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Autore: WeArePerfectlyImperfect    04/05/2017    4 recensioni
Rose Mickle sta frequentando il suo ultimo anno di liceo alla Monument Valley High School e tutto ciò che vuole è passare un anno tranquillo e senza drammi. Quello che non si aspetta però è il ritorno del suo ex migliore amico, Kyle Arscott, perché espulso da un collegio situato dall’altra parte del Paese per cattiva condotta. Bello da mozzare il fiato e proprio come un Dio greco, Kyle è pericoloso per tutte le “comuni mortali” ed è pronto a portare scompiglio nella vita di ogni studente della MVHS, in quella di Rose inclusa.
«Ogni ragazza vorrebbe avere un cattivo ragazzo che sia bravo solo con lei. Ogni ragazzo vorrebbe avere una brava ragazza che sia cattiva solo con lui.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Che cosa sai di me?
                        
Ero seduta sul dondolo di legno bianco che mio padre aveva nel giardino. Il pranzo non era stato troppo male, se non per la tensione che riuscivo a percepire tra Kyle e Jessica.
Se non avessi saputo la storia avrei detto che era pura attrazione, ma adesso che sapevo la verità iniziavo a distinguere il tipo di emozione che Kyle aveva negli occhi.
 
E credetemi se vi dico che decisamente non era positiva.
 
«Cosa fai da sola qua fuori?»
 
«Mi godo la giornata di sole.» mi spostai di lato per poter far sedere Kyle, che subito mi circondo le spalle con il braccio.
 
«Pensavo di prendere fuoco durante il pranzo.»
 
«Pensavo che Jess ti tirasse il coltello.»
 
«Non ci sarebbe stato da stupirsi!» si mise a ridere «Quella ragazza è pazza.»
 
Si girò verso di me, mi prese il mento tra le mani e sfregò il pollice sulla mia pelle, facendomi rabbrividire per il contatto.
 
«Ti ricordi cosa ci eravamo promessi in terza elementare?» mi chiese, cambiando completamente discorso all’improvviso.
 
Cercai di richiamare alla memoria il momento, ma non riuscivo davvero a ricordarmi di nessuna promessa. Se lo stava forse inventando?
 
Scossi la testa, guardandolo con aria interrogativa.
 
«Ci eravamo promessi che se non avessimo avuto nessuno con cui andare al ballo, ci saremmo andati insieme.»
 
Ci eravamo davvero promessi una cosa del genere?
 
Aspettate… Adesso ricordo!
 
Eravamo sdraiati sul bordo della piscina di Kyle e avevamo visto la sorella salire su una limousine accompagnata da un ragazzo con il tuxedo.
 
«Dove vanno?»
 
«Ballo di fine anno. Mia sorella non fa che parlarne da settimane.»
 
«Lui è il suo fidanzato?» avevo chiesto con curiosità
 
«Non lo so. Li ho visti sbaciucchiarsi l’altro giorno» mi aveva guardato con disgusto e io avevo portato la mano davanti alla bocca e avevo esclamato «Eeeewww!»
 
«Già, ma lei dice che sono solo amici.»
 
«Se non hai qualcuno con cui andare? Cosa succede?»
 
«Ci si va da soli. Ma Liza dice che è un suicidio, socialmente parlando.» lo guardai con aria interrogativa, non sapevo cosa volesse dire, ma in tutta risposta lui scrollò le spalle «Non so cosa significhi, ma deve essere brutta come cosa.»
 
«Spero di avere qualcuno con cui andare allora…» avevo detto tra me e me, davvero preoccupata.
 
«Facciamo un patto!» aveva gridato Kyle «Se tutti e due saremo soli e non sapremo con chi andare, ci andremo insieme!»
 
«Sì!»
 
Lui tese il mignolo «Promessa?»
 
Lo incrociai con il mio «Promessa.»
 
Ritornai con la mente al presente e sorrisi a Kyle «Ricordo adesso! Ero davvero preoccupata al tempo!» iniziai a ridere
 
«A Liza è sempre piaciuto fare la melodrammatica.» si allontanò un po’ da me e si passò la mano nei capelli.
 
Era visibilmente agitato «Quindi… Hai già qualcuno con cui andare al ballo?»
 
