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Autore: Llerian    04/05/2017    3 recensioni
~ dove Stiles, appena uscito da lavoro, va a trovare il suo pizzaiolo preferito.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscì dalla Jeep sbuffando per via del caldo afoso, il sole stava per tramontare ma fuori era ancora luminoso e caldo. Si mise gli occhiali da sole che fino a quel momento teneva sulla testa tra i capelli leggermente più lunghi del solito, aveva una maglietta a maniche corte - rigorosamente bianca così da non assorbire ancora di più il calore - e un paio di pantaloncini di jeans che gli arrivavano al ginocchio. 

Si passò una mano tra i capelli per sistemarli un po' meglio e chiuse la Jeep, dirigendosi verso l'edificio bianco appena dietro l'angolo di casa sua. Era appena uscito dal lavoro, erano ormai tre mesi che lavorava insieme a Scott da Deaton alla clinica veterinaria. 

Avevano finito la scuola ormai da un anno e Stiles aveva pensato per un periodo di seguire le orme del genitore ed entrare in centrale - nonostante il padre fosse particolarmente contrario - ma alla fine aveva capito che quello non era il lavoro adatto a lui e così si era offerto di aiutare Scott in clinica finchè non avrebbe trovato qualcos'altro. 

I tavolini posti fuori dalla pizzeria era pieni di clienti, la maggior parte erano ragazzine e Stiles scosse la testa. Aumentò il passo quando le superò e fece una smorfia quando le loro voci fastidiose gli arrivarono alle orecchie. Parlottavano tra di loro e continuavano a lanciare occhiate all'interno della pizzeria. 

La porta era aperta per far circolare un po' d'aria e non far morire i pizzaioli dentro, visto il caldo dei forni. 

«Ah ecco perchè c'è una mandria di ragazzine allupate fuori,» disse Stiles una volta dentro, annuendo convinto. Si tolse gli occhiali da sole e si appoggiò al bancone con la cassa. 

«Ehi Stiles,» lo salutò Isaac mentre finiva di mettere il pomodoro e la mozzarella sull'impasto della pizza. «Il solito, patatine fritte, vero?» chiese senza nemmeno un attimo di esitazione, ormai Stiles era un cliente abituale e prendeva sempre la stessa cosa per sè e suo padre - quelle poche volte che il figlio lo lasciava fare uno sgarro alla dieta. 

Stiles lo salutò e rispose positivamente, il solito. Derek alle spalle del ragazzo biondo stava infornando altre pizze. 

Si girò appena per rivolgergli un'occhiata confusa e alzare le sopracciglia in una domanda silenziosa, Stiles capì subito si riferisse all'affermazione che aveva fatto appena entrato. 

«Andiamo,» gli disse muovendo le mani nella sua direzione generale. «Trovami un'altra pizzeria con un pizzaiolo che sembra un modello di Abercrombie che inforna pizze con una maglietta un po' troppo aderente,» gli disse poi facendo ridere Isaac. 

Derek fece ciondolare la testa e Stiles lo sentì sbuffare. «Stiles,» esalò poi esasperato e lamentandosi. 

«Che c'è? È vero! Isaac?» chiese poi supporto all'amico che ancora rideva. 

«Isaac?» chiese anche Derek girandosi verso di lui e lanciandogli un'occhiataccia minacciosa. 

«Assolutamente no, Stiles ti sbagli,» disse serissimo alzando le mani in segno di resa verso il castano quando questo lo guardò offeso. Ci teneva al suo lavoro, ok? 

La loro conversazione fu interrotta da una coppia di ragazze che entrarono e ordinarono due margherite, ridacchiando e mettendosi in un angolo della pizzeria a parlare mentre aspettavano. 

Stiles giurò di vedere la ragazza che aveva ordinato arrossire leggermente quando Derek rispose con un “arrivano subito". Stiles alzò gli occhi al cielo e si mise ancora più comodo appoggiato al bancone. 

Qualche minuto dopo le pizze erano già pronte e le ragazze pagarono prima di prendere i due cartoni con dentro le pizze. 

«Ciao Derek,» dissero in coro arrossendo e ridacchiando. Le voci combinate troppo alte e fastidiose per le orecchie di Stiles. 

«Ciao anche a voi ragazze,» disse ironico Isaac non appena queste furono fuori dalla pizzeria. 

