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Autore: RoryJackson    02/05/2017    10 recensioni
"Chi sei?" Chiese una voce dietro di lei. Era una voce maschile, calda e profonda, stranamente umana. Rory si fermò impietrita. Possibile che fosse lui...? Girò il viso verso la voce la quale proveniva effettivamente dalla creatura, completamente sveglia e all'impiedi.
Questa volta, Rory, poté ben vedere gli occhi della creatura: dalla forma leggermente triangolare, confinavano con il muso beige. Le iridi rosse come il fuoco. - CAP 1
"Tu non sei in grado di spezzare un giuramento" constatò la giovane, placando in un momento l'animo di Shadow, [...] "Io mi fido di te" - CAP 10
Shadow: un essere tanto temibile eppure tanto umano. Un riccio dal cuore indurito per l'ingiustizia subita da parte degli uomini e che, per questo, odia con tutto se stesso. Riuscirà mai a cambiare idea?
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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"Che cos'era?!"
"Qualcuno che mi sta dando la caccia" disse, mentre, sotto gli occhi attoniti della giovane, attraversò tutta la spiaggia con un sol balzo, facendole capire, in un secondo, contro chi si stava mettendo. Un altro flash illuminò la zona, creando un'altra voragine. Rory non riuscì a fermare un piccolo urlo per lo spavento che attutì con una mano.
"Chissà perché!" esclamò lei sbalordita, mentre Shadow sbuffò. 
"Ho solo fatto un salto". 
"Ha parlato mister modestia!" disse lei, ad alta voce, dopodiché si morse il labbro inferiore, maledicendo di nuovo se stessa e la sua boccaccia. Shadow fece una smorfia di sufficienza, ma non riuscì a trattenere un mezzo sorriso sghembo. 
"SHADOW, ARRENDITI O TI FACCIO FUORI" disse l'eco di una ruvida voce maschile anziana, proveniente da megafono. Dalla spiaggia proveniva un forte rumore di eliche che si avvicinavano verso la loro direzione. Rory, che tutt'ora era tra le braccia del riccio, gettò uno sguardo alle sue spalle e vide una grossa astronave dalla forma ovale, simile ad un dirigibile ma completamente di acciaio. Strabuzzò gli occhi, terrorizzata.
Le scarpe della creatura scivolavano sul suolo, come se fossero un paio di pattini e la giovane capì perché avessero la suola in ferro: dovevano avere uno strano motore all'interno, che gli permetteva di sfrecciare come una saetta con una sola falcata. Rory, basita per quanto fosse veloce la creatura, si tenne stretta a lui finché non raggiunsero un boschetto stracolmo di alberi.
"Nasconditi e non uscire da qui per nessun motivo, finché non sarà tutto finito" ordinò Shadow alla ragazza, che lo fissava preoccupata, mentre la posò sul prato. Ma prima che potesse avviarsi verso il campo di battaglia, sentì la giovane afferrargli la mano. Si guardarono un secondo, quando Rory abbassò lo sguardo per l'imbarazzo. Shadow inarcò quello che poteva essere definito un sopracciglio, ampliandone il contorno orlato di rosso.
"Scusami..." disse, lasciandolo andare immediatamente, "non ti farà del male, vero...?"
Shadow sbarrò gli occhi, un po' sorpreso dalla preoccupazione che aveva quell'umana per la sua sorte. Si voltò e fece qualche passo, allontanandosi da lei, per poi fermarsi nuovamente.
"Non glielo lascerò fare" replicò lui, con tono serio, per poi sparire in un istante. 
Rory, che non si era accorta di aver trattenuto il fiato fino ad allora, sospirò profondamente, ancora confusa per quell'assurda situazione. Si morse il labbro, cercando di riordinare le idee. Doveva trovare il coraggio di restituirgli quelle pietre e si promise di farlo non appena lo avesse rivisto. Per di più si era completamente dimenticata del falò e della serata con i suoi amici. 
Prese il cellulare dalla borsa e vide sul display che aveva ricevuto quattordici chiamate perse: sei di Christian, sette di Jessica e una di suo padre. Avranno sentito gli spari, pensò Rory, inoltre saranno preoccupati a morte per la mia sorte
Si chiese se fosse stato opportuno, in quel momento, richiamarli, pensando al riccio che aveva salvato e che le aveva ricambiato il favore, portandola in un luogo sicuro. Chissà se l'avrebbe rivisto... Decise di correre nella direzione in cui era sparito, sperando di uscire dal boschetto il prima possibile. Non capiva perché, ma sentiva una forte sensazione di disagio a saperlo lì, a combattere, contro un'enorme astronave spara laser. 
Fortuna voleva che lei sapesse dove il riccio l'aveva portata, dal momento che non era poi così distante da casa sua e, di conseguenza, raggiungere la spiaggia sarebbe stato piuttosto facile. Infatti, superati diversi alberi si ritrovò di fronte una strada asfaltata, mentre si faceva sempre più forte il rombo degli spari che colpivano la terra, provocando un'intensa vibrazione. Rory non aveva la minima idea di quello che stava facendo e se ne infischiava in quel momento del fatto che sarebbe stato un intralcio: non sapeva come, ma doveva aiutarlo in qualche modo. 
"Ridammeli, Shadow. Ridammi gli Smeraldi del Caos o morirai!" disse la stessa voce roca dal megafono in lontananza, questa volta ben più adirata di prima. Che razza di persona senza cuore può mai dire una cosa del genere? 
Pressoché oltraggiata da tale veemenza, la giovane era ormai arrivata sul luogo dello scontro, osservando da dietro un palazzo, lontana abbastanza da non essere vista. Smeraldi del caos? 
Finalmente la ragazza aveva capito tutto: cosa fossero quelle enormi gemme, perché Shadow le possedesse e perché stava venendo inseguito. Tutto quadrava. 
Rory vide ad un tratto che il riccio era stato catturato da un braccio meccanico proveniente dall'enorme dirigibile; sentì il suo cuore battere all'impazzata. 
"Non li ho io, come vede, ed anche se li avessi non glieli darei mai, almeno non fin quando non mi dirà la verità!" 
"Non mi lasci altra scelta, Shadow. Ti stritolerò fino a ridurti in..."
"Non lo faccia!" disse lei, correndo verso la spiaggia. Shadow strabuzzò gli occhi in un misto tra incredulità e irritazione, alla sua vista. Rory sostenne lo sguardo della creatura per un secondo, una volta arrivata sotto il dirigibile, dopo ciò aprì lo zaino, frugò al suo interno ed estrasse lo smeraldo color rubino. 
"Io ho uno smeraldo del caos, lo lasci andare!" urlò, mostrando al dirigibile la pietra luccicante.
 









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Angolo dell'autrice: Ecco a voi la fine del primo capitolo. Pensavo di aggiornare la storia a scadenza settimanale, ma visto che questo capitolo era stato diviso in due, ho pensato di postarlo un pochino prima. Spero vi piaccia. Come sempre, segnalatemi ogni tipo di errore che trovate e siete obbligati a dirmi sinceramente che ne pensate uvu. Vi do un bacio :3
   
 
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