arrivò una foto .

Era una foto di Kurt alla stessa età di Landon , sdraiato sul divano con un lecca-lecca in una mano mentre nell’altra aveva il telecomando del videoregistratore… e in quella foto sembrava proprio Landon.

“Chi è?” chiese una voce alla sua sinistra .

Kurt abbassò lo sguardo non sorpreso di trovare il bambino chino si di lui mentre studiava la foto sul suo cellulare.

“Chi è questo bimbo? Sono io?”

“No, tesoro. Sono io quando avevo la tua età”

“Mi assomigli”.

“Si .. è vero”.

“Posso vedere? “

Landon si allungò , stringendo tra le dita la maglietta di Kurt e si chinò in avanti per guardare la foto più da vicino prima di tornare a sedersi e guardare Kurt accigliato.

“i tuoi occhi sono blu. Nella foto.. sono verdi”.

“Lo sono.. I miei occhi cambiano colore. A volte sono blu, a volte sono verdi ed al volte grigi. Anche i tuoi occhi fanno lo stesso. Cambiano colore, così come fanno quelli del tuo papà. Voi due avete entrambi gli occhi nocciola”

“Nocciola?”

“Si. Sono verdi e marrone mischiati insieme. Sono molto belli”.

Landon inclinò la testa pensieroso, guardando Kurt profondamente negli occhi , prima di riguardare la foto.

“Hai qualche giochino sul cellulare?”

Con questo tutte le sue domande sulla foto e sul colore degli occhi terminarono e Kurt gli sorrise, chiudendo la schermata del messaggio per cercare qualcosa per far giocare Landon.
.
Alla fine decise per Angry Birds , mostrando al bambino come far scorrere il dito sullo schermo per lanciare gli uccelli contro alcune casse e scatole.

Landon ci mise qualche minuto per capire , ma prima che Kurt se ne accorgesse, stava ridendo come un matto quando gli uccelli, dopo il volo, colpivano facendo esplodere le casse.

Mentre Landon era impegnato a giocare, Kurt decise di guardare qualche altro dvd di Blaine.

Prendendone uno etichettato col nome di Landon da sotto la tv , lo inserì nel videoregistratore e lo guardò, mentre il bambino in questione era occupato a sparare uccelli tra le colonne.

 
Maggio 2015


“Hai mai pensato.. solo.. a chiamare Kurt per dirgli di Landon?

“No. Dio Coop! Perché me lo chiedi sempre? “

Blaine ruotò gli occhi , sistemandosi Landon tra le braccia mentre aspettava che lo scalda biberon suonasse per poterlo far mangiare.

Suo figlio urlava, il suo piccolo faccino premuto contro la spalle del padre mentre piangeva per la fame.

Erano ore che faceva così, piangeva perché stava male.. ed ora.. per fame e tutto quello che Blaine poteva fare era continuare a cantare qualcosa per lui cercando di calmarlo.

Ma non stava funzionando.

Cooper, che era miracolosamente a case per una volta, era seduto al tavolo della sala da pranzo, la fronte poggiata sulle braccia incrociate , mentre soffiava e sbuffava su quanto fosse rumoroso suo nipote.

Questo era tutto quello che Blaine aveva sentito da quando suo fratello era tornato dal tour promozionale per la compagnia di credito per cui aveva registrato una pubblicità.

Solo cose che riguardavano il bambino.

Perché piange così tanto?

Perché devo tenerlo io?

Non puoi fare la doccia più tardi?

Non puoi portarlo da qualche parte?

Sto cercando di imparare a memoria queste battute.

A dire il vero, Blaine si sentiva malissimo per aver invaso lo spazio di suo fratello.

Aveva chiamato Cooper perché sentiva di non aver nessun altro a cui chiedere aiuto in caso di bisogno, ma da quando era arrivato, si sentiva come se Cooper non lo volesse intorno .

Non che lui e suo fratello fossero davvero molto legati.

