Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    03/05/2017    1 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pensavo che avesse i suoi problemi ma mi volesse bene!” disse Prince
“Non colpevolizzarti adesso Prince! Come potevi immaginarlo?” disse Kim.
“So che non è il momento ragazzi, ma io a lui gliel’avevo detto che era inquietante quella ragazza!” disse Michael.
“Smettila Michael! Anche tu avresti fatto lo stesso se fossi stato al mio posto!”
“Hai ragione! Scusa!”
“Dai ragazzi! Questo non è il momento di crollare dobbiamo restare uniti ok?”
“Certo! Hai ragione!” disse Prince: “lasciate fare a me. So come prenderla!”
Dopo venti minuti Apollonia tornò e disse: “Novità Prince? O comincio a divertirmi?”
“Hai vinto Apollonia! Ci sto! Andiamo!”
“Bravo bimbo hai fatto la scelta giusta!” disse Apollonia mentre due uomini gli toglievano le manette.
“Come sta Tatum?”
“Sta bene! E’ di là guarda tu stesso.”
Tatum era seduta su una sedia sorvegliata da due uomini che guardava la televisione e mangiava un panino.
“Tat? Stai bene?”
Apollonia gli diede uno schiaffo violento.
“Non ti ho detto che puoi parlare con lei. Adesso sei mio!”
“Prince! Non fargli del male per favore Apollonia!” disse Tatum.
“Cucciola! Gli vuoi bene eh? Beh! Sappi che sarò io ad averlo per prima!”
Prince guardò intensamente Tatum per poi darle una fugace strizzata d’occhio. Dopo di che fu portato in una stanza rischiarata solo dalle candele.
Un lungo tavolo alto mezzo metro e privo di sedie era apparecchiato con ogni genere di cibo, sotto d’esso stava un tappeto molto elaborato, i muri erano scolpiti come l’interno di un tempio di qualche antica religione esoterica con elefanti, animali e figure di ogni genere.
Prince lo trovò affascinante, ma allo stesso tempo inquietante. Le candele erano accese e una specie di braciere conteneva del fuoco vivo.
In netto contrasto con l’ambiente circostante lumini, candele e luci a led viola porpora diffondevano una luce particolare e quasi spettrale.
“Come vedi, ho pensato a te e ho voluto farti felice anche in questo caso. E comunque tesoro. Sono felice che tu abbia accettato!” disse Apollonia avvicinandosi e baciandolo sul collo.
“Scusami Apollonia, se non ti dispiace vorrei mangiare prima e mi piacerebbe che scaldassi un po’ l’atmosfera topa!”
“Come mi hai chiamato?”
“Topa! Perché non vedo l’ora di essere il tuo gattone!”
“Non pensare che io mi faccia abbindolare. Come mai hai cambiato idea ora?”
“Prima di tutto sei una bellissima ragazza, secondo adoro le ragazze cattive e quando mi hai legato e picchiato mi sei cominciata a piacere molto di più e terzo, non ti avevo visto in lingerie!”
“Ok, ti credo, ma anche tu non vorrai mica stare così! Mettiti questa!”
 E così dicendo gli diede una vestaglia nera con bordature oro a manica lunga e lunghezza ginocchio.
Prince si tolse pantaloni e camicia davanti a lei indossando la vestaglia.
Mangiarono insieme, la stanza era rischiarata solo dalle candele.
Prince guardò il suo piatto pieno di zucchine, purè di patate e arrosto di tacchino.
“Vino?” gli chiese Apollonia.
“Com’è rosso o bianco?”
“Tu come lo vuoi?”
“Bianco frizzante!”
“Vado a prenderlo, ma non fare scherzi, posso fare ammazzare i tuoi amici quando voglio.”
“Va bene, tranquilla!”
Prince osservò i numerosi coltelli presenti sulla tavola, quello da carne era molto appuntito.
Poteva essere usato come arma; Prince se lo nascose nel bavero della vestaglia, continuò a mangiare, Apollonia tornò col vino e glielo versò, lui la ringraziò guardandola sensualmente dicendo:
“Il vino bianco frizzante mi fa perdere le inibizioni, e tu ovviamente fai il resto.”
“Bene, allora ho fatto bene a portarne una cassa!”
“Certo, ma credo che ne basterà meno.”
