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Autore: missjendy99    04/05/2017    1 recensioni
La propagazione del virus S420 è al 80%.
Pochi giorni al completamento, pochi giorni all'apocalisse.
Il virus S420 è un virus potenzialmente letale di rapida propagazione. Esso si diffonde tramite contatto diretto.
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Mentre chiudo il cofano sento una pistola puntata alla testa. Merda. Sono stata incauta. Mi giro lentamente e vedo un ragazzo, sui 20 anni con una pistola puntata alla mia testa. Sanguina e ha gli occhi vitrei; è un contagiato.
" Dammi le chiavi dell'auto" mi ordina.
" Non riusciresti a guidarla. Da quanto sei un contagiato? "
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E nel mentre faccio partire i tergicristalli svolto verso l'autostrada.
Con la visuale libera riapro gli occhi.
Matt mi guarda sconvolto " Sei una condannata."
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"Ora dovremmo essere a posto." chiudo il cofano e mi volto verso di lui.
Ha lo sguardo vacuo come se improvvisamente stesse rivivendo un ricordo fin troppo bello o fi troppo doloroso.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Ti posso spiegare pulce" dice il ragazzo che ho davanti. Un ragazzo che conosco fin troppo bene e in cui avevo riposto una cieca fiducia. Un ragazzo che mi ha abbandonato.

"Cosa mi vuoi spiegare? Vuoi spiegarmi perché mi hai mentito o perché hai finto di essere morto? Pensavo che ci fidassimo uno dell'altro Brandon. Pensavo che non mi avresti mai mentito... ma a quanto pare mi sbagliavo."

"Pulce sono stato costretto a lasciar.."

"Fanculo Brandon, non ti credo più".

Sono delusa e ferita. Avevo fiducia in lui, ma a quanto pare non ci si può fidare nemmeno del proprio sangue.

Me ne voglio andare. Non voglio starlo a sentire; vorrà rifilarmi altre menzogne.


Faccio per andarmene ma Brandon mi ferma per un braccio.

"So che non sei pronta ad ascoltarmi ma se non te lo dico adesso sento che potrei scoppiare" inizia.

Lo guardo negli occhi cercando di capire il suo stato d'animo.

Scavo a fondo nei suoi occhi grigi, cercando di capire se vuole mentirmi.

E poi me ne sono resa conto: riesco a sentire il battito del suo cuore in modo distinto. Un' altra mutazione. Quanto sarà passato?

Il suo cuore corre veloce, troppo veloce per una persona normale.

Ma qui nessuno è normale, non più.

"Cosa ti è successo?" sussurro, il groppo in gola.

Pensavo di star perdendo la capacità di provare dei sentimenti, o qualsiasi cosa, ma a quanto pare non è così.


"Quel giorno non sono morto, o per meglio dire si sono morto ma poi ho riaperto gli occhi e ho ripreso a respirare. Tu te ne eri già andata.

Quando sono stato contagiato, ho avuto una paura fottuta. Essere contagiati voleva dire andarsene, in un modo o in un altro e lasciarti da sola, a patire tutto questo inferno e non volevo farlo per nulla al mondo.

Una notte poi ho incontrato Amanda, la sorella di Matt" dice indicando il ragazzo con cui avevo dormito tutta la notte e che sembrava tutto tranne che una ragazza.

"aveva cambiato forma davanti a me e mi aveva detto che sapeva cos'ero e che avevano bisogno di me." dice indicando le persone che ci circondano "Quella notte li ho incontrati e mi hanno spiegato quello che avevano in mente di fare. Ho passato la notte a rimuginare sul da farsi e poi è successo quello che è successo ".


"Sei un combattente?" gli chiedo.

"Si"

"Devo parlare con Matt" dico rivolta a sua sorella che sembra il capo della situazione.

Poi rivolgendomi a mio fratello dico " non so cosa pensare..non so se crederti. Potevi dirmi la verità. Non sono stupida, mi ero accorta che eri un contagiato e aspettavo solo di vedere cosa ti sarebbe accaduto".

"Pulce, io ti voglio bene. So che tu adesso non puoi capirmi perchè sei ancora sana ma..." inizia.

Lo fermo subito "Sono una contagiata, l'ho preso da te il virus" dico squadrandolo in ricerca di qualche reazione.