Aveva cercato di costruire il loro rapporto dopo che Cooper era tornato in Ohio nel 2012, ma una volta che era tornato a Los Angeles  tutta l’intera faccenda del diventare “migliori fratelli” volò fuori dalla finestra.

Ora che Blaine era un giovane padre, era riuscito a vedere quanto immaturo fosse in realtà suo fratello maggiore.

Cooper era egoista , pensava sempre solo a quello che lo riguardava mai agli altri e mentre Blaine voleva molto bene a suo fratello , odiava sentire questo muro tra loro in questo momento.

E questo muro era il piccolo tra le sue braccia.

“Su tesoro.. tra poco papà ti darà la pappa. Va tutto bene.. Shhh!!..tesoro.. shhh”.

Sta piangendo da giorni Blaine. Ho un’audizione tra due giorni e non riesco a riposare. Questa sistemazione non sta funzionando. Sei sicuro di non poter tornare da Kurt? Voglio dire.. “

“Non posso tornare a New York, Coop! Nessuno mi vuole li e quanto pare non sono desiderato nemmeno qui. Allora perché continuo ad ascoltarti?”

“Blaine non è quello..”

“Tu vuoi che me ne vada. L’ho capito da quello che hai appena detto. Non sono stupido sai?”

Scuotendo la testa, Blaine cullò il figlio mentre fissava lo scalda biberon , ad un passo dallo strappare il coperchio e lasciarsi scappare un “cazzo” e dare a Landon una bottiglia di latte tiepido .

Al solo pensiero , prese un profondo respiro , il corpo tremante, per cercare di calmarsi prima di esplodere.

Tutto pesava sulle sue spalle così tanto… prendersi cura di Landon tutto da solo.. sentire Cooper fare lo stronzo con lui per le piccole cose quando lui non c’era mai stato per mesi e scoprire tutto questo.. gli stava crollando il mondo addosso.. di nuovo.

Landon era malato , i conti del medico si stavano accumulando perché il piccolo povero bimbo aveva avuto problemi allo stomaco prima poi problemi con le coliche ed ora una doppia otite.

Blaine non poteva fare nulla per suo figlio malato; se avesse potuto si sarebbe preso ogni dolore ed ogni fastidio del figlio , solo per non sentirlo piangere.

Ma la vita non era giusta ed invece di essere lui quello malato, lo era Landon e Blaine non poteva fare nulla tranne che pregare il medico di dargli dei medicinali che lenissero il dolore di suo figlio.

“Sto solo dicendo che forse dovresti dire a Kurt di Landon. Ti riprenderebbe in…”

“non voglio che lui mi riprenda , Cooper! Mi ha buttato via come se fossi immondizia! Se dovesse rispondermi ora, sarebbe solo per Landon, come credi che debba prenderla io?” Oh.. non ti voglio.. ma hai mio figlio quindi torniamo insieme!” Dimenticatelo, non ho bisogno di lui”.,

“Stai vivendo sul mio divano”

“Dio.. vuoi smetterla di ricordarmelo? Mi dispiace che sto rovinando la tua vita. .. Gesù..”

Blaine sentì un profondo dolore al petto mentre lottava contro le lacrime di cui erano colmi i suoi occhi .

Probabilmente stava esagerando; in effetti era sicuro di star ingigantendo tutto , ma Landon stava urlando , Cooper gli stava dando addosso senza nessun motivo ed ora lui stava ripensando a Kurt.

Stava tutto fluttuando nella sua testa.

Si stava prendendo gioco di lui, come facevano i ragazzi durante la scuola.

Tutto quello che aveva imparato durante la terapia , volò fuori dalla finestra e sempre più pressione crollò su di lui ed alla fine si lasciò andare, le sue labbra si separarono, mentre singhiozzi tremanti e rantolanti uscivano dalla sua bocca.

“Oh merda, Blaine.. Non fare così.. Andiamo..”

Il suo pianto divenne più forte, mischiandosi alle urla del bambino e subito dopo si sentì l’incessante vibrazione dello scalda biberon , che li avvertiva che il latte in polvere era pronto.

