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Autore: strayheart00    03/05/2017    1 recensioni
Quando, in una normale giornata di luglio, Logan Stuart si era svegliato non credeva che di lì a poche ore sarebbe diventato amico di Sam Ferrari. Non si aspettava nemmeno che nel corso dei mesi avrebbe perso la testa per lei fino a consegnarle il suo cuore. E di certo non poteva mai sospettare che quella ragazza gli avrebbe cambiato totalmente la vita, facendo crollare ogni sua certezza. Peccato che nella vita niente va come ci si aspetta e il destino ha sempre in serbo qualcosa. Così Logan si ritroverà coinvolta in una storia che lo porterà a toccare il cielo con un dito per poi fallo sprofondare nel gelo dell'inferno.
*Tratto da uno dei capitoli:*
«Vieni qui e guardiamo il sole sorgere brontolo. La nostra notte folle è finita» detto questo venne di nuovo a sedersi accanto a me e insieme guardammo il sole svegliare la città che non dorme mai. E insieme al sole si svegliò anche qualcosa dentro me.
Che fosse il mio cuore?
Sam Ferrari mi era entrata dentro più di quanto mi piaceva ammettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Badboy vs Goodgirl '
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Quel bagno non era mio, non era di Tom e nemmeno di Char. Ma dove cazzo ero? Avevo un post sbornia da paura e non sapevo nemmeno dove cazzo fossi finito, che gioia. La scorsa notte era un blackout totale. Non ricordavo cosa avevo fatto, dove ero stato e chi era con me. Avevo iniziato a bere subito dopo... meglio non pensarci. 
Anche se l'alcool mi faceva sentire una merda fisicamente aveva alleviato il dolore al petto che mi accompagnava da ieri pomeriggio. Stavo da cani come non mi succedeva da tempo. 
«Pensavo fossi morto» una voce alle mie spalle mi prese totalmente alla sprovvista, facendomi venire un infarto. Mi girai verso la porta sapendo già chi avrei trovato. Gwen se ne stava appoggiata allo stipite con addosso solo una maglietta tutta deformata. 
«Che ci faccio qui?» era meglio essere chiari sin da subito quando si parlava con Gwen.
«Non ricordi proprio niente di ieri sera?» stava sorridendo come non l'avevo mai vista fare. 
«Sai già la risposta. Quindi dimmi cosa cazzo è successo» mi stavo aggrappando con tutte le mie forze ad una qualsiasi emozione che non fosse il dolore. 
«Sei venuto da me sconvolto. Non sapevo cosa ti era successo e tu non facevi altro che ripetere "è impossibile". Dovevi essere già abbastanza ubriaco così ti ho dato altro alcool e sei finito letteralmente K.O. sul pavimento del mio bagno. Ricordi adesso?» mi si era avvicinata per lasciarmi una aspirina per il mal di testa. 
«Sam e Cam si stavano baciando» volevo essere onesto con Gwen perché per quel momento era la mia unica alleata.
«Dovrei dirti che la cosa mi sorprende ma non posso. Però mi dispiace, per quello che vale» ancora in piedi davanti a me fece qualcosa che non mi sarei mai aspettato: si abbassò e mi abbracciò per una frazione di secondo, così velocemente da sembrare me lo fossi immaginato. 
«Non pensavo di poter stare così male» ed era vero, in vita mia non credevo di poter riprovare un dolore così forte da scaraventarmi al suolo. 
«So cosa si prova a sentirsi usati da chi ami» ormai Gwen aveva preso posto sul pavimento accanto a me e non so perché ma la sua vicinanza mi confortava. 
«Chi sarebbe lo stronzo in questione?» ero abbastanza certo che alla bella bionda avessero spezzato il cuore come al sottoscritto. 
«Non ci crederai mai» adesso stava quasi ridendo, e io con lei.
«Se è chi penso giuro che mi butto dal balcone» iniziavo a capire bene chi fosse lo stronzo.
«Solo per vederti sfracellato al suolo te lo dico: Cam» mi fissò in viso come se aspettasse una mia azione da pazzo. 
«Ma cosa cazzo ha questo ragazzo? L'uccello d'oro? Perché sono abbastanza sicuro di avercelo più grande io!» ed ecco la reazione da pazzo. 
«Logan credimi so già più di quanto non voglia sapere sul tuo pene. E comunque non è per com'è a letto che mi sono innamorata di Cam. Lui sa essere così perfetto! Riesce a farti sentire unica con un solo gesto» mentre parlava aveva i cuoricini al posto degli occhi e un sorriso stampato sul volto.
«Proprio il perfetto principe allora» ero irritato, nervoso, forse ancora ubriaco e con le palle girate.
«In realtà no. Mi ha solo usata per riprendersi Sam» il sorriso era stato sostituito da un aria triste. In quel momento capì che a Gwen la tristezza non donava, al contrario mio.
«Devi spiegarmi questa storia ragazza. Voglio i minimi dettagli dato che ci ho rimesso il cuore» se non avessi saputo la verità avrei sul serio perso la testa.
«Cosa ti cambia saperlo?» si alzò dal pavimento per avvicinarsi alla porta.
«Tutto. Non puoi nemmeno immaginare» anch'io, con non poca difficoltà, fui costretto ad alzarmi.
«E va bene, ma non intendo avere una conversazione del genere in bagno!» e il sorriso ritornò sul volto della mia nuova quasi amica. 
«Dove vorresti andare allora?»
«A pranzo mi sembra ovvio! Decido io e nel frattempo tu cambiati, vado a prenderti qualcosa di mio fratello.» detto questo girò sui tacchi e uscì dalla stanza.
Potevo fidarmi della nemica numero uno della ragazza di cui, nonostante tutto, avevo ancora il sorriso impresso a fuoco nella mente? Avrei solo potuto scoprirlo.

