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Autore: Llerian    03/05/2017    4 recensioni
Derek ha bisogno della palestra della scuola per allenarsi e far allenare il branco mentre il coach Finstock vorrebbe Derek nella squadra di lacrosse. Stiles non approva.
Sterek.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, cambiati e pronti per l'allenamento, Stiles si trascinò fuori dagli spogliatoi e in campo pensando e ripensando ad una buona scusa per stare in panchina.

Poteva dire di essersi lussato una spalla e oh che peccato, dovrò stare in panchina, oppure di avere problemi di stomaco e dannazione, volevo proprio giocare oggi, e se proprio non gli avesse creduto allora si sarebbe buttato per terra fingendo uno svenimento. 

Ma il coach quel giorno aveva dei piani ben diversi per lui. "Stilinski! Esci dal tuo mondo e prendi la racchetta grande, stai in porta oggi," lo informò sfregandosi le mani tra di loro. "Ti voglio vedere soffrire e urlare come una ragazzina."

 "Veramente coach, non mi sento benissimo," disse fingendo un'espressione di dolore e portandosi una mano alla pancia. "Forse farei meglio a star--" 

"In porta, Stilinski," sentenziò il coach soffiando poi nel fischietto mentre teneva gli occhi fissi su di lui, il suo sguardo lo inchiodava e non ammetteva repliche. 

Stiles sbuffò e si sistemò meglio il casco sulla testa, andando in porta con il passo pesante e svogliato. 

"Lahey!" sentì il coach urlare e si voltò leggermente per guardarli. Isaac stava raggiungendo l'allenatore correndo piano. "Dov'è Derek? Ti avevo detto di chiamarlo," gli disse poi. 

"Sì coach, dovrebbe arrivare a momenti," gli rispose lui grattandosi la nuca prima di scappare via, letteralmente, e prendere il suo posto nella fila dei ragazzi che, uno alla volta, avrebbe avuto la sua chance di tirare in porta. Stiles tornò a guardare dove stava mettendo i piedi giusto in tempo prima di sbattere la faccia contro il palo bianco della porta.

Quella mattina era Scott a prendere il posto del difensore, mettendosi davanti a Stiles, e quindi davanti alla porta, e cercando di fermare gli altri ragazzi. 

Stiles ringraziò il cielo. Avere Scott davanti come guardia gli garantiva il riposo quasi totale. Infatti Scott, con i suoi sensi e la sua forza sovrannaturale, non lasciava nessuno oltrepassarlo o anche solo provare a tirare in porta. 

Stiles tirò un sospiro di sollievo quando, a metà allenamento, di Derek ancora non c'era nessuna traccia. Fece roteare il bastone tra le mani e si mise meglio in posizione, era riuscito miracolosamente a parare la pallina dell'unico ragazzo che riuscì a oltrepassare Scott ~ perchè distratto da Allison che era appena arrivata a vedere gli allenamenti ~ e aveva ancora l'adrenalina a mille. 

La parte più divertente era stata al turno di Isaac. I due licantropi infatti si era squadrati a lungo, ghignando ed emettendo dei bassi ringhi. Poi Isaac aveva preso la rincorsa e aveva caricato Scott, buttandolo a terra e rimettendosi subito in piedi puntando a Stiles. 

"Oh no," esalò quest'ultimo vedendo gli occhi dell'amico tingersi di giallo e un sorriso malefico ad occupargli le labbra. "No no no no," cantilenò come un mantra stringendo con più forza la racchetta e chiudendo un occhio mentre cominciava ad indietreggiare e a pregare in tutte le lingue che conosceva. 

In un attimo si ritrovò a cadere per terra con il peso di Isaac sopra di lui, grugnì e sbattè più volte le palpebre scuotendo la testa a destra e sinistra per riprendersi dalla botta. 

"Lahey!" lo ammonì il coach fischiando. "Il tuo compito è tirare in porta, non atterrare il portiere!"

