Cap.1 Odio et amo
Videl si sporse dalla finestra della
KameHouse e appoggiò i
gomiti sul davanzale, socchiuse gli occhi e abbassò lo
sguardo.
Il vento faceva ondeggiare le foglie
delle piante, la luce
del sole le illuminava facendo brillare la sabbia dorata della spiaggia
e si
rifletteva sulle onde del mare blu terso.
Osservò Bulma e Vegeta nel
giardino, le loro figure erano
coperte dall’ombra di una palma.
“Devi smetterla di
ignorarmi così!” gridò Bulma, dimenando
una mano.
Vegeta strinse le labbra fino a farle
sbiancare, sciolse le
braccia incrociate sul petto e si sporse. Tolse dalle mani della moglie
il
bicchiere di vino e rovesciò il contenuto per terra.
“Non sto ignorando te,
semplicemente non voglio rimanere con
quegli altri” ribatté.
Bulma gli tolse il bicchiere dalla
mano e digrignò i denti.
“Mi pareva finalmente tu ci
andassi d’accordo, scimmione”
borbottò.
“Non mi piace la compagnia
degli altri, donna” disse Vegeta,
indurendo il tono.
Videl rabbrividì,
allontanandosi dal davanzale.
< Non capisco
perché stanno insieme, se si odiano >
rifletté.
Vegeta afferrò la moglie
per il braccio e la trasse a sé,
passandole il braccio intorno alla vita.
“Solo la tua”
disse con voce roca. Abbassò il capo,
chiudendo gli occhi e la baciò. Bulma chiuse gli occhi e
ricambiò il bacio,
socchiudendo le labbra.
Videl scosse il capo e
rientrò, chiudendo la finestra.
“Che facevi?” si
sentì domandare. Si girò, facendo
ondeggiare i corti capelli mori e sorrise, vedendo Gohan entrare nella
stanza.
“Riflettevo su quanto
è strana la gente. Prima si odia e poi
si ama” disse.
Gohan ridacchiò e
allargò le braccia.
“Da quando sto con te,
posso solo amarti ogni giorno”
ammise.
Videl lo raggiunse e lo
abbracciò, appoggiandogli la guancia
sulla spalla.
“Dimmi la
verità, sarò una moglie
insopportabile?” chiese.
Il fidanzato le accarezzò la testa.
“Sarai una moglie anche
più comprensiva di quanto mi merito”
disse gentilmente.
Videl gli sorrise.