Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Vavi_14    02/05/2017    4 recensioni
Piccole scene rubate dalla vita di sette giovani trainee che aspirano a diventare idol.
◊È un torneo di sopravvivenza dove solo i vincitori vanno avanti◊
______________
Dal cap VIII. #pizza
[…]Oltre gli schiamazzi degli attori, si sente solo il respiro pesante di Taehyung e quello di Yoongi, assieme agli sbuffi intermittenti di Jungkook, che ogni tanto lascia ciondolare la testa per poi risvegliarsi all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata divertita e intenerita da parte di Jimin.
«Ragazzi, io ho fame».
In quel momento, le teste di tutti – tranne quella di Yoongi – si voltano contemporaneamente verso il criminale che ha osato pronunciare una frase tanto sconsiderata. Sono le undici e mezza di notte, hanno già consumato i loro panini qualche ora prima, perché mai uscirsene con un’affermazione che ha dell’utopico?
A parlare è stato Taehyung e Jimin ancora non si capacita di come abbia fatto a svegliarsi, mettere in moto i neuroni, captare gli stimoli del proprio stomaco e convertirli in parole nel giro di un secondo.
[…]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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XVI. Pulizie








 
 
«Ma perché dovrei pulire io il water
Jin solleva la schiena per l’ennesima volta, i palmi coperti da due guanti gialli in silicone rivolti verso l’alto, le labbra carnose piegate all’ingiù in un’espressione implorante che Jimin accoglie con un’innocente scrollata di testa. Se continuano con quel ritmo, il bagno non sarà accessibile nemmeno per la data del loro debutto.
«Perché hai perso alla morra cinese, hyung» gli ricorda bonariamente, strofinando con aria stanca sempre la medesima superficie di vetro della doccia, opaca e imbrattata dal calcare.
«Beh, avremmo dovuto decidere secondo un altro criterio» lo rimbecca Seokjin con tono lamentoso, versando in modo svogliato un po’ di candeggina nella tazza. «Fate pulire i bagni al cuoco. Che razza di barbari siete».
Jimin ridacchia sotto voce, sospirando appena: non che a lui vada a genio l’idea di doversi occupare di quell’area del dormitorio, ma le regole non si discutono. Quella settimana, di comune accordo, i giovani trainees avevano deciso che avrebbero assegnato le faccende di casa affidandosi completamente alla sorte: niente più Seokjin ai fornelli, Jungkook alle lavatrici o Hoseok con l’aspirapolvere. Ognuno di loro avrebbe sbrigato il compito che gli toccava senza fiatare e, soprattutto, cercando di fare la propria parte senza gravare sugli altri compagni.
Seokjin, dal canto suo, aveva avuto una mezza crisi di nervi quando Namjoon gli aveva annunciato che Yoongi ed Hoseok avrebbero preso possesso della cucina; d’altronde sarebbe stato decisamente di cattivo esempio, per il più grande del gruppo, trasgredire le regole e lamentarsi per puro capriccio.
«Non voglio essere responsabile se qualcuno di voi muore per avvelenamento – li aveva rimbeccati - Poi non ditemi che non vi avevo avvertito».
Nascondendo la preoccupazione dietro una patina di lieve acidità, Jin aveva infine accettato il proprio compito guardando i suoi compagni in modo sofferente e raccomandandosi di non rompere niente in cucina. Yoongi aveva poi borbottato qualcosa sul fatto che, magari, Seokjin avrebbe potuto mostrare un po’ di interesse anche per la loro, di incolumità, oltre a quella dei suoi preziosi utensili culinari, ma anche lui si era limitato a brevi lamentele di routine per poi accettare pacatamente la propria sorte. Hoseok, invece, si era mostrato piuttosto entusiasta della piega che avevano preso le cose, il che rendeva l’animo del povero Jin ancora più inquieto.