"NO. Non è possibile, sono stato attentissimo." dice incredulo" Quanto mi dispiace pulce" dice avvicinandosi e cercando di abbracciarmi. Io faccio un passo indietro diffidente.

Come può aspettarsi che io lo abbracci adesso. Dopo che mi ha mentito. Non sarà così semplice tornare a fidarmi da lui.


"Da quanto sono svenuta? " chiedo. Non deve mancare molto alla fine della mutazione.

" Un paio d'ore" dice un ragazzo che ha le orecchie da coniglio "Io sono Henry comunque" arriccia le orecchie, è strano.

"Precisamente quanto?" chiedo in apprensione.

"7 ore più o meno".


Mi mancano solo 2 ore e poi tutto cambierà. Cosa mi succederà? Continuerò a vivere o morirò? Sarò la stessa o cambierò irrimediabilmente?

"Posso parlare con Matt ora?"

"È in ricognizione, tornerà tra poco " dice un omone di colore semi sdraiato su una sedia mentre digita al computer con... i piedi. Curioso. "Sono Shadow" dice facendomi l'occhiolino.

"Quanti siete? Dov'è questo posto? E perché io ho dovuto dividere il letto con lui?" chiedo indicando Amanda.

"Sono una ragazza " sottolinea lei.

"A letto non lo eri" ribatto io.

"Mmh, situazione scottante " ci scherza su Henry.


"Per rispondere alle tue domande dovrai aspettare Matt; è lui il capo" dice Shadow.

"Perfetto, è perché il capo si è scomodato ed è venuto a prendermi?" chiedo, il tono ironico.

"Perchè ci servi" dice Matt facendo la sua entrata in scena al fianco di due ragazze e un ragazzo.

"Vieni, andiamo a parlare di là" dice iniziando a incamminarsi verso il corridoio da cui ero venuta, diverso da quello da cui era spuntato lui.


Camminiamo al buio, la strada è la stessa. Non è che la stanza in cui ho dormito...

"Si hai dormito nella mia stanza, con me" .

Non vedo nulla ma ho la sensazione che stia ghignando.


Ragioniamo:

Matt, se così si chiama, è uno stronzo che mi ha mentito perché, ovviamente, non è un contagiato ma bensì è un combattente. In realtà la situazione è pure peggiore perché lui è il loro capo e ha detto che gli servo. Ma a cosa? E perchè mi hanno portato qui?

E poi , mio fratello è ancora vivo e mi ha mentito. Cosa devo fare con lui? Devo perdonarlo? Sono felice di averlo ritrovato ma posso davvero fidarmi di lui?


"Smettila di pensare troppo" dice entrando nella sua camera da letto "si, mi chiamo Matt e sono un combattente, in realtà questo gruppo l'abbiamo creato io e mia sorella"

"bel tipetto tua sorella" dico ironica "perchè me la sono ritrovata a letto nuda?"

"Ah, questo non lo so" ride "magari le piaci".

"Su cos altro mi hai mentito?" chiedo irritata. Odio che mi si menta.

Mi fissa serio "su nulla".

"Sei sicuro? È l'ultima possibilità che ti do per dirmi la verità" fisso i miei occhi nei suoi. Se ora non mi dice tutto e poi spunta fuori qualcosa, giuro che gliela farò pagare cara.

La sua maschera si incrina per un secondo ma poi mi sorride "certo che sono sicuro".


"Perché sono qui Matt?". Sono confusa, io non sono una combattente. A cosa potrei mai servir loro?

"Sei qui perché il virus in te si è manifestato in modo diverso dagli altri; ti abbiamo fatto degli esami, ti abbiamo studiato. Sei tu in realtà che hai infettato tuo fratello. Dai test è emerso che hai sviluppato capacità che vanno al di là di quello che ci saremo mai aspettati. Tu non hai subito mutazioni fisiche perché ne hai subite a livello cognitivo e sensoriale più di quelle che si sono manifestate in tutti i combattenti esaminati fino ad ora. Sono più di tremila" sorride "sei unica Veronica".

"Ma com'è possibile tutto questo? Perchè non me ne sono accorta prima?" sono ancora più confusa.