Isaac rise e si scusò poco sincero con il coach prima di dare un paio di pacche sul petto di Stiles e alzarsi. 

Stiles tossicchiò e si lasciò andare ancora di più per terra, togliendosi il casco e rilassando i muscoli che fino a quel momento - e con i peso soffocante di Isaac addosso - erano tesi. Il coach chiamò due minuti di pausa e Stiles ringraziò il cielo. 

Finchè quasi non si strozzò con la sua stessa saliva quando, allungando il collo, vide un Derek a testa in giù che si avvicinava agli spalti. Si girò di scatto e si mise sdraiato sulla pancia per vedere meglio. Derek lo stava guardando con un sopracciglio alzato mentre si avvicinava sempre di più al campo. 

Il moro scosse la testa e distolse lo sguardo per dare la sua attenzione al coach che gli andava incontro. Stiles scattò in piedi velocemente - rischiando di cadere più e più volte - e si avvicinò a loro, in tempo per sentire il coach presentarsi ed allungare la mano destra nella direzione di Derek. 

Derek continuava a fissare la mano del coach senza muoversi e Stiles vide Isaac e Scott che continuavano a sbacciarsi dietro il professore per far capire a Derek di stringergli la mano e presentarsi. 

"Derek," disse lui a sua volta, evidentemente scocciato. 

"Ottima stretta," si complimentò Finstock andando poi a dargli una pacca sulla spalla. Derek lo incenerì con lo sguardo e Stiles si preparò al peggio. 

"E senti qui che muscoli," continuo poi l'allenatore squadrandolo dalla testa ai piedi. Derek indossava una maglietta a maniche lunghe, arrotolate fino al gomito, che gli fasciava il busto e le braccia mettendone in risalto i muscoli ben sviluppati. Le braccia incrociate al petto non facevano altro che mettere in evidenza ancora di più i bicipiti e i pettorali. 

"Mai giocato a lacrosse?" gli chiese il coach d'un tratto. Stiles deglutì a fatica e vide Derek spostare lo sguardo su Isaac e Scott che alzarono le spalle, confusi quanto lui. 

"Mai," rispose Derek scuotendo la testa a destra e sinistra e mettendo poi le mani in tasca sbuffando. 

"Alcuni giocano da anni eppure restano delle schiappe quindi poco male," disse Finstock, più a se stesso che ai ragazzi attorno a lui. 

"Andiamo coach," intervenne Stiles. "È troppo grande per passare come giocatore," cercò di farlo ragionare. 

"Stilinski, Eddie l'abominio Abramowitz ti dice qualcosa?" chiese il coach alzando entrambe le sopracciglia. 

"Ma alla fine si è scoperto avere la nostra stessa età e poi comunque faceva parte di quella scuola, Derek no," incrociò le braccia al petto, determinato a far cambiare idea all'altro. 

Il coach sembrò pensarci su un paio di secondi spostando lo sguardo da Derek a Stiles. Il primo era rimasto nella stessa posizione di quando era arrivato e non aveva espressioni in volto, il secondo invece sembrava non riuscire a stare fermo, spostava il peso da un piede all'altro. 

"Stiles ha ragione in fondo," si azzardò a dire Scott rompendo il silenzio. Il castano gioì interiormente quando vide l'amico che andava in suo soccorso - dopo averlo fatto penare ma meglio tardi che mai. 

"Dannazione, odio doverlo dire ma avete davvero ragione, non può giocare," si arrese l'allenatore sbuffando. 

"Non si preoccupi coach! Ha pur sempre noi, non le bastiamo?" chiese Stiles ammiccando. 

"Non vuoi che risponda davvero," rispose Finstock, quasi schifato. "Mi dispiace solo sprecare questo potenziale e dovermi accontentare di voi," disse poi gesticolando verso le panchine dove i ragazzi della squadra si stavano rilassando. 