Cooper si alzò dal tavolo , spegnendo lo scalda biberon prima di prendere la bottiglie e provarle il latte sul polso e togliendo dolcemente Landon dalle braccia di Blaine, in modo da poter prendere il bambino e farlo mangiare.

Una volta che le sue braccia furono vuote, Blaine si accasciò a terra, singhiozzando tra le ginocchia mentre ascoltava Cooper cantare a voce bassa qualcosa a Landon, dall’altra parte delle stanza.

Cooper non gli parlò più di Kurt dopo tutto questo ed alcune settimane dopo , Blaine si trasferì.



 
Blaine si svegliò di soprassalto, il sudore colava dalla sue tempie mentre si sedeva e si guardava attorno nella stanza.

Non era sicuro di cose esattamente lo avesse svegliato così, ma aveva fatto degli strani sogni per tutta la notte.

Sogni che erano più dei flashback che avevano tormentato il suo sonno e l’ultimo gli aveva fatto male al cuore mentre pensava ad una delle ultime liti che aveva avuto col fratello maggiore , prima di trasferirsi.

In questo periodo , lui e Cooper erano molto più legati , non così legati come immaginava sarebbero stati, ma Cooper veniva più spesso da quando aveva scoperto l’altro lavoro di Blaine.

Come tutti, Cooper pregò il fratello di fare altro, di non fare lo spogliarellista , ma Blaine lo allontanò dicendo di avere tutto sotto controllo, che il lavoro andava bene ed altro.

Non disse a Cooper delle sedute o che aveva un ammiratore di nome Richard a cui piaceva un po’ troppo per essere qualcuno vecchio abbastanza da essere suo padre.

Allontanando i pensieri da Richard e da quella vecchia lite con Cooper, Blaine si asciugò il sudore dalla fronte con una mano , stiracchiando il corpo stanco , prima di alzare , finalmente, lo sguardo sull’orologio sul comodino .

Era dopo mezzogiorno , circa 25 minuti dopo, così era riuscito a dormire un po’.

Tuttavia, mentre pensava a quanto era riuscito a riposarsi, venne preso dal panico al pensiero di cosa stesse facendo Landon .

Spaventato saltò giù dal letto e cominciò a correre lungo il corridoio , bloccandosi quando sentì la voce di Kurt venire dalla cucina.

Sbirciando in cucina , vide Landon e Kurt fianco a fianco accanto al bancone.

Landon era all’in piedi sul suo rialzo rosso, mentre passava alcune verdure a Kurt per tagliarle.

Qualcosa di delizioso bolliva sul fuoco e Blaine ebbe un tuffo al cuore quando si rese conto che Kurt stava cucinando la famosa zuppa di verdure della sua famiglia.

Erano passati anni dall’ultima volta che l’ aveva mangiata ( era uno dei suoi piatti preferiti quando stavano insieme)  ed ora vedere Landon aiutare Kurt con le verdure , un altro flashback di quello che avrebbero potuto avere gli strinse il cuore.

“Papà! .. Papà è sveglio!” strillò Landon , rompendo l’incantesimo nella mente di Blaine ed , alzando gli occhi , li trovò entrambi a fissarlo.

Kurt sorrideva, un’espressione tenera sul viso mentre fissava i vestiti sgualciti ed i capelli arruffati dal sonno di Blaine.

Landon, dall’altra parte, sorrideva raggiante al padre, facendogli cenno di entrare in cucina.

“Il signor Kurt mi sta insegnando come fare la zuppa! Adoro la zuppa” Anche papà l’adora!”

“Lo so” disse dolcemente Kurt e Blaine prese un profondo respiro, entrando in cucina e fermandosi accanto a Landon.

“E’ la ricetta della zuppa di verdure della tua famiglia?”

“Si. Landon ha detto che voleva la zuppa ed io ho pensato di fare la migliore vista anche l’enorme quantità di verdure che hai in frigo in questo momento.”