Lo guardai in silenzio per alcuni secondi, mi stava davvero chiedendo una cosa del genere? «Ehm… Stando al patto io non sarei andata al ballo, tu ed io-»
 
«Lascia perdere il patto e rispondimi.»
 
«Uhm no.»
 
«Cosa ne pensi allora se io e te-»
 
«KYLE!» entrambi ci girammo al suono della voce di mio padre «KYLE!»
 
«Sì Mr. Mickle?»
 
«Mi serve una mano! Devo portare alcune cose giù nel capanno vicino al lago. Ci metteremo un minuto.» non aveva nemmeno chiesto, aveva semplicemente ordinato e basta. Kyle sospirò, si alzò in piedi e si incamminò verso il pick-up, prima di entrare si voltò ancora una volta «Continuiamo a parlarne dopo va bene?»
 
«Certo.»
 
Li guardai partire e poi entrai in casa.
 
Maria era in cucina che stava facendo una torta «Posso darti una mano?» le chiesi cercando di rendermi utile in qualche modo.
 
«Oh no cara.» afferrò un cestino con dentro del cioccolato «Perché non porti questo alle ragazze in salotto e non passi del tempo con loro?»
 
Ragazze?
 
«Va bene.» presi il cestino e uscii dalla cucina. Potevo sentire risate provenire dal soggiorno, ma quando entrai l’atmosfera si raffreddò di colpo e le risa cessarono.
 
C’erano solo tre paia di occhi che mi fissavano e studiavano ogni mio movimento.
 
«Ciao! Sono Rose, la figlia di Tom… Vi ho portato questo.» poggiai sul tavolo davanti a loro il cestino con il cioccolato. Mi sentivo tanto bimba che cercava di fare amicizia corrompendo le persone con il cioccolato.
 
«Perché non ti siedi con noi?» mi chiese Jessica fin troppo gentile, con un sorriso che avrebbe fatto invidia a qualsiasi modella di dentifrici e spazzolini.
 
«Loro sono Ashley e Laura, due buone amiche.» continuò poi
 
«Ciao!» dissero in coro, come se si fossero allenate tutto il pomeriggio.
 
«Allora ti piace qui?» mi chiese una delle due non appena presi posto sul divano
 
«Sì, molto.»
 
«Qualche volta penso che sia così noioso… Sempre la stessa gente che parla di tutto e di tutti…» si lamentò Ashley con un sonoro sospiro.
 
«Ma se sei tu la prima a farlo!» ribatté Jessica dandole uno spintone e facendola cadere sul tappeto. Entrambe si misero a ridere fino alle lacrime.
 
«Ho saputo che sei venuta qui con il tuo fidanzato!» si intromise Laura, facendo cadere di nuovo il silenzio.
 
Jessica le tirò una gomitata «Cosa avevamo detto?!»
 
«Scusa! Solo che a parer mio deve sapere… Cioè, è del suo ragazzo che stiamo parlando.»
 
«Devo sapere cosa?» chiesi incuriosita
 
«Niente.» disse Jessica prima di lanciare ancora un’occhiata a Laura.
 
Ormai però la bomba era scoppiata e io volevo sapere a tutti i costi che cosa ci stava dietro.
 
«Di che cosa state parlando?»
 
Le tre si guardarono, comunicando telepaticamente probabilmente, perché alla fine Jessica sospirò «Va bene… Va bene.»
 
Si sporse un po’ più verso di me «Che cosa sai di me?» mi chiese all’improvviso
 
«Ehm-» cosa avrei dovuto dirle? Che Kyle mi aveva detto che era una stalker pazza furiosa che aveva giurato di vendicarsi?
 
«Ti ha detto che sono pazza vero? E che lo stalkeravo al campus.» poteva sembrare una domanda, ma in realtà non lo era.
 
Annuii comunque.
 
«Non ci posso credere.» si voltò verso le sue amiche «Usa ancora quella scusa… Pensavo che con il passare del tempo diventasse un po’ più creativo.»
 
«Cosa… Cosa significa?» non riuscivo a capire. Di che scusa stava parlando?
 
«Significa che mente!» disse Ashley secca.
 
«Ash…» l’ammonì Jessica
 
«Lo so, scusa. Ma ogni volta che sento questa storia… Mi saltano i nervi.»
 