"Non lo sappiamo ancora" dice tornando serio.

"Non hai ancora risposto alla mia domanda, perchè sono qui?"

"Perchè abbiamo bisogno di te. Nell'ultimo periodo i centri mobili che trasportavano il vaccino sono stati distrutti e così i centri fissi nei punti più vicini a qui. Pensiamo che vogliano delimitare la zona il più possibile per poi distruggerla. In fondo l'infezione è partita da questa zona"

"Ma che senso ha? L'infezione si è diffusa nel resto del mondo"

"Questo non è propriamente vero. L'infezione si è diffusa ma è stata quasi del tutto neutralizzata in Europa ed è localizzata in altri pochi paesi del mondo. Ma quì è diverso, il virus si è esteso troppo quindi vogliono risolvere il problema radendo al suolo l'intera zona"


"Quindi vogliono sterminare migliaia di persone. È questo che mi stai dicendo?"

"Si. È così. Non possiamo lasciarglielo fare. Ci sono in gioco le vite di famiglie intere e quelle di troppi bambini. Noi vogliamo impedire tutto ciò, per questo abbiamo bisogno di te. Abbiamo bisogno delle tue capacità, possiamo salvare quelle vite".

"Qual'è il piano?".

Sono decisa ad aiutarli, costi quel che costi, io salverò quelle persone.

"Dobbiamo trovare un modo per diffondere il vaccino e, dobbiamo trovare una cura per gli infetti. Ma noi non ne abbiamo le capacità, mentre tu si"

"Quindi.. mi stai dicendo che devo trovare una cura? Sei impazzito?Nessuno l'ha ancora trovata. Nemmeno gli scienziati con più esperienza nel campo; come puoi pretendere che una studentessa come me che, prima di tutto questo aveva solo iniziato il college possa trovarla? Anche con le mie nuove capacià non ci riuscirei".

Ho gli occhi fuori dalle orbite, me lo sento. Come può credere che io possa fare una cosa del genere? Non ce la farò mai.

" Ci riuscirai, non hai ancora sviluppato il tuo cervello al 100% ma lo farai. Sei la nostra ultima e unica chance"mi guarda fiducioso. La sua vita, il suo mondo è nelle mie mani..e io, sono terrorizzata. "Io credo in te".

Si avvicina e poggia le sue mani sulle mie spalle "io credo in te".

"Ok, lo farò. O almeno ci proverò".


"Quanto tempo abbiamo? " gli chiedo mentre ci dirigiamo verso la sala riunioni.

"Due settimane prima che inizino a chiuderci ermenticamente quà dentro. Tre alla fine"

"Già che c'eri perchè non mi hai rapita il giorno prima della fine del nostro mondo?" dico sarcastica.

Una giornata perfetta devo dire; ho scoperto che mio fratello è vivo, che sono una combattente con poteri strani e che la vita di tutti noi è nelle mie mani.

Non potrebbe andare peggio di così.


"Potrebbe piovere" dice ghignando.

"Ha-ha. Guarda quanto sto ridendo. Il tuo umorismo fa schifo" sono nervosa, non so come fare.

"Ti aiuteremo a sviluppare le tue capacità, Shadow ti aiuterà con la realizzazione pratica dello strumento con cui diffonderemo il vaccino mentre io e tuo fratello cercheremo di fornirti dei libri e quante più informazioni sul virus così che tu possa sviluppare la cura".

"Lui lo sa? Sa cosa sono?" chiedo entrando finalmente nella sala riunioni, tutti sono seduti e ci fissano.

"No, sa solo ciò che gli hai detto tu".


Ci sediamo. Mi presenta a tutti.

"Lei è la nostra soluzione" mi indica "ha capacità straordinarie che potrebbero salvarci tutti. Purtroppo la sua trasformazione non è ancora completa e perciò ha bisogno del nostro aiuto".

Guardo mio fratello, è sconvolto. "Cosa? Ma...quando è successo?" chiede.

"E cosa avrebbe di così speciale da essere la nostra salvezza?" chiede una delle ragazze che avevo visto tornare poco prima da una missione. È di una bellezza particolare anche se a quanto pare è di un'antipatia unica.