****

Era una bella giornata. Il sole brillava nel cielo, i taxi sfrecciavano per le strade e la gente correva di quà e di là. Io invece avevo l'umore sotto i piedi, ero nervoso come non mai e avevo al fianco una Gwen tutta sorridente. Non potevo farcela. 
«Posso sapere dove cazzo stiamo andando? Mi sono rotto le palle» sbraitai ad un certo punto stanco e distrutto. 
«Ancora un po' di pazienza» Gwen, giusto per rovinarmi ancora di più la giornata, iniziò a canticchiare.  
La vidi subito dopo sbracciarsi per chiamare un taxi, forse aveva capito che non avevo più intenzione di seguirla. Entrati nel classico taxi newyorkese Gwen diede all'autista un indirizzo, vaffanculo, che conoscevo a memoria. Scoppiai a ridere, cosa che non credevo possibile.
«Gwen mi stai prendendo per il culo? Mi stai portando da Bob's pizza?» 
Mi osservò un po' prima di rispondere «Perché ti sembra così strano?».
«Ti facevo più tipa da brunch in qualche locale assurdo dell' Upper east side» la cosa mi faceva ridere come un pazzo. 
«invece adoro quella pizzeria. Certo c'è il rischio di tubercolosi ad ogni morso, ma è proprio questo a renderla così buona» mentre lo diceva il sorriso sulle sue labbra si allargava. Arrivai a pensare che Gwen avesse un bellissimo sorriso che non avevo mai notato prima. 
«Rischi anche una dissenteria» mi piaceva scherzare con lei, eravamo in quel momento sulla stessa lunghezza d'onda.
«Vuoi forse dimenticare la peste? Dico ma hai visto bene il piano da lavoro?» Gwen continuava a scherzAre con me.
«Come se non sapessi l'ingrediente segreto: puro sudore» ormai mi stavo davvero divertendo.
«Dimentichi i peli!».
Peccato che il mio telefono suonò. Il volto di Sam comparve di nuovo sullo schermo e, preso da un attimo di coraggio, risposi. 
"Amore! È da ieri che ti chiamo, che fine hai fatto?" Sembrava dal tono di voce arrabbiata e subito me la immaginai sul letto in camera sua con le labbra imbronciate.
"Ho avuto da fare" perché solo sentire la sua voce mi faceva così male?
"Eri così impegnato da Non poter chiamare la tua fantastica ragazza?" Ero impegnato ad ubriacarmi per colpa tua avrei tanto voluto dire, invece presi una decisione ancora più masochista.
"Sto venendo da te. Dobbiamo parlare" ecco, ero ufficialmente un pazzo che amava soffrire, non c'era altra spiegazione.
"Muoviti allora! Di da il caso che mi manchi Logan" altro pugno allo stomaco,avrei tanto voluto che fosse vero.
"A tra poco Sam" chiusi la chiamata.
Mi girai verso Gwen che mi stava fissando «Hai già capito?». Lei senza rispondermi chiamò il taxista e gli diede l'indirizzo di Sam. 
«Mi dispiace» sussurrò dopo.
«Lo so» dissi con un peso sullo stomaco che mi impediva di respirare.