Dopo che ebbero finito di mangiare Apollonia si alzò e dopo essersi tolta la sua collana a forma di stella nera la mise al collo di Prince.
“Non devi pensare che il mio sia egoismo, io ti amo Prince, ho fatto delle follie per te, da quando sono una ragazzina. Ho fatto di tutto per spiarti, seguirti, capirti, conoscerti.”
“Ma… che bisogno avevi?  Eri a stretto contatto on me!”
“Silenzio!”
“Scusami.”
“Se vuoi saperlo non mi bastava quel che sapevo, volevo saper di più, cose che non avrei mai saputo frequentandoti normalmente. Pensa! Ho persino fondato un gruppo capace di trovarti! I Black Death li ho chiamati! I Morte Nera!”
“E cosa fate esattamente!”
“Siamo una cerchia, un’ elite, una confraternita, un gruppo chiuso. Pensa in alcuni periodi facevamo addirittura dei ritrovi in un boschetto fuori città. Ci incontravamo tutti i membri del gruppo incappucciati e con in mano delle lanterne.
In quel momento Prince rabbrividì…
“Inca… Incappucciati hai detto.”
“Si perché? Dalla tua reazione è come se sapessi qualcosa!”
Prince si sarebbe voluto uccidere per essersi lasciato scappare quella reazione involontaria…
“No, no solo che… mi sembra una cosa un po’… un po’ strana e singolare.”
“Non dire stupidaggini, so benissimo che Tatum ti ha raccontato tutto. Quel giorno al boschetto si salvò per pura fortuna!”
“Quale boschetto?”
“Non fare il finto tonto! Sai benissimo che di che parlo. Un pomeriggio ero particolarmente arrabbiata perché tu avevi preferito andare a fare merenda da quella cretinetta di Alexandra, invece di venire da me a fare i compiti così, anche se avevo solo tredici anni avevo comunque la mia confraternita, abbiamo deciso di riunirci, avrei trovato una ragazza uguale ad Alexandra, se non ancora più bella e l’avrei uccisa e torturata.”
“Cosa?”
“Certo. Te l’ho detto che io faccio le cose sul serio.”
“Arrivammo al boschetto quasi all’imbrunire, in lontananza vidi una bambina bellissima, sperduta. Capelli ricci di un castano rossiccio, pelle chiara, occhi verdi.  Era perfetta, sarebbe stata lei il mio bersaglio. Ma poi sono arrivati mamma e papà. Che scena nauseabonda! Quante coccole e moine, a me non le hanno mai fatte!”
“Apollonia, mi dispiace, io non sapevo queste cose. Sono sicuro che non sei una cattiva persona, sei solo molto sofferente e ferita, i tuoi genitori ti hanno abbandonata e persino io non capivo il tuo dolore, ho sbagliato e non ti ho dato ciò che meritavi, ma d’ora in poi sarà diverso.”
“Certo, perché ucciderò Tatum e tutti i tuoi amici, così nessuno potrà mai portarti via da me.”
“Non sarò necessario, sarò tuo lo stesso.”
“Non è vero, se non li ucciderò tu comunque penserai a loro e ti dovrò dividere con loro. Io ti voglio per me. E c’è un solo modo per farlo!”
Apollonia prese un ciondolo e glielo punto agli occhi, iniziò a ripetere:
“Guardalo Prince, ora tu farai tutto quello che ti dico io…”
Iniziò a ipnotizzarlo:
“Tu mi amerai, amerai solo me, non avrai occhi e cuore più pe nessuno, mi renderai felice, sarai molto passionale e accondiscendete e mi aiuterai ad eliminare i tuoi amici!”
“Si… Apollonia… come… vuoi!”
“E ora la prova del nove, ora se sei veramente ipnotizzato ti pungerò il dito con un coltello e tu non sentirai male, ne urlerai.”
Apollonia prese un punteruolo e bucò il dito di Prince, uscì un rivolo di sangue, ma lui non si mosse ne urlò.
“Bene, ora svegliati e fai come ti dico!”
Prince riprese “apparentemente” l’uso delle sue facoltà.
“Si avvicinò ad Apollonia e iniziò a baciarla sul collo:
“Amore mio, andiamo a letto per favore!” Poi la baciò con un passionale bacio alla francese.
“Non vedo l’ora di stare con te.” Disse lui toccandole i capelli.
“Nemmeno io mio dolce principe!”
  
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