«Secondo te abbiamo messo troppa acqua o troppo riso?»
Hoseok cerca di mantenere la calma mentre, con gesti scattosi e automatici, getta nel lavandino quantità industriali di acqua bollente mista a riso spappolato. Yoongi diminuisce il gas sotto la pentola e fa segno al compagno di farsi da parte.
«Hai messo troppa acqua, Hoseok», specifica, anche se due minuti prima lo aveva invitato a fare da solo, visto che lui era momentaneamente impegnato a tagliare le cipolle per il ramen.
«Hyung, che cos’è questa puzza?»
I piccoli occhi di Yoongi si spalancano cacciando via la spossatezza, improvvisamente vispi e stralunati a seguito dell’ingenua domanda di Hoseok. Spenge il fuoco di scatto e si china a constatare la dipartita del delizioso dolce che, previe direttive di Jimin, avevano provato a cucinare. Fortunatamente l’odore di bruciato va via in poco tempo, perché Hoseok si è subito premurato di spalancare la finestra, ma l’olfatto sopraffino di Kim Seokjin difficilmente si lascia ingannare, tanto che i due cuochi improvvisati si beccano una sottospecie di insulto dal diretto interessato, per poi tranquillizzare i membri che hanno tutto sotto controllo e che non c’è da preoccuparsi.
Hoseok però non sembra più tanto tranquillo e ormai ha perso il conto di quante gocce di sudore gli hanno carezzato le tempie prima di scivolare giù per il mento ed estinguersi su un fazzoletto di carta ormai fradicio.
«Hyung, perché hai voluto per forza fare tutto insieme? Non sappiamo cucinare, già è tanto se riusciamo a preparare un primo senza scuocere il riso».
«Parla per te» gli risponde Yoongi, anche se sa che in fondo ha ragione e già prevede una bella strigliata da parte di Seokjin, quando la giornata sarà giunta al suo termine.
Eppure, quando sembrava che niente potesse andare peggio di così – alla fine il riso erano riusciti pure a salvarlo, in qualche modo – un rumore fastidioso aveva interrotto il loro attento prodigarsi, la cui fonte sembrava provenire proprio dal piccolo tavolino ai piedi dell’angolo cottura.
Hoseok si volta a guardare il colpevole con un’espressione decisamente sconvolta, mentre Yoongi è lì lì per imprecare qualcosa di veramente poco carino, ma si trattiene per il bene del più piccolo del gruppo.
«Jungkook, che diamine stai facendo?»
Il maknae è chino sul vassoio in plastica che contiene la frutta, il tubo dell’aspirapolvere privo della parte inferiore in mano, puntato come un’arma da fuoco in direzione del cibo, e il suo sguardo è talmente concentrato che nemmeno si degna di rispondere alle parole dello hyung.
«Jungkook».
Il timbro di Yoongi sale appena di un’ottava, perché il più piccolo pare improvvisamente divenuto un’automa totalmente devoto alla sua stramba missione di estirpare qualcosa sulla superficie della frutta.
«Aspiro, hyung».
«Che cosa vuoi aspirare là sopra, si può sapere?»
Hoseok percepisce una leggera irritazione nelle parole del compagno più grande, così decide di farsi avanti e tenersi pronto nel caso sia necessario mediare tra i due.
«Quei cosi neri, hyung. Mi fanno schifo. Non li posso vedere».
Jungkook è sincero quando parla, e se Yoongi non fosse così su di giri, ammetterebbe che in fondo il maknae gli fa anche un po’ tenerezza. È raro vederlo spaventato o scosso da qualcosa, eppure gli insetti riescono ad avere quella rara influenza su di lui.
«I moscerini della frutta?
»
A quel punto Hoseok non sa nemmeno perché ha parlato, visto che sta constatando l’ovvio, perciò decide di fare improvvisamente dietrofront per finire di preparare almeno il riso bianco e il condimento per il ramen senza aspettare alcuna conferma da parte di Jungkook.

«Ho trovato una specie di grillo in camera da letto. Mi sa che è entrato quando Namjoon ha aperto per cambiare aria».