****
Stavo per vomitare. Il mio corpo non poteva sopportare una situazione del genere. E lo avrei sicuramente fatto sotto se Sam non fosse uscita da casa, tutta sorridente, proprio in quel momento. Si gettò tra le braccia stringendomi forte e io per poco non  scoppiai a piangere. Si allontanò con un sorriso a trentadue denti, felice come ogni volta che mi vedeva. Come poteva essere stato tutto una bugia se lei mi guardava come fossi la cosa più bella al mondo? Se io la guardavo è non capivo più niente quando mi sorrideva? Faceva un male cane. 

«Vuoi entrare? O preferisci continuare a fissarmi?» mi prese la mano trascinandomi dentro casa.
«Sam sei sola?» la stavo seguendo fin dentro la sua camera senza nemmeno rendermene conto.
«Si... abbiamo un'ora tutta per noi» ancora quel sorriso da sirena sul volto. Avevo solo un ora per parlare con lei e farmi spiegare tutto. Entrati in camera sua, Sam si andò a sedere sul letto facendomi segno di accomodarmi accanto a lei. Senza pensarci troppo lo feci. Le presi le mani tra le mie fissando i miei occhi nei suoi. Dio, quanto era bella. Come avevo potuto anche solo pensare per un secondo che lei volesse davvero me? Sam è troppo per me. L'avevo sempre saputo. 
«Logan cos'hai? Mi sembri strano» Sam avvicinò il suo volto al mio dandomi un leggero bacio sulla guancia. Dovevo parlare. So che era il momento. Dovevo farle mille domande, fArmi raccontare la verità, ma non potevo. Infatti non ci riuscì e Così feci l'unica cosa stupida che non avrei mai dovuto fare. 
«Niente piccola, mi sei solo mancata»  e la baciati. Lei si strinse a me, salendo a cavalcioni sulle mie gambe. Iniziai ad accarezzarle la schiena sotto il tessuto della maglietta,mentre lei lanciava la mia in qualche angolo della stanca. Non dovevamo farlo. Lei mi aveva tradito. Lei aveva baciato Cam, ma nonostante tutto io continuo a volerla. Quindi fanculo,per l'ultima volta volevo fare  l'amore con lei. La feci distendere sotto di me togliendole prima la maglia e iniziando a sfilarle anche i pantaloni. Quando era nuda sotto di me mi presi qualche secondo per guardarla. Volevo imprimere nella memoria ogni singolo dettaglio del suo corpo. 
«Ti amo» le sussurrai prima di chinarmi a baciarla e dimenticare tutti i fottuti problemi.