Derek sbuffò una risata dal naso e si voltò verso Stiles che lo stava già guardando con le sopracciglia alzate. 

«Hanno salutato solo me perchè le ho servite io,» si giustificò Derek, prima che i ragazzi potessero dire qualcosa e facendo spallucce. 

Stiles scosse la testa. «Sono sicuro che nemmeno la volessero la pizza,» disse. 

«Oh andiamo, sono venute a prendere il pranzo, stop,» rispose Derek infornando altre pizze. 

«Derek, fa troppo caldo per la pizza e, con tutte le pizzerie di Beacon Hills, sono venute proprio qui guarda caso,» cominciò Stiles alzando le sopracciglia come se fosse una cosa ovvia. «E sono anche abbastanza sicuro di non averle mai viste in giro qui quindi avranno anche fatto kilometri e kilometri solo per fare le oche con te,» concluse poi scuotendo la testa al loro comportamento. 

Isaac sbuffò una risata. «Sembri quasi geloso, Stiles,» gli disse ridendo mentre l'altro lo inceneriva con lo sguardo. 

«Anche tu sei qui adesso,» gli disse Derek deviando leggermente il discorso.  

Stiles sembrò pensarci per qualche secondo, cominciò a sentire la punta delle orecchie scaldarsi e probabilmente stavano diventando già rosse. «Per... per la pizza,» disse poi annuendo alle sue stesse parole. 

Derek sembrò poco convinto e Isaac sbuffò una risata. «Hai appena detto che fa troppo caldo per la pizza,» gli fece notare il biondo spostandosi leggermente per far prendere le nuove pizze a Derek per infornarle. 

«Fa troppo caldo per loro, non per me,» specificò Stiles facendo spallucce. «E poi sono a casa da solo e non avevo nè voglia nè tempo di cucinare visto che devo tornare in clinica tra mezz'ora.» 

«Ceeerto,» cantilenò Isaac. «Quindi non sei qui apposta per vedere qualcuno?» 

«Non capisco di cosa tu stia parlando,» rispose Stiles cercando di mantenere un tono di voce neutrale per non farsi tradire. 

Isaac ghignò. «Sai, adesso che ci penso, c'è una pizzeria dietro l'angolo appena usciti dalla clinica di Deaton a cui saresti potuto andare e risparmiarti il quarto d'ora di auto fino a qui,» disse con noncuranza tirando in su le spalle e scuotendo la testa. 

«La pizza è più buona qui,» rispose Stiles dopo essersi schiarito la voce. «Sono qui solo per la pizza, non per qualcuno come dici tu, Isaac.» 

«Peccato,» si intromise Derek di punto in bianco. «E io che volevo chiederti di uscire stasera,» gli disse poi mentre gli passava la sua pizza. 

Che cadde - fortunatamente sul bancone e quindi uscendone intatta - non appena toccò le mani di Stiles mentre questo registrava ciò che Derek aveva appena detto. 

«C-cosa?» chiese, la voce leggermente stridula e gli occhi spalancati per lo stupore. 

«Oh niente, se vieni qui solo per la pizza non fa niente,» gli disse Derek appoggiando i gomiti al bancone che li separava, studiando Stiles divertito. 

«Sono qui praticamente ogni giorno, è ovvio che non ci vengo solo per la pizza,» spiegò Stiles enfatizzando sul solo. «Vuoi davvero chiedermi di uscire?» 

Derek annuì facendo spallucce. «Certo, stasera sei libero?» gli chiese poi, sorridendo. 

«No, cioè sì, in realtà no,» cominciò a farfugliare. «Dovevo andare al cinema con Scott ma mi libero, eccome se mi libero,» fu veloce a spiegare. «Tanto alla fine ci andiamo sempre al cinema e il film che vuole vedere nemmeno mi inter--»

«Stiles,» lo interruppe Derek serrando la mascella e chiudendo gli occhi. Aveva davvero chiesto a questo ragazzino fastidioso e logorroico di uscire con lui? «Va bene alle otto? Passo io.»  

«Va benissimo alle otto,» rispose un po' troppo in fretta. Isaac intanto era piegato in due dalle risate ma cercava di nasconderle per non “rovinare" il momento. 

Stiles uscì dalla pizzeria poco dopo, la testa tra le nuvole e, sopra al cartone della pizza, un numero scritto velocemente. Il numero di Derek.
  
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