Blaine lo fissò, lo sguardo profondo negli occhi di Kurt, mentre si guardavano l’un l’altro per un minuto o due.

A dire il vero, Blaine non era sicuro di cosa stesse facendo Kurt.

Un minuto erano dei perfetti sconosciuti, l’attimo dopo Kurt cercava con qualche espediente di rientrare nelle loro vite.

All’inizio era terrorizzato di avere Kurt li ( lo era ancora un po’) ma ora era curioso.. perché .. cosa diamine stava succedendo?

Non si fidava del tutto di Kurt, non dopo tutto quello che era successo tra loro negli anni , ma mentre guardava Kurt con Landon si sentì sempre più interessato al comportamento del suo ex.

Era così strano per lui.

Poi ricordò quello che aveva detto , oh.. tempo fa.

“Oh non ti voglio ma hai mio figlio quindi torniamo insieme!”

Era questo? Era Landon il motivo per cui Kurt era tornato?

Perché Kurt stava facendo questo?

Vide Kurt mostrare a Landon come versare le verdure nella ciotola per mischiarle prima di metterle in pentola.

Kurt era così dolce , gentile e tranquillo con lui attento affinché Landon non si avvicinasse troppo ai fuochi.

Continuava anche a sorridergli e sembrava così incredibilmente orgoglioso del piccolo ometto accanto a lui e Blaine aveva voglia di urlare che Landon era così solo grazie a lui.

“Vuoi qualcosa per accompagnare la zuppa ?”

Blaine , a queste parole, si voltò verso il suo ex sorpreso di vedere che Landon fosse sgattaiolato in salotto, lasciando lui e Kurt da soli.

“Cosa?”

“Tempo fa , accompagnavi la zuppa con il pane.  Vuoi…”

“Io… Kurt.. cosa stai facendo?”

“Cosa?”

“Questo. Stare qui con me e Landon , prenderti cura di lui e lo guardi .. come se gli volessi bene..”

“Gli voglio bene..”

“Lo conosci a malapena. Conosci a malapena anche me” disse Blaine incrociando le braccia al petto e appoggiandosi al bancone.

“Sei fidanzato , Kurt. Vivi a New York e noi qui e te ne andrai tra pochi giorni.. quindi.. cosa stai facendo?”

Kurt deglutì, guardando verso il salotto da dove poteva sentire Landon giocare , la sua voce sciolse il cuore di Kurt man mano che l’ascoltava.

Pensò alla discussione avuta con Alex, alla chiacchierata con suo padre e a tutti i dubbi che stava avendo adesso ( anche se alcuni erano già nella sua testa da mesi, rafforzati da tutto quello che stava accedendo attorno a lui).

Guardò Blaine, pensando a quanto forte fosse diventato il suo ex, a che padre meraviglioso fosse con loro figlio , un bambino di cui non sapeva nulla… e non seppe cosa dire.

Perché era certo che se avesse cominciato a dire tutto a Blaine, Blaine si sarebbe spaventato.

Accigliato, abbassò lo sguardo , scuotendo la testa, sui suoi piedi.

“Non lo so..”

“Non lo sai? Sei in casa mia, passi del tempo del mio figlio ed io non capisco. Voglio sapere solo il perché”.

“Non lo so.”

Blaine lo fissò accigliato .

“Beh.. quando lo scopri puoi farmelo sapere? E’ il minimo che puoi fare dopo aver rovinato la mia vita. Okay? Grazie”

Dopo quest’ultima frase pungente , Blaine si voltò e lasciò la cucina e Kurt che rimase a fissarlo tristemente.

In salotto , Landon cominciò a parlare a raffica del giochino degli uccelli che aveva fatto sul cellulare di Kurt mentre Kurt si appoggiò al bancone, il cuore a pezzi si stava lentamente ricostruendo , mentre cercò di capire cosa esattamente avrebbe fatto.

E cosa molto più importante , capire come spiegare tutto a Blaine.


NOTE

Buona lettura.. scusate la fretta...
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: warblerslushie