****

«Cazzo! Sono le quattro! I miei stanno arrivando» Sam saltò dal letto ancora nuda mettendosi a cercare sul pavimento i suoi vestiti. 
«Logan vuoi alzarti? Non vorrei che mio padre ti trovasse NUDO nel MIO LETTO» mi lanciò le mie cose pregandomi con lo sguardo di darle retta. Feci come voleva ma senza risponderle. Ormai avevo avuto il mio addio e potevo anche non chiedere alcuna spiegazione. Potevo andare a casa,far finta di non aver mai conosciuto Sam e andare avanti con la mia vita. È forse l'avrei anche fatto se la ragazza non mi avrebbe detto quelle maledette parole. 
«Prima volevo parlarti di una cosa. So che è una stronzata, ma mi rende insicura e gelosa» vestita mentre io ero ancora a petto nudo si venne a sedere accanto a me. 
«Dimmi quello che devi così vado via»  il tono della voce mi era uscito un po' duro senza volerlo, sperai che lei non se ne accorgesse. 
«Perché ieri eri con Gwen nei corridoi e a lezione ti sei seduto con Taylor? Tu le odi» mentre parlava si guardava le mani. 
«Abbiamo parlato» ormai aveva aperto il discorso, tanto valeva andare fino in fondo.
«Di cosa?» Sam alzò gli occhi di scatto mentre lampi di paura le attraversavano le iridi.
«Lo sai di cosa, non c'è bisogno che io te lo dica» mi alzai dal quel fottuto letto e con i muscoli contratti dalla rabbia mi misi la maglietta. 
«Invece non lo so» lei restava seduta e fissava me in piedi.
«Sam non essere stupida, non voglio dire ad alta voce quello che le tue amichette mi hanno riferito» ero stanco di star così male per colpa sua mentre lei fingeva di essere una vittima innocente.
«Ed io ti dico che non ho la più pallida idea di quello che ti hanno potuto raccontare quelle due!» aveva alzato il tono di voce, peccato che quest'ultima le tremasse per l'ansia.
«Smettila di mentire! So tutto Sam! Tutto! Ma ti prego... Dimmi che non è vero. Dimmi che è tutto una bugia. » ero sempre più vicino alle lacrime nel frattempo che la pregavo di non uccidermi. Mi guarda ma non osava rispondere e io sentì il mio cuore incrinarsi ancora di più. Sam abbassò la testa per non incrociare il mio sguardo e io mi sentì morire. Non poteva essere vero. Il mio brontolo non poteva davvero avermi fatto una cosa del genere. Sentì l'intero mondo crollarmi addosso, il cuore spezzarsi in diecimila pezzi. 
«Dimmi che non è vero. Ti prego Sam» sentivo gli occhi diventare lucidi e il vuoto nel mio stomaco espandersi ogni istante di più. «Logan.. Io...» le mie speranze crollarono una dopo l'altra, come uno stupido domino. 
«Mi hai mentito... io mi sono innamorato di te e tu mi hai mentito!»
«Lasciami spiegare! Non è come pensi» si alzò da quel cazzo di letto avvicinandosi a me, ma io mi allontanai perché non ero lucido quando mi toccava. 
«Cosa vuoi spiegare? Cosa? CHE PER TE È STATO SOLO UN FOTTUTO GIOCO?» Urali senza riuscire a trattenermi e vaffanculo a chi avrebbe potuto sentirmi.
«Non è stato un gioco! Tu per me sei davvero importante credimi» adesso era lei che mi stava supplicando.
«Crederti? Io dovrei credere a te che non hai fatto altro che prendermi per il culo? Questa è bella! Non ti facevo così simpatica» il dolore era così forte da farmi tremare dentro e fuori.
«Se mi da una sola possibilità giuro di raccontarti tutto» aveva iniziato a piangere come se fossi io lo stronzo.
«Io non voglio più vederti. Devi sparire dalla mia vita!» non me ne fotteva un cazzo delle sue lacrime.
«Non puoi dire sul serio! Tu mi ami e io voglio stare con te» tirò su con il naso mentre si passava una mano sotto gli occhi.
«È proprio questo il problema! Tu non provi nulla per me!» vederla stare così mi faceva incazzare ancora di più. Lei non aveva alcun diritto di stare male, al contrario mio.
«Perché dici questo? Lo sai che non è vero!» Sam alzò la voce ferita per quella mia dichiarazione.
«Perché se per te contavo davvero qualcosa non mi avresti mai fatto del male! Non mi avresti mai spezzato il cuore! Eppure lo sapevi quanto era incasinata la mia vita, sapevi che non riuscivo a fidarmi delle persone. Sei stata la prima con la quale io abbia voluto pensare al futuro, la prima per cui io abbia provato qualcosa, l'unica che mi ha fatto innamorare solamente sorridendo» non ero riuscito a trattenermi, avevo permesso a tutto quello che provavo di uscire fuori fottendomene delle conseguenze. 
«Devo ricordarti che ho aspettato te per perdere la verginità? Che ti ho presentato la mia famiglia? Che sono andata contro mio padre e mezza scuola? Come puoi dirmi che non ci tengo a te!» Sam aveva ripreso a piangere e questa volta così forte che i singhiozzi le scuotevano le spalle. 
«PERCHÉ MI HAI SOLO USATO! Guardarmi negli occhi è dimmi che fin dal primo momento per te sono stato qualcosa di importante. Fallo!» mi ero avvicinato a lei tanto da essere avvolto dal suo profumo. Il mio sguardo era fisso nel suo. Nessuno dei due respirava. Sentì la speranza nasce dentro me. Forse le importava davvero, forse mi amava anche lei. Poi tutto si frantumò per la seconda volta nel giro di mezz'ora. 
«Non posso» Sam abbassò gli occhi sussurrando così piano da farmi credere di aver sentito male. Ma invece avevo capito perfettamente. Mi  allontanai da lei per uscire da quella camera. Quando fui sull'uscio mi voltai un'ultima volta nella sua direzione. Era ferma accanto al letto con il volto rigato di lacrime. Era bellissima, dannazione. E io la amavo, vaffanculo. «Sei e sarai l'unica possibilità che ho dato all'amore» e me ne andai. 




 

Angolo autrice 
Scrivere questo capitolo è stato davvero difficile! Più volte mi si è spezzato il cuore e non sapevo mai bene come continuare. Mi dispiace e mi scuso per il ritardo vergognoso, ma ho avuto così tanto da fare che questi mesi sono volati senza che avessi un attimo libero. Prometto che  per il successivo non dovrete aspettare così a lungo. Come sempre Grazie per leggere ancora questa storia e al prossimo capitolo!

   
 
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