"Proprio un peccato che non siamo nati tutti come Derek, eh?" chiese retorico Stiles alzando gli occhi al cielo. 

Lo sguardo del coach si illuminò e andò a posare la mani sulle spalle di Stiles prima di stringerle leggermente. "Stilinski sei un genio! Non siete nati come lui ma potete diventarlo," disse convinto prima di tornare a dare la sua attenzione a Derek. "Che ne dici di diventare una specie di mio braccio destro e allenare questa massa di femminucce?" 

La mascella di Stiles arrivò a toccare terra per lo stupore. "Assolutamente no," rispose lui e, quando il coach si girò a guardarlo male, cercò di rimediare. "Cioè, volevo dire, può lasciarci un attimo da soli a discuterne?" gli chiese e senza nemmeno aspettare una risposta spinse Scott e Isaac fuori dal campo e fece segno a Derek di seguirli. Il coach lo guardò confuso per qualche secondo prima di scuotere la testa e fischiare in modo da richiamare l'attenzione degli studenti e farli riprendere a giocare, Danny al suo posto in porta e Greenberg in difesa. 

"Non puoi accettare," cominciò Stiles sussurrando nonostante fossero abbastanza lontani da tutti. "Meno vieni immischiato in questioni umane e meno attiri l'attenzione di cacciatori o altro." 

"So difendermi da solo," gli disse Derek corrucciando le sopracciglia, come se fosse una cosa ovvia. 

"Sì, ma matteresti in pericolo anche Scott e Isaac e--" 

"Stiles, siamo tutti capaci di difenderci da soli e difendere anche tutti voi, cosa vuoi che succeda, andiamo," cercò di tranquillizzarlo Isaac. "Sarà divertente vedere Derek alle prese con un gruppo di adolescenti." 

"Divertente non per voi," Derek scosse la testa indicando prima Isaac e poi Scott. "Sono mesi che fate schifo durante i miei allenamenti quindi magari una doppia dose è proprio ciò di cui avete bisogno per darvi una svegliata." 

Stiles non poteva credere a cosa stava succedendo. Derek avrebbe davvero accettato di allenarli e la sua vita sarebbe passata da mediamente okschifo più totale. Come avrebbe potuto anche solo pensare di allenarsi con Derek lì presente che gli spiega come fare e magari li incoraggia pure. Era una visione troppo strana e surreale per la mente di Stiles. 

"Facciamo così," cominciò a proporre Derek. "Se voi mi dimostrate di sapervela cavare durante gli allenamenti con le mie regole, allora vi darò un po' di tregua." 

Isaac e Scott si scambiarono un'occhiata e si aprirono entrambi in un sorriso. "Ci sto!" dissero in coro prima di ridacchiare. 

Derek non rispose nemmeno e si allontanò, dirigendosi verso il coach probabilmente per comunicargli la sua decisione. 

Con l'allontanarsi di Derek, Stiles sentì anche la propria felicità allontanarsi sempre di più. 

Si ritrovò a sperare con tutto il cuore che "le regole di Derek" fossero così atroci da costringere i suoi due ex-amici ad invocare pietà ai suoi piedi e scusarsi per non averlo ascoltato. Lui l'aveva detto sin dall'inizio che non era una buona idea. 

A.N.: Sono tornataaaaa! Come va? 
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto, messo la storia nelle seguite o nelle altre categorie e quelli che hanno recensito ♡ grazie mille davvero, non mi aspettavo tutto questo feedback positivo e tutta questa gente interessata e incuriosita, mi commuovo *sniff sniff* 
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, non doveva assolutamente essere così ma poco importa hahah non so nemmeno io dove porterà questa storia ma spero non vi abbia deluso, ecco! 
Ho anche notato che abuso del corsivo spero non vi dia fastidio ma è più forte di me hahah

Ci vediamo al prossimo capitolo, lasciatemi una recensione se vi va, alla prossima ♡ Martina
  
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