Taehyung sente il bisogno di dire la propria, visto che si stava parlando di insetti e, beh, in realtà cercava anche un buon pretesto per smetterla di spolverare i triliardi di oggetti inutili che lui e i suoi compagni hanno riposto sulle mensole del soggiorno, ignari delle conseguenze che avrebbe avuto tutto quell’ammasso di roba nel sacrosanto momento delle pulizie.
«Lo hai ucciso?
» Jungkook gli punta in faccia l’aspirapolvere, facendogli svolazzare i capelli, per poi spegnerla subito quando scorge di sottecchi le iridi di Yoongi lampeggiare di un barlume sinistro.
Taehyung fa una smorfia, come se il maknae gli avesse gravemente mancato di rispetto. «No! – esclama, deciso - perché dovrei? Se ne sta lì, mica dà fastidio. Sto cercando di farlo andare verso la finestra, ma-»
«Lo aspiro». Jungkook procede a passo di marcia verso la sua prossima vittima, ma Taehyung gli si para davanti.
«No Jungkookie, lascia fare a me».
«Mandalo via hyung, non voglio dormire con un grillo in camera».
«Magari stava lì da prima, nemmeno te ne sei accorto».
«Bleah, non lo dire!»
Taehyung se la ride a dà un pizzicotto sul fianco di Jungkook che lo scansa prontamente, rabbrividendo solo all’idea che possa esistere una remota possibilità di aver condiviso la stanza con un minuscolo esserino zampettante.
«O magari potresti ritrovartelo sotto il cuscino, uno di questi giorni».
«Smettila hyung!
» Jungkook accende di nuovo l’aspirapolvere e la volge in direzione del compagno più grande, il quale si difende ponendo le mani davanti al viso e tirando un calcio su uno stinco di Jungkook. «Smettila tu con quel coso! Vai a pulire, invece di perdere tempo dietro ai moscerini!»
A quelle parole, Jungkook aumenta la potenza dell’aspirazione, risucchiando nel tubo un lembo dei pantaloncini di Taehyung. «Hyung, sei tu quello che sta cercando di perdere tempo perché non ha voglia di spolverare» esclama, cercando di sovrastare il rumore della scopa elettrica, ma all’improvviso il ronzio cessa ed entrambi si accorgono che Yoongi è in piedi a pochi metri da loro, con la presa dell’aspirapolvere in mano.
«Dateci un taglio» li liquida, esasperato, per poi scompigliarsi stancamente i capelli e raggiungere Hoseok nella loro postazione originale.
In quello stesso momento fa il suo ingresso trionfale Kim Namjoon, pienamente soddisfatto della sistemazione dei letti e della lavatrice che, dopo una decina di tentativi, è riuscito a far partire serenamente, aggiungendo anche la giusta dose di ammorbidente. Il tutto, miracolosamente, senza rompere nulla. Ma l’idillio dura poco, perché l’ignaro maknae porge al leader un’unica domanda in grado di frantumare in mille pezzi la sua autostima.

«Hyung, ti sei ricordato di impostare i giri per la centrifuga? Se sono al massimo i vestiti li buttiamo».

Non che Jungkook possedesse chissà quali conoscenze avanzate nel campo della lavanderia, ma mesi e mesi di esperienza gli avevano insegnato almeno le nozioni base su come poter fare una lavatrice mantenendo i capi abbastanza morbidi e poco sgualciti.
Taehyung guarda Jungkook, confuso, Jungkook ricambia lo sguardo di Taehyung e, lentamente, incrocia le iridi di Namjoon, imbattendosi in un turbine di puro terrore. «Oh cazzo».
In una frazione di secondo Jungkook ha ammollato l’aspirapolvere in mano a Taehyung e, assieme al leader, si è precipitato in bagno per fermare nell’immediato una lavatrice impazzita e sul punto di esplodere. Crollano entrambi sul pavimento una volta scampata la catastrofe, destando estremo disappunto nei due membri addetti alla pulizia del bagno che, troppo occupati a discutere tra di loro su quanto fosse ingiusto il loro compito, a stento si erano accorti che l’elettrodomestico era in procinto di spiccare il volo.
A quel punto Seokjin si sfila entrambi i guanti, gettandoli a terra, e comincia a delirare urlando frasi sconnesse in coreano che fanno pulsare in modo spaventoso la vena sul suo collo e annuncia, con le orecchie rosse, che da quel momento in poi ognuno sarebbe tornato a svolgere il proprio compito, e che la faccenda dell’imparare a sbrigare ogni tipo di lavoro domestico avrebbero pure potuto infilarsela in quel posto.

Inutile dire che gli altri avevano acconsentito senza fiatare.





















___________________

Mi scuso con Kim Seokjin per averlo fatto arrabbiare. Davvero.
E, oh, ad imprecare è stato Namjoon. Non mi permetterei di far dire certe cose al maknae (LOL XD).
Grazie p
er aver letto anche questo ennessimo delirio. Grazie davvero.


Vavi

 
  
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