È affetta da eterocromia, ha un occhio verde e l'altro azzurro. Oltre ciò ha una cicatrice sul sopracciglio destro e una folta chioma bianca naturale.

Questa ragazza mi irrita.

Matt riporta a tutti ciò che ha detto a me, punto per punto.


La riunione finisce poco dopo e io sono esausta. Ho bisogno di dormire, cosa strana visto che sono rimasta svenuta per sette ore.

Gli occhi mi si chiudono da soli. Vedo per un secondo tutto nero e le gambe non mi reggono.

"Ehi, stai attenta" mi dice una voce sconosciuta afferrandomi al volo.

"Scusa, deve essere un calo di zuccheri" dico rimettendomi in piedi.

"Tranquilla, io sono Jason."

"Piacere di conoscerti, io sono Veronica" dico sentendo la testa girare "devo sedermi".

Jason mi accompagna ad un divano che non avevo notato e mi fa sedere.

"Vuoi che ti porti qualcosa o chiami qualcuno?"

"Brandon, chiamami Brandon" dico prima di sdraiarmi e chiudere gli occhi.


"Pulce, è tutto ok?" sento pochi secondi dopo.

"Brandon, codice 007" mormoro socchiudendo gli occhi. Lui capisce subito e corre in un posto a me sconosciuto. Siggillo gli occhi, ho un' emicrania martellante in corso. Poi sorrido, i ricordi che riaffiorano.

Abbiamo iniziato ad usare questo codice quando avevo 9 anni, dopo ver visto James Bond. A pensarci adesso mi viene da ridere perché da allora soffrivo di cali di zucchero improvvisi.

Ricordo che il giorno in cui abbiamo visto il film, facemmo un patto: ogni qual volta mi fossi sentita male avrei dovuto dire "codice 007" e lui sarebbe corso a prendermi gli orsetti gommosi per farmi sentire meglio.

E questa "tradizione" è rimasta invariata nel tempo pur non avendo più cali di zucchero dall'età di 15 anni.

E questa cosa mi fa pensare: Brandon è ancora il mio fratellone, mi vuole ancora bene come allora.


"Ecco a te pulce" dice dandomi gli orsetti.

"Dove li hai presi? Non pensavo circolassero ancora" dico sorridendogli e cercando di sedermi. Poi gli prendo la busta dalle mani.

"Ho una scorta da parte, solo per te. Mi hanno sparato per quegli orsetti ma avrei fatto qualsiasi cosa per prenderli" dice sorridendomi preoccupato accarezzandomi la fronte "come ti senti?".

"Meglio. Ti voglio bene Brandon" dico abbracciandolo.

Ci stringiamo per un tempo infinito, mi era mancato così tanto. Sembrano passati anni dall'ultima volta in cui ci siamo visti.

"Mi sei mancata tanto pulce" dice stringendomi più forte.

Quando ci stacchiamo ci guardiamo negli occhi, entrambi lucidi, e scoppiamo a ridere.

"Riesci ad alzarti?" chiede, un velo di preoccupazione negli occhi.

"Si, andiamo a dormire?" chiedo sorridendogli stanca.

"Io sono di guardia stanotte ma se vuoi puoi dormire comunque nel mio letto" dice ricordandomi di quando mi addormentavo nel suo letto quando eravamo piccoli, mi piaceva immergermi nel suo profumo. Mi ricordava tanto quello di papà.

Annuisco.

Mi accompagna nella sua stanza e mi da la buona notte. Ha il turno fino alle due e mezza poi tornerà in camera.


Mi sdraio sul letto a due piazze immergendomi tra le sue lenzuola, e accompagnata dal suo profumo cerco di prendere sonno ma non ci riesco. Ho freddo, e le sue lenzuola mi fanno pensare a mamma e papà e ai momenti senza di lui quando, disperata, ci dormivo da sola tra quelle lenzuola.


Non voglio stare da sola. Non voglio stare da sola. Non voglio stare da sola.


Quando finalmente mi decido a scendere dal letto e raggiungere mio fratello, sento bussare alla porta; una, due volte.

È passato troppo poco tempo perchè sia Brandon. È allora chi è?

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta. Aspetto ancora qualche secondo e poi sento bussare una terza volta.

Apro la porta e lo vedo.

"Cosa ci fai qui?"


  
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