«Rose, io non ho mai seguito il tuo ragazzo… E non mi sono mai nemmeno comportata da pazza con lui. È vero, sono andata a letto insieme e poi lui mi ha lasciata… Ci sono stata male, ma perché pensavo che potessi contare qualcosa per lui…» vidi i suoi occhi farsi lucidi.
 
«… Invece non contavo niente. Mi ha trattato come un rifiuto, appena non gli sono più servita mi ha gettato via.» i singhiozzi le impedirono di continuare, Ashley le accarezzò la schiena, cercando di farle forza.
 
Laura invece continuò la storia «Come se non bastasse Kyle ha iniziato a farle passare le pene dell’inferno. Diceva a tutti che era una pazza sfigata che continuava a scrivergli disperata e a seguirlo ovunque…» passò un fazzoletto all’amica «Nel giro di pochi mesi tutto il collegio ha iniziato a trattarla come se fosse davvero la ragazza che il tuo fidanzato descriveva… Ha dovuto cambiare scuola perché era presa di mira da tutti.»
 
Guardai le tre ragazze.
Una strana sensazione mi serrò lo stomaco. Non le conoscevo nemmeno, non avrei dovuto credere alle loro parole, ma il problema era che conoscevo Kyle e i suoi modi di fare.
La storia che mi avevano raccontato assomigliava molto alla mia, con l’unica differenza che io non ero andata a letto con lui, ma lui aveva deciso comunque di tagliarmi fuori dal mondo prendendomi come bersaglio preferito per i suoi scherzi…
 
«Ti ha raccontato perché è stato espulso dalla mia vecchia scuola?» mi chiese Jessica dopo essersi ripresa.
 
«No… Non ne abbiamo mai parlato.»
 
«L’hanno beccato con l’insegnante di arte.»
 
«COSA?» era davvero quella la verità?
 
«Chiediglielo, sicuramente la storia la saprà meglio lui di me.»
 
Non ci volevo credere. Avere una relazione con una professoressa è illegale e totalmente inaccettabile! Sentii il pranzo rigirarsi nello stomaco.
 
Il rumore del pick-up nel vialetto mi fece voltare verso la finestra.
 
Mio padre e Kyle erano tornati.
 
«Ci sono un sacco di cose che il tuo ragazzo ti tiene nascoste…» sussurrò Jessica «Non sarò io a dirti quello che devi e che non devi fare. Ma ti parlo da sorella a sorella» mi prese le mani tra le sue, mi sentii decisamente fuori luogo in quel momento (da quando avevamo effettuato l’upgrade a sorelle?!), ma non dissi nulla e la lasciai continuare «Fa attenzione Rose. Ha rovinato la vita a me, non lasciare che mandi a puttane anche la tua.»
 
Non so cosa fu la cosa che mi spaventò di più: il fatto che sembrava mortalmente seria oppure il fatto che io le stavo credendo.
 
Jess stava dicendo la verità.
 
Mi alzai e tornai in cucina, dove si trovavano mio padre e il mio “fidanzato”.
 
Kyle venne verso di me e mi abbracciò, sussurrandomi nell’orecchio «Mi sei mancata, piccola.»
 
Avrei voluto ridere. Era ovvio che non fosse vero, come avrebbe potuto?!
 
«Possiamo parlare, Kyle?»
 
«Uhm… Certo.» non si mosse
 
«Da soli.» specificai, non volevo che Tom e Maria sentissero. Non sapevo nemmeno se Maria sapesse che era a causa del ragazzo nella sua cucina se sua figlia aveva dovuto cambiare scuola.
 
Probabilmente no.
 
«Ti seguo.» mi disse, facendomi segno verso la porta che dava sul giardino.
 
Era arrivato il momento della verità.




Ciaoooo Homies!!
Scusatemi, è da un'eternità che non aggiorno, ma gli esami di fine term mi stanno ammazzando!
Comunque eccovi un nuovo capitolo tutto per voi <3
Iniziano i draaaaaaaammi (hahahaha scusatemi, ma io adoro le cose drammatiche e vissute hahah, giuro però che ci andrò piano!). Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate, che sapete che i vostri commenti contano un sacco per me!

Come sempre vilascio il link dell'altra mia storia --> https://www.wattpad.com/397030257-you%27re-both-the-problem-and-the-solution-prologo
Grazie a tutti quanti come sempre!!

WeArePerfectlyImperfect :D
   
 
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